Anteprima

Little Big Planet - Hands On

Avatar

a cura di Dr. Frank N Furter

Il mondo videoludico è un luogo davvero bizzarro ed imprevedibile. Quando meno te lo aspetti, arriva un gioco che sconvolge tutte le concezioni tradizionali e detta nuovi standard o apre nuove vie per sperimentare nuove esperienze. Little Big Planet (d’ora in poi LBP) è uno di questi. Ospitati nella lounge privata di Sony, abbiamo avuto il grande piacere di provarlo in anteprima per voi lettori di Spaziogames. Accanto a noi, c’erano colleghi americani che hanno partecipato insieme per provare in 4 cosa significhi giocare a LBP.

Un mondo completamente pazzoLa demo è iniziata con la scelta dell’abbigliamento dei nostri avatar. Il responsabile Sony non ha avuto nemmeno il tempo di aprire la bocca che noi eravamo già alle prese con i menù per customizzare il personaggio. La prima cosa che colpisce è l’incredibile quantità, quasi infinita, di accessori, costumi e trucchi a nostra disposizione. Le combinazioni sono teoricamente illimitate ed è davvero difficile creare un nuovo avatar che possa assomigliare ad un altro. Per la cronaca, abbiamo optato per un berretto di lana col copriorecchie, degli occhialoni da sole e un bellissimo, quanto mai pacchiano, costume da scheletro con le ossa fosforescenti. Anche i nostri colleghi della stampa estera si sono sbizzarriti alla grande utilizzando in diversi modi gli oggetti presenti nella demo. Detto ciò, la nostra guida di LBP, ci ha introdotto ad un livello creato appositamente per la fiera losangelina. A quanto pare c’è voluto quasi un giorno intero per prepararlo: questo dimostra come l’editor dei livelli (di cui parleremo più avanti) sia davvero incredibilmente vario e profondo. Tornando a noi e allo stage provato vi raccontiamo le sensazioni avute durante la sessione di gioco. Il primo istinto è quello di saltare all’impazzata e di scontrarsi contro gli altri giocatori, così, quasi senza un perché. Fatto sta che veniamo richiamati all’ordine dal nostro tutor, quindi, abbiamo iniziato a giocare seriamente. Dopo aver superato i primi ostacoli siamo arrivati in un punto abbastanza difficoltoso, dove bisognava destreggiarsi su delle lastre di ghiaccio, ovviamente scivolose ed in più pericolanti. Appurato che né noi, né la nostra guida riusciva ad andare avanti abbiamo usato un piccolo trucco. In sostanza siamo stati letteralmente teletrasportati alla fine del livello. Prima di farlo però, ci è stato mostrato quanto fosse lungo il percorso da fare e che il punto dove eravamo rimasti fosse solo una piccola porzione del tragitto. Rimasti a bocca aperta per alcuni secondi, abbiamo domandato se anche gli utenti potessero creare stage così grandi e complessi. Proprio questa domanda ci ha dato l’informazione che abbiamo riportato sopra, ovvero, che quel quadro era stato fatto con l’editor del gioco e il tempo speso per esso era una lunga giornata di lavoro. Felicemente colpiti da tale affermazione abbiamo terminato il livello, grazie soprattutto a noi di Spazio, poiché abbiamo spianato la strada al resto del gruppo verso l’agognata meta. In prossimità della fine c’è stata una folle corse su delle slitte di ghiaccio durante la quale si è creato il caos. Un personaggio stava sopra la lastra, un altro davanti la tirava, un altro ancora dietro a rincorrere e noi davanti attenti a non farci investire. Una scena che un film comico non avrebbe potuto realizzare meglio; le risate sono state molte e davvero fragorose. In definitiva, l’azione di gioco non ha mai subito rallentamenti di sorta nonostante i 4 simpatici avatar fossero in costante movimento e gli oggetti attorno in movimento fossero molti. Ognuno di essi poi, aveva la propria fisica a stabilire in che modo dovessero comportarsi, risultando incredibilmente ben gestiti dal motore del gioco. Finito il livello siamo passati all’editor: anche qui le sorprese sono state moltissime.

Your own little crazy worldEccoci giunti alla parte più corposa di LBP: l’editor di livelli. Siamo praticamente atterrati in un’area totalmente priva di elementi, pronta ad essere usata per scatenare la nostra fantasia. L’unico indicatore che avevamo a disposizione è una sorta di termometro posizionato sulla sinistra dello schermo. Questo indicatore serve per capire quando non c’è più spazio per inserire ulteriori oggetti nel quadro, una sorta di limitatore. Questo non vi deve preoccupare minimamente perché per riempirlo ci vuole un quadro enorme e pieno di dettagli, quindi, non allarmatevi, la vostra libertà non verrà stroncata a metà.Non appena ne abbiamo avuto la possibilità apriamo il menù delle opzioni e cerchiamo qualcosa di divertente da creare. La nostra scelta ci ha permesso di costruire una sorta di edificio fatto di legno con tante piccole piattaforme per saltare. Il responsabile Sony ci ha mostrato come ingrandire e ridurre gli oggetti, cambiargli la forma, dargli lo spessore desiderato e così via. L’applicazione più interessante, tuttavia, rimane quella di dotare alcune sezioni della costruzione con un elemento come il fuoco (la parte in questione si è carbonizzata e diventata incandescente), oppure, elettrificarla. Non finisce qui: si possono trasformare gli oggetti anche in nuvole di gas puzzolente o anche ghiacciarle in modo da diventare scivolose. Inutile dire che queste features hanno delle potenzialità teoricamente infinite, con un po’ di tempo si possono creare costruzioni e livelli complessi e, allo stesso tempo, divertenti da giocare. In ogni punto della struttura si possono applicare oggetti in movimento, dotati di una loro fisica e completamente indipendenti l’uno dall’altro. Se vi siete accorti di procedere sulla strada sbagliata e la vostra idea sta prendendo una piega inaspettata, niente paura c’è il rewind. Proprio come se stesse guardando una Vhs, le immagini andranno all’indietro fino al punto desiderato. Nel caso in cui avete creato un oggetto ottenuto da chissà quale strana combinazione, avrete la possibilità di salvarlo e usarlo in futuro in altri progetti senza dover ogni volta ricordarsi come lo avete ottenuto. All’interno dei livelli potrete utilizzare anche le foto che scatterete con la Playstation Eye, come si è visto anche durante la conferenza Sony nel corso della presentazione dei dati di vendita. Quello che ha stuzzicato in noi la voglia di avere al più presto LBP sulle console di casa nostra, è l’idea di creare e condividere i livelli di gioco con i nostri amici sparsi in tutto il mondo. In più c’è la possibilità di rendere il tutto coperto dal “copyright”. Quando invierete uno stage sarete in grado di decidere se renderlo fruibile e modificabile dagli altri o di non permettere a nessuno di cambiarlo.

Conclusioni FinaliL’uscita di Little Big Planet è prevista per Ottobre di quest’anno, ma la voglia di giocarci dopo averlo provato in prima persona è davvero tanta. Le idee alla base di questo prodotto sono semplicemente geniali. Un gioco nuovo, portatore di una ventata d’aria fresca nel mondo videoludico come solo altri hanno saputo fare. La longevità rasenta l’infinito se si guarda alle possibilità di editor dei livelli e delle combinazioni disponibili. La nostra guida di Sony ci ha assicurato ben 60 stage pronti ad essere giocati. Mancano pochi mesi all’uscita del titolo e, se le premesse di oggi verranno mantenute, avrete tra le mani un nuovo piccolo grande capolavoro.