Personaggi per (quasi) tutti i gusti
La prima tappa dopo la registrazione consiste nella creazione di un personaggio da scegliere fra le tre classi disponibili: il guerriero, la cacciatrice e l’ariete. Il guerriero è la tipica macchina da distruzione a cui siamo abituati, micidiale negli scontri all’arma bianca; la cacciatrice si basa invece sugli attacchi a distanza e si fa aiutare in battaglia da un fedele pet; infine, l’ariete è il maestro dell’assedio e può usare bombe ed esplosivi contro il nemico. La scelta vi impegnerà comunque per poco tempo, essendo i tre personaggi già preimpostati.
Iniziata l’avventura, ci risveglieremo dopo un lungo sonno senza memoria né esperienza, ma con un destino cui adempiere; a destarci è Wagur, un vecchio saggio che ci farà da guida nel corso del gioco con informazioni e consigli, svelandoci a mano a mano la sua storia. La prima porzione di gioco funziona da breve tutorial e permette di imparare le semplici regole su cui si basa il gameplay. Il primo obiettivo sarà sfuggire agli sgherri del demone che ci dà la caccia, raggiungendo un portale che ci trasporterà a Rocca del Salto, il villaggio in cui saremo al sicuro dalle grinfie di Darken.
Tutti a Rocca del Salto
Qui inizia il gioco vero e proprio. Rocca del Salto è una specie di quartier generale, da cui è possibile parlare con Wagur, interagire con altri npc e mercanti per comprare o vendere oggetti d’interesse e persino potenziare le proprie armi e armature tramite un semplice sistema di crafting. Grazie a un monolite che funge da portale possiamo poi muoverci verso altri mondi, oppure usare una comoda Carta della dimensione da cui scegliere su quale livello recarci.Ogni dimensione consiste in una serie di livelli, chiamati schegge di mondo, collegati tra loro. Lo scopo della nostra ricerca è trovare i Frammenti di chiave, i quali servono per aprire nuovi mondi e si ottengono sconfiggendo i nemici. Le meccaniche di gioco sono quindi oltremodo semplici: uccidere mob, raccogliere Frammenti di chiave, ottenere punti esperienza e salire di livello fino ad arrivare al cap (il massimo livello ottenibile dall’alter ego), che ora corrisponde al cinquantesimo. Ad ogni nuovo livello potremo scegliere abilità che migliorano i vari parametri e un potere da imparare grazie a speciali pergamene.
Il pericoloso tasto destro del mouseI comandi possono essere così riassunti: il tasto sinistro del
mouse assolve a quasi tutte le funzioni e serve per spostarsi sullo scenario, selezionare oggetti e nemici e raccogliere
item per terra, mentre al tasto destro non è assegnata alcuna funzione, decisione spiegata in modo eccentrico dagli sviluppatori dicendo che “potrebbe essere dannoso per l’anulare” (ma non si usa il medio? ndr).Come nel più classico degli
hack’n’slash, per ingaggiare i nemici basta perciò cliccare su di loro e usare i poteri sulla barra delle
skill. Il
combat è reso con molta enfasi e negli scontri contro orde di
mob il sangue scorre a fiumi. E’ anche presente un elementare motore fisico che, come in
Titan Quest, fa volare i nemici di fronte ai nostri colpi mortali; nulla che stravolga il
gameplay, ma comunque gradevole da vedere.Parlando di fonti d’ispirazione, le meccaniche
ricordano abbastanza quelle di un altro
hack’n’slash, il primo
Sacred. A differenza tuttavia di quest’ultimo il mondo di
Hellbreed si articola su una serie di livelli in successione, ed è caratterizzato dalla totale assenza di qualsivoglia
quest sia primaria sia secondaria, cosa che potrebbe risultare indigesta a qualcuno.
Hellbreed tuttavia, al contrario di
Sacred, resta un titolo gratuito; il giocatore può acquistare direttamente dal sito dei Diamanti, una valuta spendibile per acquisire poteri, armi ed oggetti particolarmente forti, ma l’esborso non è fondamentale per proseguire nel gioco.
All’inferno in compagnia
Rocca del Salto funge inoltre come punto di ritrovo, essendo l’unica location non istanziata dove potremo incontrare altri giocatori e interagire con loro, come tipico dei giochi di ruolo online. Esiste la possibilità di affrontare i livelli in gruppo con altri player, anche se non ne abbiamo sentito davvero il bisogno, se non per variare un po’ la monotonia che incombe sul gameplay dopo un certo tempo; la difficoltà media non è infatti proibitiva e molti livelli si completano senza problemi. La possibilità di giocare insieme a compagni umani rappresenta comunque un’aggiunta gradita.
Il titolo, nonostante la sua semplicità strutturale, presenta alcuni bug, molti in via di risoluzione, che talvolta potrebbero inficiare l’esperienza di gioco, come oggetti che spariscono dall’inventario o nemici che diventano improvvisamente invisibili (e non certo per qualche magia oscura); altro fastidioso problema è costituito dai momenti in cui il gioco crasha, obbligandoci a riavviare il browser (eventualità che potrebbe costringerci anche a rifare un livello da capo). È però doveroso dire che si tratta in buona parte di problemi di gioventù; è consigliabile usare per il gioco un browser leggero e veloce (Google Chrome ad esempio), per evitare il più possibile questi inconvenienti.Il comparto tecnico presenta una grafica bidimensionale a visualizzazione isometrica, fluida e colorata, che risulta molto gradevole rispetto agli standard dei browser game. Menzione particolare per le musiche, che accompagnano piacevolmente il giocatore nelle sue scorribande; anche gli effetti sonori svolgono il loro compito, forse un po’ troppo ripetitivi, ma pur sempre nella media.