Recensione

Jamestown: Legend Of The Lost Colony

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a cura di FireZdragon

Dopo uno sfavillante successo ottenuto negli anni ’90 grazie a forti esponenti del genere, Aero Fighters o 1942 tanto per citarne un paio, gli shoot ’em up a scorrimento hanno avuto sempre meno presa sul pubblico, fino a divenire negli ultimi tempi un mercato di nicchia apprezzato da pochi eletti. Nonostante ciò, alcuni sviluppatori capaci hanno saputo regalare al genere nuove idee, dimostrando che anche gli sparatutto possono avere meccaniche profonde e complesse che vanno ben oltre il semplice schivare proiettili ed abbattere i nemici di turno. Proprio traendo spunto dai grandi del passato i Final Form Games ci propongono il loro Jamestown, un shmup dal gusto volutamente rétro ma carico di diverse idee innovative e sicuramente apprezzabili.

La Nina, la Pinta e la YamatoJamestown: Legend of the Lost Colony è ambientato sul Pianeta Rosso nell’anno 1619, in un universo alternativo dove le colonie inglesi stanno battagliando contro gli spagnoli ed i marziani. Scappati alla nostra esecuzione, prenderemo il coraggio a due mani e, piuttosto che sopravvivere come fuggiaschi, decideremo di ripulire il nostro nome tentando di sollevare il velo su quanto accaduto nella colonia di Roanoke. Il cammino tuttavia non sarà semplice ed una enorme varietà di nemici tenterà di ostacolare la nostra impresa.Un breve tutorial ci insegnerà le basi del gioco e per iniziare a solcare gli infestati cieli di Marte ci verrà concessa una prima astronave. Questa navicella potrà sfruttare uno sparo a V, capace di occupare gran parte dello schermo, o concentrare la potenza di fuoco in un solo raggio centrale, spazzando via tutto quello che si porrà sulla nostra linea di tiro. Con il proseguire della storia e completando con successo i livelli, verranno resi disponibili altri tre velivoli, ognuno caratterizzato da due modalità di fuoco ben distinte: il Gunner potrà sfruttare un cannoncino semovibile e ruotare lo sparo secondario in qualsiasi direzione, così da poter colpire i nemici anche se questi dovessero trovarsi alle nostre spalle; il Charge sarà dotato di uno sparo verticale e potrà rilasciare delle bolle energetiche, in grado di passare attraverso i nemici e continuare il loro cammino per tutta l’altezza dello schermo. La forza di questo colpo varierà in base a quanto tempo sarà stato caricato, permettendo cosi’ di scegliere se sparare più rapidamente o rilasciare un unico proiettile enorme ma dall’altissimo potenziale distruttivo. L’ultima navetta disponibile sarà un bombardiere e senza alcun dubbio risulterà la più ostica da utilizzare a causa del suo sparo particolare, il quale richiederà ai giocatori di schivare i colpi in arrivo e al contempo tenere un occhio sempre puntato sulle mine lanciate, così da farle detonare in prossimità dei nemici. L’enorme differenza di gameplay che intercorre tra queste quattro navi farà si che a seconda del mezzo utilizzato il modo di approcciare i livelli cambierà in maniera sostanziale, nonostante i pattern precalcolati dei nemici. Potrete guidare le astronavi con la tastiera, con il joypad od il mouse. Mentre i primi due metodi di controllo rispondono in maniera precisissima ed offrono la possibilità di rimappare qualsiasi tasto, l’utilizzo del mouse è invece grossolano e risulta essere assolutamente inadatto per un gioco del genere.

