Recensione

Headhunter: Redemption

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a cura di Yurixxx86-Zico

Il primo Headhunter, ideato dalla penna dello sceneggiatore della celebre serie televisa The X-Files, Phillip Lawrence, viene tuttora ricordato come uno dei titoli di punta in ambito Dreamcast, piattaforma per la quale videro originariamente la luce le avventure di Jack Wade, integerrimo quanto particolare tutore dell’ordine in una metropoli futuristica ormai in declino.In seguito la conversione per Playstation 2 di questa perla made in SEGA permise anche agli utenti Sony di avvalersi di un prodotto eccezionale per realizzazione, design e coinvolgimento; insomma, per la qualità globale del titolo.Di seguito la recensione dell’atteso sequel, che prometteva di elevare al quadrato tutte le caratteristiche che resero grande il predecessore: come spesso accade, però, le promesse non sono state mantenute.

Politica nazionale…Headhunter: Redmption è ambientato esattamente 20 anni dopo la fine delle vicissitudini narrate nell’originario Headhunter, il quale raccontava del diffondersi di un terribile virus, denominato Bloody Mary, creato da un certo Dottor Zewinber.Gli effetti mortali di questo virus portarono la popolazione e la nazione americana sull’orlo del collasso e fu solo grazie all’aiuto di coraggiosi agenti speciali denominati bounty hunters che la minaccia venne liquidata ed il regime democratico risanato.In seguito alla scomparsa di questa minaccia, però, si ebbe un’immane catastrofe naturale: un terremoto di proporzioni incredibili, che gettò interamente nel caos gli Stati Uniti.In seguito a questo avvenimento vi fu una radicale divisione non solo del territorio ma più in generale della società, con una struttura pubblica divisa in 2 parti principali, che brevemente descrivo di seguito:

Above: é la comunità che vive in superficie, all’interno della quale sono presenti i resti dei fasti economici vissuti precedentemente al grande terremoto.Le condizioni di vita sono povere e disagiate per la maggior parte della popolazione, e la sicurezza per gli abitanti scarseggia.I criminali spesso imperversano facendosi beffe della polizia e del rispetto dei diritti umani.Il Presidente americano è a capo di tutto, e cerca di porre fine a quest’ondata di delinquenza con rigide norme di sicurezza e coprifuoco.

Below: é la colonia penale sotterranea composta da cunicoli dove vengono rinchiusi i criminali condannati per i crimini più efferati, costretti ai lavori forzati in seguito alla cancellazione della loro memoria.All’interno di questa colonia vigono norme di sicurezza estremamente dure e la calma è mantenuta influendo sulla quantità di cibo, acqua ed aria da somministrare ai carcerati.

A questo sistema politico va però opponendosi un’organizzazione terroristica internazionale denominata Opposition, la quale è decisa a rovesciare il governo di Above.Essa recluta i migranti (alias Mig) fuggiti da Below e sembra abbia anche guadagnato il supporto di alcuni detenuti di Above, con lo scopo di combatterla. Il leader di questa organizzazione è conosciuto come: The man who walks alone (MW3M).

Oggi come allora, per salvaguardare questa situazione di emergenza, è necessario ricorrere all’aiuto dei cosiddetti Headhunters, i principali funzionari della legge di Above. Essi sono dei cacciatori di taglie con licenza, retribuiti dallo Stato. Gli apprendisti headhunter possono lavorare solo se supervisionati da un headhunter con licenza.

Allieva talentuosa…Può un duro come Jack Wade fare da balia ad una ragazza testarda come un mulo e che non ha minimamente a cuore le sorti di Above?La risposta è si, se anni prima egli fu l’artefice della morte del padre di lei, che ad onor del vero venne letteralmente salvata dalle grinfie del suo tenero papino, nell’atto di ucciderla.La ragazza in questione, dopo aver passato la sua giovinezza in un istituto per orfani, si è data alla deliquenza, diventando un’abile ladra specializzata nel sottrarre dischi e dati dai laboratori. Jack rientra in contatto con Lisa (questo il nome di battesimo della ragazza) in seguito ad una sua fuga da un centro di ricerca; le opzioni che le propone sono 2: redimersi e, sotto la sua ala protettrice, diventare una headhunter, o venire deportata a Below (da qui la “redenzione” nel titolo del gioco).Allo scetticismo della ragazza pone fine Jack, che la stordisce e la porta suo malgrado a casa sua, dove le insegnerà i primi rudimenti da apprendere per non lasciarci le penne.Da quel momento in poi, Leeza-X (questo il “nome in codice” di Lisa) sarà al centro di molteplici pericoli, dovuti principalmente alla sua testardaggine ed alla particolare predisposizione a ficcarsi nei guai scendendo di sua spontanea volontà nei meandri di Below per sgominare le radici dell’Opposition all’insaputa di tutti, compito che originariamente era stato affidato dalle cosiddette “alte cariche” a Jack, il quale scoprirà, suo malgrado, quanto difficile sia modellare la personalità della ragazza, e si vedrà costretto a scendere a sua volta all’interno di Below.

