Recensione

James Bond 007: Everything or Nothing

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a cura di Fabfab

E siamo a due: questa è infatti la seconda volta che il buon Pierce Brosnan torna ad interpretare su console il mitico agente segreto inglese. Un anno fa abbiamo seguito le sue vicende nell’ottimo “Nightfire” (mentre il precedente “Agent under Fire” non si avvaleva della collaborazione dell’attore), sparatutto in soggettiva intervallato da sequenze alla guida di veicoli (ma sempre da sparare c’era…); confortati dal successo del gioco i programmatori EA hanno pensato bene, a un anno di distanza, di riproporci una nuova avventura dello spericolato agente segreto. Questa volta, probabilmente per meglio ammirare le fattezze digitali di famosi interpreti fedelmente riprodotti, ci troviamo di fronte ad un action in terza persona intervallato da sequenza alla guida di qualche veicolo (l’avete già sentita da qualche parte, vero?).

EallywoodLa EA negli ultimi tempi si sta specializzando nel programmare giochi spettacolari, che lascino a bocca aperta l’utente senza sacrificare la giocabilità: penso al recentissimo “Il Ritorno del Re” ed ora a questo James Bond 007: Everything or Nothing (da una frase che il cattivo di turno pronuncia nel momento in cui entra in scena per la prima volta), veri e propri film interattivi!Il cast di quest’ultima produzione è a dir poco stellare: oltre a Brosnan sono stati ingaggiati, per interpretare compagni ed avversari, tutta una serie di altri personaggi più o meno noti dello star system hollywoodiano come Willem Dafoe (Goblin nel film “Spiderman”), Shannon Elizabeth, Heidi Klum, l’attrice nipponica Ito Misaki (e così anche gli orientali sono contenti: in casa EA conoscono bene l’importanza del marketing), la cantante Mya (che interpreta anche la sigla del gioco) più gli immancabili John Cleese (l’inventore “Q”) e Judi Dench (“M”, il capo di Bond) ed un inaspettato ritorno, quello di Jaws (interpretato da Richard Kiel), il mercenario dai denti d’acciaio.Che cosa poteva derivare da tanto dispendio di mezzi e soldi se non un’esperienza di gioco quanto più vicina cinematografica possibile? Il difficile è giudicare se sia valido anche come gioco, oltre che come film…

L’agente marpione“James Bond 007: Nightfire” riusciva nell’intento di riproporre storia e situazioni tipiche degli ultimi film di James Bond, con sparatorie, esplosioni, inseguimenti e, naturalmente, nugoli di donne pronte a cadere ai nostri piedi; la stessa alchimia è stata utilizzata per “Everything or Nothing” che, rispetto al predecessore, risulta ancora più spettacolare, chiassoso ed irrealistico.In effetti la storia pensata da EA assomiglia molto agli ultimi film dell’agente segreto: un susseguirsi di clamorosi effetti speciali tenuti assieme da una trama risibile. Il gioco è un susseguirsi di brevi missioni, quasi sempre spettacolari, ma legate assieme da un esile filo conduttore: certo, ci sono tutti i luoghi comuni tipici della saga, cattivi megalomani, disinibite bellezze mozzafiato, i gadeget di “Q”, ma quello che manca veramente è un quadro d’insieme capace di amalgamare alla perfezione questi elementi.Diamo un’occhiata, ad esempio, alle prime missioni: 007 deve liberare una scienziata e recuperare alcune preziose nanomacchine. Scoperta l’ubicazione dei rapitori (una diga in Egitto), decide di far saltare in aria la struttura mentre lui c’è ancora sopra, una cosa insensata ma fatta per spettacolarizzare la situazione in cui il protagonista deve calarsi dal muro altissimo mentre esplosioni e nemici lo ostacolano; a questo punto il capo dei cattivi fugge in elicottero e noi dovremo inseguirlo (sempre a bordo di un altro elicottero, parcheggiato li vicino senza che nessuno si prendesse la briga di sabotarlo) in mezzo ad un tempio egizio pieno di insensate trappole anti-aeree (chi le ha piazzate aveva il dono della preveggenza); quindi il fuggitivo ha la bella idea di atterrare ed innalzare una barriera energetica che fa molto base di Mazinga e che noi dovremo, naturalmente, abbattere a suon di missilate.Insomma, una trama inconsistente, tanta azione, tanto spettacolo, esattamente come nelle ultime produzioni cinematografiche di 007…

