Recensione

Ghost Recon Future Soldier

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a cura di FireZdragon

La penna di Tom Clancy è ormai entrata in pianta stabile nel mondo dei videogiochi, sono decine infatti i titoli che fanno dei racconti dello scrittore la base su cui costruire trame interessanti e spesso originali. A beneficiare di questa qualità non si è certo sottratta la serie di Ghost Recon che dal 2001 a oggi ha saputo inanellare una serie di ottimi prodotti, fatta eccezione per qualche spin-off davvero poco riuscito, unendo alla narrativa anche un gameplay tattico sempre molto coinvolgente. Con Ghost Recon Future Soldier, Ubisoft ha deciso tuttavia di abbandonare in via definitiva la concezione dei ghost come squadra obbligata a muoversi all’unisono dando maggior risalto alle personalità e ai singoli elementi che la compongono, permettendogli di prendere decisioni arbitrarie e di spostarsi in maniera completamente autonoma durante le battaglie. Un cambiamento radicale dunque che segna con questo episodio una direzione completamente nuova per la serie.

Dolce vendettaIl titolo si apre con una squadra ghost intenta a fermare un convoglio sospetto in Nicaragua. Dopo aver eliminato con la classica freddezza e precisione gli ostili, il team prende il controllo del carico, che si rivelerà essere da li a breve una bomba pronta ad esplodere. Purtroppo il tempo non è dalla nostra parte e l’onda d’urto ci colpisce in pieno cancellando di fatto i quattro soldati dal radar.Non ci vuole molto tuttavia perché venga richiamata una nuova formazione per portare a termine il compito, ed ovviamente noi ne saremo uno dei pilastri portanti. Nei panni del soldato Kozak ci muoveremo quindi attraverso complotti mondiali , tradimenti e colpi di scena che ci porteranno a viaggiare in diverse parti del mondo. Dall’inusuale Zambia alla ricerca di preziose informazioni dai signori della guerra locali, passando dal Pakistan e arrivando al consueto appuntamento con la madre Russia, la storia ci accompagnerà attraverso dodici missioni per una decina di ore di gioco complessive. Purtroppo la trama ha quel retrogusto di già visto, faticando a sorprendere il giocatore più smaliziato ma riuscendo nonostante tutto ad intrattenere con gusto se presa con più leggerezza.Punto focale dell’intera produzione è ancora una volta l’utilizzo di gadget iper tecnologici, ai quali fa eco un briefing prima di ogni missione completo e dettagliato. Attraverso il menu principale sarà possibile decidere quale equipaggiamento portarsi dietro, quale arma utilizzare e dare un rapido sguardo alle sfide proposte dagli sviluppatori. Queste possono spaziare dall’uccisione di un numero determinato di obiettivi senza utilizzare le armi fino ad arrivare a richieste ben più complesse come per esempio raggiungere punti nevralgici senza essere scoperti o ancora fare fuori un tot di nemici con una sola raffica di mitra. Alcuni di questi obiettivi sono davvero tosti da portare a termine, incentivando il giocatore a tornare sui propri passi e rigiocare determinate missioni per poterli completare.Questo è sicuramente un bene dato che la struttura molto lineare dei livelli, studiata per permettere di spettacolarizzare l’azione e la poca libertà di manovra offerta dal gameplay porterebbero invece un’inesorabile abbandono della campagna singleplayer una volta portata a termine.

