Recensione

Hitman: Contracts

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a cura di Alukard

Amanti del sangue e della violenza, avevate notato per caso che negli ultimi tempi un tizio calvo chiamato Agente 47 non si faceva più vedere? Forse temevate che il tipo in questione, stanco di spappolare cervelli, fosse fuggito verso un’isola tropicale, magari in compagnia di una bella bionda? Niente paura, perché l’ormai noto killer pelato è tornato tra noi con il terzo episodio della saga, ossia Hitman: Contracts. Cominciate a tremare quindi cari utenti: potreste essere voi il prossimo bersaglio dell’agente 47!

A volte il passato ritorna…La trama di questo capitolo parte da premesse differenti rispetto a quelle dei precedenti episodi: le missioni del gioco, infatti, saranno dei flashback del protagonista, il quale si trova rinchiuso in un hotel parigino con una brutta ferita sul fianco (alle fine capirete il motivo!). Insomma, le cose questa volta verranno narrate sotto forma di rimembranze ed inoltre ci verrà fornito qualche dettaglio in più sul conto di 47, soprattutto sulla sua vera identità.Come nei predecessori, i vari contratti omicidi ci porteranno a visitare varie parti del mondo: Siberia, Inghilterra, Olanda e Cina. Non pensate comunque che andremo in giro per le città a visitare bei monumenti e cose simili: spesso ci toccherà infiltrarci in luoghi piuttosto malfamati, popolati da criminali, spietati assassini ed altra simpatica gente! Riguardo la Cina c’è da precisare che i livelli ambientati nel paese orientale sono in realtà gli stessi visti nel primo capitolo della serie. Se da un lato questa scelta si rivela azzeccata per chi non ha avuto la possibilità di giocare il primo Hitman su pc, dall’altro può far indispettire coloro che hanno portato a termine il primo episodio della serie (tipo me).

Il mago del travestimentoNel titolo targato Eidos lo scopo principale è semplice: all’agente 47 viene affidato un incarico, dove l’obiettivo sarà sempre l’eliminazione di uno o più personaggi specifici e, sporadicamente, il recupero di determinati oggetti. Tutto qui? Si, ma è proprio questo il bello, poiché saremo noi a decidere come agire, avendo a disposizione una vasta gamma di possibilità! Per esempio, poniamo il caso che il nostro obiettivo se ne stia seduto tranquillamente in un bel ristorante ed abbia appena ordinato da mangiare: potremmo farlo fuori senza troppi fronzoli con un proiettile in fronte, ma se vorremo agire in un modo più raffinato e furtivo, allora ci sarà la possibilità di uccidere un cameriere, travestirsi e servire alla vittima di turno un pasto avvelenato; in alternativa potremo sempre optare per il piazzamento di una bomba sull’auto del bersaglio, oppure piazzarci in un punto strategico e sparare al nemico con il fucile da cecchino. In parole povere, i metodi per eliminare il malcapitato di turno saranno molteplici e spetterà a noi scegliere di volta in volta quello più conveniente! Comunque non pensiate che arrivare all’obiettivo sia un gioco da ragazzi: dovremo sempre aggirare un cospicuo numero di sentinelle preposte alla protezione dell’uomo da uccidere prima di arrivare a lui. In questo caso rivestono una vitale importanza i travestimenti, indispensabili per infiltrarsi nelle locazioni nemiche passando inosservati. Le figure interpretabili saranno innumerevoli: operaio, motociclista, barman, gangster, poliziotto, cameriere, giardiniere ed altro ancora! Attenzione comunque, perché il solo esser camuffati non sarà sufficiente per garantire una copertura completa: capiterà spesso di venire perquisiti dalle guardie e se dovessero trovare qualche arma da fuoco non esiteranno a crivellarci di piombo. Altro elemento da tenere in considerazione sarà il tipo di nemici che presidia una determinata zona: entrare quindi travestiti da poliziotto in un covo di criminali non sarà molto saggio! Quando uccidiamo qualcuno, per prelevare i suoi indumenti bisogna avere l’accortezza di nasconderne corpo, poiché se le sentinelle trovano un cadavere partiranno alla ricerca dell’infiltrato. Anche il fattore rumore riveste una certa importanza, per cui quando facciamo fuori una guardia sarà meglio utilizzare armi silenziose in modo da non attirare gente indesiderata. Comunque sia ad aiutarci a tenere sotto controllo la situazione ci sarà la barra del livello di sospetto, la quale diventerà rossa se i nemici ci guardano con occhio diffidente. A coadiuvarci ulteriormente ci sarà la mappa, grazie alla quale potremo localizzare i bersagli ed alcuni punti dove trovare elementi utili alla risoluzione della missione.Riguardo ai salvataggi ci verrà consentito di memorizzare la nostra posizione quando vogliamo, anche se limitatamente (il numero dei save sarà subordinato al livello di difficoltà scelto).

L’arsenale di 47Come farebbe il nostro killer a compiere le sue malefatte senza le armi? Ovviamente l’agenzia per cui il pelatone lavora non è sprovveduta e rifornisce a 47 molti mezzi di distruzione. Come sempre, avremo a disposizione armi per tutte le distanze: coltelli, cavi di fibra, pistole a due mani e con silenziatore (utilissima quest’ultima per uccidere i nemici con la massima discrezione), fucili da cecchino, mitra e tanto altro. Se però non ci accontenteremo di quello che passa il convento, armi “occasionali” come veleno, siringhe e cuscini per soffocare ci aiuteranno senz’altro a compiere l’opera in modo sopraffino.

