Recensione

La recensione di Guardians of the Galaxy: Telltale Series - Ep. 3

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Vi abbiamo già riferito che Marvel Guardians of the Galaxy: The Telltale Series ci sta piacendo, ma non certo entusiasmando, nelle nostre recensioni degli episodi precedenti. Superata la fase introduttiva e quel secondo episodio che, generalmente, nelle serie Telltale è fisiologicamente di flessione narrativa, siamo arrivati a metà strada con More than a feeling. Il team sarà riuscito a portare avanti le vicende della sceneggiatura dei suoi Guardiani della Galassia? In che modo? Scopriamolo nella nostra recensione.

Passi in avanti, finalmente
Se, nella recensione del secondo episodio, avevamo messo in evidenza che la sceneggiatura principale era stata di fatto paralizzata dalla volontà di concentrarsi sull’approfondimento dei trascorsi dei protagonisti, qui Telltale è riuscita a trovare un equilibrio maggiore. Appare ormai chiaro che ciascun episodio ci porterà a scoprire le vicende e le motivazioni di ognuno dei Guardiani, ma in questo caso ci si è ricordati anche del plot principale. Ecco, quindi, che finalmente il mistero attorno al quale ruota l’intero gioco si muove in avanti, con alcune scelte narrative che quasi appaiono anche affrettate—se consideriamo che un personaggio che aveva tenuto banco negli episodi precedenti, peraltro emotivamente molto coinvolgente, viene spazzato via in due parole per introdurne un altro, comunque collegato.
Ci troviamo comunque di fronte ad una scrittura che si lascia seguire con piacere e ci porta sempre dentro al cuore dei nostri Guardiani, senza però rinunciare a farci sorridere con qualche efficace battuta—decisamente più riuscite rispetto a quelle del secondo episodio. Comincia ad avere senso anche la caratterizzazione degli antagonisti, che non paiono più tali solo perché la loro cattiveria è piovuta dal cielo, anche se la speranza è ovviamente che si possano scoprire ulteriori dettagli nei due capitoli rimanenti.
Nel complesso, la scrittura è insomma soddisfacente e riesce ad incuriosire e a mettere il giocatore in attesa degli eventi che potranno verificarsi all’interno del prossimo (e penultimo) episodio. Per quanto riguarda il Guardiano approfondito in questo episodio, la sua backstory risulta ben articolata e sa incuriosire, ma bisogna anche rilevare che l’intensità di quella affrontata nell’episodio 2 rimane per ora non pareggiata. Vedremo se sarà possibile farlo in seguito, quando scopriremo più da vicino anche gli altri due Guardiani rimanenti.
Altro appunto, a livello di scrittura, per una caratteristica sempre importante nei giochi Telltale: la possibilità di intervenire sullo svolgimento degli eventi con le proprie scelte. In questo caso, il gioco pone di fronte ad un importantissimo bivio narrativo che saprà tenervi incerti nella vostra decisione fino all’ultimo—costruito, quindi, in modo particolarmente efficace. Da scoprire, però, quanto peso effettivamente avrà la scelta negli episodi futuri, o se magari le cose sarebbero andate allo stesso modo a prescindere dalla nostra decisione. Staremo a vedere.
QTE, QTE ovunque
Controller alla mano, invece, More than a feeling risulta fin troppo guidato, rispetto agli episodi precedenti. La meccanica di esplorazione su più livelli verticali che avevamo gradito in precedenza è qui ridotta ad una sola sequenza, peraltro molto breve e in cui le interazioni possibili sono così poche che è difficile dilettarsi a provare soluzioni diverse. Per la stragrande maggioranza del tempo, con una scrittura che portando avanti la sceneggiatura principale inanella un po’ di scene d’azione, il vostro compito sarà quello di destreggiarvi tra i sempre graditi dialoghi a risposta multipla ed una valanga di QTE. Questi ultimi, come in precedenza, risultano essere abbastanza permissivi a parte alcuni rarissimi casi, il che significa che dovete veramente impegnarvi per fallire e vedervi costretti a riavviare la sequenza.
Vedremo se anche i prossimi episodi, come questo, saranno così fortemente sbilanciati, o se invece si troverà un miglior equilibrio tra sequenze di calma e ragionamento e quelle dedite a menare le mani.
Parlando di aspetti più tecnici, non abbiamo notato particolari virtuosismi di regia, mentre la colonna sonora risulta sempre in grado di farsi apprezzare. Non si può dire lo stesso per il doppiaggio, apparso in questo episodio sottotono rispetto a quanto abbiamo ascoltato in quelli precedenti. Infine, per quanto riguarda il comparto tecnico, su PS4 abbiamo osservato alcuni rallentamenti sporadici in un paio di occasioni, che non si sono però prolungati e non compromettono in alcun modo l’esperienza ludica proposta da Telltale.

– Finalmente una scossa alla sceneggiatura

– Approfondimenti del background dei protagonisti sempre interessanti

– Un importante bivio narrativo…

– Abbondanza di QTE, altre meccaniche ridotte all’osso

– Doppiaggio non sempre impeccabile

– … di cui aspettiamo di scoprire il reale peso

7.0

More than a feeling risulta migliore del secondo episodio per la sua volontà di portarci finalmente dentro alla sceneggiatura originale dell’opera di Telltale. Per farlo, tuttavia, l’episodio punta su ritmi particolarmente carichi di action, che si traducono in una presenza costante di numerosi QTE. Ridotte all’osso le fasi esplorative, che in questo caso non vengono proposte nemmeno nei flashback che ci portano a scoprire il passato di uno dei Guardiani.

In definitiva, parliamo di un episodio capace di incuriosire per ciò che verrà nel successivo—anche in virtù di una scelta che il giocatore è chiamato a compiere in chiusura—ma che non riesce ancora a raggiungere gli altissimi livelli a cui Telltale ci aveva abituati con alcune sue uscite.

Voto Recensione di La recensione di Guardians of the Galaxy: Telltale Series - Ep. 3 - Recensione


7