Recensione

Guilty Gear Xrd

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a cura di Pregianza

C’è chi accusa i picchiaduro di non essersi mai evoluti in modo significativo. Non è un’insinuazione del tutto priva di fondamento, d’altronde ormai da decenni il genere ruota attorno ai cardini posti dai suoi leggendari antenati e di rado osa stravolgerli per cercare di proporre un’esperienza completamente diversa da ciò che gli appassionati si aspettano. Ritengo tuttavia che sia sbagliatissimo attaccare il genere senza rendersi conto che, invece di ribaltare le caratteristiche che l’hanno reso unico, questi si è sviluppato su un quantitativo spaventoso di strade possibili, non solo ampliando fino all’inverosimile le sue meccaniche ma trasformandosi in un mondo a parte, compreso realmente da pochi fortunati. Non parlo esclusivamente di picchiaduro 2D e 3D, la divisione è più profonda e ormai va ricercata persino nei singoli sottosistemi, in grado da soli di mutare in toto l’esperienza. In questa specie di bazaar fatto di pugni, riflessi da pantera e tecnicismi fuori di testa, gli Arc System siedono comodamente tra i regnanti, considerati tra gli iniziatori dei cosiddetti “anime fighters” e in grado di mantenere il proprio dominio sul genere con una lunga serie di titoli sopraffini. Questi sviluppatori nipponici sono pieni di energia, non temono la complessità, e tendono a comportarsi come mosche bianche nel panorama, spesso puntando su elementi ignorati bellamente dai rivali. Guilty Gear è, senza dubbio, la loro serie più nota, un marchio legato a picchiaduro velocissimi, tecnici, e giapponesi fino al midollo, che dopo esser stato abbandonato per qualche anno in favore dei Blazblue torna finalmente tra noi con Guilty Gear Xrd: Sign, capitolo che abbandona i soliti sprite in favore di una luccicante grafica 3D (solo la grafica eh, il titolo rimane un picchiaduro 2D).  
Il videogame è giunto anche da noi dopo una lunga ed estenuante attesa, e io sono finalmente pronto per dargli una precisa valutazione, dopo aver spulciato l’online e osservato per bene tutte le feature della versione europea. Sarà riuscito a confermare tutte le ottime sensazioni provate l’anno scorso?
Rock and roll!
Non ho definito gli Arc System una “mosca bianca” a caso. Il team da tempo, come detto, non si concentra esclusivamente sul gameplay dei suoi titoli, e tenta anzi quasi sempre di costruirli su un solido background narrativo, al punto da creare vere e proprie epopee che si sviluppano di capitolo in capitolo. La serie Guilty Gear in particolare ha una storia piuttosto convoluta, che qui si pone cronologicamente dopo gli eventi dell’action game Guilty Gear 2: Overture. La conseguenza diretta? Chiunque non segua il marchio da tempo ci capirà davvero pochetto senza prima fare una capatina nella libreria, una raccolta di informazioni su personaggi e background offerta tra le opzioni. Detto questo, la stessa campagna di Guilty Gear Xrd è uno strambo esperimento: ogni personaggio ha infatti un arcade mode con uno specifico finale (che introduce alla trama vera e propria), ma la storia primaria viene svelata nello Scenario Mode, un insieme di filmati divisi in capitoli equiparabile a un grosso anime. Le vicende coinvolgono molte vecchie conoscenze dei predecessori e introducono nuovi personaggi con dei loschi piani per cambiare il mondo. Vorrei davvero descrivervi il tutto più nel dettaglio, ma il rischio di spoiler è elevato quindi preferisco evitare. Voi ricordatevi semplicemente che la trama non è affatto male grazie a qualche interessante colpo di scena, e che verrà probabilmente del tutto ignorata da chi non si cura dell’universo di Guilty Gear o gioca ai picchiaduro per il competitivo. Ah, è ovviamente anche incompleta, ma d’altronde è di Arc System che parliamo, quindi seguiti vari ed eventuali sono già da mettere in conto. 
Molti amanti dei contenuti in singolo potrebbero restare delusi da uno story mode solo da guardare, ma gli sviluppatori non si sono grattati le natiche durante lo sviluppo di Xrd, inserendo nel mix varie modalità belle polpose. La più interessante è il M.O.M. Mode, una sorta di misto tra un picchiaduro e un gdr, dove si affrontano avversari controllati dalla cpu in vari stage e si ottengono punti e oggetti con cui personalizzare caratteristiche e abilità del proprio personaggio. È una modalità simile a quella vista nell’ultimo Persona Arena, ma è sfiziosa e la sua presenza è quantomai gradita. Al M.O.M. si aggiungono un Tutorial molto più completo della media, un Challenge Mode pensato per insegnare le combinazioni fondamentali dei vari personaggi, e un Mission Mode che serve da scuola di vita per chi non è troppo pratico di picchiaduro, ponendo l’utente in svariate situazioni facilmente ritrovabili durante i match online. 
Ora, un tutorial dettagliato potrà sembrarvi una cosa ovvia, ma in Guilty Gear Xrd è un elemento quanto mai necessario, poiché siamo probabilmente davanti a uno dei picchiaduro 2D più tecnici e completi che siano mai esistiti. 
