Recensione

GiAnt

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a cura di Francesco Ursino

C’è stato un preciso momento in cui la storia del cinema d’animazione ha visto spadroneggiare uno specifico animale: parliamo dell’umile e industriosa formica. Nel 1998, infatti, le diatribe tra DreamWorks e Pixar produssero prima A bug’s life – Megaminimondo, e in seguito Antz – Z la formica. A distanza di anni, i giocatori PC possono riassaporare in prima persona il brivido della vita operaia all’interno del formicaio grazie a GiAnt, un gioco alquanto improbabile.

Adam, la formica che non le manda a direFrutto degli sforzi dello sviluppatore Wreck Tangle Games, studio costituito peraltro da un solo membro, GiAnt è un titolo in prima persona in cui si controllerà una formica di nome Adam. Il nostro è l’addetto alla ricerca dei dolcetti: il suo (nonché nostro) compito, allora, è quello di uscire dal formicaio, setacciare i paraggi alla ricerca di leccornie, e tornare alla base pieno di gustoso bottino. Ovviamente tutto ciò è più facile a dirsi che a farsi considerato che, in quanto formica, Adam dovrà fare i conti con avversari del tutto peculiari. Tra mosche, ragni, cani, topi, scarafaggi, ma anche essere umani, la vita della nostra formica coraggiosa sarà decisamente elettrizzante.In termini videoludici, vorremmo dire che tutto ciò si traduce in un “ant simulator”, ma è lo stesso sviluppatore ad ammonirci: GiAnt, al contrario, è da considerarsi come la prima “ant-venture” della storia videoludica, e noi non ci sentiamo minimamente nella posizione di contraddire questo punto di vista. Una volta ottenuto il controllo della formica, allora, tutto quello che il giocatore dovrà fare sarà scandagliare i vari livelli alla ricerca dei dolcetti; per venire a capo del problema, Adam potrà utilizzare il suo speciale ant-radar, che renderà riconoscibile la posizione non solo delle zuccherose ricompense, ma anche di power up vari. Volendo cercare di operare una catalogazione, è possibile dire che GiAnt si atteggia in alcuni frangenti a puzzle game: nel primo livello, ad esempio, per recuperare un dolcetto siamo stati costretti ad entrare in una casa, e a cercare l’interruttore del sistema di irrigazione del giardino (come fa una formica ad avere conoscenza dei concetti di “interruttore” e “irrigazione”, e del nesso che esiste tra i due, non è dato saperlo). Una volta fatto ciò, il grosso ragno a guardia del dolcetto si è fatto da parte sotto a un persistente getto d’acqua, lasciandoci via libera verso il prezioso bottino.

La fastidiosa perseveranza dei ragni violinoCome avete notato, il giudizio che abbiamo affibbiato a GiAnt non è dei più lusinghieri: sebbene le premesse elencate nel paragrafo precedente siano anche interessanti, infatti, le dinamiche di gioco e l’aspetto tecnico del gioco presentano evidenti insufficienze. Cominciamo con il gameplay: il titolo è fruibile esclusivamente via tastiera, e tra le possibilità acrobatiche della nostra formica coraggiosa sono inclusi, a quanto pare, anche lo scatto e il salto. Tutto ciò si rende necessario perché, come detto in precedenza, GiAnt è una sorta di puzzle game, e dunque bisognerà esplorare molto bene l’ambiente con cui si avrà a che fare. Nel concreto, però, quella che sembra essere una buona premessa viene sviluppata in maniera piuttosto scialba, visto che le attività principali del giocatore saranno in sostanza il camminare, e il correre via dai pericoli. Saranno soprattutto ragni e mosche, infatti, a darci filo da torcere: in questo senso, il gioco riesce a regalare una buona sensazione di pericolo (se non di ribrezzo, specialmente per i più sensibili alla vista di ragni o scarafaggi giganti intenti a inseguirci). Ogni animale nemico, poi, viene annunciato da un effetto audio peculiare: le mosche, ad esempio, somigliano a veri e propri elicotteri, mentre i ragni saranno annunciati dallo stridio dei violini; in questo senso, ci è sorto il sincero dubbio se questa scelta sia stata dettata dal fatto che i ragni del gioco sono ragni violino (i quali, però, nella realtà non somigliano esteticamente a quelli del titolo), o se si è trattato semplicemente di un vezzo dello sviluppatore.Considerazioni (superflue e) artistiche a parte, c’è da dire che il gameplay di GiAnt vira verso il noioso, e sorprendentemente anche verso il frustrante; solo per superare la prima macro area, difatti, abbiamo dovuto faticare non poco, sia perché i dolcetti da prendere erano posti in locazioni difficili da raggiungere, ma anche per lo scarso feeling generale, dato dalla risposta estremamente basica del gioco ai nostri input. Il fatto che i livelli siano pieni di nemici pronti a farci la pelle (bastano cinque colpi per morire, costringendo a ricominciare tutto da capo), potrebbe peraltro far desistere i giocatori meno pazienti.

