Anteprima

Lost Planet 3

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a cura di Mugo

Milano – La capacità di immergere il giocatore in un mondo affascinante e misterioso è sicuramente uno dei punti forti dei videogiochi. Certo, bisogna crearlo quel mondo, e soprattutto riuscire a disegnarne i dettagli in maniera da non annoiare l’appassionato che, dopo tanti anni, ne ha viste di tutti i colori. Proporre, dunque, un’ambientazione fondamentalmente monotematica potrebbe sembrare un azzardo, un azzardo che non può prescindere da una forte caratterizzazione, così da tenere sempre viva l’attenzione del fruitore. Lost Planet 3, titolo sviluppato dagli Spark Unlimited, si prefigge proprio questo: immergere il giocatore in un mondo fortemente caratterizzato, approfondendo a dovere tutti gli aspetti di un’unica ambientazione, quella di E.D.N. III, pianeta avvolto dai ghiacci. Riusciranno gli sviluppatori statunitensi nel loro intento? Per scoprirlo siamo stati invitati negli uffici milanesi di Halifax, il distributore nostrano, per una prova di campagna e modalità multiplayer. 

Una galassia lontana lontana 
E.D.N. III è intrappolato in una spessa ed irregolare coltre ghiacciata, lontano dalle lussureggianti atmosfere tropicali che lo caratterizzeranno in futuro, ma vicino agli interessi della razza umana. I primi coloni dell’ostile pianeta lavorano per la NEVEC, una vecchia conoscenza per chi avesse seguito la serie fin dal primo capitolo, ora impegnata nell’estrazione di preziosi minerali e, soprattutto, nel recupero dell’energia termica lasciata sul terreno dalle creature uccise. 
Il protagonista del titolo Spark Unlimited non è un soldato, non è un mercenario e non è un guerriero, il protagonista, Jim Peyton, è marito e padre di famiglia, e solo per questo decide di partire alla volta di E.D.N. III, allettato dalle invitanti provvigioni offerte ai coraggiosi che decidono di lavorarvi.E.D.N. III non accoglie i suoi ospiti con un sorriso, anzi, il pianeta ghiacciato sembra fare il possibile per rendere la loro permanenza il più scomoda possibile, ora lanciandogli contro tempeste e valanghe, ora stuzzicando gli appetiti delle aggressive creature che vi dimorano, gli Akrid.Jim, però, non ha nessuna intenzione di concorrere al bilanciamento della dieta indigena, si doterà dunque di un arsenale di tutto rispetto, così da garantirsi la necessaria serenità durante l’orario di lavoro. 
Robottoni tuttofare 
Cos’hanno in comune zombie, pirati, ninja e mech? Tutt’e quattro occupano un posticino particolare nel cuore dei videogiocatori, così che pochi di noi sanno resistere all’appeal di un esponente qualsiasi di queste categorie. Quando il nostro protagonista si è messo al comando di un RIG, particolare mech specializzato in operazioni minerarie, non abbiamo potuto trattenere la contentezza, anche perché proprio al nostro RIG verrà dedicata una parte delle attività di potenziamento e personalizzazione. Nato come strumento di lavoro, dunque, l’esoscheletro meccanico diventerà presto mezzo di offesa, offrendo una valida alternativa alle canoniche armi da fuoco. Non solo però, visto che sarà anche possibile trasformarlo in piattaforma d’estrazione (solo in luoghi determinati) così da guadagnare risorse extra al costo di attirare l’attenzione delle creature limitrofe, creature che si proporranno ad ondate di difficoltà crescente, attaccando il RIG, costringendoci così ad operazioni di riparazione in corso d’opera.I combattimenti si sono rivelati interessanti, con nemici eterogenei e boss di grandi dimensioni, anche se le porzioni di gioco viste non sono abbastanza per giudicare sulla varietà dell’esperienza lungo tutto il dipanarsi dell’avventura. 
Spararsi via internet 