Scena 1, atto 3…La vocazione cinematografica del prodotto EA si rivela anche nella costruzione delle missioni stesse: più che vivere la storia, il giocatore ha piuttosto l’impressione di assistere ad un copione già scritto, in cui gli viene saltuariamente affidato il controllo del protagonista solo per le sequenze previste.Il gioco vanta una trentina di missioni assolutamente lineari e poco interattive, tutte relativamente brevi ma ad alto contenuto adrenalinico; queste si distinguono, sostanzialmente, tra missioni a piedi e missioni alla guida dei veicoli più disparati.Le sessioni appiedate puntano decisamente sull’azione piuttosto che su un approccio stealth: sorprendere i nemici è quasi impossibile (anzi, accade spesso il contrario) e la possibilità di accucciarsi o di appiattirsi contro le pareti serve più a proteggersi dal fuoco nemico che non a nascondersi. La mira dei nostri avversari è sempre dannatamente buona, quindi occorre padroneggiare al massimo i controlli per riuscire ad uscirne indenni: Bond può raccogliere ed utilizzare ogni tipo di arma, effettuare capriole diversive ma, soprattutto, può contare sempre sul suo infallibile istinto! In ogni momento è infatti possibile attivare una sorta di pausa (l’istinto, appunto): questa modalità consente di guardarsi attorno senza l’assillo degli avversari e ci sono pure degli appositi indicatori che segnalano le aree “sensibili” attorno a noi, vale a dire la posizione dei nemici (anche quelli nascosti) e la presenza di elementi con cui interagire (bidoni esplosivi, pareti scalabili, interruttori attivabili). Questo escamotage compensa in qualche modo l’eccessiva frenesia delle sparatorie, permettendo al giocatore di farsi un’idea della situazione per decidere come procedere: attenzione però perché il tempo, per quanto estremamente rallentato, non cessa mai di scorrere e quindi conviene non indugiare mai troppo nel decidere.

