Anteprima

God of War III

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a cura di Dr. Frank N Furter

Nella giornata di oggi abbiamo avuto la fortuna di poter toccare con mano la demo dell’attesissimo God of War III, titolo in esclusiva PlayStation 3 sviluppato dai ragazzi di SCEA Santa Monica. All’interno della lounge Sony erano molti i titoli interessanti da giocare, ma la terza incarnazione di Kratos è in assoluto la punta di diamante del futuro parco esclusive dell’azienda giapponese. Quanto segue è il racconto della versione dimostrativa, per questo motivo alcuni passaggi e aspetti del gioco stesso non possono essere analizzati in maniera esaustiva. Scoprite con noi come si evolverà la terza avventura mitologica del nostro eroe.

Fiumi di sangueL’inizio della demo aveva come sfondo un enorme titano fatto di roccia e lava alle prese con il dio del sole Helios, a bordo della sua biga trainata da cavalli di fuoco. Subito dopo abbiamo preso il controllo del nostro protagonista e ci siamo fatti strada attraverso orde di scheletri guerrieri facili da eliminare. Tutti quelli che hanno giocato i primi due God of War su PlayStation 2 non faranno alcuna fatica a entrare in sintonia con il sistema di controllo che è rimasto praticamente identico al passato; si userà dunque il tasto triangolo per gli attacchi pesanti e il quadrato per quelli leggeri, mentre con il cerchio potrete afferrare un nemico e ucciderlo tramite una mossa corpo a corpo letale, inoltre in questo capitolo si potranno usare i corpi dei nemici come arma per travolgere gli avversari.Andando avanti con l’esplorazione abbiamo ritrovato i bauli visti nei predecessori, contenenti le sfere rosse, utili a sbloccare nuove armi o potenziamenti, e quelle verdi, indispensabili al ripristino dell’energia vitale. Proseguendo nel gameplay è stata la volta di uno scontro con un miniboss rappresentato da un centauro grande il doppio del protagonista; il combattimento con la creatura mitologica ha messo subito in evidenza il ritorno degli spettacolari e violenti Quick Time Events dei quali la saga God of War fa largo uso dagli esordi. Superata anche questa prova si è giunti alla sfida con Helios ed il titano di cui parlavamo ad inizio paragrafo. Senza anticiparvi troppo, ci limitiamoa dire che a nostra disposizione abbiamo avuto una balestra gigante, arma già vista nei precedenti episodi; nell’istante in cui siamo stati pronti a scoccare il colpo ecco arrivare un nuovo e letale nemico: la Chimera.Quest’animale, per chi non lo sapesse, è una figura ricorrente nella mitologia antica e rappresenta l’insieme di più bestie fuse l’una con l’altra. Nella raffigurazione scelta da dagli sviluppatori di GoWIII, questa è formata da un ben caratterizzato mix tra un leone con la sua forza, un serpente con un letale veleno, ed un capro con corna possenti, il tutto reso ancora più spaventoso dalle fiamme del drago. Proprio per la sua natura ibrida anche il ritmo del combattimento ha subito dei cambiamenti, grazie al variare degli attacchi della creatura che ha imposto di adottare strategie differenti per avere la meglio. In sostanza si affronta in primis il serpente, il quale tenterà di avvelenarci; una volta tagliata la coda la chimera si alzerà in piedi e userà le possenti zampe e delle palle di fuoco del drago sparate direttamente dalle fauci. Ultimo sarà il turno del capro pronto a caricarci con le sue corna aguzze. Il combattimento s’è dimostrato davvero interessante poiché ci ha permesso, nonostante il nemico fosse uno solo, di cambiare più volte la metodologia di attacco, diversificando il gameplay in maniera eccellente e mantenendo alta la tensione della sfida.Liberatici della chimera abbiamo potuto colpire con calma il perfido Helios mandandolo in direzione del titano il quale non ha esitato a stritolare i suoi cavalli e a rendere il dio del sole praticamente in fin di vita. Helios, comunque, si dimostra indispensabile per proseguire nel gioco, per cui siamo dovuti andare a recuperare il suo corpo e, per questo motivo, ci siamo serviti di un mezzo di trasporto “vivente”. Utilizzando una delle nuove armi, (la versione “infuocata” del Flagello di Sifone del secondo episodio) abbiamo colpito una delle arpie la quale si è avvicinata verso di noi: in questo modo ci siamo procurati il nostro volo per attraversare il burrone di fronte. Usando le Lame di Atena ci siamo agganciati al mostro e, per evitare di farci disarcionare, è stato necessario colpire la bestia ripetutamente. Questa è una delle nuove vie di gameplay sperimentate dal terzo God of War, divertente e spettacolare allo stesso tempo.Una volta giunti a destinazione c’è stata una piccola sezione di arrampicata e di platforming: anche qui le cose sono rimaste le medesime dei vecchi capitoli, ma non escludiamo delle novità a riguardo.Finalmente raggiungiamo Helios ma, giusto un secondo prima di poter agire, ecco presentarsi un nugolo di scheletri guerrieri i quali si dispongono prontamente attorno al dio formando una sorta di cupola. Come se non bastasse è arrivato anche un temibile ciclope, ma proprio questa situazione ci porta a sperimentare le novità di God of War III.

