Anteprima

How To Survive

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a cura di LoreSka

Gli zombie vanno di moda. Pure troppo, tanto che oggi la proliferazione di giochi dedicati ai morti viventi sta diventando quasi stucchevole. Salvo qualche rara eccezione, il panorama dei giochi a tematica zombie si è abbastanza appiattito su se stesso, con titoli che sembrano voler cavalcare l’onda del momento senza tenere in considerazione che, a conti fatti, è il divertimento a determinare il successo o il fallimento del prodotto.
505 Games ne è al corrente, tanto che How To Survive non porta la parola “Zombie” nel titolo né – sorprendentemente – nei temi trattati. Perché anche se How To Survive è, in sintensi, “un gioco con gli zombie”, il tema principale è quello della sopravviveza. O, meglio, dell’apprendimento della sopravvivenza.
Bear Grylls coi morti viventi
Gli sviluppatori del gioco definiscono How To Survive come un gioco di sopravvivenza. Non è, in breve, un survival horror, bensì un gioco in cui il giocatore si confronta con l’ambiente ostile e, naturalmente, con i nemici.
Le fonti di ispirazione sono chiare: si viene lasciati su di un’isola tropicale infestata dai morti viventi (Dead Island), la vista è in terza persona dall’alto come in molti dual stick shooter e un complesso sistema di crafting e soprattutto di loot che fa eco a molti giochi di genere Diablo-like. Il tutto è infarcito da un umorismo nero che si riscontra sia a partire dalle schermate di caricamento, con delle sagome di zombie animate che ci hanno fatto sorridere.
Una volta giunti sull’isola scopriamo subito di non essere gli unici naufraghi: qualcun’altro si è salvato e si è organizzato per resistere all’ambiente. Così, ci ritroviamo presto a raccogliere un bastone con il quale difenderci dai primi zombie. Una volta eliminate le prime minacce, si ha immediatamente a che fare con il sistema di loot: molti nemici droppano diversi oggetti che possiamo raccogliere nel nostro inventario, e quindi combinare per creare armi più potenti o kit curativi più efficaci delle comuni erbe mediche che incontriamo. Il sistema di crafting è particolare, in quanto i vari oggetti possono essere combinati e scombinati. Ovvero: è possibile trasformare un bastone, uno spago e una selce in un’ascia, che poi può essere smontata per recuperare le materie prime e creare qualcos’altro. Così, il giocatore è spinto a sperimentare e a creare numerosi oggetti.
Nel corso del nostro test, abbiamo subito scoperto l’enorme potenza che possono avere questi oggetti modificati: già dopo cinque minuti eravamo in possesso di un’arma decisamente sovrapotenziata, che ci ha letteralmente spianato la strada per la prima mezz’ora.
Ovviamente, questa è solo una faccia del “corso di sopravvivenza” di How To Survive. Come abbiamo detto, il gioco ci spinge a confrontarci con l’ambiente ostile, ed è pertanto necessario compiere le tre operazioni base della vita di ogni persona: bere, mangiare e dormire. Mano a mano che si procede, si consumano le barre relative a questi tre aspetti biologici dell’essere umano, che influenzano le capacità di attacco, di movimento e di ottenere un bonus critico. Pertanto, il giocatore deve costantemente recuperare acqua (dai pozzi), cibo (attraverso la raccolta, la pesca o la caccia) e deve dormire in appositi rifugi che, naturalmente, devono prima essere ripuliti da ogni zombie.
Livelli, abilità e personalizzazione
Sebbene il gioco si trovi per molti versi agli antipodi di un gioco RPG, gli sviluppatori hanno pensato bene di introdurre qualche elemento di ruolo nel gioco. I personaggi possono salire di livello e spendere i punti abilità. Si tratta di un sistema “leggero”, come definito dagli stessi sviluppatori, non pensato per modificare in maniera radicale il gameplay. Tuttavia, le abilità acquisite dai tre diversi personaggi consentono di compiere operazioni molto utili e, ovviamente, di migliorare i parametri di salute, resistenza, precisione e forza.