Un gadget per ogni occasioneOltre ad una buona varietà di armi (pistole, fucili, mitragliatori, lanciarazzi) il titolo offre anche gli immancabili gadget di “Q” resi celebri dalla pellicole cinematografiche: si tratta di dardi anestetizzanti, rampini, granate, ragni robotici e quant’altro di incredibile possiate immaginare e servono non solo per variare un minimo l’azione dalle solite sparatorie, ma anche per superare alcuni ostacoli non aggirabili in altro modo.Il sistema di mira è piuttosto efficace: premendo L Bond acquisisce automaticamente il bersaglio davanti a se, ma in certe situazioni è meglio ricorrere alla mira manuale: con C è infatti possibile muovere il mirino per una maggiore precisione di tiro (per stanare qualcuno nascosto dietro a delle casse, ad esempio, è meglio mirare alla testa).Bond comunque non sa solo sparare, ma se la cava anche nel combattimento corpo a corpo: sorprendere una sentinella e metterla fuori uso ci fa risparmiare preziose munizioni, senza contare che alcuni boss (come il redivivo Jaws) andranno affrontati, per esigenze di copione, rigorosamente a mani nude.Anche in questo “Everything or Nothing” sono state implementare le cosiddette “mosse alla Bond”, particolari azioni che, se effettuate, ci fanno guadagnare un punteggio più alto a fine missione: c’è un nemico che da posizione sicura dietro un muro vi vomita contro piombo a ripetizione? Potete tentare di centrarlo quando mette la testa fuori, oppure, più elegantemente, decidere di aprire la valvola del vapore e farlo lessare senza muovere un dito, oppure sparare al soffitto pericolante sopra di lui e farglielo cadere addosso: sono tutte azioni “alla 007” che rendono più varia l’azione ma il cui fine ultimo (spingere il giocatore ad agire in maniera meno brutale e più ragionata) è vanificata dai suggerimenti dati dall’istinto. Visto che il ricorso alla pausa è quasi sistematico, non sarà difficile capire cosa occorre fare quando c’è una sentinella al riparo dietro ad un muro ed il soffitto sopra di lui lampeggia…D’altronde missioni corte e facilitate non significa che siano poco impegnative, specie se giocate a livelli di difficoltà superiori a quello base (cosa che consiglio caldamente): la mira degli avversari è buona e 007 non ha molte difese contro i proiettili (ma per fortuna ci sono ricariche energetiche sparse un po’ ovunque), inoltre tendono a barare clamorosamente! Giusto per rimanere nelle prime missioni, dopo esservi lanciati dalla cima della diga, distrutta dalle esplosioni e ormai in fiamme, durante la discesa verrete raggiunti e colpiti alle spalle da nemici che si sono calati dopo di voi e non si capisce come abbiano fatto, visto che avevate distrutto tutto; altre volte si materializzeranno dal nulla in posti già esplorati e precedentemente deserti. Basterà comunque memorizzare la loro posizione e ripetere la missione per superarli agevolmente: ne beneficia la longevità del titolo, sempre che non troviate irritante dover affrontare più volte alcune sessioni.

Veicoli molto specialiUlteriormente semplificate le sessioni di guida: la varietà non manca, auto, moto, elicotteri e carri armati ci sollazzeranno per tutta l’avventura, alternandosi alle missioni a piedi. D’altronde rappresentano nulla più di un piacevole diversivo, quindi non aspettatevi di certo un alto livello di simulazione o realismo, anzi: proprio le missioni alla guida di veicoli sono tra le più pirotecniche del gioco!Solitamente i comandi da utilizzare sono gli stessi, indipendentemente dal mezzo usato: il pad analogico per la direzione, il tasto R per accelerare, L per frenare, A per sparare e i tasti direzionali per selezionare l’arma. In dotazione avremo missili teleguidati, mitragliatori, bombe, lanciafiamme, cortine fumogene, un dispositivo per l’invisibilità ed altri simpatici aggeggi.Solitamente in ogni sessione dovremo limitarci a raggiungere un determinato obiettivo (sali sul treno, abbatti il nemico in fuga, entra in città sfuggendo alle pattuglie…), ma le strade per portarlo a termine sono se non altro un minimo variegate: se in “Nightfire” si correva lungo percorsi prefissati sparando a tutto ciò che si muoveva, in questo caso, se non altro, potremo scegliere tra più percorsi.

