Kingdom Come: Deliverance, le migliori Mod - Spazio Underground

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a cura di ParyKon

Scegliere il soggetto della prima puntata “tematica” di Spazio Underground (interamente dedicata, insomma, ad un singolo gioco) non è stato poi troppo difficile: il simulatore medievale di Daniel Vavra figura infatti tra i più recenti titoli mod-friendly sul mercato. Approcciare il gioco con aspettative -per quanto concerne il modding- paragonabili ad un qualunque The Elder Scrolls, tuttavia, è da ingenui: oltre ad essere un titolo relativamente di nicchia, Kingdom Come risale appena allo scorso febbraio (ed una libreria di migliaia di mod non appare certo nel giro di qualche mese). Quanto segue rappresenta dunque una semplice guida alle modifiche più utili/interessanti rilasciate finora -da una community, tra l’altro, ancora priva di tools dedicati. Insomma, se trovate il gioco troppo difficile, troppo semplice, se volete accentuarne l’aspetto simulativo, se detestate una particolare meccanica o volete anche solo ritoccare qualche dettaglio grafico, le mod possono definitivamente fare al caso vostro.
Anticipando le patch
Nel lontano settembre del 2015, l’account ufficiale di Warhorse Studio confermò su Twitter il futuro supporto al modding in Kingdom Come: Deliverance, opera prima della giovane software house ceca. L’eventuale release di specifici modding tools resta ad oggi ignota; il team è tuttora al lavoro sull’implementazione di nuove feature, quanto (probabilmente) sull’ottimizzazione del gioco. La cosa, chiaramente, non ha frenato i modder, impegnati dal day one nell’incessante realizzazione di tweak più o meno elaborati. Il più popolare è stato, inizialmente, l’autoesplicativo “Unlimited Saving“: la mod aggira l’originale sistema di salvataggio di Kingdom Come, consentendo fondamentalmente di salvare i progressi in qualunque momento, senza necessitare di particolari oggetti/condizioni. La tiepida accoglienza dell’intricato sistema di salvataggio proposto alla release (unita alla smodata popolarità della mod, che vanta tuttora di oltre 300.000 download), ha probabilmente convinto gli sviluppatori ad abbracciare una semplificazione della meccanica: con l’update 1.3 rilasciato lo scorso marzo, il gioco ha infatti introdotto ufficialmente la funzione Salva ed Esci.
Il Save System, comunque, non rappresenta l’unica problematica (rivisitata dalle recenti patch) a vantare di specifiche “soluzioni alternative” proposte dai modders. Tra gli elementi più criticati del gioco, figura indubbiamente il famigerato lockpicking; meno intuitivo di simili meccaniche viste in precedenza (ad esempio, in Skyrim), il sistema di scassinamento di KC:D può rivelarsi piuttosto frustrante (in particolar modo, con un controller). La mod “Sectorial Lockpicking” mette quindi mano alle texture del minigioco, suddividendo il lucchetto di turno in varie sezioni -semplificando, nel complesso, l’intero processo legato al furto. Per una soluzione decisamente più drastica, è possibile optare per “Easy Lockpicking“: la mod consente, rimuovendo del tutto la meccanica, di scassinare istantaneamente qualunque porta o lucchetto (ovviamente, in base allo skill level del giocatore).
Il tiro con l’arco, altro aspetto ampiamente criticato in Kingdom Come, fatica a convincere; per prendere degnamente dimestichezza con arco e frecce, è infatti opportuno disporre di abilità -o pazienza- decisamente fuori dalla norma (quantomeno, rispetto ad altri titoli con sistemi paragonabili). Per tutti gli aspiranti Robin Hood, l’utilissima “Bow Dot Reticle” è quindi d’obbligo: la mod ripristina semplicemente il puntatore giallo al centro dello schermo -di default, invisibile-, regalando un’esperienza da arciere sorprendentemente naturale ed intuitiva (sebbene, più tipica e “casual”).
