Anteprima

Lost World Zero

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a cura di JinChamp

L’early access è un argomento molto discusso, anche qui sulle nostre pagine, e porta con sé bei pro ma anche terribili contro. Quest’oggi ci ritroviamo ad analizzare un progetto molto curioso, sviluppato da una singola persona, un ragazzo che ancora frequenta le superiori. Lui è Mark Golden e questo è Lost World Zero.

Mondo perduto… ma lo zero?Lost World Zero è un videogioco in pieno sviluppo che si autodefinisce un survival open world di stampo futuristico, forse con un po’ troppa presunzione. Vengono offerte al giocatore una modalità single player e una multiplayer, che sono sostanzialmente identiche. Vi ritroverete proiettati in un mondo fantasioso e molto particolare, nelle vesti di un soldato facente parte di uno dei due eserciti presenti (United World e Separated World Army) ad esplorare un’ampia mappa appena contaminata da alcuni insediamenti imponenti. Non vengono fornite informazioni iniziali, non vi è un tutorial per capire cosa fare di preciso. L’esperienza sul campo è l’unica maestra e ci vorranno almeno una decina di minuti per familiarizzare con le basi, che però costituiscono anche la quasi totalità dei contenuti. Vi ritroverete equipaggiati ad ogni spawn di un fucile d’assalto e una pistola per il mining. Oltre a queste vi sono altre armi che è possibile acquistando dagli appositi mercanti presenti negli insediamenti, con crediti ottenuti rivendendo alcuni cubi colorati presenti sulla mappa, appositamente distrutti con la pistoletta. Tutte hanno in dotazione una quantità infinita di proiettili e non hanno bisogno di cambiare caricatore, cosa che inizialmente potrebbe farvi sospettare che siano assolutamente scariche vista la poca efficacia, ma di questo parleremo più avanti.Lo stile grafico può in un primo momento dare la sensazione di trovarsi davanti a qualcosa di simile a No Man’s Sky e, forse, riferimenti a fatti e persone potrebbero essere tutt’altro che casuali. I colori sgargianti risultano armoniosi e si potrebbe anche chiudere un occhio per i modelli poligonali, molto se non troppo basilari, e le texture che potremmo tranquillamente definire assenti. Ciò che proprio non convince è il succo del gioco, la ciccia. Cosa fare? Esplorare la vasta mappa diventa noioso dopo un’oretta o poco meno, abbattere un ragnone gigante colorato non garantisce né un livello di sfida stimolante né una ricompensa, raccogliere e vendere i cubetti colorati sono operazioni vanificate ogni volta in caso di morte. Niente di più, se non forse sbloccare le navette spaziali. Queste cambiano totalmente il gameplay, introducendo anche le battaglie aeree, ma i comandi sono veramente troppo ostici per un titolo del genere. In sostanza si tratta di una base accettabile, considerando che è stata sviluppata da un solo ragazzo, ma che ludicamente non offre granché.

Pew pew! PEW!Volendo analizzare lo stato del gioco in questo momento, le condizioni in cui versa non sono delle più promettenti. Archiviata la componente strettamente videoludica, ci spostiamo più attentamente sul lato tecnico di Lost World Zero, ricordando che è basato su Unity. Il comparto grafico è molto minimalista ma esteticamente accettabile, pur riuscendo a distinguere poligoni grossi come pugni e la totale assenza di qualsivoglia interazione con gli elementi a schermo, siano essi parte della mappa o nemici. Le uniche due cose che vagamente si avvicinano sono i cubi già citati prima, che si dividono se colpiti con la pistola, e delle bacche che crescono su alcuni cespugli selvatici, drogando il personaggio per un periodo di tempo non breve e che regala come risultato una distorsione visiva molto simpatica, ma anche questa diventa noiosa dopo appena un paio di tentativi. Il sistema di shooting è molto deludente e si ha per la maggior parte del tempo la sensazione di avere tra le mani un’arma ad aria compressa senza nessun tipo di munizioni, o un’arma laser giocattolo, restituendo un feeling a metà tra il ridicolo e l’insoddisfacente. Anche la gestione dell’inventario è assurda, sia perché non si può cambiare arma con un tasto ma bisogna aprire l’inventario e mettere quella che si vuole impugnare al primo posto, sia perché al tasto Q è assegnata la distruzione dell’arma primaria equipaggiata e più di una volta ci è scivolato il dito dal tasto W (per avanzare) con conseguenti imprecazioni.Se il sonoro è arrangiato in modo basilare, poco credibile e decisamente dimenticabile, il framerate è probabilmente l’elemento che disturba di più tra tutti. Vista la povertà degli ambienti, ci aspettavamo almeno una certa stabilità. Invece anche con un PC di fascia medio alta (i7 4790k, 16gb di ram ddr3 e una GTX 970) basta giocare all’alba o al tramonto per vedere i frame scendere intorno ai 20, a causa del pesante sistema di illuminazione, che è paradossalmente molto ben realizzato e di livello nettamente superiore al contesto generale.Golden ha sicuramente fatto bene a cimentarsi nello sviluppo di Lost World Zero, forse ha anche serie intenzioni di supportare la propria creatura con aggiornamenti, così come promesso e mantenendo la propria politica totalmente separata da qualsiasi microtransazione che porti a spendere valuta reale per elementi interni al gioco, ma già metterlo in early access ad un prezzo non proprio competitivo – circa 10€ – sembra una mossa atta più a monetizzare nel breve-medio periodo che a garantire una serietà di sviluppo a livelli più alti di quelli di partenza.

– Il progetto è interessante

– Esteticamente carino, nonostante le grosse imperfezioni

Se la formula dei giochi ad accesso anticipato non vi ha mai convinto del tutto, con Lost World Zero non cambierete certamente idea. Pur trattandosi di un progetto dal background interessante, non ci prendiamo la responsabilità di consigliare più che un’occhiatina data a debita distanza, almeno per il momento. È probabile che lo manterrete eventualmente nella vostra libreria di Steam solo come monito a voi stessi a non fidarsi tanto facilmente in futuro di un titolo in Early Access. Più interessante potrebbe essere, invece, seguire il lavoro di Mark Golden in futuro, magari proprio con una release definitiva di Lost World Zero, dopo un bel po’ di aggiornamenti e di contenuti che, purtroppo, ad oggi mancano.