Recensione

Halo Wars 2

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a cura di Mapaan

Quello degli RTS è un genere che ha sempre faticato a imporsi nel mondo console, riuscendo piuttosto ritagliarsi un suo enorme “spazio vitale” su PC, grazie all’accoppiata vincente formata da mouse e tastiera. Ciononostante, più di sette anni fa usciva sul mercato Halo Wars, uno dei primissimi spin-off di uno dei franchise più importanti in possesso di Microsoft; si trattava di un RTS classico dalla struttura semplice, pensato esclusivamente per l’utenza console. Sviluppato dai ragazzi di Ensemble Studios, il gioco riuscì a raccogliere i consensi della critica e a conquistare la fiducia del pubblico e pur rinunciando alla complessità di altri esponenti del genere ben più noti, si presentò come un buonissimo prodotto. Come specificato in una delle nostre prime anteprime, con il passare del tempo, la numerosa community di Halo ha richiesto a gran voce un sequel di Halo Wars ma complice la chiusura di Ensemble Studios, avvenuta pochi mesi dopo il rilascio del primo capitolo, tale richiesta è rimasta inascoltata per parecchi anni, finché Microsoft non ha deciso di affidare questo sequel ai ragazzi di Creative Assembly, autori della saga di Total War e sviluppatori con un certo curriculum alle spalle. Annunciato alla Gamescom 2015, Halo Wars 2 giunge finalmente sul mercato in versione completa, in seguito al rilascio di ben due beta che avevano posto delle basi interessanti ma ci avevano anche lasciati dubbiosi su molteplici aspetti. 
“His Name Is Atriox.”
Gli eventi narrati nel gioco si svolgono nel 2559, poco dopo Halo 5: Guardians e ben ventotto anni dopo quanto successo nel primo Halo Wars. Serina, l’IA del primo capitolo, dopo diversi anni di servizio decide di spegnersi per evitare di entrare in rampancy, come successo a diversi personaggi di vecchia conoscenza per tutti i fan di Halo, come ad esempio Guilty Spark, Mendicant Bias o la ben più nota Cortana. Nessuno ha più notizie della Spirit Of Fire, che si ritrova nelle vicinanze dell’Arca. Una gigantesca struttura esterna a qualsiasi sistema solare conosciuto, costruita dai precursori per favorire la creazione degli Halo, ovvero l’arma designata per estinguere la vita nella galassia, nel tentativo di sconfiggere definitivamente i flood. I precursori, consapevoli del proprio ruolo di “Custodi Della Vita” costruirono però al suo interno anche dei refugium, dei piccoli ecosistemi con i campioni di tutte le specie che sarebbero state annientate dagli Halo, che avrebbero permesso in seguito di ripopolare i mondi della galassia una volta conclusa la guerra. Tutto ciò contribuisce a donare al gioco un setting affascinante con paesaggi eterogenei, esaltati dall’assoluta qualità della direzione artistica del gioco. Dunque, dopo ventotto anni trascorsi in stasi criogenica l’equipaggio della Spirit Of Fire si risveglia in seguito all’arrivo di una misteriosa richiesta d’aiuto. Il capitano Cutter decide di inviare lo Spartan Jerome-092 e la squadra rossa a indagare sull’origine del segnale: entra così in gioco una nuova IA, Isabel che spiega un po’ cosa sia successo nell’ultimo ventennio, confermando la fine della guerra tra Covenant. Questa ci racconta anche di Atriox, un brute (o Jiralhanae che dir si voglia) asceso al potere grazie alla sua tenacia, in grado di dar inizio ad una rinascita per la propria specie. Egli è uno dei pochissimi guerrieri che non si piegò alle bugie del Grande Viaggio e, con la sua ribellione, è riuscito perfino a ispirare alcuni Sangheili. In Halo Wars 2 vedrete dunque lottare fianco a fianco due razze che non sono mai riuscite ad avere un gran “rapporto”, in particolar modo dopo gli eventi di Halo 2. Atriox e il suo esercito di Banished (“esiliati” in italiano) viene affiancato da due comandati, Decimus e Let ‘Volir. Pur presentando un backgorund narrativo avvincente, lascia l’amaro in bocca notare come nel corso dell’avventura questo personaggio non venga mai approfondito realmente, o meglio, non nel modo in cui sarebbe stato lecito aspettarsi. Il plot narrativo risulta comunque di buon livello e godibile anche per chi non si è mai interessato particolarmente al celebre franchise di Microsoft. 