Recensione

How to Survive 2

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a cura di Francesco Ursino

Torniamo nuovamente a parlare di How to Survive 2 dopo la recensione di qualche tempo fa dedicata alla versione PC. In questa sede, nello specifico, ci concentreremo sulla controparte console, uscita da poco e disponibile su Xbox One e PlayStation 4. Vediamo come è andata.

Come sopravvivere in LouisianaPer prima cosa è necessario soffermarsi ancora una volta sulla trama del gioco: in How to Survive 2 i giocatori impersoneranno infatti alcuni figuri intenti a sopravvivere all’ambiente ostile della Louisiana. In un mondo ormai vittima della pandemia zombi iniziata in How to Survive, allora, ecco che farà nuovamente la sua comparsa il buon vecchio Kovac, pronto a prendersi cura di noi e a trasformarci in veri sopravvissuti provetti. Questa impostazione ha dato modo di creare un gioco piuttosto diverso dal suo predecessore, con una struttura decisamente più rigida e basata sul grinding e sulla strategia. Cosi come su PC, infatti, anche su PlayStation 4 il fulcro del gioco è la costruzione del proprio campo. In questo luogo prezioso, il giocatore dovrà costruire strutture di importanza vitale quali l’armeria (buona per fabbricare arme e munizioni), la cucina (indispensabile per preparare alimenti e bevande), il forziere e via di seguito. Il gioco permette di dare al proprio campo base una dimensione più o meno social: in questo senso, è possibile creare una partita online e lasciare che i giocatori entrino liberamente nel nostro territorio (con tutti i rischi che ciò comporta). Anche su console, pertanto, si potranno affrontare missioni e spedizioni in gruppi fino a quattro utenti, e questa è un’ottima notizia, considerato che è la dimensione cooperativa quella in cui How to Survive 2 riesce a spiccare maggiormente, sebbene il gioco dia la possibilità di creare una partita offline da affrontare completamente in solitaria. In questo senso, dobbiamo dire che l’infrastruttura online sembra reggere bene, nonostante il basso numero di partite pubbliche: durante le nostre prove siamo riusciti a giocare in compagnia, nonostante l’obiettivo primario degli altri utenti online fosse quasi sempre quello di farci la pelle per appropriarsi del nostro (peraltro scarso) loot.

Il caro vecchio KovacAvendo ancora in mente la versione PC uno dei fattori di curiosità maggiori relativi alla controparte PlayStation 4 di How to Survive 2 era costituito dal sistema di controllo via pad. Se, infatti, la tastiera offre tutta la libertà necessaria in termini di quantità dei tasti a disposizione, è pur vero che il sistema di puntamento delle armi via mouse, così come quello di movimento, ci aveva lasciati non così soddisfatti. Dobbiamo dire che l’utilizzo degli stick analogici aiuta gli spostamenti e spesso anche il puntamento delle armi corpo a corpo, mentre la qualità delle opzioni a distanza, la cui mira è delegata allo stick destro, ricalca le possibili difficoltà già riscontrate nella nostra run con tastiera e mouse. Il sistema di controllo, in ogni caso, va a installarsi su un gameplay che appare discretamente divertente se giocato in compagnia, ma basato fortemente su un grinding che lascia un po’ perplessi specie nella seconda parte del gioco, considerando anche la penuria di istruzioni e tutorial presenti (al contrario di quanto accadeva nel primo capitolo). Il primo consiglio da dare pare essere quello di installare il proprio campo base non nell’area segnalata inizialmente dal gioco, ma di spingersi nell’angolo nord est della non così grande mappa di gioco, alla ricerca di uno spazio maggiormente chiuso. Considerata l’importanza che tali dinamiche rivestono all’interno del titolo, vale la pena ripetere anche in questa sede alcuni punti importanti. Nel corso del gioco, ad esempio, si dovranno effettuare delle missioni affidateci da Kovac e da altri personaggi secondari sparsi per gli ambienti. Ogni missione può essere svolta per quante volte si vuole, ad una difficoltà superiore o inferiore rispetto al livello di esperienza del nostro personaggio. Ogni quest, poi, si svolge in un’area apposita, circoscritta ma non necessariamente piccola, separata dalla mappa liberamente esplorabile, e consente di appropriarsi di prezioso loot. Una volta fatto ciò, sarà possibile sfruttare quanto raccolto per costruire un campo sempre più grande e ricco di strutture, che però farà gola a un numero sempre più elevato di zombi. Per poter “livellare” il proprio insediamento, peraltro, sarà necessario superare delle prove che prevedono l’arrivo di orde massicce di mostriciattoli, sempre inclini a devastare con facilità le strutture costruite con il sudore della fronte (e tramite la ripetizione sistematica di due, tre quest strategiche). Tutto ciò porta a una considerazione di fondo: a partire dalla seconda metà del gioco, il titolo si trasforma in un esercizio di pazienza e perseveranza, in cui il grinding la fa da padrone a discapito della maggior organicità e fluidità del capitolo precedente, maggiormente improntato all’esplorazione e con una trama decisamente più scorrevole. Esistono altri temi di interesse, in ogni caso, legati al gameplay, tra i quali il crafting di armi e risorse, e la gestione della fame e della sete (ma non del sonno, scomparso in questa iterazione): per questi e altri particolari, rimandiamo alla già citata recensione PC.

Uno zombi è sempre uno zombieDal punto di vista tecnico How to Survive 2 non è un gioco in grado di catturare l’attenzione in maniera così evidente: il discorso valeva su PC, e vale a maggior ragione su PlayStation 4, dove viene mantenuta la visuale isometrica che ha il compito di illustrare un mondo tridimensionale sufficientemente definito. Anche in questa versione compaiono i temibili animali zombi, realizzati in maniera discreta, così come gli effetti atmosferici che indugiano su alcune quest. Il gioco, in questo ambito, non offre perciò particolari spunti di analisi, e la stessa analisi può essere riferita al comparto sonoro, che si segnala per gli immancabili (e caratteristici) versi degli zombi, totalmente mutuati dal primo capitolo.

– Dà il meglio di sé in cooperativa

– Il sistema di crafting è realizzato in maniera positiva…

– …ma si accompagna a un grinding selvaggio che fa diminuire il divertimento

– Poche informazioni date al giocatore nelle fasi iniziali

7.0

La versione PlayStation 4 di How to Survive 2 non si differenzia in maniera sostanziale da quanto visto su PC: anche su console, pertanto, i giocatori potranno vivere un’esperienza che dà il meglio di sé in cooperativa, ma che richiederà pazienza e una dose oltremodo ingente di grinding selvaggio, specie nella seconda parte dell’avventura. Se tutto ciò non vi spaventa, e avete invece voglia di fare a pezzi un po’ di zombi in compagnia, il titolo Eko Software saprà proporvi alcune ore di divertimento, grazie anche a un sistema di controllo che si conferma tutto sommato positivo anche su pad.

Voto Recensione di How to Survive 2 - Recensione


7