Recensione

Guns, Gore And Cannoli

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Tra “pistole, spargimenti di sangue e cannoli”, sembra piuttosto facile trovare quale sia l’intruso del trio. Eppure non è affatto così, perché considerata la storia, l’ambientazione, il periodo storico e un paio di luoghi comuni sulla criminalità, tutto sommato si tratta di tre parole che si amalgamano bene e hanno un loro senso logico all’interno delle strampalate vicende tratteggiate da Crazy Monkey Studios. Se considerate poi che Cannoli è il cognome del protagonista – il mafioso Vinnie – ecco che il titolo assume un significato più chiaro, in bilico tra violenza spicciola e un briciolo di irriverenza.
Mafia e zombi
Se non fosse ancora chiara la grande leggerezza narrativa di Guns, Gore & Cannoli, vi basti pensare che la città fittizia in cui è ambientato il gioco si chiama Thugtown, e che uno dei boss ha le inconfondibili fattezze di Don Vito Corleone. 
Siamo a metà degli anni ’20, al culmine del periodo segnato dal Proibizionismo. La malavita è al centro dei traffici clandestini e ricava gran parte della propria ricchezza dalla vendita sottobanco di tabacco e alcolici. Vinnie è alla ricerca di un amico, ma si troverà inaspettatamente coinvolto in una storia fatta di cospirazioni governative, tradimenti, vendette e verità taciute dalla mafia. Il tutto, mentre la città viene letteralmente invasa dagli zombie, perché nonostante l’imminente Depressione (e sta qui la critica sociale di fondo), le persone sono pronte a bere fino a diventare dei morti viventi. Guns, Gore & Cannoli, nonostante si basi su fatti realmente accaduti, non fa mai nulla per prendersi veramente sul serio. Il suo stile scanzonato, la progressione di gioco leggera e il forte focus sul divertimento prima di ogni altra cosa, fanno capire fin da subito quale sia la natura dell’opera, vicina ai capolavori degli anni ’90 sulla falsariga di Metal Slug. Sappiate però che non ci sono momenti realmente fuori di testa come nella serie SNK, né tantomeno quelle boss fight stupefacenti che osavano essere degli invalicabili ostacoli per chi si concedeva un paio di tentativi al massimo. Guns, Gore & Cannoli ha al contrario un ritmo più morigerato e calcolato, anche quando le situazioni di gioco si fanno incredibilmente affollate. Va detto però che la musica cambia completamente quando si selezionano i livelli di difficoltà più elevati, capaci di mettere in crisi anche i giocatori esperti di sparatutto a scorrimento laterale; ma va detto anche che c’è tutto sommato una minore fluidità e reattività dei comandi, e che talvolta – soprattutto con armi lente come il fucile a pompa – vengono registrati in ritardo alcuni input. Tutto ciò, ovviamente, si traduce spesso in qualche sparo fortuito che apre una finestra di vulnerabilità durante l’animazione per la ricarica dell’arma, e se non vi abituerete presto a questa piccola sbavatura – parzialmente correggibile giocando con meno foga – potreste trovarvi a sprecare preziose munizioni e punti vita.
I’m the boss, capisti?
La varietà dei nemici è assicurata dalla presenza di zombi e gangster di vario tipo, che dispongono tra l’altro di diversi pattern di attacco e armi ben diversificate. È inoltre interessante constatare come la presenza contemporanea di non morti e mafiosi su schermo porti sempre a uno scontro intestino tra i due gruppi, coi primi che attaccano alla cieca chiunque si trovi nei paraggi. Sebbene questa caratteristica di gioco apra effettivamente a un paio di intelligenti varianti durante gli scontri, la sua efficacia è fortemente limitata da un’intelligenza artificiale non sempre adeguata, che abbassa sensibilmente le possibilità di portare a buon fine alcuni approcci di gioco alternativi. Nonostante questi piccoli difetti, Guns, Gore & Cannoli funziona a meraviglia ed è indubbiamente un gioco che sa come intrattenere e divertire dall’inizio alla fine. Il bilanciamento e la curva di difficoltà sono sempre ben calcolati, i checkpoint sono sparsi nei punti giusti e i rifornimenti di munizioni non sono mai troppo generosi, al punto da costringervi – talvolta – a fare un po’ di economia e utilizzare la pistola con munizioni infinite. Le bocche da fuoco a disposizione di Vinnie sono parecchie e spaziano da fucili a pompa e mitragliatrici, fino ad arrivare a un RPG e a un fucile Tesla che incenerisce contemporaneamente tutti i nemici nelle immediate vicinanze. Gli zombi, notoriamente stupidi, attaccheranno sempre a testa bassa e in gruppo, con alcune tipologie che si lanceranno all’inseguimento fin quando non vi avranno afferrati; i gangster, invece, sebbene siano solitamente stanziali e sfruttino le coperture a loro vantaggio, possono vantare una maggiore intelligenza tattica, arrivando persino a scansarsi da granate e molotov. Niente di troppo sbalorditivo, sia chiaro, ma sono queste le piccole accortezze che danno un valore aggiunto all’opera, a cui manca forse quella capacità di osare fino in fondo per raggiungere una qualità superiore. 
Anche artisticamente Guns, Gore & Cannoli si difende bene, grazie soprattutto a scenari in 2D ottimamente realizzati a mano, buone animazioni, e uno stile grafico davvero fantastico. Non ci metterete di certo giornate intere per portare a termine l’avventura di criminalità e inaspettata gloria di Vinnie Cannoli, ma il divertimento – ve lo assicuriamo –non mancherà nemmeno per un attimo.

– Leggero e divertente

– Buona varietà di armi, nemici e ambientazioni

– Ottimo stile grafico

– Input non sempre precisi

– L’I.A. talvolta singhiozza

7.5

Guns, Gore & Cannoli si ispira chiaramente a classici come Metal Slug, ma non fa mai l’errore di copiare pedissequamente dal compagno di banco. Grazie alla sua storia originale ma pur sempre poco seriosa, una conduzione di gioco sempre equilibrata, e una buona varietà tra ambientazioni, nemici e armi, il titolo di Crazy Monkey Studio offre un tuffo nel passato che sa anche essere rinfrescante.

Voto Recensione di Guns, Gore And Cannoli - Recensione


7.5