Recensione

Jak & Daxter

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a cura di Sem

Recentemente i Naughty Dog, nella fattispecie Jason Rubin, ha dichiarato di aver sempre tratto ispirazione dai games targati Nintendo nella creazione dei suoi giochi. Soprattutto capolavori come Mario 64, Zelda o il pluridecantato Goldeneye.Se nelle precedenti opere dei Naughty Dog (Crash Bandicoot su tutti), queste influenze erano poco espresse, ora alla volta di questo JAK & DAXTER le somiglianze sono rese più esplicitamente. Ciò naturalmente non rappresenta un difetto ma soltanto un riconoscimento a quel geniaccio di Shigeru Miyamoto.Un luogo in cui una vecchia civiltà, i Precursor, hanno lasciato ovunque segni di una misteriosa tecnologia, robot enormi lasciati ad arrugginire incutono timore nella popolazione attuale. La premessa della vicenda vede due giovani amici avventurarsi su di un isola avvolta dal mistero, non a caso chiamata Misty. Disubbidendo ai consigli del saggio, Jak e Daxter si addentrano nel territorio; malauguratamente Daxter cade in una pozza di “Eco”, un’ energia tanto potente quanto sconosciuta, tant’è che tramuta l’amico di Jak in un buffo animale…una donnola.Il gioco prende spunto da questo incauto avvenimento per porre le basi allo scopo primario dell’avventura, tentare di far tornare normale il povero Daxter…

GIOCABILITA’Di spicco in questa produzione è il grande lavoro svolto per rendere subito immediato l’approccio al gioco, il pad della PS2 è stato sfruttato al massimo delle sue caratteristiche: con lo stick sinistro si controlla il personaggio mentre con il destro è possibile correggere l’inquadratura della telecamera nel caso quella automatica risultasse imprecisa. Con i tasti frontali si determinano due attacchi, il salto e la visuale in prima persona. Infine con i pulsanti dorsali si gestisce l’inventario degli oggetti. Come si può dedurre il tutto è stato studiato in funzione della semplicità, lasciando da parte strane combinazioni di tasti.Ciò lo si apprezza proprio durante il gioco che si svolge in un area che definire vasta è un eufemismo! Proprio in qusto aspetto si denotano le maggiori uguaglianze con Zelda o Mario, in cui il giocatore è sempre chiamato all’azione ed alle più svariate mansioni. Ad esempio in una determinata zona aiuteremo un vecchio pastore a radunare in un recinto la sua mandria di bovini od in altre occasioni andremo alla ricerca di particolari oggetti utili alla prosecuzione dell’avventura. Il platform come base salda del gioco si amalgama alla perfezione con l’avventura ed il puzzle game. Non mancheranno gli scontri con i più svariati esseri che popolano l’isola.Insomma di sostanza ce ne molta ma non sempre la qualità la segue di pari passo; a lungo andare si tende a riscontrare una certa mancanza di sfida vera e propria, sostituita da un’ alquanto superficiale linearità di gioco. Questo potrebbe risultare un difetto per i giocatori più esperti che vivono a pane e platform ma allo stesso tempo potrebbe rimanere un elemento di assoluta indifferenza per il giocatore medio.

GRAFICAL’attesa di questo gioco era determinata anche dal notevole comparto grafico che per vastità e ricchezza di particolari non aveva rivali. Effettivamente giocando a Jak & Dexter si rimane piacevolmente stupiti dalla varietà di luoghi e paesaggi. Una peculiarità di Jak & Daxter sta nel fatto che potremo far progredire il nostro personaggio quasi all’infinito dato che durante il gioco saranno assenti i caricamneti che in altri giochi congiungono un livello all’altro, qui la linea dell’orizzonte è infinita ed è incredibile quando ad esempio riusciremo a giungere in un luogo che distinguevamo quasi a fatica da lontano.Se le doti strutturali di base dei games Nintendo sono state utilizzate al meglio rimarcando la stessa qualità, la medesima cosa non si può certo dire che sia stato fatto anche per il design generale, insomma a partire dai personaggi principali fino a quelli di contorno non si può certo affermare che abbiano personlità e carisma da vendere.Voglio dire è tutto troppo “americanizzato” ovvero privo di quella “calorosità” tipica delle produzioni giapponesi e mal si accoppia il freddo design occidentale ad un genere, quello del platform, che da numerosi anni or sono tiene banco nella terra del sol levante.

SONOROBuono l’accompagnameto sonoro e i temi musicali del gioco. Menzione di merito al doppiaggio in italiano, si apprezza il notevole sforzo fatto rispetto ad altri titoli doppiati nel nostro aulico linguaggio.

LONGEVITA’Gli ambienti da esplorare sono molto vasti e ricchi di cose da scoprire. Per completare il gioco comunque non impiegherete più di 15-20 ore di gioco.

Enorme, vastità di gioco.

Immediatezza dei controlli.

grafica molto dettagliata e colorata.

Personaggi privi di carisma ed ambienti a volte anonimi.

9

Scalzare dal trono il Messia, sua maestà Shigeru Miyamoto appare impresa ardua per chiunque. I Naughty Dog tentano di dar vita alle emozioni che i platform di casa Nintendo magicamete avvolgono mente e spirito.

Jak & Daxter è un ottimo platform dalla solida ed originale struttura e che attualmente su PS2 non ha rivali in questo settore, se a quest’ultima si aggiugevano trovate più originali, dotate di una maggiore sfida ed un design più ispirato ed accattivante oggi avremmo tra le mani un nuovo punto di riferimento nel genere platform.

Voto Recensione di Jak & Daxter - Recensione


9