All’improvviso, la miopiaSappiamo che le formiche possono trasportare carichi decisamente maggiori del loro peso, ma forse in GiAnt la situazione è un po’ sfuggita di mano: durante il gioco, infatti, ci è riuscito di spostare oggetti come lattine, o addirittura un pallone da pallavolo. Tutto ciò è segno di un motore fisico e di un sistema di collisione tra oggetti che poggia su regole un po’ spiritose; sempre a questo proposito, molte volte la nostra formica è riuscita a passare attraverso oggetti solidi quali rocce e porte, ma non a scalare verticalmente le varie superfici. In questo specifico caso, comprendiamo come includere questa abilità avrebbe reso il gioco troppo facile, visto che il più delle volte gli enigmi proposti saranno basati sul fatto che la formica deve trovare un determinato percorso per raggiungere oggetti che si trovano su un livello superiore al suolo. Cambiando argomento, è evidente come ci si trovi davanti a un prodotto su cui è difficile dare giudizi lusinghieri anche dal punto di vista grafico; anche qui, comprendiamo pienamente come si tratti dello sforzo di una sola persona, ma è anche vero che stiamo parlando di un gioco in vendita su Steam a € 9,99, quindi a tutti i diritti giudicabile con cognizione di causa. È fin troppo semplice notare come le texture siano in bassa definizione, spalmate e con colori troppo accesi, così come è palese la povertà cronica di poligoni nei modelli tridimensionali presenti su schermo. Il difetto più grave, però, secondo noi è rappresentato dall’aver voluto rendere sfocati gli oggetti in più lontani, o in secondo piano. La sfocatura è veramente troppo elevata e, in alcuni casi, potrebbe anche dare fastidio agli occhi. Se a tutto questo si aggiunge un altrettanto fastidioso e quasi sempre presente pop up degli oggetti posti in lontananza, si comprende come l’esperienza risulti stancante anche da questo punto di vista.Del comparto audio abbiamo già accennato qualche aspetto: oltre agli inquietanti rumori degli animali, dobbiamo sottolineare un altro fattore che – abbastanza incredibilmente – contribuisce a peggiorare l’esperienza di gioco: l’assenza dei sottotitoli, anche in inglese. Il gioco, a questo proposito, si giustifica dicendo che le formiche, in realtà, comunicano senza sottotitoli; a quanto pare, però, nella vita di ogni giorno le formiche parlano e si esprimono in inglese, visto che Adam ci comunicherà le sue riflessioni in questo modo. Il fatto che l’audio sia registrato con una qualità scarsa, e soprattutto che non ci sia modo di riascoltare le frasi dette dall’animaletto (se non ricaricando il salvataggio) aumenta ancora di più la frustrazione; questo perché il protagonista spesso ci comunicherà a voce la soluzione degli enigmi da affrontare (con frasi del tipo: “forse potrei andare in quel posto a fare quella determinata cosa”), e se non si riesce a comprendere al primo colpo cosa ci sta dicendo la nostra formica, saranno guai.

HARDWARE

Requisiti minimi:Sistema operativo: Windows XP SP2+ Processore: 2.0 GHz Dual Core Memoria: 2 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GT 440 or AMD Radeon HD 5550 w/ 512 MB DirectX: Versione 9.0 Memoria: 3 GB di spazio disponibile

Requisiti consigliati:Sistema operativo: Windows 8.1+ Processore: 2.4 GHz Quad Core – 2.4 GHz Intel i5 Memoria: 4 GB di RAM Scheda video: NVIDIA GTX 960 – NVIDIA GTX 660 Ti or AMD Radeon HD 7870 w/ 1024 MB DirectX: Versione 9.0c Memoria: 3 GB di spazio disponibile

– Il mondo visto dalla prospettiva di una formica parlante

– Gameplay noioso e saltuariamente frustrante

– Numerose scelte sbagliate nel comparto tecnico

4.5

In questa lunga ed esaustiva recensione abbiamo visto perché GiAnt sia un titolo che, semplicemente, non è del tutto degno della vostra attenzione. Il gameplay è tutto sommato noioso, e reso frustrante da un motore fisico inadeguato e una gestione delle collisioni un po’ all’acqua di rose. A questo si affiancano alcuni accorgimenti propri del comparto tecnico – come l’eccessiva sfocatura degli elementi su sfondo e la mancanza dei sottotitoli – che rendono ancora più difficile affezionarsi alla povera formica Adam.

In ogni caso, se rientrate tra gli irriducibili (e i masochisti) dei puzzle game in cui è necessario trovare il modo di raccogliere oggetti, potreste anche pensare di recuperare il gioco quando scenderà di prezzo: tutto questo, ora come non mai, a vostro rischio e pericolo.

Voto Recensione di GiAnt - Recensione


4.5