Recensione

God of War (Usa)

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a cura di Antonello Buzzi

Senior Staff Writer

Qualche volta può succedere che titoli che non siano seguiti di saghe blasonate rimangano invisibili agli occhi degli utenti per poi rivelarsi dei veri capolavori all’uscita. Questo è il caso di God of War, action game in terza persona sviluppato dagli studi americani Sony di Santa Monica. Presentato a inizio 2004, ha continuato il suo sviluppo in modo silenzioso mostrandosi al pubblico solo durante l’E3 dello scorso anno raccogliendo buoni consensi dalla stampa specializzata. Nei giorni che hanno preceduto l’uscita nessuna campagna pubblicitaria è stata avviata per promuovere il titolo e accrescere l’hype. Nonostante ciò ci troviamo di fronte ad uno dei migliori titoli sviluppati su Playstation 2.

Il dio della guerra In God of War impersonerete Kratos, un generale spartano che per la sete di vittoria ha abbandonato la sua famiglia e venduto la propria anima ad Ares, dio della guerra, in cambio di enormi poteri. Lo vedremo nella breve introduzione del gioco gettarsi dalla montagna più alta della Grecia dicendo che gli dei lo hanno abbandonato. Proprio prima dell’impatto fatale la sequenza si interrompe e la voce di un narratore comincia a raccontare quello che è successo in precedenza e che ha portato il nostro protagonista a commettere un tale gesto. A questo punto si torna indietro a 3 settimane prima dell’accaduto, quando il nostro eroe si trova a bordo di una nave nel mar Egeo nel bel mezzo di una tempesta, combattendo contro orde di non morti e l’Idra, il gigantesco mostro marino a più teste. In questo momento comincia il gioco vero e proprio e toccherà a noi prendere il controllo di Kratos. In seguito verremo contattati dagli dei dell’Olimpo e ci verrà affidato il compito di sconfiggere Ares, il quale sta distruggendo Atene. Ma come può un uomo sconfiggere un Dio? L’unica arma che un mortale può utilizzare a tale scopo è la “Pandora’s Box” (Scatola di Pandora) che noi dovremo riuscire a recuperare per adempiere alla nostra missione. Durante la nostra avventura ci capiterà di vedere dei flashback che mostrano dei particolari dell’oscuro passato del nostro personaggio e capiremo perché il nostro eroe è così in collera verso Ades.

Il potere degli deiGod of War è un action game in terza persona, sulla falsariga di Devil May Cry e Ninja Gaiden, in cui dovremo affrontare orde di nemici contemporaneamente. Una caratteristica del gioco che salta subito all’occhio è l’estrema violenza delle scene, dove il sangue scorre a fiumi. Le armi primarie di Kratos sono le “Blades of Chaos” (Lame del Caos), due spade incatenate direttamente alle sue braccia, in grado di essere usate sia come normali spade sia come delle specie di fruste di fuoco, diventando lunghe e flessibili. Il nostro generale utilizzerà queste armi per trapassare i nemici, tagliare loro le teste o gli arti e trafiggerli in ogni modo possibile facendo fuoriuscire quantità industriali di sangue dai loro corpi. Le Lame del Caos non sono comunque le uniche armi a disposizione del nostro eroe. Nel corso della nostra avventura infatti incontreremo varie divinità dell’Olimpo che saranno contente di fornirci nuovi poteri ed armi per aiutarci nella lotta contro Ares. Ad esempio Zeus ci donerà il potere di lanciare fulmini a distanza e Poseidone di colpire l’area intorno a noi con tremende scariche elettrice. Tutti questi poteri potranno essere potenziati collezionando l’energia rossa che si libera quando si uccide un nemico (esattamente come succede con i globi di Devil May Cry), aumentano il loro potere di attacco e la portata. Anche le armi potranno essere potenziate nella stessa maniera incrementando il danno inflitto agli avversari e imparando nuove mosse spettacolari di utilizzare in combattimento. La combinazione delle differenti magie unito all’uso delle armi crea un’ottima varietà di attacchi da utilizzare trasformando Kratos in una vera e propria macchina per uccidere.