Fantasmi solitariIl punto di svolta di questa nuova produzione è l’abbandono quasi completo relativo alla gestione dei movimenti degli altri componenti della squadra, ora controllati da un’intelligenza artificiale aggressiva e ben strutturata. Il nostro compito questa volta non sarà più quello di indirizzarli verso una copertura e ordinargli di attaccare o difendere la posizione ma avrà dei risvolti molto più profondi. Grazie a nuovi droni volanti comandati a distanza, potremo monitorare dall’alto la situazione e ordinare ai commilitoni quali bersagli colpire. A questo punto i Ghost si muoveranno al coperto per avere una linea di visuale libera ed una volta in posizione, con la semplice pressione di un pulsante ordineremo il fuoco simultaneo: un colpo sincronizzato che metterà fuori gioco contemporaneamente gli ostili evitando di far scattare qualsivoglia allarme. L’idea di inserire dei mantelli mimetici avanzati quindi non solo serve a regalare ai giocatori un nuovo gingillo con cui bullarsi con i propri amici ma permetterà all’IA di muoversi silenziosamente ed evitare di essere rilevata. Durante tutta la campagna infatti i nostri alleati non si sono mai fatti scoprire né tantomeno hanno mancato un colpo in queste circostanze. Discorso molto differente invece quando saremo in campo aperto e la battaglia entrerà nel vivo, qui il volume di fuoco aumenterà sensibilmente, riducendo in maniera proporzionale l’accuratezza dei nostri compagni. Anche nelle fasi più concitate tuttavia dovremo solo indicare su quale bersaglio fare fuoco e nulla più.Ci saranno situazioni nelle quali tuttavia i nostri tre compagni potrebbero non essere sufficienti a liberare una zona e dovremo intervenire personalmente. Abbandonato dunque il drone potremo dare l’ordine del sync shot anche da terra, partecipando attivamente all’azione. Da questo punto di vista sin troppo spesso ci è capitato però di avere la sensazione che le ronde di quattro unità si prestassero fin troppo bene alla cosa, abbassando conseguentemente la difficoltà nella pianificazione. E’ tuttavia consigliabile eliminare i nemici in posizione sopraelevata prima che questi vedano i cadaveri dei compagni e poi passare alle truppe più in basso. Potremo anche scegliere di evitare di usare le armi ed affidarci ad un colpo corpo a corpo per uccidere istantaneamente, sempre mantenendo il silenzio più assoluto. In questo caso le animazioni sono fluide anche se sgozzare un nemico senza che questo lasci cadere una sola goccia di sangue lascia perplessi. La mancanza più grave, che avevamo sottolineato già nelle nostre precedenti preview, è l’impossibilità di spostare i cadaveri, costringendoci a lasciarli in bella vista sul percorso delle ronde nemiche, obbligandoci a compiere per forza di cose un massacro per evitare di venir rivelati.Nel caso in cui la situazione dovesse precipitare Ghost Recon Future Soldier mostrerà l’altra faccia della medaglia, ovvero quel combattimento classico in terza persona basato su coperture e aggiramenti. Da questo punto di vista il titolo Ubisoft garantisce un’ottima risposta dei controlli e restituisce un feedback con le armi piuttosto soddisfacente, sia per quanto riguarda il sonoro delle stesse che per rinculo e peso.Le coperture funzionano a meraviglia e abbiamo apprezzato tantissimo la possibilità di piazzare i mitragliatori al di sopra dei ripari e utilizzarli come postazione semi fissa per fare fuoco di soppressione. Gli scontri si risolvono tuttavia sulla distanza e, grazie a sensori di calore e proiettili ad alta perforazione, colpire i nemici prima che questi si accorgano della nostra presenza sarà quasi sempre il metodo più pratico per porre fine alla questione.Il tutto concorre dunque a comporre un campagna piuttosto solida, in grado di garantire due possibilità di approccio differenti anche se con un livello di difficoltà non particolarmente elevato, soprattutto a livello medio. Sarà infatti difficilissimo vedere il game over dato che avremo la rigenerazione automatica della salute e verremo curati automaticamente dei compagni nel caso dovessimo venir feriti in malo modo. Solo un colpo di un mezzo pesante o alla testa infatti potrà metterci fuori gioco del tutto. Ai classici combattimenti si vanno ad aggiungere le ormai onnipresenti sessioni a bordo di elicotteri con minigun, operazioni di scorta e inseguimenti su mezzi blindati, oltre ad alcune missioni in siberia nel quale potremo prendere il controllo del Warhound, un mini mech armato di mortaio e lanciarazzi dalla potenza di fuoco devastante.

