Anteprima

How to Survive

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a cura di jewel

Los Angeles –  All’E3 lo spazio dedicato agli zombie non è mai troppo e, per l’edizione di quest’anno, tra i giochi di non-morti impegnati nell’arduo tentativo di farsi notare troviamo una produzione 505 Games chiamata How to Survive. Grazie ad un’approfondita presentazione privata abbiamo avuto modo di analizzare le caratteristiche del gioco, che abbiamo trovato discretamente promettente nonostante svariati problemi di natura piuttosto superficiale. 
Regola 1: Armarsi
How To Survive è un survival con visuale isometrica che mette il giocatore nei panni di un sopravvissuto (a sua scelta) costretto a vedersela con orde di non morti. L’esperienza offerta dal gioco potrà essere vissuta in single-player o in multiplayer cooperativo (locale oppure online) nelle due modalità previste: Story Mode e Challenge Mode. 
Nel booth di 505 Games abbiamo dato un’occhiata alla modalità Sfida, in particolare a una missione in cui la protagonista selezionata (tra i vari personaggi presenti) si sveglia sulla spiaggia dell’isola che farà da location anche alla modalità Storia del gioco. Qui è possibile vedere finalmente il gioco in azione: la protagonista comincia a raccogliere tutti gli oggetti visibili nell’ambiente circostante, oggetti che vanno ad occupare spazio nello zaino limitato a disposizione del giocatore. How to Survive si rivela presto essere uno di quei giochi in cui conviene raccogliere tutto ciò che si trova nonostante la dubbia utilità di quanto reperito, per poi buttare via qualcosa soltanto quando l’intero inventario sarà stato occupato. La modalità Challenge richiede di portare a termini compiti brevi più o meno difficoltosi e mette a disposizione del giocatore molti più oggetti, armi e nemici di quanti non ve ne siano nella Story Mode. Naturalmente anche i nemici saranno sempre in maggior numero in questo frangente, ma come precisato il giocatore avrà tutto il necessario per difendersi più che bene. 
Tempo di trovare un’arma da taglio e cominciano a sbucare i primi zombie del gioco, che in piccoli gruppi regalano ben poche soddisfazioni essendo veramente facili da buttare al tappeto. Qualche randellata basta e avanza per fare fuori tre o quattro non-morti e ricevere la dovuta ricompensa in punti XP. Proseguendo, il giocatore sarà in grado di craftare armi più potenti tramite la schermata dedicata al proprio inventario, tra cui arco e frecce, piccozze, molotov e via discorrendo. La componente crafting sarà sempre da tenere d’occhio, in quanto, combinando gli oggetti giusti, si potrà non soltanto potenziare il proprio equipaggiamento ma anche liberare spazio nello zaino.
Per quanto riguarda gli scontri man vs zombie, questi si sono rivelati più entusiasmanti solo quando attorno al giocatore abbiamo visto vere e proprie orde pronte ad attaccarlo. La cosa si fa ancora più interessante quando ad appropinquarsi sono diverse tipologie di non-morto, tra le quali per ora abbiamo contato soltanto i semplici zombie classici, quelli giganteschi dotati di una maggiore resistenza e forza fisica, e i creep notturni che spawnano solo in mancanza del sole e che non sopportano alcuna forma di luce. 
Regola 2: Sopravvivere
In How To Survive il giocatore non è chiamato semplicemente ad avanzare senza farsi uccidere, ma anche a sopravvivere nel vero senso della parola. Diciamo subito che le condizioni vitali del protagonista vengono segnalate per mezzo di quattro barre differenti. La prima, dedicata classicamente alla salute, si consuma subendo attacchi dai nemici o dagli animali che popolano l’isola del gioco. Abbiamo poi una barra della stamina, che se eccessivamente povera rende impossibili corse e scatti atletici e può essere ricaricata facendo riposare il personaggio in determinate zone sicure. Si chiude con la fame e la sete, entrambe barre in grado di influenzare la salute del personaggio e ripristinabili rispettivamente cacciando selvaggina o sorseggiando acqua alle fonti sparse nelle aree di gioco. Da notare anche la possibilità di utilizzare bottiglie vuote per portare l’acqua all’interno dello zaino e utilizzarla solo all’occorrenza.
Regola 3: Grafica
Dal punto di vista grafico How to Survive non può certamente essere definito un gioiello. Il tearing è alle stelle sia attorno ai poligoni dei personaggi che negli altri elementi di scenario, e non mancano lievi cali di framerate nei momenti più concitati. Abbastanza imbarazzanti sono anche le animazioni durante gli attacchi, ad esempio quando si impugna una spranga di ferro e sembra che il personaggio stia scacciando le mosche con un giornale invece di colpire zombie assetati di carne. Speriamo soltanto che gli sviluppatori riescano a correggere questi difetti prima della data di rilascio, anche perché il resto del gioco, per quanto poco originale, sembra essere abbastanza curato e ben calibrato nei suoi vari aspetti. 

– Elementi survival convincenti

– Crafting immediato e divertente

– Varie tipologie di non-morti

Il prodotto presentato da 505 raccoglie molte buone idee e, nonostante una realizzazione tecnica che al momento lascia un po’ a desiderare, sembra avere le carte in tavola per rivelarsi un titolo semplice e divertente. Gli sviluppatori hanno messo insieme un po’ tutte le caratteristiche importanti per un survival: un inventario limitato, il bisogno di nutrirsi e bere per non morire, la stanchezza che costringe a trovare riparo per riposare e così via. Se a tutto questo si aggiungono un bel po’ di zombie, classificati per tipologie con caratteristiche differenti e presenti in copiose quantità, il quadro generale che ci si prospetta non sembra poi tanto male. Come sempre, però, aspettiamo l’uscita del gioco per avere ogni conferma.