Recensione

Just Cause

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a cura di rspecial1

La nuova generazione di titolo d’azione si concentra sempre più sull’avere un ambientazione molto vasta, all’interno della quale svolgere oltre alla missione principale anche molte sotto-missioni. Nella fattispecie, viene sempre data al giocatore la possibilità di muoversi più o meno liberamente agendo come meglio crede, con una tipologia di titoli che ormai fanno sempre più a gara nel cercare di derubare il trono posseduto da GTA della Rockstar in questo genere. Anche i ragazzi della Avalanche Studios non sono da meno, ed inserendoci in una storia ambientata nel bel mezzo di una rivoluzione, cercano anch’essi di sviluppare il genere che ormai va sempre più di moda. La storia però insegna che non è facile imitare gli altri e tantomeno un clone che riesca a sostituirsi all’originale, e come vedremo Just Cause non fa eccezione.

Una Giusta CausaNel gioco vestirete i panni di Rico Rodriguez, agente della CIA che ha il compito di sventare una vasta rete mafiosa invischiata in ogni tipo di traffico e con pericolose mire sovversive. Insomma, nulla di nuovo, un personaggio tamarro al punto giusto, dei cattivi che più cattivi non sarebbe possibile e il solito, scontatissimo bagno di sangue. Il luogo deputato a fare da teatro alle vicende prende il nome di San Esperito ed è un maestoso arcipelago che incredibilmente avrà una superficie esplorabile pari a 250’000 acri, circa 32Km quadrati. Tralasciando la storia principale, il titolo partirà immediatamente con noi catapultati fuori da un aereo; mentre precipiteremo noteremo, muovendo la telecamera con lo stick destro, l’immensità del paesaggio e inizieremo ad essere felici per ciò che ci attende; dopo essere atterrati sul punto indicato usando il paracadute, però, capiremo ben presto che non è tutto rose e fiori come ci aspettavamo. I ragazzi della Eidos hanno reso il titolo molto schematico, infatti non dovrete far altro che andare nel punto indicato da un enorme freccia, sia nel gioco che sulla mappa, e proseguire la missione principale; quelle secondarie arriveranno più avanti nel gioco ma in sintesi si dovrà fare esattamente la stessa cosa, ovvero recarsi in un determinato luogo ed uccidere tutti. Inutile specificare che nel corso del gioco troveremo svariate armi a nostra disposizione, con munizioni e quant’altro possa esserci utile per proseguire nel nostro compito di aiutare i rivoluzionari del luogo. Principalmente dovremo cercare di occupare determinate zone dell’arcipelago, seminando la morte tra le autorità locali e accumulando rispetto all’interno dei rivoltosi; in questo modo avremo anche un aiuto ulteriore grazie al PDA in nostro possesso: basterà infatti attivarlo con select per avere a nostra disposizione un determinato mezzo di trasporto, che ci verrà recapitato sul posto da un elicottero.

Voooolaaareeee oh oh!Purtroppo per i ragazzi della Avalanche ci sono molti elementi in Just Cause che ne rovinano l’esperienza di gioco e rendono il lavoro svolto per ricreare una così vasta area inutile. Partiamo dalle cose basilari: in un titolo action dove le sparatorie la fanno da padrone il nostro Rico sembra essere Rambo, senza limiti e senza temere nessuno; tutto ciò porta ad una semplificazione del gioco in semplici sparatorie, nelle quali uccidere orde di nemici sarà una passeggiaya, e tutto ciò senza contare la limitata IA degli sbirri. Rubare un’auto o qualunque mezzo sarà una passeggiata, e nessuno cercherà di fermarvi con la forza… niente mazzate contro qualche vecchietta quindi, ma solo qualche insulto che si tradurrà in una fuga non appena parlerete. La polizia è invece decisamente stupida, non riuscirebbe a catturarvi neppure volendo; ma il problema nasce quando v’inseguirà in massa, per sfuggire infatti sarà necessario semplicemente iniziare una nuova missione secondaria o proseguire quella principale. L’enorme libertà di movimento e possibilità di esplorare risulta poi inutile, non potrete fare molto in giro per l’arcipelago, se non rubare veicoli e fare giretti a vuoto o ammazzando le persone, per poi vedervela con la polizia. Troppo poco, anche perché il nostro amico potrà rimanere sott’acqua per ore, senza problemi, e disporrà di un paracadute per tutta la durata del gioco che gli consentirà di salvarsi da ogni schianto possibile; ora il titolo risulta poco realistico per questi elementi, se pensate che basterà saltare giù da una macchina a 10 metri d’altezza per aprire il paracadute ed atterrare inermi. Altro problema del gioco è la varietà, praticamente assente in tutto il game. Sebbene i veicoli siano di diverso tipo, non c’è molta differenza tra guidare un aereo, una barca o una moto, con l’unica diversiva di vedere delle pessime collisioni un po’ con tutti i mezzi, e qui passiamo al lato tecnico.

Le collisioni in arrivo!Graficamente parlando, questo Just Cause sembra ad una prima occhiata fatto egregiamente, in realtà però fa acqua da tutte le parti. Si inizia quasi da subito, notando l’effetto del mare che s’infrange sulla terra ferma, fatto da cani anche su Xbox 360 (e, come direbbe Alex64, l’acqua il Cubo la fa meglio!), per proseguire con paesaggi che sono di un interattività quasi nulla, se non fosse per qualche barile che si può far esplodere. Il bello però arriva direttamente dal nostro Rico, che si muove in malo modo, corre peggio e più che altro, quando fa un qualunque incidente, balza fuori dal veicolo in modo ridicolo (se prendete un albero in pieno con una moto, e lo farete, vedrete il personaggio volare in avanti in piedi e la moto rimbalzare all’indietro). Non parliamo dei motoscafi che salgono gli uni sugli altri o degli aerei che cadono in picchiata… tutto il sistema di collisioni è risibile. Spesso poi si ha un calo di dettaglio, soprattutto nelle scene d’intermezzo, con textures di bassa qualità anche sulla console Microsoft, nonostante l’assenza di caricamenti ed un orizzonte vasto e ben visibile. Il sonoro è caratterizzato da un parlato in italiano senza emozioni e recitato, o meglio letto, in malo modo… peccato che non si possa ascoltare quello inglese, sicuramente superiore. Gli effetti sonori sono più che buoni, come le musiche che nonostante tutto sono carine ed adatte all’ambientazione in cui si svolge la nostra missione.

– Niente caricamenti

– Facile e ripetitivo

– Troppi difetti grafici

6.3

Purtroppo per la Eidos il suo Just Cause risulta essere un titolo mediocre, facile nel suo gameplay e decisamente breve e ripetitivo per quel che concerne le varie missioni da svolgere. Di certo il lavoro fatto per ricreare perfettamente 35km di arcipelago non è servito a molto, forse era meglio concentrarsi maggiormente sul titolo vero e proprio, o sul pessimo sistema di collisioni. Titolo poco più che sufficiente quindi, che se può essere un buon passatempo su Playstation 2 o Xbox, diventa decisamente da evitare su Xbox 360 (dove c’è un certo Saints Row in questo momento) o su PC.

Voto Recensione di Just Cause - Recensione


6.3