Recensione

Group S Challenge

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a cura di Jacklord

Il soggettoParola Chiave: Realismo.In Group S Challenge (GSC da ora in poi) il giocatore impugna il volante di un vasto parco di automobili – tutte realmente esistenti – schiacciando l’acceleratore lungo tracciati fedelmente ricostruiti collocati in diverse località del globo. In omaggio al realismo del gioco, la principale risorsa per avere successo con GSC è guadagnare denaro vincendo le gare, e spenderlo al fine di guidare vetture sempre migliori, che servono a vincere sui tracciati più difficili contro gli avversari che si fanno via via – manco a dirlo – più ostici.

Come si giocaCorsa Libera o Carriera.Il primo contatto con GSC avviene con il suo video introduttivo, un collage di sequenze di guida montato con stile essenziale ma anche elegante, che anticipa quello che faremo una volta saliti a bordo: guidare un’automobile. Può sembrare superfluo, se non stupido, affermare che un racing game richieda di guidare un’automobile, ma proprio in questo sta l’essenza di GSC: sterzare, sorpassare, accelerare, frenare e tutto ciò in modo tale da arrivare prima degli altri concorrenti. Non serve aggiungere niente altro: nessuna storia personale sul pilota, nessuna trama, nessuno scopo aggiuntivo. La struttura di GSC è lineare e scorrevole come il tracciato di una pista: si parte da un punto e si ritorna allo stesso, possibilmente per primi!Terminato il prologo, ci troviamo di fronte al menu principale di gioco, anch’esso ridotto all’osso, chiarissimo e quasi rudimentale, costituito da quattro voci: Arcade, Circuit, Replay Theater e Option.Siamo così giunti di fronte alla scelta tra le due modalità fondamentali di GSC: con Arcade avremo libero accesso a tutte le vetture disponibili e ad ogni pista; è la “palestra” in cui il pilota può esercitarsi, esibirsi, oppure dare libero sfogo alla sua sete di velocità. Sono esattamente tre le opzioni che compongono l’Arcade: Single (giocatore singolo contro tutti), One Make (giocatore singolo contro avversari dotati però del medesimo modello d’auto: qui sono l’abilità e lo stile di guida che contamo) e Time Attack (l’utente lotta contro il tempo).Circuit invece è la porta d’ingresso alla carriera di pilota, dove lo scopo della gara non è solo vincere, ma giungere sul gradino più alto del podio per salire nella graduatoria delle classi in cui è suddiviso GSC. In questa modalità avremo a disposizione una somma iniziale di denaro per dotarci di un veicolo col quale poi correre e accumulare altre ricchezze per acquistare differenti vetture, sfidando altri piloti in lunghi campionati.Prima di mettere in moto il nostro bolide, ci sono due scelte da compiere, che riguardano rispettivamente l’autovettura e il tracciato.Il parco auto di GSC è costituito da 48 modelli divisi in quattro classi, provenienti dalle principali case giapponesi ed europee, tutti con licenze ufficiali. Pertanto guidare le auto di GSC significa trovarsi al volante di una macchina che rappresenta un’accurata riproduzione della controparte reale.Le classi sono: Group S (10 modelli tra cui Corvette, Viper, Mustang, Lotus,…), Group A (13 modelli tra cui Honda NSX, Celica GT Four,….), Group B (13 modelli tra cui Fiat Coupè Turbo, New Beetle, TT quattro, Clio V6, Delta HF integrale,….), e Group C (Alfa 156 2.5 V6, Punto HGT, Golf GTI, Focus, 206 S16,…).I tracciati sono in totale 20, derivati da 3 fondamentali scenari: Tokyo (quartiere Shibuya), Monaco e Australia (Costa dell’Oro). Gli elementi di variazione da un circuito all’altro dentro allo stesso scenario consistono nel perimetro scelto, nelle vie da percorrere e nel senso di marcia. Ogni scenario ha un livello finale che include tutti i perimetri dei suoi precedenti tracciati.Nella modalità Circuit il punto di partenza è generalmente una dignitosissima Ford Focus o una Fiat Punto HGT, le auto europee che potrete permettervi con la somma iniziale se non volete andare nel Sol Levante a fare shopping; ma, nonostante ciò, non è difficilissimo iniziare a vincere i campionati e quindi ad accumulare denaro per espandere il vostro garage personale.La modalità di gioco in cui si realizza la scalata al top della classe S si articola in 3 ramificazioni: Championship (cinque gare vincendo le quali si ottiene il passaggio alla classe immediatamente superiore), Line-Line (non ci sono avversari, ma è richiesto il completamento del circuito nel minor tempo possibile, senza danni, e seguendo la linea di guida che compare sull’asfalto), e infine Duel (uno contro uno, il vincitore ha in premio un’autovettura modificata).Per gestire al meglio la propria performance il pilota può regolare l’assetto della propria vettura (Settings), acquistare componenti (Parts Shop) nonché ammirare la sua personale collezione di auto nel suo garage, dove sono presenti inoltre le specifiche di ogni macchina.