La potenza è nulla senza controlloLa grande varietà di mosse ed arti magiche utilizzabili nel gioco sarebbero inutili se non si avesse a disposizione un sistema di controllo all’altezza. Fortunatamente i programmatori dei Santa Monica Studios hanno saputo creare un metodo assolutamente perfetto che sfrutta in modo completo le caratteristiche dell’ottimo controller Dual Shock della Ps2. Innanzitutto la risposta ai comandi è immediata, tanto da permettere di avere un’ottima padronanza del personaggio fin dall’inizio. Il tasto X viene utilizzato per saltare, O per le prese (e che prese! Ad esempio potremo prendere un nemico e spezzarlo in 2 o anche prendere gli avversari mentre si trovano in aria), Quadrato per gli attacchi orizzontali e Triangolo per quelli verticali. L1 viene usato per mettersi nella posizione di parata e respingere i colpi dei nemici, L2 per richiamare la magia prescelta attraverso l’uso della croce digitale ed R1 per effettuare una spallata con rincorsa. Chiudono la carrellata dei tasti a nostra disposizione lo Start, per accedere al menù dell’inventario dove potremo effettuare i potenziamenti che vogliamo a seconda della quantità di energia rossa assorbita dai nemici e visualizzare le mosse disponibili, ed infine SELECT per accedere al menù delle opzioni. Particolarmente azzeccata appare la scelta di utilizzare lo stick analogico destro per effettuare uno scatto nella direzione premuta in modo da evitare i colpi degli avversari ed attaccare immediatamente dopo.Una cosa davvero ben riuscita del gioco è il sistema di combo. Con il gran numero di mosse e poteri a nostra disposizione potremo creare delle combinazioni davvero lunghe e spettacolari senza troppo impegno. Pensate che è possibile concatenare gli attacchi ed arrivare anche ad oltre 200 colpi consecutivi, una cosa davvero spettacolare da vedere e facile da realizzare.Una caratteristica davvero unica, inoltre, è la possibilità di effettuare delle mosse finali ai nemici in un modo che ricorda le “Fatality” di Mortal Kombat. Infatti sugli avversari di dimensioni maggiori, anche se è possibile batterli normalmente a suon di colpi, dopo aver loro inflitto un certo quantitativo di danno, apparirà l’icona del tasto cerchio. Avvicinandosi e premendo il pulsante in tempo si attiverà una specie di “minigioco” in cui si dovranno effettuare azioni diverse a seconda del nemico da sconfiggere. Nel caso in cui riuscissimo a completare correttamente il gioco, il nostro Kratos si esibirà in una scena spettacolare dove “terminerà” l’avversario in un modo particolarmente cruento. Ad esempio con il minotauro Kratos lo scaraventerà a terra e gli salterà sopra cercando di trapassargli il cranio con la spada mentre il nemico cerca disperatamente di fermarlo; in questo caso dovremo premere ripetutamente il tasto cerchio per finirlo. Con Medusa, invece, dovremo eseguire dei movimenti rotatori con lo stick sinistro ed alla fine le spezzeremo il collo. Invece con altri si attiverà una sequenza di tasti random da premere al momento giusto quando apparirà in sovraimpressione l’icona del tasto e così via. Il ricorso ai minigiochi è usato soprattutto negli scontri contro i giganteschi boss del gioco rendendo i combattimenti con gli stessi più dinamici ed appaganti. Parlando dei nemici, il gioco offre ovviamente mostri derivanti dalla mitologia greca, quindi minotauri, non morti, ciclopi, arpie, gorgoni ed altro ancora, ognuno caratterizzato dai propri punti deboli e di forza ed a cui è possibile effettuare una mossa “finale” diversa. La varietà delle creature da affrontare è abbastanza soddisfacente, ma qualche tipologia in più non avrebbe certo guastato.Quando non staremo uccidendo nemici a destra e a manca, saremo impegnati nella risoluzione di uno dei tanti enigmi contenuti nel gioco. Dato che è ambientato ai tempi degli antichi greci, gli indovinelli di solito sono basati sulle classiche trappole e trabocchetti, derivati direttamente dalla mitologia greca. La maggior parte degli enigmi consisterà nell’attivazione di meccanismi come manovelle e leve oppure il riposizionamento di statue ed altri oggetti in modo da sbloccare delle porte attraverso la pressione di determinati punti che avranno la funzione di interruttori.

