Recensione

Granfia

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a cura di Star Platinum

Mai come negli ultimi tempi il mercato videoludico ha sentito la necessità delle avventure, ossia di produzioni in grado di trasportare il giocatore all’interno di vicende, situazioni e mondi fantasy in cui il contesto narrativo e ludico andavano di pari passo con l’immedesimazione verso un eroe ed il confronto con una missione da compiere. Se per gli odierni sistemi non si può ancora parlare di quantità in tal senso, diverso è invece il discorso legato ai vecchi sistemi d’intrattenimento, quali ad esempio il Saturn. Il gioco che vi presentiamo oggi può infatti essere considerato come un vero capolavoro, nonché come massimo esponente del genere per la console Sega, stiamo parlando ovviamente di Grandia, una pietra miliare dei videogames.

La nascita di un fenomenoGrandia non è unicamente un videogame nel senso più stretto del termine, ma alla luce dell’incredibile successo ottenuto nel corso degli anni ha assunto i connotati di vera e propria serie cult, ricercata da tutti gli appassionati per l’elevato spessore ludico che offriva ed offre tuttora. Sviluppato da Game Arts sotto l’occhio vigile di Sega, il primo episodio rappresenta una vera e propria svolta nel genere e analizzato insieme ai successivi capitoli resta indubbiamente il migliore per coinvolgimento, contenuti e storia narrata, senza dimenticare delle molteplici novità introdotte all’epoca dai programmatori. Il tutto era stato infatti ideato non per sconvolgere il giocatore attraverso l’introduzione di meccaniche particolari, ma per ottimizzare un gameplay idealmente classico ma non per questo carente dal punto di vista delle idee. Rispetto a molti altri prodotti simili, uno dei principali pregi del gioco è quello di risultare appagante fin dalle prime fasi, grazie ad una storia che diventa progressivamente sempre più intensa, pur senza risultare mai ostica dal punto di vista della comprensione richiesta. A tutto ciò si abbina inoltre un ritmo che va ben oltre il semplice concetto di “turni” ormai consueto per i gdr di stampo nipponico, offrendo un livello di interesse sempre molto alto e rapportato a delle fasi di combattimento decisamente ben studiate ed avvincenti, in cui lo scegliere la giusta azione, lanciare il corretto incantesimo o l’attuare le opportune contromosse agli attacchi nemici non devono essere analizzate unicamente attraverso il passivo scorrimento del tempo, ma risultano idealmente supportate da dinamiche per certi versi in tempo reale, attraverso la necessità di utilizzare abilità tattiche e strategiche di un certo livello.Come accennato in precedenza, per quanto si possa parlare di una storia che non giunge mai a punti di frustrazione va anche precisato che per approfondire l’intera vicenda saranno necessarie alcune decine di ore (una sessantina all’incirca) e che con il trascorrere del tempo tutto ciò che in apparenza era parso solo velato di mistero si rivelerà nella sua interezza, portando il giocatore alla scoperta di tali e tante situazioni tenebrose e retroscena da svelare che sarebbe molto riduttivo definire la storia come articolata.

Una questione di cultura e di stileIn virtù dell’elevato spessore del gioco, bisogna anche precisare che gli utenti alle prime armi potrebbero riscontrare qualche difficoltà nell’approcciarsi ad un prodotto con così tanti elementi e contenuti, in quanto se all’inizio sarà molto semplice riuscire a gestire ogni situazione e sapere cosa fare, proseguendo sarà necessario prestare la massima attenzione agli sviluppi della storia per non correre il rischio di restare “ingabbiati” all’interno di azioni non svolte nella maniera corretta o ad un passo da un punto importante. Nulla di allarmante, sia ben chiaro, ma rapportarsi con la giusta mentalità a Grandia rappresenta comunque il modo migliore per ricavarne il massimo del divertimento. Altrettanto importante può essere considerato il comparto tecnico, sia a livello grafico e sia a livello di soundtrack. Ad ambientazioni ben ispirate anche se piuttosto classiche in quanto a tipologia, si abbina un ottimo character design di personaggi e mostri. L’introduzione del 3D arricchisce ogni scenario in modo superbo e senza alcuna sbavatura, rappresentando una soluzione stilistica eccellente per qualità e stile. La palette utilizzata copre un’ampia gamma di tonalità, offrendo numerosi effetti grafici apprezzabili ed una resa delle magie particolarmente riuscita, senza dimenticare le splendide sequenze che introdurranno i momenti più importanti della serie. La colonna sonora è composta da brani eccellenti per emotività e drammaticità, in grado di sottolineare con la giusta enfasi ogni avvenimento e sviluppo della trama, cui si aggiungono effetti sonori di buon livello. A conti fatti, l’unico difetto di questa versione Saturn è legato alla presenza del testo in Giapponese, rispetto alla successiva edizione PSOne, fattore che potrebbe compromettere non poco la comprensione verso una delle storie più belle mai raccontate. Resta comunque un capolavoro sotto ogni punto di vista, immenso dal punto di vista della meccanica e immediato a livello di gameplay, grazie ai tanti elementi presenti e ottimamente amalgamati tra loro. Tutti i possessori di Saturn dovrebbero possederlo per poter ritenere la propria ludoteca realmente completa.

– Tecnicamente e stilisticamente sublime

– Oltre sessanta ore di gioco effettivo

– Struttura diversa dai soliti J-Rpg

– La lingua giapponese limita la comprensione

– Produce molta assuefazione

8.8

Grandia è senza ombra di dubbio uno dei migliori Giochi di Ruolo esistenti e probabilmente il miglior esponente della serie su Saturn. Ad una storia intrigante e ricca di colpi di scena si abbina una struttura a turni ben ritmata e mai lontana da standard qualitativi eccellenti.

Tecnicamente il titolo Game Arts offre un’esperienza ludica intensa grazie all’ottimo comparto grafico ed a una colonna sonora davvero eccezionale, che non mancherà di coinvolgere per numerose decine di ore.

Consigliato a tutti gli appassionati del genere ed in generale a chi cerca un’avventura intensa, unica ed indimenticabile, impreziosita ancor oggi da una componente nostalgica che trasmette spessore e carisma andando oltre il tempo trascorso dall’originale pubblicazione.

Voto Recensione di Granfia - Recensione


8.8