Anteprima

Hawken

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a cura di ViKtor

E’ passato quasi un anno dalla pubblicazione dell’unica preview di Hawken su queste pagine. Il tempo trascorso fino ad oggi è servito agli semi sconosciuti Adhesive Games per portare avanti il progetto e presentarne, con un evento dedicato e tanto di party, una versione giocabile all’E3 in corso in questi giorni a Los Angeles. Ecco cosa abbiamo scoperto.

Un MMOFPS corazzato e…gratis?Definire esattamente Hawken è un’impresa allo stesso tempo semplice e contraddittoria, perché siamo di fronte alla commistione di due generi ben precisi: gli FPS e i simulatori.Tagliando la testa al toro, ci troviamo di fronte ad uno sparatutto multiplayer free-to-play in cui, a bordo di pesanti robottoni corazzati, dobbiamo annientare la squadra nemica in ampi scenari futuristici.La prima novità emersa dalla presentazione dell’E3 è legata al tipo di distribuzione scelto dagli sviluppatori. Se il già citato free-to-play non è una novità su PC ma rappresenta anzi una moda assai seguita, a sorprendere è stata la promessa di voler evitare qualsiasi microtransazione. I progressi nel gioco, a sentire gli Adhesive Games, dipenderanno esclusivamente dalle capacità del giocatore e non da quanto egli è disposto a spendere per avvantaggiarsi sugli avversari acquistando armi piuttosto che corazze.Al di là di facili proclami, è difficile dire se tale buona azione sarà esclusiva dei primi periodi o se avrà un seguito più lungo, anche perché è lecito domandarsi dove sia il guadagno. Per scoprirlo probabilmente occorrerà attendere il 12 dicembre, quando verrà rilasciato il primo client in forma gratuita.

Io e il mio mechLa demo della fiera presentava diverse modalità di gioco, dal classico Deatmatch a squadre alla peculiare “Siege”, tutte valide per assaporare il curioso gameplay. Utilizzare un mech in un frenetico sparatutto potrebbe sembrare un paradosso, invece gli Adhesive Games sono riusciti nel non facile compito di unire alla perfezione due variabili così eterogenee. Vagare intorno alla mappa significa poter correre e saltare quasi come in un qualsiasi Call of Duty, senza però perdere la sensazione di pesantezza derivante dal fatto che stiamo pur sempre pilotando un bambinone corazzato.Per ovvie ragioni l’architettura delle mappe (dovrebbero essere sette in totale nella versione finale) è sostanzialmente ad un solo livello, quindi non potremo visitare edifici o percorrere scale; non per questo non esistono posizioni sopraelevate quali ponti e cavalcavia, utili nell’economia di gioco per ricaricare l’energia del mech, ovvero la nostra salute. Il mech consuma grandi quantità di energia, sia durante gli spostamenti (sotto forma di carburante) sia quando colpito dai proiettili nemici, costringendoci dunque a fare spesso visita alle fondamentali stazioni di approvvigionamento. Sul controllo dei rifornimenti si basa proprio la già citata modalità “Siege”, sicuramente la più interessante e tatticamente profonda vista all’E3.L’immedesimazione è garantita dalla visuale dall’abitacolo, fattore su cui gli sviluppatori stanno puntando tantissimo e che ritengono più di un mero orpello per il gameplay. Guardarsi intorno significa muovere la testa e scorrere così, oltre al paesaggio, anche la plancia di comando, ovvero l’HUD di gioco. Salute, armi, oggetti utilizzabili e altre funzioni sono tutte disponibili in plancia, sgravando così la schermata di gioco da qualunque altra informazione e aumentando a dismisura la sensazione di essere realmente in un futuristico campo di battaglia.A parte questi dovuti adattamenti, giocare a Hawken è un’esperienza pressoché identica ad un classico sparatutto: il tasto destro del mouse è dedicato alla mira, il sinistro al fuoco primario e i tasti WASD al movimento del mech. Come ogni buon robottone che si rispetti, il nostro giocattolino può portare un’arma per braccio, da scegliere in una vastissima gamma che spazierà, nella versione definitiva, dai cannoni Vulcan ai lanciarazzi, dai fucili di precisione ai Gatling e dagli EMP alle mine.Molto importante sarà capire il livello di personalizzazione del nostro mezzo e il bilanciamento che ne conseguirà. Usiamo il futuro perché nessuno in fiera è riuscito a scucire informazioni ufficiali in tal senso, se non qualche parola su possibili scambi di parti meccaniche quali gambe e braccia, moduli, armi e vernici.

Effetti speciali dal futuroHawken è mosso da una versione molto spinta dell’Unreal Engine 3 e graficamente sembra già oggi, a distanza di sei mesi dall’uscita del primo client, fluido e ricco di dettagli. Gli scenari sono impregnati di un’atmosfera tra il post-apocalittico e il post-moderno, con edifici ad alta tecnologia e ambienti tanto labirintici quanto vuoti e desolanti.Ciò che sorprende di più, però, sono gli effetti particellari che oltre ad essere visivamente appaganti immergono il giocatore in un campo di battaglia vivo ed emozionante. L’impatto generale, insomma, è di tutto rispetto, e sarà arricchito da filmati di intermezzo utili a narrare la misteriosa trama.La natura free-to-play del titolo dovrebbe garantire requisiti di sistema tendenti verso il basso, o almeno questo è l’auspicio. Restate sintonizzati, presto avremo nuovi dettagli.

– E’ uno sparatutto…con i mech!

– Ottimo utilizzo dell’Unreal Engine 3

– Distribuzione gratuita e microtransazioni limitate

Uno sparatutto online basato sui mech, potenzialmente gratuito e dall’eccellente grafica. Questo ed altro sarà Hawkin, sempre che l’alto standard qualitativo visto all’E3 venga confermato nei pochi mesi di sviluppo che lo separano dalle nostre mani. L’astinenza degli appassionati, ancora legati a serie ormai defunte e mai degnamente rimpiazzate come Mechwarrior, potrebbe trovare soluzione grazie a questo ambizioso sparatutto multiplayer free-to-play e alle sue meccaniche frenetiche e sicuramente originali. L’attesa per mettere alla prova il peculiare gameplay e rivestire nuovamente le grandi corazze armate terminerà il 12 dicembre. Giusto in tempo per salvare il mondo a bordo del nostro mech.