Nuovi strumenti di morteIn primis la nuova arma chiamata Cestus, ovvero, una coppia di pugni di ferro a forma di testa di leone i quali si sono rivelati adatti al combattimento ravvicinato facendo sembrare Kratos un pugile d’altri tempi. Una volta stordito il gigantesco ciclope abbiamo quindi la seconda nuova feature introdotta: il controllo dei nemici: Kratos, infatti, può prendere il controllo di determinati nemici; nel caso del ciclope l’espediente si è rivelato utile per sbaragliare completamente la cupola costituita dagli scheletri guerrieri.Una volta eliminati tutti gli ostacoli siamo arrivati a tu per tu con Helios e, fidatevi, il QTE che ne è seguito non è indicato ai deboli di stomaco: Kratos, che ha bisogno dei poteri del dio per proseguire nel gioco, va dritto al punto staccando brutalmente la testa del malcapitato dal resto del corpo, tirandolo come fosse una pupazzo di gomma. Raccolto il bottino, il nostro protagonista acquisisce la possibilità di usare i poteri di Helios, i quali consistono in due differenti utilizzi: il primo serve a rivelare passaggi e porte altrimenti invisibili ad occhio nudo, il secondo ad illuminare luoghi bui e accecare i nemici in modo da lasciarli senza difese.La demo si è conclusa con il ritorno delle Ali di Icaro in una sezione spettacolare in cui Kratos, grazie ad una corrente d’aria continua, ha potuto volare e risalire gran parte dell’Olimpo. Durante la salita abbiamo dovuto fare attenzione a non urtare travi di legno, dirigento il nostro protagonista verso delle fessure create da precedenti esplosioni; nel finale è sembrato di assistere ad un gameplay molto diverso dal solito God of War, trasmettendoci una sensazione di varietà tanto inaspettata quanto gradita.

– Gameplay classico ma ricco di novità

– Interessante varietà di situazioni

– Ottimo design dei personaggi

God of War III si presenta in grandissima forma a questo E3 2009. L’ultima, in senso cronologico, avventura di Kratos conserva lo stesso feeling dei suoi maestosi predecessori aggiungendo al mix di avventura e azione tante nuove feature interessanti. Abbiamo voluto concentrare il nostro articolo su quello che riguardava le meccaniche di gioco e non sul comparto grafico, in quanto ancora non possiamo dare un giudizio definitivo su di esso. Vi invitiamo dunque a leggere il nostro racconto come una prova in-game diretta delle nuove meccaniche e di quello che sarà God of War III dal punto di vista della giocabilità.