Tutto fumo e niente arrosto?Graficamente il gioco è davvero impressionante e cede a qualche rallentamento solo nelle situazioni più affollate: i personaggi sono fedeli riproduzioni degli attori reali, davvero impressionanti per realismo! I movimenti di Bond e degli altri interpreti sono ottimi e realistici, le locazioni varie (si passa dall’Egitto al Perù, dalla Russia a New Orleans) ed eccezionalmente dettagliate, gli effetti speciali e le miriadi di esplosioni davvero straordinari. Molto belle e cinematografiche le scene di intermezzo, alcune realizzate in cg – nelle quali, a onor del vero, si nota una minor definizione rispetto alle controparti per PS2 e XBox a causa della maggior compressione necessaria per farli stare nei piccoli supporti ottici di Nintendo – altre avvalendosi del motore grafico del gioco: attraverso di esse la storia procede e l’impressione di trovarci a vivere un’esperienza davvero cinematografica è, se possibile, ancora più marcata!Se a questo aggiungiamo una colonna sonora da film ed un doppiaggio (inglese sottotitolato in italiano) ad opera degli stessi interpreti è facile concludere come tecnicamente il gioco si presenta in maniera eccellente.Per fortuna i programmatori EA non si sono accontentati dell’impatto visivo ed hanno lavorato molto anche sulla giocabilità: il sistema di controllo è molto buono, anche se non perfetto (ogni tanto capita di venire colpiti per l’impossibilità di gestire il tutto con la velocità desiderata), l’introduzione della “pausa d’intuito” aiuta molto nell’affrontare situazione molto spesso fin troppo frenetiche. La struttura a missioni può piacere o meno: come detto il difetto principale è che si ha l’idea che la storia proceda da sola e che il giocatore abbia poca voce in capitolo, il tutto a discapito del coinvolgimento nell’avventura. Le missioni sono molte ma piuttosto brevi e spesso vanno affrontante più volte prima di venirne a capo, cosa che alla lunga potrebbe stancarvi: inoltre dopo le prime ore di gioco si nota come varino le ambientazioni ed i mezzi usati, ma le cose da fare siano sempre le stesse.Al termine di ogni missione riceviamo una valutazione dipendente dal grado di difficoltà scelto e dal nostro comportamento: occorrerà ottenere almeno una medaglia d’oro se si vogliono sbloccare parte degli extra presenti nel gioco. Fortunatamente potremo affrontare in ogni momento una missione già superata per migliorare la valutazione.Il titolo si rivela eccellente anche in multiplayer nel quale fino a quattro giocatori contemporaneamente possono affrontarsi o fino a due giocatori cooperare in missioni appositamente costruite: peccato solo che non sia stato sfruttato a dovere il collegamento col Game Boy Advance. Se infatti possedete anche una copia del gioco per il portatile Nintendo, collegandolo durante le sessioni di gioco vedrete riportate sul suo piccolo monitor le statistiche del personaggio e, occasionalmente, alcuni suggerimenti: davvero troppo poco, peccato!

– Tecnicamente notevole

– Sembra davvero un film di 007

– Buona giocabilità

– Poco interattivo

– Trama e situazione talvolta eccessive

– Mal sfruttato il collegamento col GBA

8

James Bond sbarca per la terza volta sulle console di nuova generazione e ha nuovamente il volto di Pierce Brosnan: James Bond 007: Everything or Nothing è un action in terza persona intervallato da sezioni di guida. Il titolo è tecnicamente impressionante, sicuramente una delle cose migliori mai viste su Game Cube, e riesce a rendere magistralmente l’impressione di trovarsi di fronte ad una delle mille, rocambolesche avventure cinematografiche del miglior agente segreto d’Inghilterra: purtroppo questo comporta anche il sacrificio di parte della giocabilità alle esigenze di copione, cosicché il giocatore si trova ad affrontare tutta una serie di brevi missioni intervallate con troppa frequenza da filmati che narrano il procedere degli avvenimenti. Dopo le prime ore di gioco lo stupore potrebbe anche lasciare il posto ad un poco di noia, conseguente all’overdose di effetti speciali che alla lunga finiscono con l’impressionare meno del previsto; inoltre, nonostante la difficoltà di alcuni passaggi, il gioco è relativamente breve e non richiede più di una decina di ore per essere portato a termine. Va detto che il sistema di valutazione al termine di ogni missione spingerà comunque molti di voi a riaffrontare le stesse più volte per riuscire a sbloccare tutti gli extra previsti.

In sostanza il gioco è una grandiosa esperienza visiva, mentre risulta meno convincente (ma comunque sempre più che valido) sotto l’aspetto del gameplay: d’altronde credo che le meraviglie che EA è stata in grado di generare meritino comunque di essere godute fino in fondo e che sarebbe stato francamente difficile fare meglio, visto le ambizioni da “film interattivo” del titolo.

Voto Recensione di James Bond 007: Everything or Nothing - Recensione


8