Recensione

La recensione di Batman: The Enemy Within, ep. 3

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

Attenzione: questa recensione non contiene spoiler né dalla Stagione 1 di Batman: The Telltale Series, né dai precedenti episodi della Stagione 2.
L’episodio 2 di Batman: The Enemy Within
 ci aveva spaventato. Lo aveva fatto perché abbiamo appena visto perdersi per le strade dell’obliabile la recente serie Guardians of the Galaxy a firma Telltale, lo aveva fatto perché ad un cast di personaggi di grandissimo potenziale affiancava un comparto narrativo fantasma che ricordava pericolosamente l’apatia per lunghi tratti provati durante le vicende di Star-Lord e compagni. Ecco allora che l’episodio 3, Fractured Mask, doveva farsi carico non solo di portare avanti le vicende del gioco, ma anche di risollevare l’interesse di chi sta vivendo la serie, doveva riuscire a rendere le vicende di Bruce Wayne nuovamente attraenti e il giocatore protagonista. Ed è davvero un bene che ce l’abbia fatta.

Così tanta carne al fuoco che c’è l’imbarazzo della scelta

Dopo un episodio sonnolento, Telltale ha rimesso benzina nel motore del suo Batman: The Enemy Within partorendo un episodio 3 che non solo porta finalmente avanti le vicende della sceneggiatura, ma che riesce concretamente a rendervi parte di scelte via via sempre più combattute e difficili. In queste nuove due ore nei panni di Bruce Wayne (sì, abbiamo detto Bruce Wayne per un motivo) il giocatore è chiamato a mettere in ordine le sue priorità—vengono prima gli affetti, la missione o la mia vita?—per portare avanti gli intenti di Wayne seguendo la propria linea personale. Il risultato è una serie di sequenze dal retrogusto decisamente interessante, ovviamente nella speranza che le scelte del giocatore abbiano un peso tangibile nelle ultime due uscite della serie e non che vengano dimenticate come accaduto per quelle dell’episodio 1.

Il cast dei personaggi che si affianca a Bruce è costruito con grande sapienza e conoscere l’universo del fumetto DC non fa che aumentare l’interesse del giocatore per i risvolti possibili delle vicende nell’immediato futuro. Rimangono, ovviamente, alcune caratterizzazioni che possono farvi rabbrividire, non in positivo (quella di Bane, per citarne una), ma il modo in cui Telltale ha scritto e intrecciato le vicende di personaggi come Joker e Harley Quinn merita sicuramente tutto il vostro interesse. L’unico timore, di fronte ad una sceneggiatura interessante, a scelte che possono avere enorme peso e ad un cast maiuscolo, è che la carne al fuoco sia perfino troppa: già in Guardiani della Galassia ci siamo resi conto che, per affrontare al meglio tutti i protagonisti, sarebbero serviti ben più di cinque episodi. La speranza è che lo stesso non si ripeta con i tanti intrecci di cui Bruce è il cuore pulsante in The Enemy Within. Come sempre, la penna è in mano a Telltale, che dovrà dimostrarsi in grado di mantenere l’interesse risollevato con Fractured Mask per accompagnarci ad un episodio 4 memorabile e, infine, ad un episodio 5 che non ripeta gli errori già vissuti in quello della Stagione 1. Per ora, le buone premesse ci sono tutte, nonostante un episodio 2 che aveva giocato preoccupantemente a rilento.

Sì, è sempre e “soltanto” una storia interattiva

Ci capita spesso, occupandoci delle recensioni dei titoli a firma Telltale, di vedere gli appassionati che si domandano se e quando la compagnia statunitense deciderà di rinnovare in qualche modo le meccaniche di giocabilità delle sue opere. Nel primo episodio, Batman: The Enemy Within sembrava indubbiamente destinato ad incarnare questa possibilità, vista l’introduzione di alcune meccaniche molto interessanti, come quella delle relazioni. Quest’ultima, quasi scomparsa nell’episodio 2, è molto presente in questo episodio 3, anche se continuano a non apparire perfettamente interpretabili i reali cambiamenti che questi rapporti stanno apportando alle vicende. Per il resto, le sequenze di esplorazione sono anche qui ridotte all’osso ed estremamente basilari, anche nei punti in cui dovreste sentire la tensione per un enigma molto pericoloso da risolvere. A ciò, si affiancano gli immancabili QTE, comunque resi minimamente più impegnativi dal fatto che non si limitino più alla pressione di un solo tasto per volta. Il risultato è e rimane quello di una storia interattiva in cui la meccanica cardine è rappresentata senza dubbio alcuno dai dialoghi a risposta multipla. Se cercavate un cambiamento in tal senso, quindi, sappiate che questi primi tre episodi di Batman: The Enemy Within rappresentano in pieno le meccaniche che abbiamo imparato a conoscere (e spesso ad apprezzare) dei titoli Telltale, con qualche miglioria e senza rivoluzioni.

Per quanto riguarda il comparto tecnico, la versione PC fa bene il suo lavoro, con caricamenti rapidi e senza rallentamenti e crolli del frame rate che avevamo rilevato su console nella passata stagione. Sempre apprezzabile anche l’engine utilizzato da Telltale, con una direzione artistica che si mantiene su toni più fumettosi rispetto a quello di Guardians of the Galaxy: su schermo i personaggi hanno un aspetto che sprizza grande identità, le loro animazioni sono ben realizzate e anche le espressioni facciali sono molto gradevoli, risultando indubbiamente in un plus per la nuova serie dedicata al Cavaliere Oscuro.

– Il rapporto tra Joker e Harley vi intrigherà

– Scelte che finalmente vi terranno sulle spine

– Fasi con enigmi estremamente basilari

– Tantissima carne al fuoco, si rischia di trascurare qualche spunto interessante

7.5

L’episodio 3 di Batman: The Enemy Within ci ha fatto recuperare fiducia sulla possibile riuscita della serie. Dopo un capitolo 2 preoccupantemente lento, Telltale mette insieme due ore di narrativa coinvolgente e di personaggi e situazioni che riescono ad incastrarsi in modo accattivante, portandoci per la prima volta dopo tanto tempo ad attendere impazientemente la prossima uscita per scoprire che piega prenderanno le vicende e quali ripercussioni scateneranno le nostre decisioni.

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7.5