Dopo avere messo mano alle fasi iniziali della campagna, abbiamo potuto affrontare i nostri colleghi attraverso alcune delle modalità multiplayer che troveremo nel prodotto finito. In generale si nota lo sforzo degli sviluppatori nel proporre meccaniche di gioco che, sebbene non stravolgano il genere, sappiano comunque andare al di là dei soliti canoni. E’ così che il cattura la bandiera si divide in due fasi, una di caccia al mostro che, una volta ucciso, droppa un oggetto da riportare alla propria base, o che il king of the hill viene mescolato ad una specie di orda offrendo ai giocatori la doppia sfida della squadra avversaria e dei nemici controllati dal computer. Se, dunque, le modalità ci sono parse interessanti, il giudizio sulla realizzazione delle stesse non può essere completamente positivo. Le hitbox dei personaggi si sono rivelate approssimative, così come l’esperienza generale era ben lungi dall’essere fluida e precisa, anche se questo potrebbe essere stato a causa di qualche problemino di connessione. Se a questo ci aggiungiamo un arsenale sbilanciato a causa di alcune armi decisamente più performanti di altre, appare chiaro che, sebbene il divertimento poi non manchi completamente, ci sembra difficile vedere in Lost Planet 3 il prossimo grande successo del multiplayer online. 
Quindici sfumature di ghiaccio 
Tecnicamente il titolo Spark Unlimited ha alti e bassi. Da un lato abbiamo apprezzato l’atmosfera ostile e quasi aggressiva che si respira aggirandosi per il mondo di gioco: E.D.N. III è un pianeta con personalità che riesce, almeno per quanto visto, nel compito di reggere la scena. Dall’altro, invece, non possiamo dire che le ambientazioni siano parse poi così variegate, nonostante il ghiaccio sia rappresentato in quindici modi diversi. Detto questo, però, non possiamo che rimandare il giudizio sulla tenuta dell’atmosfera ad una prova più approfondita, mentre quello che possiamo segnalare fin da subito è un frame-rate gravemente instabile sia durante le fasi di gioco, che durante i filmati dìintermezzo realizzati col motore di gioco. Peccato, perché la direzione artistica ha saputo creare installazioni umane interessanti e creature ben disegnate, fattori che uniti ad un doppiaggio (in italiano) di qualità potrebbero far pendere l’ago della bilancia verso un giudizio positivo. Dobbiamo sperare, dunque, che da qui all’agosto prossimo vengano sistemati i punti toccati in questa disamina, del resto il tempo per gli sviluppatori è stato recentemente aumentato e possiamo sperare che il motivo sia da ricercarsi proprio nella consapevolezza degli attuali limiti del proprio prodotto. 
Da ultimo un altro rimando al futuro, l’aspetto emotivo del titolo (e discorso analogo può essere fatto per il crafting delle armi), che fin dall’esordio punta su una forte caratterizzazione del protagonista, è stato solo sfiorato durante il nostro incontro, ancora una volta, dunque, dobbiamo aspettare di dedicarvi più tempo così da metterne alla prova la solidità. 

– Buona atmosfera

– Modalità multiplayer interessanti

– Nemici ben caratterizzati

Lost Planet 3 punta ad offrire al giocatore una campagna singleplayer di tutto rispetto, con un forte accento sulla caratterizzazione emotiva del protagonista. Gli elementi per arrivare a questo risultato non mancano, grazie a combattimenti interessanti sia a piedi che a bordo del RIG, fasi di crafting, e dialoghi ben scritti. Dal punto di vista tecnico abbiamo dovuto riscontrare alti e bassi, soprattutto sul fronte del frame-rate che ci è parso troppo instabile. La modalità multiplayer offre alcune tipologie di scontro interessanti, anche se purtroppo non ci è sembrata ottimizzata alla perfezione, rimandiamo dunque il giudizio definitivo ad una prova del titolo completo.