343 Industries e Creative Assembly hanno lavorato per cercare di regalare ai giocatori una campagna RTS estremamente godibile per tutti, fan di Halo o meno, esperti del genere o principianti, andando a riprendere e ampliando la base del primo capitolo, approfondendone alcune meccaniche e sistemandone gli errori. Ad esempio, uno dei problemi che affliggeva il primo Halo Wars era da ricercare nella poca varietà di gran parte della campagna, ma possiamo assicurarvi che in questo sequel non avrete di che preoccuparvi in tal senso: dovrete muovervi velocemente con degli specifici veicoli, sopravvivere a svariate ondate in campi di gioco ristretti o parecchio ampi oppure perfino portare una piccola squadra di cecchini ad affrontare pian piano interi gruppi di nemici. A donare ulteriore varietà, aggiungendo anche una buona dose di sfida, vi sono degli innumerevoli obiettivi secondari che vi spingeranno a rigiocare più volte la medesima missione. Nulla dunque è lasciato al caso ma non ci dilunghiamo oltre, perché pur non trattandosi di dettagli legati alla trama del gioco, non vorremmo anticiparvi nulla delle situazioni che andrete ad affrontare. Halo Wars 2 riesce a raggiungere una propria brillantezza soprattutto nella seconda parte della campagna, in cui l’ambientazione dà il meglio di sé e dove finalmente risulta possibile apprezzare alcune scelte di gameplay, le nuove unità ed una particolare cura al dettaglio. La campagna infatti mostra stranamente il fianco nella prima parte di gioco, presentando alcune missioni non molto ispirate e diversi obiettivi poco esaltanti. Nulla di esageratamente grave, ma sarebbe bastato davvero poco per evitare questa partenza leggermente sottotono. La campagna si attesta comunque su un buonissimo livello complessivo e riuscirà a intrattenervi ottimamente nell’arco delle dodici missioni che la compongono. L’IA mostra decisi passi in avanti rispetto al precedente capitolo e già a difficoltà normale riuscirà a darvi del filo da filo da torcere; se siete dei grandi esperti del genere però, vi invitiamo invece a selezionare la modalità Eroica fin da subito. Segnaliamo infine che all’interno del gioco è possibile raccogliere alcuni collezionabili, che andranno a comporre un diario pieno di spiegazioni e dettagli sulla trama specifica di Halo Wars 2 e sull’intero universo di Halo.
Verrebbe Quasi Da Dire “Cinema”… 
La ciliegina sulla torta della modalità campagna è senza alcun dubbio rappresentata dal lavoro di Blur Studio sui filmati d’intermezzo. I ragazzi californiani, già autori dei filmati visti nel primo Halo Wars e in Halo 2: Anniversary, hanno confezionato anche questa volta, all’interno delle sette cut-scene di Halo Wars 2 un lavoro di rara bellezza in cui confermano la solita qualità visiva di spessore. Uno spettacolo per gli occhi e un lavoro generale impeccabile in cui spiccano alcuni riferimenti a specifiche scene dei vecchi capitoli. I filmati di Blur Studio raggiungono in Halo Wars 2 vette di qualità e precisione ancor più alte rispetto a quanto osservato in passato e sono indubbiamente il particolare che completa e rifinisce l’opera. Microsoft e 343 Industries hanno preso la decisione migliore nel puntare nuovamente su questi ragazzi e speriamo vivamente che a curare le scene di un prossimo Halo, main o spin-off che sia, possano esserci ancora loro. 
Sul Campo Di Battaglia. 
Halo Wars 2 si pone come un gioco strategico di stampo classico, dal ritmo incalzante, ambientato nell’universo di Halo e perfettamente fruibile con l’utilizzo del pad: la produzione Microsoft vuole essere proprio questo e non fa nulla per nasconderlo. Proprio per via della sua natura particolare di “RTS da console” il gioco risulta, nelle sue meccaniche, maggiormente semplificato rispetto ai grandi esponenti del genere ma non per questo banale o privo di cura. Appare invece chiaro come Creative Assembly abbia cercato di rendere ancor più solida la base su cui poggiava il gioco precedente, curando i particolari e affinando il gameplay: Halo Wars 2 è semplicemente un ottimo titolo, in qualsiasi direzione o modo lo si vada a guardare e analizzare.  