Recensione

Life is Strange Episodio 2

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a cura di LoreSka

Il primo episodio di Life is Strange ci ha colpiti al cuore. Anche se avevamo delle ottime sensazioni, non avremmo mai pensato che un gioco passato quasi in sordina potesse celare così tanto potenziale. Stregati dal finale al contempo positivo e preoccupante del primo capitolo, abbiamo dovuto attendere quasi due mesi per questa seconda parte. Un tempo che ci ha permesso di metabolizzare il gioco e di comprenderne i limiti. Nel primo episodio, infatti, non avevamo ancora idea delle possibili ripercussioni delle nostre scelte, ancor meno degli eventuali confini dei poteri di Max. Il gameplay, in altre parole, sembrava avvolto dalla sicurezza della possibilità di riavvolgere il tempo senza alcun limite, consentendo al giocatore di tornare sui propri passi anche di fronte a scelte apparentemente importanti.
Nel secondo episodio, Out of Time, il concetto viene lentamente modificato, tanto da costruire un arco narrativo che inizia con la presa di coscienza dei poteri di Max per terminare con la messa a nudo delle problematiche legate all’uso (o forse all’abuso) del riavvolgimento del tempo. Senza rovinarvi la sorpresa, vi basti sapere che in questo secondo episodio l’infallibilità di Max viene messa in discussione, e la sua missione di salvare Arcadia Bay da un tornado viene punteggiata da guai forse più individuali, ma tremendamente seri.
American Girl
Se nel primo episodio abbiamo fatto la conoscenza dei personaggi che popolano l’universo di Max, con l’introduzione dello straordinario personaggio di Chloe, questo secondo episodio ruota principalmente attorno alla vicenda di Kate, ragazza taciturna, apparentemente depressa, preda di bulli e vicende personali piuttosto gravi. Non è facile affezionarsi a Kate, e in generale la sua incapacità di relazionarsi con il prossimo combinata a una costante tristezza che la pervade ci spinge più a provare compassione per lei, che reale amicizia. In seguito a uno scandalo di natura sessuale, Kate si ritrova abbandonata praticamente da tutti e Max inizia una crociata per mettere a posto le cose. Il giocatore, in questo caso, è chiamato a dosare con attenzione i propri sentimenti, mescolando cautela e raziocinio al proprio cuore ed evitando a Kate di sprofondare in un abisso a cui sembra ormai essere condannata. Le nostre scelte, questa volta, sembrano avere un peso maggiore e iniziamo a vedere i segni di quanto fatto nel primo episodio.
La relazione con Chloe viene ulteriormente rafforzata. Il personaggio dell’amica del cuore di Max viene ulteriormente messo in risalto, e la relazione tra le due ragazze vive una seconda giovinezza. Sullo sfondo resta la vicenda dell’amica scomparsa, che tuttavia passa in secondo piano di fronte ad elementi ben più gravi che sembrano invadere la vita di Chloe.
Non siamo invincibili
Nel momento del climax, il giocatore viene posto di fronte a una scelta che non può essere riavvolta, e che inciderà in maniera enorme sulle relazioni fra i personaggi. La ricerca della verità sulla cittadina di Arcadia Bay si complica ulteriormente, e Max si ritrova ad avere a che fare con una pletora di problemi di varia natura ed importanza che espandono in maniera vistosa le varie storie presenti in Life is Strange.
I dialoghi, questa volta, sembrano meno incisivi rispetto al precedente capitolo e qualche frase sembra appiccicata in maniera frettolosa alla bocca dei personaggi. Al contempo, nonostante il mese di ritardo sull’uscita programmata di questo episodio, sembra che i Dontnod non siano riusciti a risolvere i problemi di ottimizzazione del titolo, che soffre di numerosi cali di frame rate nella gran parte delle cut scene. Elementi che, senza dubbio, non inficiano il lavoro svolto sullo storytelling e sulla credibilità del mondo di Max ma che, al contempo, non riescono a suscitare le stesse straordinarie sensazioni del primo capitolo.

– Vengono introdotti limiti importanti nelle meccaniche

– La storia ingrana davvero

– Colonna sonora eccezionale

– Problemi tecnici ancora più evidenti

– Qualche dialogo non convincente

7.5

Out of Time è un capitolo di transizione che si conclude con quello che a scuola di sceneggiatura verrebbe chiamato “il primo punto di svolta”. Ancora una volta si dimostra la straordinaria capacità dei Dontnod di raccontare storie che lasciano il segno, questa volta inferendo nella mente del giocatore dei dubbi importanti e sferrando un paio di pugni nello stomaco che ci hanno spinto a pentirci delle nostre scelte. L’effetto-meraviglia del primo capitolo è svanito, ma il secondo episodio ci dimostra nuovamente che Life is Strange è una delle migliori avventure grafiche provate nel corso del 2015.

Voto Recensione di Life is Strange Episodio 2 - Recensione


7.5