Anteprima

Lords of the Fallen

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a cura di Pregianza

Namco Bandai è ormai la casa della serie Souls, lo si ben sa, ma con BloodBorne esclusiva Ps4 c’è stato un temporaneo passaggio di consegne a Sony. C’è un altro progetto, tuttavia, che ha stuzzicato la fantasia dei fan di From Software, a causa delle sue notevoli similarità con la saga di action gdr più cattiva e brillante dell’ultimo decennio. Si tratta di Lords of the Fallen, gioco sviluppato da Deck13 e da Ci Games, che riprende il sistema di combattimento della serie sopracitata, e lo inserisce all’interno di un nuovo mondo. Lo abbiamo provato in compagnia di un producer nella sede milanese di Namco, e dopo un’oretta buona di test è venuto fuori che non si tratta di una semplice copia carbone. Ecco perché.
Se uno ha la faccia tatuata, è meglio non farlo arrabbiare
Il protagonista di Lords of the Fallen è Harkyn, un uomo con il volto letteralmente segnato dai peccati commessi, che si ritrova a dover eliminare dei poderosi demoni per ottenere la redenzione. La storia del gioco è ancora poco chiara e al di fuori di uno spettacolare filmato iniziale ci risulta difficile al momento descriverla a fondo, quindi ci soffermeremo sul gameplay, ancora una volta il fattore più importante dell’equazione. 
È d’obbligo precisare immediatamente che, se siete giocatori di vecchia data dei Souls, apprenderete i comandi di Lords of the Fallen in un nanosecondo. Nel tutorial iniziale vengono rapidamente spiegate le basi, ma le meccaniche fondamentali sono esattamente le stesse: targeting manuale e telecamera fissa sul nemico, schivata con una manciata di frame di invulnerabilità, possibilità di utilizzare attacchi veloci o potenti, parate e contrattacchi con lo scudo se lo si equipaggia, e lo stesso sistema di utilizzo degli oggetti e delle magie (anche se il consumo di pozioni è leggermente più rapido rispetto alle bevute dalla Fiaschetta Estus). Credeteci se vi diciamo che la prima zona l’abbiamo superata senza troppi problemi, ormai abituati alla gestione delle distanze e alle schivate all’ultimo secondo. Il producer in nostra compagnia ci ha però fatto notare subito alcune variazioni, e in particolare ha sottolineato un enorme cambiamento nello sviluppo del proprio alter ego: mentre in Dark Souls la scelta della classe non era vincolante, e permetteva comunque di buttarsi su ogni tipo di specializzazione, in Lords of the Fallen è possibile selezionare da principio solo un ramo di abilità, per l’esattezza skill da chierico, ladro o lottatore. Tutte e tre le specializzazioni sono offensive, ma affrontano le battaglie comunque in modo molto diverso, e mentre il ladro può contare su veleni, spostamenti rapidi e tecniche subdole, il chierico tende a buttarsi sul nemico senza troppe preoccupazioni, forte dei suoi poteri difensivi e dotato di magie rigeneranti. 
Avere tutto resta possibile, ma è necessario finire il gioco almeno due volte. Completata la campagna, infatti, vi sarà data la chance di selezionare un altro ramo delle abilità nel new game+, permettendovi dunque di diventare un personaggio multiclasse. 
Limitazioni invece non sembrano essercene per l’equipaggiamento: ogni armatura e arma è utilizzabile, a patto di possedere le caratteristiche necessarie a sfruttarle. L’avanzamento è molto simile a quello dei Souls, necessita di cristalli che fungono da checkpoint, e sfrutta l’esperienza ottenuta uccidendo i nemici, che viene persa in forma di fantasma quando si viene uccisi. 
Sì, anche in questo caso è recuperabile. 
Chi la dura la vince
Le unicità più evidenti del sistema risiedono nel combo system e nella gestione delle magie. Tutte le armi hanno set di mosse e velocità ben definiti, ma se si sferrano colpi in serie con un tempismo preciso (segnalato da scintille luminose sulla barra della stamina) il protagonista varia le combinazioni, concludendole con serie di attacchi molto potenti che spesso stordiscono gli avversari. Anche la magia è gestita in modo diverso, e utilizzata attraverso il Gauntlet, un maglio incantato che permette di selezionare incantesimi elementali dai vari effetti. I mostri presenti nel gioco hanno delle resistenze ben definite e nella seconda parte della demo abbiamo potuto affrontare dei ragni giganti praticamente immuni al veleno, ma non alle scottature. Tenete a mente che qui la magia per attivarsi necessita di mana e non è limitata da un numero specifico di incantesimi. Peraltro il producer ha candidamente ammesso che gli sviluppatori l’hanno introdotta nel gioco per facilitare la vita ad alcuni giocatori, poiché questa bypassa le difese di certi nemici, ed è abbastanza poderosa se paragonata ai normali attacchi. Non che il gioco si faccia molto più semplice, visto che abbiamo trovato un allegro cavaliere mentre davamo fuoco a tutto ciò che si muoveva, e questo ci ha mandato all’altro mondo con una singola spadata. 
D’altronde si coglie subito lo spirito del titolo di Deck13 quando si combatte con il primo boss, un grosso cavaliere corazzato che si ferma solo per pochi istanti dopo alcuni attacchi. Tutt’altro che imbattibile, per carità, ma un paio di tentativi buoni ci sono voluti anche a noi, e considerando che si tratta solo dell’inizio chissà così ci aspetta dopo.
Tecnicamente il titolo si difende più che bene, con modelli dettagliati e ambientazioni ricche di atmosfera. La build da noi provata era però piuttosto arretrata, e conteneva dei bug visivi minori. Più preoccupanti dei rallentamenti della telecamera durante la rotazione in zone chiuse, ma anche questo problema dovrebbe essere risolto nella versione finale.

– Gameplay solido

– Elevato livello di sfida

– Ambientazioni ricche di atmosfera

Lords of the Fallen ha un gran numero di punti in comune con la serie Souls, forse pure troppi, ma mentiremmo se non dicessimo di esserci divertiti durante la nostra breve esperienza con il gioco. Il titolo vanta un combat system solido, è impegnativo, e sembra piuttosto ispirato, anche in virtù di alcuni cambiamenti alla formula interessanti. Ora resta da vedere quanta varietà offrirà la campagna, e fino a che punto questo lavoro saprà distinguersi dall’opera magna dei From.