Nel sistema di loot sono stati inclusi oggetti indossabili dal giocatore, che ne modificano l’aspetto. Molto interessante il fatto che anche gli oggetti indossabili siano stati inseriti nel sistema di crafting, ed è pertanto possibile trasformare le proprie armature in qualcosa di più resistente, spesso combinandole con oggetti assurdi. Ad esempio, abbiamo creato un elmo con la cresta da punk combinando un casco militare e una selce.
Alti e bassi nei combattimenti
Il sistema di combattimento ci ha lasciato alcune sensazioni positive e altre meno convincenti. Il sistema di lotta con le armi ravvicinate, attivato con R1 sulla versione PS3 da noi testata, è risultato al contempo divertente e problematico. Ovvero: alla pressione del tasto occorre qualche istante prima che l’animazione si completi e, dunque, si colpiscano i nemici. Così, occorre calcolare con precisione quando infliggere il proprio colpo, un sistema che evita di trasformare il gioco in un banale button-mashing, ma che al contempo risulta poco efficace nei momenti più concitati.
Il sistema di combattimento a distanza si attiva mirando con lo stick destro, e sembra funzionare molto bene. Tenendo lo stick destro rivolto vero il nemico si può migliorare la mira, che consente di infliggere un colpo critico quando il mirino si colora di rosso. Le armi a distanza, che includono armi da fuoco e archi, sono molto divertenti da usare, ma naturalmente richiedono la costante raccolta di proiettili (frecce o bulloni da sparare con dei fucili di fortuna).
Infine, notevole il ciclo giorno/notte che ci spinge ad affrontare tipologie di nemici molti diverse tra loro, oltre ad introdurre l’uso di una torcia elettrica che allontana dei nemici più rapidi presenti solo nelle fasi notturne del gioco. In breve, il gameplay cambia – sebbene non radicalmente – e aggiunge un po’ di pepe alla miscela.
A proposito dei nemici, abbiamo incontrato diverse tipologie di zombie, alcune “base” e altre più coriacee. Divertente la presenza degli animali zombie, tanto che How To Survive sarà il primo gioco nella storia dei videogame ad avere gli struzzi morti viventi nella lista dei nemici.
Poche pretese tecniche, prezzo onesto
How To Survive è un gioco che non ha molte pretese da un punto di vista tecnico. Le animazioni sono legnose, e il gioco nella versione console è afflitto da aliasing (assente, ci garantiscono, nella versione Steam). Non c’è tantissima varietà negli ambienti, anche se gli ambienti tropicali sono molto colorati. Ma, in definitiva, non si ha la sensazione di voler esplorare il mondo che ci circonda, se non per completare le varie missioni assegnate.
Considerando, però, che il gioco può essere giocato in multiplayer a schermo condiviso, anche in una divertente e difficile modalità a missioni, il valore del prodotto cresce. Notevole, infine, il doppiaggio di uno dei personaggi principali – la nostra “guida” Kovac – con un accento est-europeo davvero divertente. A proposito di Kovac, egli è l’autore di un libro di sopravvivenza i cui capitoli si trovano sparsi per l’ambiente. Raccoglierli permette di godersi un breve tutorial infarcito di ironia.
How To Survive è un titolo scaricabile a un prezzo inferiore ai 15 euro, addirittura inferiore ai 10 se acquistato in preordine su Steam. Il rapporto qualità/prezzo sembra più che onesto.

– Bel sistema di crafting

– Qualche elemento RPG

– Ironia

Anche se tratta di un argomento abusato come quello degli zombie e si presenta come un gioco tecnicamente meno entusiasmante di tanti titoli più blasonati, How To Survive porta con sé alcune idee molto interessanti. La commistione di vari generi videoludici – che spaziano dal hack and slash più puro sfiorando gli action-RPG più noti – è davvero piacevole, e l’idea di utilizzare i parametri di sopravvivenza di fame, sete e sonno non risulta per nulla frustrante. Interessante, infine, il ciclo giorno/notte che varia l’esperienza. In breve, How To Survive è un gioco pieno di elementi videoludici tratti da diversi generi, e il risultato finale potrebbe essere più alto della somma delle sue parti. In particolare se si considera il prezzo davvero contenuto. L’appuntamento con il gioco su Xbox 360, PS3 e PC è atteso per fine mese, mentre su Wii U arriverà entro Natale.