Cosa è rimasto……della formula vincente sperimentata nel prequel?Beh, i tratti principali sono ancora qui, seppur modificati nelle loro proporzioni.Le sezioni stealth sono state quasi del tutto cancellate, preferendo impostare il titolo su canoni molto più action, con una congrua presenza di scontri a fuoco, che mettono in secondo piano enigmi et similia, praticamente assenti.Oltre alle canoniche situazioni ove verremo tempestati di proiettili da guardie, carcerati e quant’altro, vanno ricordate nella meccanica del predecessore le sezioni a bordo della moto e di veicoli, che contribuivano a diversificare l’esperienza di gioco ed a non annoiare mai il player.Bene, tali sezioni sono state purtroppo rimosse completamente, con la conseguenza di creare un prodotto forse più adrenalinico, ma sicuramente ripetitivo, e che potrebbe stufare dopo qualche ora di gioco proprio per la scarsa varietà di situazioni proposte.A volte però, benchè raramente sia espressamente richiesto, sarà necessario non dare nell’occhio per non attirare su di se’ l’attenzione di troppi nemici; e a tal proposito sono state programmate 2 azioni assai utili: l’uccisione furtiva e la cosiddetta “toccata e fuga” (l’ho rinominata io così, non sono impazziti gli sviluppatori).La prima permette, dopo essersi avvicinati silenziosamente al nemico, di ucciderlo senza far rumore, spezzandogli il collo o colpendolo con qualche particolare mossa, mentre la seconda permette di sparare restando nascosti dietro al muro, utilissima per non esporci troppo al fuoco avversario e per dare un’occhiata a ciò che ci aspetta dietro angoli apparentemente indifesi.A darci una mano a districarci nei pericolosi cunicoli di Below ci sarà l’Iris, uno strumento multifunzionale che permette di analizzare meticolosamente l’area circostante e gli oggetti che ci troveremo di fronte, tramite una provvidenziale funzione di zoom incorporata, ed un’altrettanto indispensabile funzione come l’analisi immediata della materia, ovvero il poter scansionare in tempo reale quasi ogni elemento del livello, per capire in che modo potremo interagirci. Notare che spesso sarà impossibile procedere nell’avventura se prima non analizzeremo un determinato elemento, poichè solo dopo la scansione sarà possibile utilizzarlo/distruggerlo e, conseguentemente, avanzare.Ultima nota di questo paragrafo riguarda i cosiddetti “punti di controllo”, i quali altro non sono che una sorta di check-point dal quale potremo salvare la partita e scaricare dati ambientali quali mappe aggiornate ed informazioni sugli obiettivi da portare a termine.La longevità si attesta sulle 15-20 ore di gioco, a seconda delel vostre abilità nel non attirare l’attenzione dei nemici e nel trovare rapidamente risposta a basilari enigmi posti prima di procedere nell’avventura.

Comparto tecnicoGraficamente il titolo si presenta di discreta fattura, con modellazioni poligonali di personaggi e strutture piuttosto convincente, ed un sapiente uso dei colori, che donano un’atmosfera “sfumata” al tutto, estremamente piacevole a vedersi.Purtroppo sono anche presenti svariati difetti che minano il voto totale attribuito a questo fattore: in primis la vistosa presenza di aliasing, che pur non disturbando eccessivamente contribuisce comunque a rendere meno armonioso l’aspetto visivo. A questo vanno aggiunti difetti minori, ma presenti, quali leggere incoerenze nella visualizzazione delle ombre di Leeza, o texture che in alcuni punti risultano poco nitide se paragonate al resto del livello.Infine, va segnalata anche l’incostanza di alcune inquadrature e più in generale della telecamera, la quale non risulta sempre precisa ed affidabile e sovente occorrerà ricalibrarla secondo le nostre esigenze, nonostante a volte diventi un po’ troppo “ballerina”.Le animazioni sono di buona fattura, legate bene fra loro e scorrevoli, non presentando frame mancanti tra un movimento e l’altro.Peccato anche per i caricamenti talvolta un po’ lunghetti, ma nulla di eccessivo.Piacevole la colonna sonora, da firmata Richard Jacques, che propone brani di sottofondo gradevoli all’ascolto. Non è però lo stesso con gli sfx durante l’avventura, ripetitivi e campionati solo discretamente. Stesso dicasi per il parlato dei protagonisti (in inglese), la cui recitazione in alcuni punti appare approssimativa e poco convincente (di rado, ad onor del vero); alcune volte capiterà poi che l’audio letteralmente “salti” per una frazione di secondo, cosa alquanto fastidiosa, che denota come sicuramente si sarebbe potuta porre più attenzione a questo fattore.Infine veniamo alla traduzione: come già detto il parlato è in inglese, ma lo scritto ed i sottotitoli a schermo sono interamente in italiano, permettendo quindi di apprezzare appieno la trama.

– Atmosfera coinvolgente

– Bella trama

– Ripetitivo dopo un po’

– Reparto audio non eccelso

– Non fedele ai canoni tracciati dal prequel

7.0

Delude un poco questa seconda fatica Amuze; delusione figlia di aspettative assai alte nei confronti di un sequel che avrebbe dovuto innalzare ulteriormente gli standard di un prodotto già di per se validissimo, com’è per l’appunto il primo Headhunter.

Ciò non vuol dire che il titolo non sia valido, è pur sembre un buon gioco di azione/avventura, incentrato prevalentemente su scontri a fuoco dove usare poco il cervello; questo però sta ad indicare che si sono persi alcuni elementi che resero il predecessore un successo di critica.

Il reparto tecnico si attesta su livelli medi: graficamente non è forse lo stato dell’arte su Playstation 2 e Xbox, ma non sfigura se confrontato anche con produzioni più recenti; mentre dal versante sonoro, ad una buona colonna sonora fan da contraltare campionamenti solo discreti ed un doppiaggio insicuro.

In definitva, mi sento di consigliarvene l’acquisto solo se avete apprezzato alla follia il prequel, pur sapendo che in questo Headhunter 2: Redemption non ritroverete tutti intatti gli aspetti che fecero di questo franchise SEGA molto più di un semplice riempitivo per tutti coloro avessero già giocato alla maggioranza di titoli simili.

Ringrazio pubblicamente CAOS AD Savona per la concessione del gioco a scopo di recensione.

Per info: 0198401239.

Voto Recensione di Headhunter: Redemption - Recensione


7