L’obiettivo del gioco è creare un esercito, composto da unità differenti, in grado di sfruttare le proprie abilità per sconfiggere quello avversario, con astuzia e strategia. Grazie a due comodi e chiari tutorial sarà possibile apprendere le funzioni fondamentali, imparando quantomeno le regole base per poi tuffarsi in campagna o in multiplayer. Così come nel precedente episodio, anche qui, alla base del gameplay vi sono la gestione dell’economia, la diversificazione dell’esercito e i poteri dei leader. Le dinamiche di ogni singola battaglia possono mutare da un momento all’altro; per tale motivo, è fondamentale padroneggiare le meccaniche fondamentali del binomio rifornimenti/energia. L’economia di Halo Wars 2, esattamente come nel primo capitolo, ruota attorno alla costruzione di specifici edifici che andranno ad arricchire la propria base. I rifornimenti sono necessari per acquistare strutture, addestrare unità e rappresentano il costo principale delle unità specializzate. L’energia invece è fondamentale per acquistare potenziamenti per gli edifici della propria base (nonché per la base stessa) ma anche per l’addestramento di inedite unità d’assalto e per la costruzione di veicoli potenziati. Disporre di risorse sufficienti è dunque condizione necessaria per la creazione di un esercito affidabile, senza dimenticare comunque l’importanza dell’abilità del giocatore nel valorizzare i punti in proprio possesso e nello studio della mappa. Alcune volte ad esempio vi verrà chiesto di sopravvivere per un determinato periodo di tempo con poche specifiche unità: una buona conoscenza del livello sarà fondamentale. 
Sasso-Carta-Forbice… Lizard-Spock! 
Così come nel precedente capitolo, purtroppo anche in Halo Wars 2 sono presenti soltanto due fazioni; ci chiediamo se con un maggiore sforzo non fosse stato possibile aggiungerne un’altra, per rendere il tutto ancor più profondo e stratificato. Entrambi gli eserciti operano in modo simile, ma possiedono vantaggi e svantaggi che non rendono mai un singolo scontro banale o scontato: come abbiamo già discusso nelle precedenti anteprime, la maggior parte delle unità del gioco segue la logica della morra cinese. I veicoli hanno la meglio sulla fanteria, i velivoli sui veicoli, e la fanteria sui velivoli, ma alcune unità, dette di contrasto, esulano da questa logica risultando efficaci contro delle unità specifiche, ma deboli contro altre. In generale dunque il gioco farà di tutto per spingervi verso la creazione di un esercito diversificato, mettendo in risalto una certa attenzione a quali unità nemiche sono presenti sul campo. Il “jolly” di tutte queste meccaniche è rappresentato dai poteri dei leader, che sono le armi più potenti di Halo Wars 2: nel corso di ogni missione e delle partite multiplayer otterremo dei punti leader. Questi possono essere spesi nel menu radiale accessibile premendo il grilletto sinistro per sbloccare determinati poteri, attivi o passivi. I poteri passivi forniranno un bonus costante al proprio esercito mentre quelli attivi sarà possibile utilizzarli spendendo risorse, e avranno un tempo di ricarica particolarmente alto. I leader dispongono di vari tipi di abilità: bonus difensivi, unità extra, cure mediche o potenti attacchi che vi salveranno la pelle in più di un’occasione. Starà a voi comprendere quale sia il momento adatto per l’utilizzo di uno o di un altro potere. Ottimo risulta il lavoro svolto sulla quantità delle unità che è possibile creare/addestrare, con un convincente mix di grandi classici e inedite sottoclassi; buona la cura anche sul versante delle strutture, che però non presentano grandi sconvolgimenti. Apprezzabile inoltre come i ragazzi di 343 Indusries e Creative Assembly abbiano dato un certo peso al feedback dell’utenza dopo le due beta rilasciate, perché gran parte delle problematiche venute a galla precedentemente sono state risolte. Il bilanciamento poco convincente, la strana gestione del numero di unità, la scarsa velocità dei controlli, la poca fluidità nei movimenti e la non impeccabile apertura del menù radiale: tutto è andato nel verso giusto con la versione completa. Rispetto alla beta, i passi in avanti sono evidenti anche sotto l’aspetto tecnico dove Halo Wars 2 mostra una certa solidità e un buon impatto generale. Infine, ottimo il lavoro svolto sul sonoro: alla pregevole fattura negli elementi in-game si affianca una colonna sonora d’eccezione. 
Leader A Confronto. 
