La Storia di God of War (parte prima)

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a cura di Fatum92

Nonostante God of War III sia uscito già da parecchio tempo, il fascino delle epopee del Fantasma di Sparta continua ancora oggi a conquistare sempre più utenti. Prima con la God of War Collection, che ha portato la magia dei primi due capitoli della splendida serie su PlayStation 3, ora con il secondo volume della collezione contenente i due episodi portatili rimasterizzati in HD, le avventure mitologiche di Kratos sono infine giunte tutte sulla console next-gen di Sony. Il guerriero greco creato negli uffici di Santa Monica Studio ne ha dovute passare davvero di tutte i colori. Dal 2005, quando l’originale God of War stupì tutti su PlayStation 2, al 2010 con la chiusura definitiva della trilogia. Per festeggiare e soprattutto ricordare una delle saghe più significative delle ultime due generazioni, ci sembrava quantomeno doveroso cogliere l’occasione dell’uscita della God of War Collection Volume II per ripercorrere insieme tutta la storia del dio della guerra. Per dovere di cronaca ci teniamo ad informarmi che il seguente speciale contiene una dose massiccia di spoiler sulla trama della serie, se non avete ancora avuto modo di giocare alcuni capitoli e non volete sapere nulla, cambiate subito pagina! Per tutti gli altri, invece, l’invito è quello di mettersi comodi: un viaggio divino sta per cominciare!Il Fantasma di SpartaPrima però di iniziare preferiamo introdurre brevemente il protagonista di God of War: Kratos. Figlio illegittimo di una umile donna, passò la sua infanzia a Sparta con il fratello Deimos. Un giorno, durante un attacco alla città, Deimos venne strappato dalla sua famiglia. In età adulta Kratos divenne un generale spartano di successo e un guerriero formidabile. Nel bel mezzo di una difficile battaglia, pur di uscire vittorioso, vende la sua anima ad Ares, il dio della guerra. Per seguire la volontà del dio, Kratos compì atti terribili, divenendo ancora più spietato e feroce di prima. La conseguenza di tanta brutalità fu la follia e l’appellativo di Fantasma di Sparta. Psicologicamente distrutto Kratos decise di servire fedelmente gli dei in un tentativo di liberarsi dei peccati che lo perseguiteranno per tutto il corso della sua esistenza, mortale e divina. La sola cosa che avrà un senso nella vita dello sfortunato spartano si può racchiudere in una semplice parola: vendetta…

God of War: Chains Of OlympusIl capitolo in questione vede la luce sulla PlayStation Portable. Pur essendo uscito ben dopo God of War, Chains of Olympus narra eventi antecedenti alla prima apparizione di Kratos. Siccome racconteremo la saga nell’ordine cronologico della trama, sarà il primo episodio che descriveremo. Questo prequel è universalmente riconosciuto come il gioco meno interessante della serie, sia dal punto di vista narrativo che da quello ludico.Sperando di essere assolto dai crimini passati, Kratos si mette al servizio dei potenti dei dell’Olimpo. La sua missione lo porta ad Attica per combattere l’esercito persiano, deciso a conquistare la Grecia. Reso incredibilmente potente dalle lame ricevute in dono da Ares, le mistiche spade del Caos, Kratos affronta senza troppi problemi l’enorme basilisco persiano, uccidendolo senza pietà e arrestando l’avanzata delle armate nemiche. Nemmeno il tempo di riposarsi dalla battaglia appena conclusa che qualcosa di imprevisto accade: il Sole sprofonda oltre l’orizzonte e Morfeo inghiottisce il mondo con le sue tenebre. Elio, divinità a cui è affidato il compito di illuminare la Terra viaggiando in cielo con il suo magico carro, si trova in grave pericolo. Kratos raggiunge quindi il tempio della divinità e informato da Atena della cattura di Elio da parte del Titano Atlante, si mette alla ricerca del dio del Sole. Dopo varie peregrinazioni in cui verrà costantemente ossessionato da una enigmatica melodia rivelatasi il “canto” di sua figlia, il Fantasma di Sparta si mette alla guida del grande carro di Elio, trainato dai suoi destrieri infuocati, gli unici in grado di condurlo dal loro padrone. Giunti però negli Inferi, il potere dei cavalli svanisce e Kratos è costretto a proseguire senza alcuna guida. Ucciso il traghettatore del fiume Stige, Caronte, raggiunge infine la moglie del dio degli Inferi, Persefone, che gli rivela di essere l’artefice della liberazione del Titano Atlante. Ingannato dalla regina dell’Ade, stanca della sua infelice esistenza, il nostro eroe rinuncia ai suoi poteri per riabbracciare sua figlia Calliope, confinata nei campi Elisi. Tuttavia, onde evitare l’intera distruzione del mondo e conseguentemente la morte di Calliope, Kratos decide di riappropriarsi della sua forza, della sua maledizione, assassinando alcune innocenti anime dell’Eliseo. Divenuto nuovamente il Fantasma di Sparta uccide brutalmente Persefone e conseguentemente imprigiona Atlante, costretto a sorreggere il peso del mondo per l’eternità.Chains Of Olympus svela quindi alcuni retroscena della vita del pelato protagonista, risultando un titolo interessante per la presenza diretta di Calliope, oltre che uno dei giochi migliori per PSP.