La Grecia non è mai stata così bellaUna volta che il gioco sarà partito sulla vostra fida PS2, sarete abbagliati dall’incredibile qualità tecnica del titolo: non esagero se dico che la grafica di God of War è la migliore che sia mai apparsa sul monolite nero di casa Sony. Il team di Santa Monica è riuscito a sfruttare appieno le capacità dell’Emotion Engine e Graphic Synthetizer di cui è dotata console, ricreando ambienti vasti ed incredibilmente dettagliati. Il numero di poligoni è decisamente alto così come è elevata la qualità delle texture, ben di sopra della media dei giochi Ps2 ed anche dei titoli più blasonati. Come se non bastasse il motore muove tutto questo con una fluidità soprendente, mostrando solo qualche incertezza nelle situazioni più concitate. La varietà degli ambienti di gioco è abbastanza alta e gli sviluppatori hanno creato dei veri e propri paesaggi evocativi, passando da una nave in mezzo alla tempesta, agli ambienti urbani di Atene, agli aridi deserti e al tempio di Pandora posto sulla schiena di un Titano. Tutto è realizzato con una cura maniacale dei dettagli e fa sì che ogni scena mostrata sia bellissima, quasi come si trattasse di un quadro. Anche le animazioni sono perfette, sempre fluide in ogni occasione e senza il minimo stacco tra una e l’altra, indifferentemente da quello che state facendo. Gli sviluppatori hanno fatto in modo che ogni possibile azione intrapresa sia sempre ricreata in modo realistico, in modo, ad esempio, da non avere movimenti innaturali tra quando si è colpiti e il momento in cui si contrattacca. Una nota di merito anche agli effetti speciali e particellari, come la sabbia che si alza nel deserto, o alle riflessioni sulle superfici lucide come il marmo. Inoltre per tutti i fortunati possessori di una televisione compatibile con lo standard HDTV è possibile attivare dal menù delle opzioni il Progressive Scan a 480p, migliorando ancora di più la pulizia grafica. Da notare che è presente anche una voce “Soften” che una volta attivata darà una leggera sfocatura all’immagine, ma ridurrà il fastidioso effetto di aliasing. La cosa bella è che per godere di tutto questo non bisogna attendere lunghi caricamenti tra ogni livello, ma grazie allo streaming continuo dei dati da disco ci sembrerà di vivere una lunga ed emozionante avventura senza interruzioni. Dal video passiamo alla parte sonora ed anche in questo caso il team di Santa Monica ha svolto il compito in maniera magistrale, forse addirittura superiore allo sforzo profuso per la realizzazione della parte grafica. Le musiche orchestrali che ci accompagneranno nella nostra avventura infatti sono talmente ispirate ed atmosferiche che non stonerebbero neppure se inserite nel contesto di un kolossal hollywoodiano quale “Il Signore degli Anelli”. Tutti i brani sono adattissimi alle varie situazioni tanto che non riuscirete a trovare un solo momento in cui siano fuori posto. Anche gli effetti sonori si comportano in maniera ottimale ed ogni singolo suono è esattamente come dovrebbe essere, dai clangore delle spade alle urla dei mostri. Il doppiaggio inglese è di buon livello, con le voci che si adattano perfettamente al carattere di ogni personaggio.La longevità è il tallone di Achille del titolo, presentando un’esperienza di gioco della durata all’incirca di 12-15 ore quando lo giocherete per la prima volta, decisamente un numero di ore accettabile per un gioco d’azione ma che sarebbe potuto essere superiore. Inoltre una volta finito si sbloccano solamente la difficoltà God (Dio), un minigioco e una serie di filmati che raccontano la realizzazione del gioco (molto interessante è quello in cui vengono mostrate le scene tagliate). Il numero di boss che si incontreranno nel gioco poi è piuttosto esiguo, solo 3, anche se c’è da dire che quelli presenti sono altamente spettacolari da vedere e divertenti da combattere grazie all’utilizzo dei minigiochi. Probabilmente se gli sviluppatori avessero avuto più tempo a disposizione sarebbe risultato un gioco migliore da questo punto di vista ma già così com’è si tratta di uno dei migliori titoli apparsi sulla console di casa Sony.

– Grafica favolosa

– Sonoro cinematografico

– Ottimo sistema di controllo

– Ambientazioni evocative

– Violenza in dosi massicce…..

– …ma che potrebbe dar fastidio a qualcuno

– Longevità non molto elevata

– Pochi boss

9.4

God of War è uno degli migliori giochi disponibili sulla PS2, nonché uno dei migliori action game di questa generazione, indipendentemente dalla console. Un titolo dal grande impatto audiovisivo e dotato di una struttura di gioco eccezionale, che lo rende un “must buy” per tutti gli appassionati del genere action e non. Purtroppo qualche piccolo difetto di troppo non permette al titolo di qualificarsi con l’appellativo di capolavoro con la C maiuscola ma ciò non toglie l’immenso valore di questa produzione Sony. Da tenere in considerazione l’eccessiva violenza del titolo che potrebbe infastidire qualcuno.

Voto Recensione di God of War (Usa) - Recensione


9.4