Recensione

Glory of the Roman Empire

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a cura di Mindead

Benvenuti a Roma! Capitale di cultura e d’arte; Benvenuti a Roma! Punto di partenza dell’espansione occidentale. Gloria a Roma, potenza in espansione; Gloria a Roma, capitale dell’impero!Quest’anno sarà pieno di sorprese per gli amanti dell’impero che fu: parecchi sono i titoli in uscita che ci vedono protagonisti 2000 o più anni fa nel cuore dell’Italia, e uno di questi è proprio Glory of the Roman Empire.

La dura vita del governatoreIl gioco ci vede governatori ed il nostro ruolo è di vitale importanza per l’espansione ed il proliferarsi dell’impero. Infatti in Glory of the Roman Empire – un titolo gestionale la cui struttura non si discosta molto dai “populus” e dai vari “Simcity” – saremo chiamati a risolvere svariati problemi sociali che affliggono le popolazioni europee di varie città note nell’arco di 30 missioni.Sin da subito possiamo dire che Glory of the Roman Empire è un gioco in cui si costruiscono edifici, ma sarebbe riduttivo fermarci qui, in quanto in Glory of the Roman Empire la costruzione di questa o quella struttura andrà fatta in funzione delle necessità del popolo. Alcune missioni richiedono l’accumulo di un certo tipo di risorse, altre la costruzione di specifici edifici mentre altre ancora magari la difesa della città dalle invasioni barbariche o dagli incendi. Insomma, le vicissitudini sono varie.Suffragate da un menù abbastanza intuitivo e dinamico, avremo a disposizione svariate strutture base (come le case in cui far vivere i nostri cittadini, le fontane o i templi in cui pregare). Ma, ovviamente, non è tutto: gli abitanti dovranno pur lavorare ed ecco che costruiremo campi di grano, cotone, olive ma anche vigneti o porcilai dai quali attingere la carne. Una volta raccolte, queste primizie verranno distribuite al popolo attraverso i negozi come sartorie, macellerie, panetterie e chi più ne ha più ne metta! Come avrete intuito, Glory of the Roman Empire ci permette di inoltrarci nella vita che fu, la vita di tutti i giorni della gente comune esaminando minuziosamente le loro azioni quotidine, ascoltando le loro richieste e magari soddisfacendole: d’altronde è questo il compito di un buon governatore, no? Quello di soddisfare le richieste della popolazione di cui ha la responsabilità (magari fosse sempre cosi).Ogni edificio ha un’area di influenza, ossia una zona entro la quale la sua presenza permette ai cittadini di interagire con esso. Così come costruire una segheria permette a chi abita nei paraggi di lavorarci, costruire un edificio per i pretoriani permetterà a chi ci lavora di accorrere in aiuto del popolo nel caso scoppiasse un incendio nell’area in cui i pretoriani vigilano. Ciò implica che nello stesso insediamento magari ci sarà bisogno di più edifici dello stesso genere per soddisfare le esigenze delle genti che lo abitano.Gli edifici vanno disposti attraverso un’arguta logistica in modo da ottimizzare lo spazio magari col supporto della costruzione delle strade. La città, poi, acquisisce splendore quando costruiamo alcuni particolari edifici, inizialmente solo templi, in seguito teatri, terme et similia.Necessaria è la “taverna”, luogo di raccolta dove i cittadini ciarlano (e si ubriacano) rivelando anche le loro scontentezze e consentendoci quindi di tastare il polso della situazione accontentando coloro i quali, per un motivo o per un altro, si dimostrano insoddisfatti del nostro operato.E se i barbari decidessero di attaccare? A questo punto dovremmo prevedere un sistema difensivo con tanto di torri da disporre ai confini dell’insediamento. Altrettanto importante è l’ausilio degli schiavi, ossia coloro che costruiscono le strutture a noi necessarie in cui i cittadini andranno a lavorare o in cui vivranno. Gli schiavi in Glory of the Roman Empire vengono acquistati a peso d’oro, oro che viene ricavato non tanto dall’estrazione nelle varie miniere situate sul territorio di gioco ma più che altro attraverso il commercio, ovviamente gestito da specifiche strutture.Il tutto avviene in tempo reale ma attraverso un comodo tasto possiamo triplicare il suo scorrere velocizzando così processi, magari di costruzione, necessari alla buona riuscita delle missioni.Tirando le somme, il gioco è abbastanza vario e, date le missioni mai troppo durature, dinamico, cosa che ci permette sia di risolvere le varie quests sociali sia di curare l’espansione e l’abbellimento delle nostre città per il puro gusto di farlo.Personalmente ho molto gradito trascorrere alcune ore indossando la toga e l’alloro sul mio capo per quanto avrei preferito che con l’avanzare delle missioni e un susseguente maggior numero di edifici a mia disposizione fossero aumentate anche le azioni belligeranti a cui tener testa: ma non è Glory of the Roman Empire il titolo che fa per chi ha virtualmente voglia di menar le mani tranne rare e del tutto ininteragibili sequenze di invasioni barbariche.

TecnicaGlory of the Roman Empire, a dispetto di un gameplay decisamente non pionieristico, è supportato da un buon livello grafico e da una discreta cura del dettaglio, ed anche il sonoro si distingue per la naturalezza della riproduzione dei vari ambienti in cui le genti che furono si insediano. Location piacevoli e rumori altrettando godibili, dunque, faranno da cornice alla vostra vita da governatore.

HARDWARE

Requisiti di sistema:Sistama operativo: Windows® 98/ME/2000/XPProcessore: Pentium III/Athlon 1.5GHZ, 256MB RAM (Pentium 4/Athlon 2.4 GHZ, 512 MB RAM consigliato)Scheda video: GeForce 2MX/Radeon 9000-class, 32 MB (GeForce 6600/Radeon 9700-class, 128 MB consigliato).

MULTIPLAYER

Assente

– Missioni di giusta durata

– Dettagli grafici spesso particolareggiati

– Audio appropriato

– Non spicca per originalità

– A volte disorientante

7.0

Un gioco gestionale di buon livello sia tecnicamente che dal punto di vista della varietà e del divertimento. Forse l’originalità non è al massimo, tuttavia ci sono certamente idee e chicche che meritano. Consigliato agli amanti del genere e, perché no, anche a chi desidera avvicinarsi ai gestionali. Buon divertimento!

Voto Recensione di Glory of the Roman Empire - Recensione


7