Squadra che vince non si cambia?Posso asserire tranquillamente a questo punto che il gameplay di Hitman: Contracts è piuttosto valido, composto da missioni belle, divertenti e completabili con i metodi più svariati e bizzarri. D’altronde il punto di forza della saga è proprio questo. Devo però eccepire il fatto che non sia stata apportata alcuna innovazione alla meccanica di gioco, nemmeno lieve, e da questo punto di vista ci troviamo di fronte ad un titolo pressoché identico ai due capitoli precedenti. Si sarebbe potuto comunque chiudere un occhio su una struttura inalterata ma sempre valida se almeno fossero stati corretti i difetti tipici della serie, ma sfortunatamente anch’essi sono stati mantenuti. Il maggiore tra tutti è l’IA dei nemici, spesso incoerente e non sempre all’altezza delle situazioni: le guardie infatti molte volte tengono dei comportamenti anomali, come il non accorgersi dell’uccisione di un compagno effettuata proprio sotto il loro naso, l’ignorare un cadavere in bella vista (questo capita più raramente, ma succede), oppure di cominciare a spararci senza una motivazione apparente. Inoltre uccidere le sentinelle mi è parso un po’ troppo facile e se si affrontano a viso aperto si possono tirare giù tranquillamente cinque-sei componenti con danni minimi. Tutto ciò potrebbe indurre i giocatori a terminare le missioni giocando in stile alla “Quake” accantonando l’approccio stealth. Ovviamente in questo modo il titolo perde gran parte del suo fascino. Fortunatamente in alcuni livelli sarà obbligatorio agire con discrezione, poiché gli obiettivi se percepiscono movimenti sospetti fuggono, e la missione in quel caso fallirà.

Grafica & SonoroIl titolo Eidos non vanta di certo uno dei migliori comparti grafici apparsi su Ps2, presentandosi alquanto altalenante nei risultati: il design dei livelli è buono, composto da ambientazioni belle, variegate e suggestive, ma soprattutto il loro aspetto cupo si sposa perfettamente con l’atmosfera del gioco. Da segnalare poi alcuni interni realizzati in maniera davvero egregia (tipo l’hotel di Budapest). Sfortunatamente non a tutti i livelli è stata riservata la stessa cura nella realizzazione, poiché alcuni di essi appaiono piuttosto scarni e di bassa risoluzione. Stesso situazione per le textures: quelle dei personaggi risultano ben curate, quelle ambientali, invece, lasciano a desiderare. Inoltre i programmatori non hanno implementato nessun effetto speciale come giochi di luce ed ombre dinamiche, elementi ormai rientrati nell’ordinario dei prodotti del monolite nero, rendendo così poca giustizia alle capacità di quest’ultimo! Altro difetto ereditato dai prequel riguardano le animazioni di 47, decisamente irrealistiche ed a tratti un po’ ridicole: il modo di correre del protagonista è orribile, ed anche movimenti come accucciarsi o strisciare sui muri vengono eseguiti in maniera discutibile.Il sonoro invece si attesta su livelli buoni, coadiuvato da brani molto orecchiabili ed in grado di sottolineare perentoriamente i momenti d’alta tensione. Belli anche gli effetti sonori degli spari, campionati egregiamente e dotati di un realismo assoluto (provate a sentire il rumore prodotto dalla pistola con il silenziatore!). Discreto, infine, il doppiaggio (completamente italiano).

Giocabilità & LongevitàIl sistema di controllo è stato collaudato in maniera ottimale e nel giro di 2 minuti circa i comandi si padroneggiano alla perfezione. E’ vero che i movimenti eseguibili dal protagonista non sono molti, ma in ogni caso sufficienti per tenere sotto controllo la situazione.Altro tallone d’achille di Hitman: Contracts è rappresentato da una longevità non eccelsa: già per portare a termine il gioco non ci vuole molto (8-10 ore), e una volta terminato difficilmente lo si riprende in mano. Certo, si possono rifare le missioni con altri metodi e provare un livelli di difficoltà superiore (quest’ultimo però influenza solo il numero dei salvataggi), ma qualche modalità aggiuntiva non avrebbe guastato.

Belle missioni, completabili in svariati modi

Sistema di controllo immediato

Ambientazioni suggestive….

…ma nel complesso graficamente si poteva fare di più!

IA dei nemici da rivedere

Non lunghissimo

7.8

Hitman: Contracts non tradisce affatto le aspettative: esso infatti mantiene i punti di forza della saga, costituti da un’ottima atmosfera e da un gameplay solido coadiuvato da una componente stealth ben collaudata. Purtroppo sono stati mantenuti anche gli stessi difetti dei predecessori, rappresentati da un’IA poco raffinata, un comparto grafico non proprio in linea con lo standard odierno, ed una longevità non eccelsa. Questi nei potevano comunque essere attenuati se fossero state apportate delle innovazioni alla struttura di gioco, la quale invece è rimasta identica agli episodi precedenti, lasciando così qualche perplessità.

In ogni caso, se siete degli amanti dell’agente 47 vi consiglio di acquistare Hitman:Contracts senza remore, poiché non ne rimarrete affatto delusi, ed anche per l’utenza in generale potrebbe essere un buon gioco d’azione.

Voto Recensione di Hitman: Contracts - Recensione


7.8