Il comparto tecnicoPer sintetizzare la realizzazione grafica di GSC basta un aggettivo: ricchezza. Iniziamo dagli scenari. Tutti e tre sono contraddistinti da un elevato dettaglio grafico che non sempre è sorretto da texture favolose, ma il livello generale resta decisamente sopra la media. Il colpo d’occhio è davvero impressionante: profondità dell’orizzonte visivo, architetture urbane complesse, varie e abbondanti ma mai ripetitive, vegetazione presente e accurata così come la segnaletica stradale. Impressionante è Monaco: ad un certo punto della pista vi troverete davanti ai vostri occhi il panorama dell’intero Principato che si affaccia sul mare!I colori sono caldi e intensi, in sintonia con i giochi di luce che, a dire il vero, sono sì tecnicamente efficaci, ma anche un poco ripetitivi.Le auto non implementano i danni, quindi potete sbattere contro tutto ciò che incontrate senza che scalfiate minimamente i vostri gioielli, né tanto meno creiate problemi all’ambiente.Le condizioni meteorologiche sono pressoché assenti, ad eccezione di un sole ferragostano e di un cielo plumbeo in stile giudizio universale.Ma queste sono solo annotazioni a margine di un gran lavoro di programmazione svolto in maniera quasi esemplare. L’asfalto è realizzato in modo convincente e – neanche a farlo apposta! – realistico: sgommate, frenate, macchie d’olio… ci sono tutte.In termini più tecnici, Digitalstudio ha fatto ricorso intensivo all’antialiasing ottenendo un pregevole risultato (praticamente non ci sono scalettature) e al bump mapping, rendendo le carrozzerie delle auto un vortice di riflessi cromatici. Salvo brevissimi momenti isolati in cui cala vistosamente, poi, GSC si mantiene sempre sull’ottimo livello dei 60fps.Il sonoro, invece, non è niente di eccezionale, niente di originale, ma è una musica techno orecchiabile, diversificata, adatta al ruolo di piacevole sottofondo, anche se lontanissima dall’essere una vera colonna sonora da mandare a tutto volume; per i motori invece il rombo sembra generico, appiattito su poche varianti acustiche.La giocabilità dipende dal grado di familiarità con il sistema di guida: non è difficilissimo imparare a guidare con GSC e, una volta presa dimestichezza, sarà possibile apprezzare le competizioni sfruttando la varietà dei modelli a disposizione. GSC non è un titolo “a lunga conservazione”, non servono giornate intere per finirlo anche nella modalità carriera; ma i suoi pregi non consistono tanto nel far tenere appiccicate le mani al controller per ore e ore con le pulsazioni alle stelle, bensì nell’offrire occasioni di divertimento a metà strada tra l’impegno e lo svago.

– Grafica di ottima fattura

– Buon equilibrio tra simulazione e arcade

– Licenze ufficiali

– Non è immediatamente giocabile

– Poche modalità di gioco

– Niente Xbox Live

7

Perchè giocare a Group S Challenge? Perché è un titolo tecnicamente buono e graficamente notevole; c’è da dire che è necessario acquisire un briciolo di dimestichezza col modello di guida, facendo pratica. Un punto a favore di GSC è che, per riuscirci, basta poco tempo, senza che vi sia il bisogno di essere provetti piloti, nonostante vi siano buone possibilità di diventarlo anche giocando al titolo Capcom.

GSC non è certamente un arcade, ma non è nemmeno un simulatore perfetto e complicato; si tratta, piuttosto, di un videogame simulativo che possiede il pregio di divertire e di essere accessibile a molti giocatori, seppur non a tutti.

Voto Recensione di Group S Challenge - Recensione


7