In multiplayer il gioco propone la classica Schermaglia, già presente nell’originale Halo Wars, in cui sono contenute delle classiche modalità, condite da alcune inedite. In Schermaglia locale avrete la possibilità di sfidare l’IA in interessanti partite personalizzate, in cui potrete modificare svariati parametri di gioco (andando ad esempio a giocare handicap match 2 vs. 1 o addirittura 1 vs. 3 o rendendo illimitati i vostri rifornimenti). Potrete scegliere tra Roccaforti, in cui bisogna costruire e mantenere in proprio possesso la maggioranza delle basi presenti sulla mappa per più tempo possibile, Deathmatch classico in cui dovrete distruggere tutte le basi nemiche e Controllo in cui l’obiettivo è invece quello conquistare le torri di controllo per segnare punti. Avrete anche la possibilità di scegliere il vostro leader (tre dell’UNSC e tre degli Esiliati), ognuno con specifici poteri difensivi, offensivi e con le proprie peculiarità; gli amanti delle sfide potranno anche decidere di inserire i teschi che, come in ogni altro episodio della saga, hanno anche qui la funzione di modificatori del livello di difficoltà. Online queste modalità sono suddivise in Zuffa (Roccaforti 3 vs. 3), Obiettivo di Squadra (Controllo 2 vs. 2 o 3 vs. 3) e infine il classico Deathmatch, con la possibilità di scegliere il numero di giocatori. Nonostante l’indiscutibile qualità con cui è confezionata la campagna, Halo Wars 2 è una produzione che punta anche in modo deciso al multiplayer (e Blitz, come vedremo, è solo un’altra conferma di ciò). In tal senso, dal punto di vista qualitativo, il gioco, al di là di qualche piccolo difetto, è riuscito a convincerci. Le modalità, pur essendo in numero limitato, risultano ben bilanciate e curate. Ogni partita, con le diverse personalizzazioni disponibili, possiede molteplici chiavi di lettura, grazie anche alla presenza dei sei diversi leader tra cui scegliere. Al momento sono disponibili otto mappe, tutte ben realizzate, tra le quali spiccano Bedrock, in cui sono presenti delle strutture di un refugium incompleto, Ashes e i suoi resti di una nave Covenant distrutta e “le verdi” Vault e Frontier.
L’Importanza Di Blitz. 
Blitz è una nuova modalità di gioco, che l’utenza ha già avuto modo di provare attraverso una fase di Beta, in cui viene mescolata la strategia in tempo reale con quella dei giochi di carte. In Blitz, il mazzo di carte è sostanzialmente il proprio esercito; esercito, che potrà essere migliorato collezionando carte veicolo/truppa/potere. La struttura della modalità prevede uno sviluppo in due diverse fasi: la prima dedicata alla costruzione del mazzo, mentre la seconda al match. Diversamente dalle altre classiche modalità, qui vi verrà data la possibilità di costruire da zero il vostro esercito, ben prima che la partita cominci. Bisognerà aprire dei pacchetti, poi ogni giocatore selezionerà un leader e costruirà un deck di carte; ogni carta rappresenta uno specifico tipo di unità oppure un potere del leader precedentemente selezionato. Sarà possibile creare tre deck per personaggio; se non vorrete crearne alcuno, è disponibile fin dall’inizio un primo mazzo predefinito. Tutte le unità e i poteri hanno un costo d’energia associato: diviene così fondamentale la capacità organizzativa del giocatore, che dovrà trovare il giusto compromesso tra l’utilità di una carta, l’eventuale costo e il momento giusto per utilizzarla. Con il passare del tempo, la velocità di produzione aumenterà accelerando il ritmo e aumentando le possibilità tattiche per sconfiggere l’avversario; per utilizzare le vostre carte dovrete raccogliere i nuclei energetici sparsi per la mappa. Per concludere la partita bisogna conquistare più zone di controllo rispetto al nemico, arrivando a segnare i duecento punti richiesti per la vittoria. Blitz ribalta parzialmente le regole da classico RTS e va a delinearsi come una modalità atipica e “fresca” che fa del timing e della strategia i propri punti di forza. Chiaramente ogni leader ha i poteri specifici, ad esempio con Atriox potrete utilizzare un potere che vi darà la possibilità di sfruttare le truppe fino all’ultimo istante prima di morire, Cutter con i suoi missili Archer provocherà ingenti danni a un’elevata quantità di nemici e Isabel invece sarà in grado di confondere l’avversario con degli ologrammi. In match cooperativi diverrà fondamentale creare un mazzo che possa sposarsi perfettamente con quello del vostro compagno. Blitz è una modalità profonda e interessante, che riuscirà a convincere non solo le nuove leve ma anche i veterani degli RTS, che troveranno pane per i loro denti. Oltre al PvP, è presente anche il PvE con Blitz Firefight, che riprende la base della classica Firefight di Halo: vi verrà dunque richiesto di sopravvivere a diverse ondate a difficoltà crescente. 

