Recensione

Jak 3

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a cura di Athreyu81

Dopo l’ annuncio shock, da parte di Jason Rubin, di voler lasciare Naughty Dog si credeva che Jak 3 potesse avere una gestazione un po’ travagliata. Niente di più sbagliato, il creatore di icone videoludiche come Crash Bandicoot e Jak and Daxter ha invece lavorato sodo su questo ultimo capitolo delle avventure dei 2 simpatici amici. Sulla soglia del terzo episodio il team di sviluppo, avendo già dopo il primo episodio abbandonato il nome Daxter in favore di una meccanica più action, ha raffinato tutto quello che rappresentava l’ episodio precedente, rimpolpando l’ esperienza al quale andrà incontro l’ ignaro giocatore.

La storia prosegueLo storyline del gioco riprende esattamente dove era stato lasciato nell’episodio precedente. Jak si ritrova accusato dai cittadini di essere la causa dei mali di Heaven City e quindi viene bandito e trasferito nel deserto, fuori dalle mura della città, il posto dove vengono mandati tutti coloro che trasgrediscono alle regole ferree della città. Ovviamente il fedele “compagno di spalla” Daxter lo seguirà e verranno trovati dai rinnegati che vivono nel deserto, che si dimostreranno ospitali e li accoglieranno dentro la propria città. Ma in cambio il re vorrà alcuni favori dalla coppia che si troverà invischiata in combattimenti nell’arena e in missioni a cui duo ci ha ormai abituati da diverso tempo. Questo il preludio alla terza avventura, non mancheranno colpi di scena e una trama ben congegnata, che costituiranno un buon input da amministrare nel corso dell’ avventura.

I tesori del desertoSpezzando il canovaccio futuristico di Jak 2, il nostro eroe all’ inizio si ritroverà in uno scenario ostile e tecnologicamente arretrato. Le missioni che faranno da sfondo riguarderanno principalmente l’ uso delle nuove dune buggy, novità introdotta e particolarmente piacevole. Scorrazzare nelle lande isolate a bordo di questi agilissimi mezzi permetterà al giocatore di apprezzare la nuova fisica introdotta, le asperità del terreno verranno trasmesse alle sospensioni, i mezzi si ribalteranno e deraperanno. Non mancheranno corse su tracciati, sfide con gli anelli, combattimenti con i predoni che accresceranno l’ adrenalina, favorendo il divertimento. Lo scenario rurale in città prevede lo spostamento tramite particolari animali bipedi, molto veloci, mentre solo in un secondo momento avremo la possibilità di affidarci al nostro amato Jetboard. L’arricchimento del gameplay prevede l’introduzione di nuove situazioni ludiche, molto più variegate rispetto al passato, conscie del fatto dell’implementazioni di nuove caratteristiche performabili dalla coppia. Oltre al poter acquisire man mano i vari mezzi del deserto secondo uno stile evolutivo, il nostro eroe potrà contare su nuove abilità. La possibilità di trasformarsi in Light Jak, assume il ruolo di introduzione primaria in questo episodio. Tramite la trasformazione il giocatore potrà acquisire vari poteri, alcuni utili per il puzzle-solving determinato dal gameplay. Esempio alla mano, Jak potrà rallentare il tempo e quindi superare situazioni altrimenti invalicabili (come oltrepassare un gruppo di lame rotanti), o usufruire di un paio di ali, utili nel percorrere in volo zone distanti, o ancora pararsi dagli attacchi nemici grazie all’ aiuto di uno scudo. Ovviamente la trasformazione in Dark Jak sarà sempre presente, arricchita di nuove features come l’invisibilità e il colpo energetico. Ben accetto anche il fatto di poter controllare, in alcune situazioni, il nostro irriverente Daxter, meccanica quanto mai fondamentale per proseguire nella risoluzione di particolari enigmi o missioni. Maggiorato il repertorio delle armi e sicuramente ben assortito, la scelta di queste ultime prevale sulla tattica ludica da perseguire durante gli scontri, scelta da apprendere memorizzato il pattern d’attacco delle creature che popolano il gioco. Naughty Dog ha voluto rendere questo capitolo meno dispersivo del precedente; non del tutto eliminata la struttura “GTA style”, ha preferito concentrare il suo raggio d’azione nell’ evoluzione della trama, col risultato che ci saranno meno missioni da svolgere, ma più coerenza intorno alla storia. Si può scegliere se dedicarsi a sviscerare il gioco, raccogliendo tutti gli uovi Precursor, essenziali per sbloccare tutti i segreti (ben 600!), inoltrandosi nelle numerose sub-quest e mini missioni presenti oppure farlo in un secondo momento concentrandosi alle vicende di Jak. Registrato un sostanziale miglioramento della varietà di gioco, sorprende vedere la creatività del team di sviluppo sui mini giochi presenti nelle missioni. Esempio: il superare un livello stile Pacman per accedere dentro la memoria di un computer. Aumentato il carisma dei personaggi, senza dubbio più caratterizzati rispetto al passato, con dialoghi più spassosi e situazioni che gaseranno l’ utente oltremodo.

L’ incoronamento di un eroeTutti ormai sanno che il primo episodio della serie ha visto per la prima volta l’inclusione del famigerato “streaming”, ovvero la costituzione di un mondo vasto (sia strutturalmente che poligonalmente) senza pause di caricamento tra un peregrinare e l’altro. In questo terzo capitolo la Naughty Dog ha solo raffinato l’engine poligonale esibito nei precedenti capitoli. In quanto a poligon count il risultato è notevole, forse il miglior rappresentante grafico che la Plastation 2 può vantare. Modelli perfetti e un level design curato coprono la superficie della struttura ludica; animazioni ed espressioni facciali perfette. Ovviamente tutto ancorato ai 60 fps, con alcuni cali inifluenti sul gioco nelle parti più affollate. Migliorate anche se di poco le texture, da sempre neo delle produzioni per il monolite, e gli effetti di luce (incluse le esplosioni). Da registrare, come nel capitolo precedente, il problema nella gestione del V-sinc nel momento in cui sposteremo repentinamente la telecamera manuale con lo stick destro. Per chi ha giocato anche solo uno dei capitoli precedenti, ritroverà subito la medesima facilità di controllo; il numero di mosse è aumentato considerevolmente ma questo non va ad influire sulla fruibilità “user friendly” del prodotto.Ottimi anche sonoro e longevità; il primo si attesterà sui livelli in cui la casa americana ci ha ormai abituato, la seconda prevede un buon numero di ore (circa 20) per terminare l’ avventura principale da aumentare considerevolmente se deciderete di completare anche le sub-quest.

– Ottima grafica

– Gameplay vario

– Ancorato a determinati clichè di gioco

8.5

Jak 3 rappresenta la degna conclusione della saga. Graficamente superbo, ma soprattutto divertente, pone fine ad una storia che ci ha appassionati dal primo all’ultimo minuto. Un action-adventure che deve molto alla sua struttura e sicuramente più equilibrato del secondo meno lineare capitolo. Purtroppo il gameplay si attacca ai soliti strausati clichè, propone delle situazioni, in parte già viste, ma niente va ad intaccare la solidità di un prodotto che ha l’unico scopo quello di intrattenere il giocatore. Complimenti ancora una volta a Naughty Dog che ha saputo dosare la miscela di gioco ottenendo un risultato che porta questo Jak 3 nell’olimpo Playstation 2 dei migliori del genere. Ora aspettiamo solo la sorte di uno dei migliori Game Designer in circolazione, quel Rubin che il mondo videoludico non vuole perdere.

Voto Recensione di Jak 3 - Recensione


8.5