And metal
Il combat system del gioco è ingannevole: fa parte dopotutto del filone di picchiaduro che usano il chain combo system, un sistema di combo più accessibile della media che rende piuttosto semplice legare gli attacchi normali anche per chi non è un guru dell’arcade stick. Ecco… passate subito oltre. Guilty Gear già si distacca dalla media utilizzando le Gatling Combination, serie di colpi specifiche dei vari personaggi che non si limitano al solito susseguirsi di attacchi leggeri, medi e potenti. Le stesse normal in Guilty Gear Xrd sono atipiche, con fendenti base, slash potenti, calci e pugni come attacchi, un launcher che funziona anche come attacco aggiuntivo e spazzata, e mosse speciali legate ai singoli tasti, da memorizzare quindi a dovere. La complessità dei comandi e il combo system meno accessibile della media sono comunque soltanto la punta dell’iceberg, poiché Guilty Gear Xrd vanta un numero spaventevole di meccaniche, roba che permette al giocatore di rispondere a praticamente ogni tipo di situazione. Dubitate? Beh, allora vediamo di iniziare. Partiamo dai Roman Cancel, una meccanica tipica della serie che permette di cancellare le animazioni delle mosse in varie situazioni. In Xrd si tratta praticamente dell’unica meccanica semplificata rispetto al passato, poiché ora è più intuitivo utilizzare i cancel e il tempo si rallenta leggermente una volta attivati, solo che questa semplificazione è accompagnata da tre tipi diversi di cancel, rosso, giallo e viola, pensati rispettivamente per allungare le combinazioni, eliminare il tempo di recupero delle mosse dalla distanza per offrire più opzioni di attacco, e rendere più sicuri certi attacchi se si deve rispondere immediatamente a un contrattacco nemico. Ogni Roman Cancel richiede una quantità variabile di Tension, indicata dalla solita barra, e padroneggiare tale meccanica fa una differenza enorme sul campo, permettendo non solo di dar vita ad attacchi ben più imprevedibili della norma ma anche di eseguire combo devastanti normalmente impossibili. 
L’iceberg non l’abbiamo ancora aggirato, non preoccupatevi. Se avete giocato i Blazblue sapete cosa sono i Burst, qui presenti in due colori, gold e blue, perché utilizzabili offensivamente per riguadagnare all’istante tutta la Tension o difensivamente per fermare una combinazione nemica. Tra le meccaniche difensive abbiamo poi il Just Guard, una parata nel momento esatto in cui si viene colpiti che recupera Tension e offre un leggero vantaggio in frame, la Faultless Defense, una difesa attiva che consuma Tension ma elimina il danno in parata, il Dead Angle Attack, una contromossa rapida durante un assalto continuo del nemico, e il Blitz Shield, una parry che sbilancia l’avversario e può essere addirittura utilizzata come counter di sé stessa se ve la usano contro!
Un numero mostruoso di manovre in difesa, ma Guilty Gear Xrd è un titolo che fa della velocità e dell’attacco serrato la sua anima, e per questo vi sono altri sistemi nella ricetta per favorire un gameplay adrenalinico e spettacolare.  Il R.I.S.C. level, un indicatore che sale ogni volta che si para normalmente, impedisce di chiudersi a tartaruga, pena un aumento brutale del danno subito. La Negative Penalty azzera la Tension se si scappa troppo dal nemico. I Clash permettono di muoversi istantaneamente dopo un attacco contemporaneo a quello dell’avversario, e il Danger Time, che si attiva molto di rado dopo i Clash, annulla i tempi di recupero da molte mosse, permettendo per qualche secondo di eseguire combo da esplosione della tv. Tornano pure le Instant Kill, mosse molto difficili da piazzare e rischiose, che stavolta possono venir inserite in una combo se l’avversario ha pochi punti vita, a mò di sfottò finale in chiusura di incontro.
Insomma, Guilty Gear Xrd è un’intricata enciclopedia del picchiaduro nipponico, un gioco che non punta sul numero di rimpalli in aria o sull’esagerazione, bensì sull’uso accurato e intelligente delle meccaniche, e su un sistema che permette di fare quasi qualunque cosa a chi decide di abbracciarlo in toto. Tenete però a mente che l’abbraccio può essere spinoso per chi non bazzica nel genere.
L’unica meccanica a non avermi convinto pienamente è il succitato Danger Time. Difficile attivarlo, come detto, ma quando accade può bastare un colpetto per ribaltare un match a casaccio, una cosa che per certi versi fa traballare la precisione matematica del sistema di combattimento. Non è certo sufficiente a rovinare un tale concentrato di bellezza nipponica, ma probabilmente sparirà nei prossimi capitoli.
Manca qualcuno in questo concerto
