Recensione

Harvest Moon: A Wonderful Life

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a cura di Onilink

Harvest Moon fa parte di una lunga e fortunata serie sviluppata dalla Natsume che ha fatto capolino su praticamente tutte le piattaforme, evolvendosi e, nelle ultime sue incarnazioni, differenziandosi per i due sessi con la nascita delle edizioni “for girl”.Il titolo in questione, “A Wonderful Life: Special Edition” è la diretta conversione del titolo uscito su Gamecube un anno prima e che ha già goduto, sulla console cubica, di un suo seguito di prossima pubblicazione europea: “Another Wonderful Life” (indovinate? È quello per ragazze…)

Nella vecchia fattoria, ia-ia-oh!Harvest Moon ci porta lontano dai frenetici campi di battaglia, da piattaforme vertiginose e da macchine ultratruccate per farci vestire i panni di un contadino, approdato da poco nella tranquilla e malinconica cittadina di Forget Me Not, in un originale simulatore di vita agreste.Il titolo Natsume si presenta, in effetti, come un riuscito cocktail di più generi diversi: “A Wonderful Life” è un GDR senza dubbio: ha delle caratteristiche che molto lo avvicinano ad un gestionale e, come già accennato, tanto ricorda un life simulator.La trama del gioco abbraccia un periodo temporale di un trentennio virtuale, suddiviso in sei capitoli, nel quale il giocatore, armato di forcone, salopette e fazzoletto al collo, si accolla le sorti di una sgangherata fattoria da mandare avanti, instaura relazioni e, perché no, mette su famiglia… ma andiamo con ordine.Una volta entrata nella cittadina, il giocatore prende possesso di una fattoria, composta di una casa per il giocatore (cucinotto, letto, dispensa e capanno), tre campi da arare e coltivare e da vari animali.Qui entra in azione il lato gestionale del gioco: per arrivare alla fine del mese bisogna far soldi, il fattore guadagna vendendo i prodotti della sua terra, ragion per cui è cosa buona e giusta iniziare a prendersi cura del proprio orto seminando e coltivando patate e pomodori, stando comunque ben attenti a controllare la fertilità del terreno, e dandoci dentro di vanga ed annaffiatoio.Una volta raccolti i sudati frutti della terra, è bene tenerne una parte per soddisfare i propri fabbisogni alimentari, mentre il resto va al mercato.Ovviamente una fattoria non è solo campi d’ortaggi e frutta, comprende anche il mondo animale, quindi il nostro fattore dovrà districarsi tra la mungitura di mucche, l’acquisto di balle di fieno per i vari equini e bovini presenti (i soldi guadagnati servono anche per questo), la strigliatura delle suddette bestie… insomma tutte le attività legate al possedimento di proprietà animali.Tuttavia la semina dei campi, la pianificazione della raccolta degli ortaggi, la quadratura dei bilanci e l’allevamento del bestiame non è l’unica preoccupazione che affligge il tranquillo contadino protagonista di Harvest Moon.C’è una cittadina che vive al di fuori della fattoria, e non è il caso di fare gli asociali, per cui il giocatore può e deve instaurare rapporti con gli strambi abitanti di questo paesello, pronti a dare consigli, vendere merce e fare anche quattro chiacchiere in libertà, chi lo vieta!Le relazioni, a dispetto di quanto ho scritto prima, sono molto più profonde di quanto sembri: per acquistare attrezzi e sementi, ad esempio, oppure per vendere i nostri prodotti, è necessario stringere amicizia con il mercante ambulante (presente solo in determinati giorni), e con i proprietari dell’azienda agricola presente in città (oltre la vostra fattoria, naturalmente)… ah, se volete verdure rigogliose e saporite, non dimenticate di farvi amici i folletti!Volendo si può anche metter su famiglia, in questo caso è d’obbligo scegliere una ragazza (beh, si, il protagonista del gioco è un maschietto, per le ragazze consiglio di aspettare edizioni apposite, per sentirsi a proprio agio), cercare di capire il suo carattere e conquistarla, dopodiché convolare a giuste nozze. Ma ricordate bene: questo comporta un’altra bocca da sfamare (la moglie a carico), quindi occorre pianificare di nuovo le spese per riquadrare il bilancio…Ovviamente Harvest Moon prevede anche momenti di tranquillità, da spendere passeggiando ad esempio in riva al mare, in linea generale il gioco ha ritmi calmi e rilassati, mai frenetici, che permettono al giocatore di gustarsi fino in fondo la rude vita agreste.Altra caratteristica del gioco è quella di presentare un’alternanza tra giorno-notte e variazioni climatiche che avranno comunque influenza sulle nostre azioni, come ad esempio il portar dentro o fuori il bestiame dalla stalla (beh, non nomino le conseguenze legate all’agricoltura che sono di facile comprensione.).Sul fronte longevità c’è davvero poco, pochissimo da dire: per completare i sei capitoli del gioco occorrono quasi cento ore! Certo, Harwest Moon può andare presto a noia per i non amanti del genere, ma per gli appassionati il piatto è ottimo ed abbondante (ed è a loro che si rivolge il titolo).Parlando del lato “conversione”, le differenze tra l’edizione Playstation 2 e quella Gamecube del gioco sono davvero minime, la grafica è pressoché identica, ma viene aggiunta una donna in più da poter sposare, altri oggetti, ecc…

It’s a wonderful, wonderful life…La veste grafica che accompagna il gioco non ha né dell’orrido né dello spaccamascella; con un gioco di questo tipo è quasi inutile parlare di poligoni (d’altronde l’acclamato Animal Crossing per Gamecube altro non è che un porting appena migliorato dell’edizione Nintendo 64 del gioco), ovviamente i modelli sono ben realizzati, non avremo di certo caratteristiche grafiche da PsOne.Lo stile che pervade il gioco è quello di una dolce malinconia: Forget Me Not è una città viva, piena di persone dotate di una forte caratterizzazione, i personaggi sono rappresentati in super deformed (col capoccione), con un disegno manga morbido e “kawaii” (carino, in giapponese), stessa cosa vale per gli animali, dei piccoli peluche poligonali.Sul lato sonoro tocchiamo l’aspetto più debole del gioco: le musiche, sebbene non invadenti, non riescono a superare i soliti cliché.

– Ottimo simulatore di vita agreste

– Longevo

– Stile dolcissimo

– Titolo vecchio di un anno venduto a prezzo pieno

– Non si può selezionare il sesso del protagonista

– Grafica non eccelsa

8.0

Harvest Moon: A Wonderful Life per Playstation si presenta come un’ottima conversione della versione Gamecube, il titolo è altamente consigliato per gli appassionati dei simulatori di vita e per chi ricerca un gioco tranquillo, rilassante e sopra le righe.

L’acquisto è sconsigliato, invece, a chi possiede la versione cubo del gioco in quanto il porting presenta poche e nulle novità.

Voto Recensione di Harvest Moon: A Wonderful Life - Recensione


8