God of WarGod of War segna l’ingresso di Kratos nel mondo videoludico. Tanta azione splatter, una certa dose di spettacolarità e una trama cinematografica ne sanciscono l’enorme successo. È in questo capitolo che la figura dello spartano viene maggiormente analizzata. Ancora al servizio degli olimpici, a Kratos viene affidata un’ultima missione: uccidere Ares, il dio della guerra in perenne conflitto con gli altri immortali. Solo così gli dei perdoneranno le sue azioni. L’impresa è ciclopica, ma non impossibile. Esiste infatti un potere in grado di uccidere anche una divinità ed è racchiuso nel vaso di Pandora, custodito in un immenso tempio situato sulle spalle di Crono, enorme Titano nonché padre dello stesso Zeus. Senza perdere tempo Kratos raggiunge il tempio, dimora di insidie e trappole di ogni genere. Nelle sue fredde stanze non dovrà vedersela soltanto con i servi di Ares o con i mortali trabocchetti, dovrà affrontare anche i suoi incubi. Tramite dei flashback mostrati sapientemente durante il corso della vicenda si viene così a conoscenza del passato oscuro del protagonista. Ingannato dallo stesso dio che aveva giurato di servire, circa dieci anni prima Kratos uccise involontariamente la moglie e la figlia. Per renderlo riconoscibile a tutti, un oracolo lanciò una maledizione all’affranto servo di Ares: le ceneri della sua famiglia si unirono alla sua pelle per l’eternità. Da allora nacque il Fantasma di Sparta. Caduto persino negli abissi dell’Ade, Kratos riesce comunque a raggiungere il vaso di Pandora e a tornare ad Atene, in rovina a causa di Ares. Ed è lì che la battaglia finale comincia. Liberando il potere del vaso, acquisisce la forza necessaria per affrontare il dio della guerra e ucciderlo. Nonostante il successo della missione, gli dei promettono di perdonare Kratos per i suoi malvagi atti, ma si rifiutano di liberarlo dal suo passato. Convinto di essere stato abbandonato, raggiunge così la montagna più alta di tutta la Grecia deciso a togliersi la vita. Tuttavia gli dei non gli permettono di attuare il suicidio. Gli offrono invece il trono di Ares. Da quel giorno Kratos divenne il nuovo dio della guerra.

God of War: Ghost of SpartaUscito su PSP, Ghost of Sparta si colloca cronologicamente tra il primo e il secondo capitolo. Ritenuto il miglior gioco disponibile per la piccola console Sony, il titolo in questione brilla grazie ad un intreccio narrativo capace di svelare alcuni importanti tasselli della storia della saga. Ambientato poco dopo la morte di Ares e l’ascesa di Kratos, Ghost of Sparta permette al giocatore di conoscere l’adolescenza del dio della guerra. Durante il suo dominio, Kratos è preda di angoscianti visioni della sua famiglia riguardanti per lo più la madre Callisto. Pur andando contro la volontà degli altri dei, è deciso ad ogni costo a far luce sulla questione. Raggiunge così Atlantide, il regno di Poseidone, sperando di trovare risposte ai suoi tormenti. Nel Tempio del dio del mare, a causa di un incantesimo dello stesso Zeus, vi trova inaspettatamente sua madre. La donna gli rivela che suo fratello, Deimos, è ancora vivo, prigioniero nel Regno della Morte. Infine gli svela l’identità del padre, padre anche dell’Olimpo (tuttavia questa scena rimane un interrogativo, per ragioni che spiegheremo in seguito). A causa di questo atto la donna, vittima di una maledizione, si trasforma in una bestia deforme: Kratos non può far altro se non ucciderla. Compiendo il volere della madre, il Fantasma di Sparta inizia il cammino verso il Regno della Morte alla ricerca del fratello. Proprio come accaduto in God of War, anche in Ghost of Sparta fanno capolino dei flashback, inseriti nel contesto del gameplay, che ritraggono il giovane spartano, armato di lancia e scudo, impegnato ad allenarsi con il fratello. Si scoprirà così che per colpa di una profezia annunciante la rovina dell’Olimpo per mano di un guerriero marchiato, furono gli dei (precisamente Ares ed Atena) a rapire Deimos, bambino che già dalla nascita presentava particolari segni sulla pelle; gli stessi segni che saranno poi i tatuaggi che Kratos si farà per onorare la memoria del fratello. Nel tentativo di fermare il rapimento, l’allora debole spartano venne colpito al volto dall’ex dio della guerra. Ecco spiegata la cicatrice che attraversa l’occhio destro di Kratos. Sconfitta la figlia di Tanato, dio della morte, il nostro (anti)eroe raggiunge infine il luogo dove il fratello è imprigionato. Una volta raggiunto, Deimos mostrerà rancore nei confronti di Kratos, incolpandolo di averlo abbandonato, di non averlo salvato. Forse frenato dall’amore per Deimos, Kratos verrà quasi ucciso dalla violenza inaudita di quest’ultimo. Buon sangue non mente: nessuno era mai riuscito a ridurlo così fino ad ora! La collera del fratello viene però fermata da un improvviso attacco di Tanato. Inizia così una delle boss-fight più epiche, cinematografiche ed avvincenti di tutta la serie, in cui Kratos e Deimos combattono fianco a fianco il dio della morte. Durante lo scontro Deimos perde la vita. Ciò segna la fine dell’ormai debole Tanato, massacrato dall’ira funesta dello spartano. Il finale risolve anche un altro mistero (a parer nostro intuitivamente risolvibile già da God of War): il becchino che aiutò Kratos nel primo capitolo e che in Ghost of Sparta sotterra Deimos e Callisto, non è altri che Zeus, deciso a sterminare ogni possibile minaccia. L’ultima è rappresentata proprio da Kratos…

Concludiamo qui la prima parte dello speciale. Nella prossima puntata ci occuperemo degli ultimi due capitoli della storia della serie, e giungendo all’epilogo non mancheremo di tirare le dovute conclusioni e considerazioni finali. Rimanete dunque con noi, il dio della guerra vi aspetta! Non vorrete mica farlo arrabbiare?