Il roster del gioco non delude a sua volta in quanto a varietà, con nuovi personaggi estremamente singolari come Ramlethal, Elphelt e Bedman, e vecchie conoscenze rimaneggiate per essere ancor più gustose da usare. Ogni personaggio richiede uno studio a parte, vanta tattiche e modalità d’attacco uniche e un bel po’ di trucchetti balordi per ubriacare il nemico. Il bilanciamento non è perfetto, e personaggi difficilissimi da prevedere come Zato e Faust sembrano avere una piccola marcia in più, tuttavia, considerando le possibilità offerte a livello di meccaniche, si tratta di inezie e di uno stacco tra i combattenti ben inferiore rispetto a quanto visto in altri picchiaduro.
Su una cosa ad ogni modo non si può sorvolare, ovvero sul numero dei guerrieri disponibili. Contando i due DLC character Elphelt e Leo, ci sono 17 scelte, non molte per una serie con una storia così ricca. Mancanze come Testament, Anji e Johnny si fanno sentire, e derivano chiaramente dalla volontà degli Arc System di rilasciare nuove edizioni del loro titolo, già confermate dall’annuncio di Guilty Gear Xrd – Revelator (in arrivo negli arcade giapponesi). Comprare un picchiaduro della casa ormai significa accettare anche questo a capo chino.
Oddio, in verità è un pensiero che risulta alquanto facile scacciare dai neuroni quando il gioco lo si “vede” in azione per la prima volta. Lo shock non è da poco, davvero, perché gli Arc sono riusciti a prendere l’Unreal Engine e a… trasformarlo in uno degli esempi più eccezionali di cel shading che abbiamo mai avuto modo di vedere in un videogioco. Rendersi conto che la grafica di Guilty Gear Xrd non è 2D è tutt’altro che facile: la qualità del cel shading è tale che sembra di giocare con un cartone animato in movimento, un piccolo capolavoro di design con personaggi che rivelano la propria tridimensionalità solo quando la telecamera si sposta per inquadrare meglio certe mosse. Aggiungete arene dai colori vibranti, effetti delle mosse impeccabili e animazioni notevoli, e otterrete uno dei picchiaduro più belli in circolazione, se non il più bello in assoluto. Su PS4, inoltre, tutto viaggia liscio come l’olio a 60 fps, frame rate indispensabile per il genere e qui assai glorioso nella sua fluidità. Un lavoro eccezionale che dimostra la grande maestria dei grafici di Arc System e fa quasi venir voglia di vederli all’opera su un titolo dedicato a qualche manga noto. 
Non da meno il sonoro, con doppiaggi di qualità lodevole in giapponese e musiche orecchiabilissime, con il solito tocco di Daisuke Ishiwatari a donare personalità alla soundtrack.
E ora è il momento di passare a ciò che più importa per moltissimi giocatori del genere: il multiplayer in rete. Bestia nerissima di molti picchiaduro, in Guilty Gear l’online è in realtà un bijoux, molto curato e non privo di sorprese. La sua gestione, innanzitutto, è alquanto furba, con una divisione per continenti e poi per singole nazioni, dove si gironzola per delle piccole mappe circolari e si possono aprire lobby con caratteristiche variabili, o semplicemente lanciarsi sui ranked match. Il netcode, poi, è una meraviglia. In ogni scontro viene segnalata con precisione la latenza in alto a destra, e anche con connessioni infime il ritardo contro giocatori europei è sempre robetta da poco. Va talmente bene da permettere match accettabili anche oltreoceano, se siete dotati di una connessione discretamente poderosa. 
Le mancanze qui dunque non sono tecniche, bensì legate alla natura di titolo di nicchia di Guilty Gear Xrd. Si tratta di un picchiaduro di cattiveria rara per i neofiti, e osservare quanto minuta sia la community europea dopo il lancio è abbastanza desolante. Ho gironzolato parecchio nelle deserte sale d’Italia dopo il lancio, ma poi il vuoto mi ha costretto ad emigrare verso i più rosei lidi francesi, dove si trovano sempre almeno una quarantina di giocatori. Se vi turba l’idea di far parte di una community che non raggiungerà mai i numeri dei Mortal Kombat o di Street Fighter, forse non è il gioco che fa per voi.

– Combat System estremamente complesso, che permette di rispondere pressoché a tutto

– Roster variegato e unico

– Cel shading maestoso, forse il migliore mai visto

– Un sacco di modalità

– Netcode notevole

– Pochi personaggi, con molte vecchie conoscenze assenti

– Storia confusionaria per chi non segue la serie da tempo

– Aspettatevi la solita masnada di nuove edizioni

– Il Danger Time non convince del tutto

8.5

Arc System ha riportato i Guilty Gear nelle case in grande stile, con un titolo mostruoso non solo a livello di gameplay, ma anche dal punto di vista grafico e dei contenuti. Guilty Gear Xrd: Sign è praticamente tutto ciò che un amante dei picchiaduro veloci e tecnici può desiderare: un gioco il cui sistema permette di fare più o meno qualunque cosa, di una complessità impressionante e persino in grado di far avanzare in modo inaspettato la strana mitologia della serie. L’unico reale problema risiede nel roster, troppo minuto per un marchio di questa importanza e indicativo della volontà del team di sviluppare varie riedizioni. Se amate gli Arc, comunque, è una strategia a cui siete abituati, e non è certo sufficiente a far sconsigliare un’opera di tale qualità.

Voto Recensione di Guilty Gear Xrd - Recensione


8.5