– Struttura solida e buon bilanciamento generale.

– Perfettamente godibile con il pad.

– Seconda parte della campagna assolutamente convincente.

– Blitz è un’ottima modalità.

– I filmati realizzati da Blur Studio sono di altissima qualità.

– Atriox poteva essere approfondito maggiormente.

– Campagna non particolarmente longeva.

– Come per il primo capitolo soltanto due fazioni giocabili.

8.0

Halo Wars 2 rappresenta indubbiamente un passo avanti rispetto all’episodio precedente, fin troppo semplice e acerbo sotto diversi aspetti; la produzione nata dalla collaborazione tra 343 Industries e Creative Assembly poggia su basi solide e approfondisce degnamente molte delle vecchie meccaniche, mantenendo un ottimo bilanciamento complessivo. Il gioco è riuscito a sorprenderci per i validissimi contenuti multiplayer, in cui spicca Blitz: una modalità in grado d’intrattenere e divertire grazie alle molteplici chiavi di lettura di un singolo match. La trasposizione dell’atmosfera della fortunata saga Microsoft in chiave RTS ci ha convinto anche questa volta; il plot narrativo, che va a mescolare degnamente alcuni interessanti elementi provenienti dal passato e personaggi totalmente inediti, risulta ottimo, con l’unica riserva che riguarda proprio Atriox. Ciò detto, le pecche che non permettono al titolo 343 Industries & Creative Assembly di raggiungere l’eccellenza vanno ricercate nel “doppio volto” della campagna: ludicamente parlando non ci saremmo infatti aspettati un inizio sottotono. Si tratta comunque di un’ottima produzione (estremamente godibile anche per il pubblico console) che consigliamo non solo ai grandi amanti della saga di Halo ma anche a chi è alla ricerca un valido RTS di stampo classico.

Voto Recensione di Halo Wars 2 - Recensione


8