Grandi idee da grandi mentiFinal Form Games è uno studio indipendente formato da un pugno di valenti sviluppatori, in particolare i due fratelli Timothy e Michael Ambrogi. Costoro hanno tutta la nostra stima per essere riusciti ad ideare una meccanica di gioco finalmente originale, nonostante ricordi vagamente il superbo Ikaruga, e capace al contempo di risultare profondissima dopo solo qualche ora di gioco. La distruzione di ogni nemico elargirà dei particolari ingranaggi dorati che, se raccolti, andranno ad aumentare una barra di energia speciale con la quale entrare in modalità Vaunt. Per pochi secondi dopo la sua attivazione uno scudo assorbirà tutti i colpi in arrivo regalandoci un corrispettivo in punti e moltiplicandoli fintanto che il Vaunt resterà attivo. Con il passare del tempo la barra si scaricherà gradualmente e dovremo quindi distruggere i nemici con continuità per raccogliere altri ingranaggi onde evitare che questa si esaurisca del tutto, facendoci perdere così il moltiplicatore fino ad allora accumulato. In casi estremi potremo decidere di far detonare la barra in anticipo così da creare un ulteriore scudo ed evitare la morte.Alla fine di ogni livello ci attenderà il classicissimo mostro finale, enorme e capace di riempire lo schermo con una quantità di proiettili inimmaginabile. Il design degli scontri è stato ben congegnato e le diverse fasi, dipendenti dall’energia del boss, riescono a garantire una buona dinamica durante i combattimenti, solitamente relegata invece al solo spara e fuggi. Purtroppo uno dei punti deboli del gioco risiede proprio nella longevità della campagna principale, suddivisa in soli cinque livelli. Una volta terminata, però, con i ducati raccolti durante le missioni, potremo sbloccare nuovi gradi di difficoltà ed una serie di venti sfide inedite che spazieranno dalla necessità di terminare un livello senza mai venir colpiti fino al dover raggiungere un determinato punteggio prima dello scadere del tempo.La longevità è inoltre garantita sia dalla possibilità di giocare in quattro sullo stesso PC, un vero peccato quindi che manchi proprio una modalità cooperativa online, sia dai punteggi caricabili in speciali classifiche mondiali. Sebbene dunque la campagna non duri più di un paio d’ore, quanto in realtà Jamestown riuscirà a tenervi incollati al monitor dipenderà esclusivamente dalla vostra voglia di superarvi e dal tempo necessario a portare a termine le sfide extra. Il livello di difficoltà Judgement inoltre introdurrà una nuova variante nel gameplay, dotando i nemici di proiettili verdi che oltrepasseranno la barriera del Vaunt rendendo necessario trovare una posizione sicura sullo schermo prima di attivarla.

Pixel Art allo stato puroIl comparto grafico e quello sonoro sono semplicemente eccelsi, nessun altro termine potrebbe definire in modo migliore quanto i ragazzi di Final Form hanno creato. Il design degli sfondi, dei nemici e delle astronavi ha un retrogusto nostalgico e si presenta con sprite pixellosi ma dall’evidente carisma. Tutto quanto si muove sullo schermo gode di un’anima propria e la decisione di dare al titolo un’impronta steampunk renderà indimenticabile l’esperienza di gioco vissuta. La colonna sonora rappresenta inoltre un valore aggiunto non da poco e presenta motivi validissimi ed epici, in un crescendo continuo fino allo scontro con il boss finale dove viene riversata tutta la qualità di un titolo indie che non ha nulla da invidiare ad altre produzioni milionarie.

HARDWARE

Requisiti di sistema
Sistema Operativo: Microsoft Windows XP con SP2 / Vista / 7Processore: Intel Pentium 4 a 2.4 GHz o superioreRAM: 512 MBHard Disk: 250 MB di spazio liberoScheda Video: Qualunque scheda con supporto OpenGL 2.0 e almeno 256 MB di VRAMDirectX: DirectX 9.0cAltro: Per ogni giocatore serve una tastiera o un pad, oppure un mouse. Il gioco supporta più di un mouse o più di una tastiera collegati contemporaneamente. Il mouse deve essere a 3 pulsanti.

– Stile da vendere

– Colonna sonora eccezionale

– Meccaniche di gioco immediate…

– … e profonde!

– Fino a quattro giocatori in locale

– Assenza di una modalità co-op online

– Solo 5 livelli

8.0

Il piccolo Jamestown: Legend of the Lost Colony è un progetto nato dalla passione dei suoi creatori e la qualità che ne è scaturita risulta essere lo specchio perfetto dell’impegno profuso per la realizzazione di questo sparatutto a scorrimento vecchia scuola. Dotato di un design incredibile e di un comparto sonoro d’eccellenza, il titolo è una piccola perla immancabile nella collezione di ogni amante degli shmup. Perla a cui manca solo una modalità co-op online per poter essere considerata veramente perfetta. Se amate il genere, Jamestown merita di diritto un posto di rilievo nella vostra collezione, a 7,99 euro non potete farvelo sfuggire.

Voto Recensione di Jamestown: Legend Of The Lost Colony - Recensione


8