Recensione

Il Signore degli Anelli: L'avventura di Aragorn

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a cura di AleZampa

C’è un passaggio nelle Due Torri, appena successivo allo scioglimento della Compagnia dell’Anello, in cui Samvise chiede a Frodo se mai qualcuno racconterà le loro gesta nelle taverne, e se tutti i loro sforzi e sacrifici verranno ricordati e cantati. Proprio a questa domanda sembra voler rispondere Il Signore degli Anelli: La Ricerca di Aragorn, titolo sviluppato da Warner Bros Interactive e rilasciato per Wii e PlayStation 3 (con il supporto a Move). A parte un breve prologo, l’arco narrativo del titolo inizia proprio con il giardiniere di Casa Baggins intento a raccontare ai suoi figli le incredibili vicende di cui è stato protagonista, che hanno portato alla disfatta di Sauron e all’inizio dell’Era degli Uomini nella Terra di Mezzo.

Tu non puoi passare!La Ricerca di Aragorn ripercorre i momenti salienti delle vicende narrate ne Il Signore Degli Anelli, usando come base la trilogia cinematografica di Peter Jackson. Dopo il prologo al Cancello Nero, nel quale inizieremo a prendere la mano con il sistema di combattimento, l’attenzione si sposta sulla calma e tranquilla Contea, nella quale scopriremo che si sta preparando una grande festa per accogliere Aragorn e il suo seguito, in visita ufficiale nei Quattro Decumani come nuovo Re di Gondor. Sarà proprio grazie ai preparativi per la festa che prenderemo confidenza con il territorio della Contea e sopratutto con le diverse tecniche di combattimento. Sfruttando infatti l’escamotage della prova delle attrazioni della festa, attiveremo dei minigiochi che ci insegneranno le basi del combattimento: dall’affondo di spada alla parata, dai colpi per stordire all’uso dell’arco. Durante le prove delle varie attrazioni ed il completamento di alcune missioni secondarie disponibili tra i padiglioni della festa, Sam ci chiamerà di tanto in tanto a raccolta per continuare il racconto degli eventi narrati nella trilogia, i quali ci porteranno in un batter d’occhio dalla tranquilla e placida Hobbiville in situazioni ben più concitate e pericolose. I racconti di Sam, ovvero il fulcro dell’intera narrazione, ci porteranno a rivivere alcuni passaggi chiave della Guerra dell’Anello: dall’incontro con “Granpasso” al Puledro Impennato fino alla rocambolesca fuga al guado del Bruinen, dalla formazione della Compagnia dell’Anello fino a Moria ed all’incontro col Balrog, e così via di evento in evento fino ad arrivare alla battaglia del Nero Cancello. Vista nel suo insieme, la narrazione porta i giocatori a vivere una serie di deja-vu dei momenti più importanti della trilogia cinematografica, tralasciando molti altri eventi importanti della Terza Era: se questo sia un bene o un male, starà a voi deciderlo.

Fuggite, sciocchi!La versione PlayStation 3 del titolo Warner Bros Interactive altro non è che un porting in alta definizione della controparte Wii, sbarcato frettolosaente sull’ammiraglia Sony per sfruttarne il motion controller Move. E proprio dalla versione Wii sono mutuati i controlli, affidando movimento e parata al Navigation Controller, mentre i colpi di spada (e di arco) verranno effettuati mimando con il Move i giusti movimenti. In ogni caso, nonostante questa sia la configurazione più adatta (e forse divertente), sarà possibile anche utilizzare il solo pad (opzione non prevista per la versione Wii) oppure l’accoppiata pad più Move, che ci sentiamo però di sconigliare da subito, vista l’estrema scomodità nei movimenti data da questa combinazione. Man mano che si proseguirà nell’avventura avremo inoltre la possibilità di utilizzare potenti attacchi di spada (dopo il riempimento dell’apposito indicatore), o selezionare quale oggetto secondario equipaggiare, come ad esempio lo scudo o la torcia, richiamabili velocemente tramite la croce direzionale.Nonostante possa sembrare divertente indossare i panni del futuro re di Gondor e menare un po’ le mani armati di una sfera colorata, l’entusiasmo potrebbe finire già dopo pochissimi minuti di gioco: la pochezza della realizzazione tecnica è riscontrabile fin da subito, con ambientazioni colorate ma grossolane, cui si affiancano modelli dei personaggi a metà tra il realistico e il super deformed, con i visi simili alle loro controparti cinematografiche ma goffi nei movimenti e poveri di animazioni. Se da un lato il gran numero di nemici presenti a schermo nella versione Nintendo poteva rappresentare un punto di forza, questi diventano insufficenti nella trasposizione PS3, visto l’hardware più potente e la maggiore capacità di calcolo. Anche la risposta dei comandi lascia molto a desiderare: nonostante la grande fedeltà nella riproposizione dei movimenti offerta dal Move, la resa a schermo è insufficiente, e spesso si avrà l’impressione che al nostro movimento corrisponda una semplice azione precalcolata, e non il movimento dell’arma che ci si aspetterebbe da una periferica tanto precisa. Nonostante il titolo sia stato chiaramente pensato per i più giovani, e fosse lecito quindi aspettarsi un livello di difficoltà molto basso, la sfida offerta è praticamente nulla, con missioni il più delle volte ripetitive che consisteranno nell’affrontare diversi gruppi di nemici, i quali risulteranno banali da sconfiggere, boss compresi. Anche le missioni secondarie aggiungono molto poco all’offerta ludica: se disseminare la terra di mezzo di artefatti e pietre in grado di migliorare alcuni aspetti di attacco e difesa dei nostri eroi poteva essere una buona idea, tutto viene vanificato dalla facilità del titolo, che rende superfluo il potenziamento dei personaggi. Poco soddisfacente anche la modalità cooperativa, che permetterà al secondo giocatore di impersonare Gandalf: la presenza di due giocatore a schermo non farà che affollare ulteriormente le schermaglie, rendendo a volte difficoltosa la corretta esecuzione degli attacchi più semplici. La mancanza di quest secondarie intriganti fa sì che con tutta probabilità il giro nella Terra di Mezzo nei panni di Aragorn sia piatto e con un fattore di rigiocabilità praticamente nullo, il che è un vero peccato, considerando che le ambientazioni create da Tolkien sono tra le più suggestive mai descritte. Il comparto audio è invece di tutto rispetto, con le musiche originali prese dalla trilogia cinematografica (e poche altre composte per l’occasione) affiancate al doppiaggio originale delle pellicole; purtroppo, di tanto in tanto è possibile notare frasi campionate ex-novo da voci diverse, che stridono con quelle ormai famose e riconoscibili dei personaggi.

– Comparto audio gradevole

– E’ pur sempre Il Signore degli Anelli

– Tecnicamente carente

– Piatto e ripetitivo

– Livello di sfida nullo

5.0

Il Signore degli Anelli: La Ricerca di Aragorn è un prodotto che difficilmente riuscirà ad accontentare il pubblico: i fan dell’opera di Tolkien lo troveranno inesatto e grossolano, tutti gli altri ripetitivo e tecnicamente carente. Non basta la fortissima licenza sulla quale si poggia, il titolo pubblicato da Warner Bros Interactive è un mero port dalla versione Wii per PlayStation Move, del quale non riesce tuttavia a sfruttare le potenzialità, finendo paradossalmente per essere più godibile con un pad piuttosto che con i sensori di movimento. E’ difficile trovare dei pregi al titolo, se non forse quello di invitare ad una rilettura del libro o ad una maratona delle pellicole.

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5