Recensione

I Tre Regni: La Battaglia di Red Cliffs

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a cura di Valerio

Dalla Strategy First, ecco un altro interessante strategico, di carattere storico, dedicato a un convulso periodo della storia della Cina.

Un po’ di storia Il periodo in questione, come anticipato, non è dei più semplici e pacifici. Siamo negli anni che vanno dal 220 d.C al 280 d.C. e l’impero cinese era frazionato in tre parti, guidate da altrettanti generali: Cao Cao, Liu Bei e Sun Quan. La storia ci informa che nel 280 l’esercito di Cao Cao, nettamente più forte e organizzato rispetto ai suoi avversari, dovette clamorosamente soccombere al cospetto dell’alleanza di Liu Bei e Sun Quan. Si capisce come il periodo storioco sia stato abbastanza tormentato, anche se, sotto il profilo economico e culturale, la Cina ottenne importanti benefici.

Il gioco I Tre Regni si inserisce, dunque, in un contesto realmente esistito. Vi troverete ad impersonare uno dei tre generali cinesi (Liu Bei, Cao Cao e Sun Quan), con il compito di portare avanti, missione dopo missione, la vostra campagna. Controllerete un vasto numero di personaggi, dai manovali ai membri dell’esercito, suddivisi in vari livelli di abilità, fino ovviamente al vostro stesso generale. I manovali hanno una funzione molto importante. Il loro lavoro, infatti, consiste nel procurare e gestire le varie risorse presenti nel gioco e, all’occorrenza, entreranno nel corpo del vostro esercito, costituendone il più delle volte l’ossatura principale. Nel gioco sono presenti varie tipologie di risorse: il legno verrà procurato direttamente dagli alberi, il ferro sarà estratto nelle miniere, grano e carne proverranno direttamente dalle fattorie e dai macelli, l’oro sarà il frutto della tassazione (oculata, mi raccomando…) imposta ai cittadini. Inoltre dal grano e dalla carne, per mezzo di un apposito laboratorio, sarà possibile ottenere nuove importanti risorse, come il cibo maggiormente raffinato e il vino. Ognuna delle risorse prevede dei particolari utilizzi. Senza il legno e il ferro non potrete infatti costruire nè edifici, nè armamenti, nè il materiale necessario per le ricerche; nello stesso tempo, il vino e il cibo saranno indispensabili per il mantenimento del vostro esercito, dei manovali e di tutti i personaggi che eseguiranno i vostri ordini. Oltre a recuperare direttamente le risorse dagli alberi e dalle miniere (come nel caso del legno e del ferro), i manovali hanno anche altre interessanti proprietà. Possono infatti essere assegnati a particolari edifici per la produzione o il miglioramento di nuove risorse. Ma non solo: come accennato in precedenza, essi potranno entrare a tutti gli effetti a far parte del vostro esercito, non prima però di averli adeguatamente addestrati. Interessante notare come l’assegnazione di un manovale alle truppe non sia un atto definitivo e irreversibile. Potrete infatti riassegnare al personaggio i suoi vecchi compiti, mantenendo i punti di esperienza che aveva accumulato fino a quel momento e con la possibilità di scambiarli dall’ambito militare a quello civile e viceversa (anche se appare come un’operazione poco realistica…). Tuttavia esistono categorie di truppe, come i picchieri o i tiratori d’ascia, che non potranno essere più riconvertite. Un’altra figura molto importante nell’ambito del gioco è costituita dai Guerrieri. Si tratta di personaggi con caratteristiche imponenti, superiori a quelle di un qualsiasi altro soldato. Inoltre possiedono poteri particolari, che hanno effetto sia nell’ambito del vostro stesso esercito, sia contro il nemico. I Guerrieri non vengono “prodotti” come accade, ad esempio, con i manovali, ma vengono assoldati in base al loro valore e possiedono anch’essi i punti esperienza che, di volta in volta, aggiungeranno al profilo nuove abilità da sfruttare in battaglia. Oltre ai vari personaggi che potrete controllare nel corso del gioco, vi sono anche svariate tipologie di edifici che potrete costruire e sfruttare, ognuno con una precisa funzione: avremo laboratori per la raffinazione del cibo, accampamenti ove reclutare ed addestrare i soldati e costruire armi, accademie, locande, templi che serviranno per compiere sacrifici e per scongiurare eventuali, problematiche calamità (come i temuti terremoti), che creeranno danni alle strutture e ai raccolti e alle quali potrete far fronte con provvedimenti vari che aumenteranno la vostra reputazione presso la popolazione.