Personalizzare l’esperienza
Non si tratta, comunque, dell’unica mod finalizzata ad intervenire sull’onnipresente puntatore ocra -per qualche ragione, ritenuto “intrusivo” da molti giocatori; per rimuoverlo del tutto, è sufficiente ricorrere a “No Reticle“. 
Molti modder si spingono oltre, proponendo intere rivisitazioni dell’HUD (intervenendo quindi sulla barra dell’energia, sulla bussola e sui menù). Mod come “Clean Hud” e “Minimal Hud“, ad esempio, donano a Kingdom Come un look leggermente più pulito, mentre “Immersive Hud Overhaul” e “Star-Hud” puntano ad offrire un effettivo redesign dell’interfaccia; grazie a “Stone Inventory“, è persino possibile metter mano ai giallastri menù vanilla.
Per evitare eventuali limitazioni/distrazioni visive nelle sezioni più concitate del gioco, tornano invece utili “No Helmet Vision“, “Translucent Helmet Vision” e “No Blood on Screen“: con i primi due è possibile, rispettivamente, rimuovere o limitare l’opacità dell’elmo (che, occupando parte dello schermo durante i combattimenti, rischia di infastidire), mentre l’ultimo si limita ad intervenire sulle macchie di sangue (mantenendo quindi la tipica tinta rossa nei momenti più critici).
Se siete abituati, in quanto amanti degli RPG, ad accumulare nel corso dell’avventura centinaia di oggetti nell’inventario, mod come “Increase base weight to 122” o “Unlimited Weight” (finalizzate ad incrementare notevolmente il peso trasportabile) possono indubbiamente tornare utili. Il menù di Kingdom Come, tuttavia, non è chiaramente strutturato per contenere una mole particolarmente irrealistica di item: superate determinate quantità di oggetti, la navigazione rischia infatti di farsi particolarmente ostica. La mod “Inventory Sorting Package Generator“, fortunatamente, contiene una versione del popolare “Inventory Sorter” compatibile con la lingua italiana: sebbene i tag aggiunti agli oggetti restino in inglese (AXE per le asce, POT per le pozioni, BOK per i libri e tutto il resto), la mod semplifica notevolmente l’impresa di individuare specifici oggetti in inventari particolarmente straripanti. 
In conclusione…
Proporrei anche qualche generica mod relativa all’esperienza di gioco: “Subtle Random Encounters“, ad esempio, incrementa la quantità di imboscate durante i viaggi rapidi, mentre le varie versioni di “Richer Merchants” arricchiscono a piacimento i mercanti, facilitando di conseguenza le compravendite più consistenti.
Consigliare una tra le innumerevoli mod pensate per ribilanciare i vari aspetti gioco (dal combat system al commercio) è probabilmente prematuro: dopotutto, lo stesso Warhorse Studio è ancora impegnato a rifinire lentamente la propria opera tramite patch ufficiali. Insomma, se non siete del tutto convinti da popolari modifiche come “Immersive Balance“, “Food and Booze Balance” o l’overhaul “Dark Times“, il consiglio è di aspettare che i tempi siano più maturi. 

Rispetto a molti titoli analoghi, il processo legato al modding di Kingdom Come: Deliverance risulta generalmente alla portata di tutti -almeno, dal punto di vista dell’utente finale. Nella stragrande maggioranza dei casi, è infatti sufficiente spostare il singolo file di testo -che compone la mod- nella cartella “data” (l’ultima patch, tuttavia, può complicare leggermente l’installazione di determinate mod).

Sebbene, al momento, la libreria dedicata a Kingdom Come lasci relativamente a desiderare (essendo comunque destinata, con ampie probabilità, a crescere indefinitamente col passare del tempo), i contenuti di questo articolo non rappresentano che una banale selezione di quanto offerto dal web: tenete insomma d’occhio siti come Nexus, ModDB ed il forum di Kingdom Come, che di giorno in giorno hostano nuovi contenuti realizzati incessantemente dalla prolifica community.