Recensione

Guise of the Wolf

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a cura di Skubalex

Guise of the Wolf è un indie sviluppato dalla Fun Games e pubblicato sulla piattaforma Steam, un gioco senza nessuna pretesa né ambizione che, secondo molti, non varrebbe neanche la pena di provare, ma andiamo con ordine… 

La storia del conte è sempre la stessa…Trasportati senza troppe gentilezze e spiegazioni nel regno medievale di Uhorsko, che assomiglia davvero troppo alla Transilvania, scopriamo che la nostra carrozza si è rovesciata e il nostro amico è stato dilaniato da qualche orrenda creatura in mezzo al sentiero che conduce al castello. Dopo essere stati salvati dalla principessa del maniero ci ritroviamo faccia a faccia con il Conte (Dracula, ovvio, chi se no?) che ci spiega che siamo esperti in alchimia e dobbiamo creare una pozione magica per fermare una non meglio precisata bestia, ma che noi, cresciuti a favole del lupo cattivo, sappiamo già essere un licantropo. I personaggi presenti nel gioco sono solamente quattro: Dominik, il protagonista appunto, Artemis il conte (come dire che cambiando nome non ho copiato Dracula), Isabel, figlia del conte e Filch, ex alchimista prigioniero nel castello che svolgerà il ruolo di nostro aiutante durante tutto il gioco. La storia prosegue senza troppe spiegazioni in maniera forzata, con poche cut-scene, e le parole dei personaggi vengono racchiuse in riquadri scritti. Tutto questo si chiuderà poi nella maniera più frettolosa possibile, in sole 4 ore circa di gioco.  Doma la bestia che c’è in te!Dal punto di vista del gameplay il gioco si presenta come un punta e clicca esplorativo o una first person gothic adventure, come auto-dichiara su Steam. Le uniche capacità che abbiamo sono quelle di raccogliere oggetti, scassinare bauli, con un fastidiosissimo giochino di allineamento delle serrature che si presenta uguale per tutti i bauli presenti nel gioco, e interagire con le porte e gli scarsissimi personaggi presenti. Ogni tanto una bestia feroce ci inseguirà per le segrete del castello e l’unica soluzione sarà fuggire o nascondersi. Una piccola aggiunta dei programmatori consente di trasformarsi in licantropo entrando in spot contrassegnati dal chiarore lunare, che ci daranno una forza e una velocità imbattibili, ma solo temporaneamente. La cosa assurda e divertente al tempo stesso è che nel libretto di istruzioni scrivono che durante la furia della bestia è possibile attaccare gli abitanti del castello, ma ciò è vero solo per una povera cuoca in cucina e per due guardie all’ ingresso, che comunque continueranno a spawnare anche dopo l’attacco! C’è la possibilità di gironzolare per il castello senza seguire la trama principale, ma dopo soli 5 minuti avrete già visto tutto e la mancanza di quest secondarie renderà noioso e una perdita di tempo il vostro indugiare.

 A Bassa Risoluzione!Il gioco, già dal menù, rimane ancorato alla risoluzione fissa di 800×600 senza possibilità di essere aumentata, sono completamente assenti tutte le impostazioni grafiche poiché è tutto preimpostato per essere giocato nella peggiore e unica grafica possibile. Le texture ricordano come modello quello di un cartoon. Questo è un gioco dove si vedono i poligoni, dove i riflessi delle superfici sono ridicoli e le luci sono completamente assenti. Per più volte vi troverete in angoli completamente neri perché lo sviluppatore non aveva la benché minima idea di come usare gli effetti di luce. Vi dobbiamo avvisare che non mancano gravissimi bug grafici, come percorsi non triggerati che vi faranno oltrepassare gli oggetti o punti non scriptati correttamente che faranno crashare il gioco. Non possiamo non parlare dei volti, che sembrano quelli di un videogame anni ’90: nasi triangolari, pochi dettagli… sembra di avere a che fare con delle marionette e, per di più, la faccia del conte presenta una fastidiosissima linea di simmetria in mezzo alla faccia.Appare evidente come chi ha sviluppato questo gioco sia proprio agli inizi del suo lavoro e si sia cimentato anche frettolosamente, rilasciando un prodotto nemmeno finito. La cut scene finale viene risoltacon delle vignette animate che scorrono in sequenza come in un fumetto. Troppa inesperienza grafica oggi si paga cara: le critiche e gli sfottò sul web non sono mancati.   Nostalgici?Cosa possiamo salvare, allora? Ciò che ci è piaciuto di questo gioco è la capacità di suscitare una certa nostalgia di quando i giochi si provavano anche a 800×600 pixel, con la Nvidia Voodoo 2 che rumoreggiava come un treno, quando si giocava a videogame come Rune, Soul Reaver, Heavy Metal Fakk 2, ed erano giochi con una grafica che adesso snobberemmo ,ma quando li giocavamo allora ci sembravano belli come se fatti con L’Unreal Engine 4. Questo Guise of the Wolf può piacere per questo: ritornare a far girare un gioco di 800×600 su un computer che forse se la “riderà allegramente”, mentre tu ricorderai nostalgicamente i bei tempi andati e l’onorato servizio del tuo Intel Celeron ormai in cantina.

– Praticamente Nulla

– Longevità

– Grafica

– Trama banale

– Bug a non finire

3.0

In conclusione Guise of the Wolf è un gioco che oggi non merita assolutamente la sufficienza, la stragrande maggioranza degli utenti è pentita del suo acquisto e probabilmente lo sarete anche voi. Tuttavia è lodevole la possibilità data da Steam alla pubblicazione di titoli anche molto acerbi, se non altro per il fatto che la comunità Steam, con le sue critiche, possa portare Fun Games a migliorarsi.

Voto Recensione di Guise of the Wolf - Recensione


3