Eppure mi ricorda qualcosa… I Tre Regni, sia a prima vista che dopo una sufficiente esperienza di gioco, somiglia molto, forse troppo, al celeberrimo Age of Empires, sia sotto il profilo grafico che nella giocabilità: tanto per citare qualche aspetto, si passa dalla gestione di personaggi ed edifici allo stile di gioco, improntato sulle varie campagne divise in singole missioni, per non parlare della grafica in 2D, finanche dei menu, tutte caratteristiche che rimandano al colosso strategico di casa Microsoft. Se da un lato la struttura vincente di Age of Empires costituisce un ottimo punto di partenza per I Tre Regni, è da notare come, in fin dei conti, quest’ultimo non porti con sè nulla di rivoluzionario o comunque di innovativo nel campo dei titoli strategici.

Realizzazione tecnica Graficamente parlando, I Tre Regni non raggiunge certamente livelli eclatanti, ma va detto che, in una tipologia di gioco strettamente strategica, il vecchio 2D fa ancora la sua buona figura, rendendo i vari eventi lineari e maggiormente sotto controllo, tuttavia a discapito di un’ambientazione grafica di miglior fattura. Il sonoro invece è molto buono. Le musiche di sottofondo sono realmente coinvolgenti e perfettamente in tema con la storia e la cultura orientale. Anche il parlato è esaltante, a parte un piccolo inconveniente: è completamente in Cinese, dunque leggermente incomprensibile…fortunatamente i sottotitoli sono in Italiano, permettondoci ugualmente di capire cosa stanno dicendo i vari personaggi. La giocabilità non dovrebbe presentare grosse problematiche. Chi avesse già provato la saga di Age of Empires troverà sicuramente molto familiari le opzioni e le azioni disponibili nel gioco, ma per il resto si tratta di comandi molto semplici da metabolizzare.

Longevità: un dilemma E qui vi voglio…la storia cinese ha il suo fascino, è vero, ma forse I Tre Regni nel complesso non si presenta come un titolo particolarmente esaltante, anche a causa di una longevità un pochettino da rivedere. Per quanto possiate scegliere tra tre diversi regni da gestire, le differenze sono ben poche e di conseguenza lo stile di gioco resta praticamente inalterato. Per fortuna, la possibilità di giocare in multiplayer aggiunge una variante molto interessante a un titolo complessivamente buono, ma che non decolla.

HARDWARE

Win 9x/2000 e DirectX 7.0, PII 233Mhz o equivalente, 64Mb di RAM, 270Mb di spazio libero su disco fisso, scheda video SVGA 4Mb compatibile con DirectX, scheda audio compatibile con DirectX, Lettore CD-ROM 4x.

MULTIPLAYER

Si può giocare sia via LAN che in Internet.

Facilità di gestione, interessante il sonoro, l’ambientazione orientale ha sempre il suo fascino.

Poche innovazioni, longevità non altissima.

7.3

E’ tempo di conclusioni. Diciamo subito che I Tre Regni non è un titolo destinato a sbancare nel campo degli strategici, collocandosi in una posizione di inferiorità rispetto ai vari Age of Empires, Warcraft 3, Stronghold e simili, indipendentemente dal tema che pur varia da gioco a gioco. Tuttavia non è affatto un prodotto da sottovalutare, grazie ad alcune caratteristiche abbastanza interessanti, alle tante opzioni a disposizione del giocatore e alla ricostruzione di un periodo storico affascinante e misterioso, come quello della Cina del terzo secolo. Gli appassionati del genere non esiteranno a provarlo. Inoltre, all’interno della confezione troverete un manualetto sull’arte della guerra, una buona aggiunta a un titolo complessivamente ben al di sopra della sufficienza.

Voto Recensione di I Tre Regni: La Battaglia di Red Cliffs - Recensione


7.3