Anteprima

MX vs ATV: Reflex

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a cura di andymonza

L’ultima incarnazione del famoso brand MX vs ATV non è riuscita ad entrare nella next-gen con il giusto grado di innovazione, mostrando il fianco a molte critiche.Raimbow Studios non si è affatto arresa, ed un nuovo capitolo della serie si è mostrato a Londra durante un recente evento organizzato dal publisher THQUn’estesa presentazione delle caratteristiche ed una mezz’ora di hands on ci hanno permesso di farci un’idea sui lavori in corso che hanno rivelato un restyle piuttosto intenso per questo nuovo episodio.

Ci vuole ritmo…E’ stato il precedente capitolo della serie, Untamed, ad introdurre il concetto di rythm racing, ovvero un modo di guidare i mezzi basato su una vera e propria ritmica scandita dai salti: il gioco di precarico e frizione era infatti indispensabile per mantenere il veicolo sempre su di giri, e pronto a ripartire toccando terra dopo un salto. Se il concetto alla base non è cambiato, l’introduzione in MX vs ATV: Reflex di un controllo a 360° dei movimenti del corpo del pilota rappresenta una vera svolta a livello di maneggevolezza delle moto e dei quad.Mentre lo stick analogico sinistro è come di consueto dedicato allo sterzo, il destro serve infatti a spostare il peso del rider, con effetti differenti: inclinare il corpo nella stessa direzione in cui si sta sterzando porterà ad esempio a stringere il raggio della curva. In fase di preparazione al salto, invece, sporgersi in avanti o indietro garantirà rispettivamente una spinta maggiore o minore.Questa novità, apparentemente semplice, fornisce un controllo molto più consapevole e realistico sul mezzo. Un ulteriore utilizzo è rappresentato dai recuperi di equilibrio in extremis, i quali si rendono disponibili dopo un urto o una brusca uscita di strada: in questi casi una vistosa freccia verde farà la sua comparsa a schermo, e sarà necessario imprimere velocemente la direzione indicata con l’analogico destro per rimanere in sella.Grazie a questi accorgimenti, la guida si allontana di molto dal precedente feeling macchinoso e ripetitivo, diventando finalmente dinamica e personalizzabile.L’altra grossa novità introdotta da Reflex sarà la deformazione del terreno che si presenta in forma completamente dinamica e supportata da un impianto poligonale molto ben sviluppato.Che si tratti di neve, fango o sabbia, il passaggio dalle ruote dei mezzi sposterà letteralmente la parte superficiale della pista, creando cunette e profondi solchi: se correndo da soli tale realistica implementazione può apparire come un semplice vezzo estetico, durante le gare essa andrà a modificare in maniera permanente la pista, rendendo ogni giro più difficoltoso a causa dei cambiamenti nel terreno. La realistica riproduzione delle reazioni delle singole sospensioni alle variazioni del terreno farà il resto, portando il realismo nella guida a livelli davvero notevoli.Considerando che null’altro a livello di controlli è cambiato, risulta evidente come il lavoro di upgrade svolto dagli sviluppatori sia stato molto mirato e consapevole, andando ad aggiungere novità che migliorano radicalmente l’esperienza di guida.

Mani sul manubrioFinita la parte teorica, abbiamo avuto modo di prendere i controlli, e testare con mano le novità. La prima modalità disponibile era Free Ride, opzione che lascia totale libertà di esplorazione al giocatore: gli eventi, accessibili nel predecessore Untamed anche durante le fasi libere, sono stati rimossi, in modo da rendere questa modalità perfetta per conoscere i tracciati e tutti i fuoripista al meglio. Il tracciato in oggetto, che si snodava tra cime innevate e pineti battuti dal sole, ci ha permesso a bordo di un quad di notare i traguardi raggiunti dal nuovo motore grafico: linea dell’orizzonte molto estesa, che ha concesso viste decisamente ispirate, una notevole estensione del territorio, che permette di guidare liberamente fuoripista, ed un buon livello di dettaglio per terreno ed elementi a bordo pista.Dopo qualche tempo speso a girovagare abbiamo deciso di provare a sfidare l’Intelligenza Artificiale in una gara tradizionale. Cambiata la categoria di mezzi in favore di una moto da cross ATV, ci siamo buttati nella mischia in un circuito di piccole dimensioni, costellato di rampe e percorsi sconnessi: il frangente è stato ottimo per testare le novità.La fisica rigorosa applicata alla deformazione del suolo si è rivelata un elemento decisivo nell’economia delle gare, in quanto seguire con precisione i solchi lasciati da altri piloti rappresenta un notevole vantaggio. Dopo qualche giro tuttavia la pista si è ridotta ad un vero campo di battaglia, ed ha reso la guida molto più complessa. Apprezzabile anche il lavoro svolto sull’I.A. avversaria, ora molto più consapevole della presenza del giocatore in pista. Invece che venirvi addosso alla cieca come nel precedente capitolo, i piloti si mostrano ora molto più cauti negli avvicinamenti, ed evitano mosse kamikaze, preferendo tattiche di sorpasso più convincenti.Per concludere ci siamo buttati in una gara Freestyle, che ha svelato un sistema di esecuzione dei trick aggiornato.I dock di una tipica città americana ammantati dal tramonto, con tanto di portaerei armeggiata, facevano da sfondo per una tipica arena da freestyling, ricchissima di ampie rampe in alluminio e tratti asfaltati per fornire il massimo grip in fase di accelerazione. L’esecuzione dei trick avviene tenendo premuto il bumper sinistro in combinazione con torsioni dell’analogico destro, che fornisce un controllo a 360° delle spettacolari movenze aeree. Come da tradizione, se eseguire le molte acrobazie disponibili non presenta particolari difficoltà, la fase si atterraggio è invece decisamente più insidiosa: le ruote del mezzo devono infatti essere ben allineate al terreno, pena rovinose cadute e la perdita del punteggio accumulato in aria.Orfano di una data d’uscita ufficiale, il titolo vedrà la luce su console next-gen, Nintendo DS e PSP: di quest’ultima versione sappiamo che ricalcherà fedelmente quelle per console, e gli sviluppatori promettono una resa grafica d’eccezione.

Nel suo complesso, la prova diretta con MX vs ATV: Reflex ha rivelato un prodotto con ottime chance di riportare il brand ai fasti di un tempo: una guida più flessibile grazie al controllo a a 360°, Intelligenza Artificiale migliorata e soprattutto la deformazione dinamica del terreno conferiscono a questo ennesimo sequel delle qualità interessanti che lo pongono esattamente a metà tra l’arcade e la simulazione.

L’unica cosa di cui per ora si sente la mancanza è una forte personalità, aspetto invece molto curato nel più semplicistico, ma ottimo, rivale Pure: piloti sopra le righe e una colonna sonora d’eccezione hanno permesso al titolo di Black Rock di conquistare critica e pubblico.

Lo sviluppo di Reflex è attualmente a poco più di metà del suo decorso, lasciando agli sviluppatori tutto il tempo per stringere i bulloni e dare al titolo quello che ancora manca: se tale lavoro verrà svolto con la stessa lucidità e convinzione dimostrate finora, siamo certi che i giocatori avranno tra le mani un titolo off-road di grandissima qualità.