In co-op è tutto meglioGhost Recon Future Soldier vi permetterà di prendere parte alla campagna anche con tre vostri amici in cooperativa. Ovviamente se affrontate in questo modo le missioni aumentano esponenzialmente il divertimento e diverranno terribilmente più coinvolgenti. Sarà infatti fondamentale coordinarsi vocalmente con gli altri membri del gruppo per eseguire sync shot perfetti. Affiatamento e comunicazione diventano quindi indispensabili per poter proseguire ma il titolo è stato pensato con questa modalità in mente ed è infatti proprio in questo frangente che riesce ad esprimersi al meglio. Ovviamente non poteva mancare la modalità simil orda, qui presente sotto il nome di Guerriglia, dove tentare di resistere il più a lungo possibile a cinquanta ondate di difficoltà crescente, anche con un amico in split screen o in quattro in coop, su cinque mappe differenti, delle quali una sbloccabile tramite Uplay. A tutto questo va ad aggiungersi un multiplayer competitivo particolarmente curato, composto da quattro differenti tipologie di gioco: Conflitto, Esca, Sabotaggio e Assedio.Quella regina, nonché la più popolata è sicuramente Conflitto, dove combattere con il proprio team da otto giocatori per la conquista di obiettivi variabili che possono andare dalla difesa di un punto strategico al piazzamento di una bomba. Sabotaggio invece si presenta più similarmente ad un cattura la bandiera, Assedio è una sorta di deathmatch senza respawn a tempo limitato mentre nella modalità Esca verranno piazzati tre obiettivi differenti e solo dopo aver trovato i due fasulli si rivelerà quello finale in grado di sancire la vittoria. Un pacchetto dunque corposo e al contempo divertente, in grado di garantire grazie alle dieci mappe disponibili altre ore supplementari di divertimento. Purtroppo segnaliamo sin da subito diversi sbilanciamenti derivati dalla precisione di alcune armi e uno spam di granate decisamente eccessivo, dovuto alla loro ampia portata e alla potenza della deflagrazione che ne fanno una delle armi più pericolose del gioco. Anche i gadget tecnologici facilitano eccessivamente le kill, qui droni e rilevatori di calore la faranno da padrone. Nulla ovviamente che non possa essere sistemato con qualche rapida patch in ogni caso. Da segnalare inoltre un net code stabile e l’assenza quasi totale di lag, quantomeno allo stato attuale dei server.

Alle Armi!Come consuetudine Ghost Recon mette a disposizione tre classi principali da sviluppare -Scout, Geniere e Fuciliere- ognuna dotata di armi particolari, perk e gadget tecnologici unici. Per poter salire oltre il livello cinque sarà richiesto il solito pass online, che sbloccherà altri quarantacinque livelli. Oltre a personalizzare la classe esteticamente, il vero fiore all’occhiello di Ghost Recon Future Soldier è la modalità di modifica delle armi. Salendo di grado infatti non solo potremo scegliere quali bonus attaccare alla nostra arma (lanciagranate o lancia fumogeni da agganciare al sotto canna per esempio) ma sbloccheremo centinaia di elementi con cui personalizzare il fucile. Nel menù apposito avremo a disposizione la riproduzione esplosa della nostra arma e potremo interagire con essa andando a cambiarne ogni singola componente, partendo da grilletto e mirino , passando da calcio e canna fino ad arrivare persino alla colorazione. Ogni modifica influirà attivamente sulle prestazioni dell’arma e potrete provarla direttamente attraverso un pratico poligono di tiro creato per l’occasione. Questa feature è presente anche durante la campagna per giocatore singolo ma gli elementi disponibili per la personalizzazione e le armi saranno legati ai progressi delle missioni e alle sfide completate piuttosto che al vostro livello. Il sistema è inoltre fruibile tramite il motion controller Kinect e, sebbene sia d’effetto poter controllare in prima persona l’assemblamento abbiamo trovato il tutto eccessivamente macchinoso, soprattutto quando con un semplice pad il tutto è nettamente più immediato e semplice. Chiamateci nostalgici ma troviamo che il classico sistema di controllo sia ancora una volta superiore in tutto e per tutto, relegando la costosa periferica ad un semplice extra di lusso.

Ghost Recon NetworkFuture Soldier basa l’esperienza multigiocatore anche sul Ghost Recon Network, un’insieme di feature e applicazioni Apple e Android atte a migliorare l’esperienza di gioco. Similarmente a quanto fatto da Activision con Call of Duty Elite anche Ubisoft decide di espandere l’universo del gaming online attraverso il web, permettendovi di importare le armi create dagli utenti o, perché no, dare vita alla vostra creatura e poi inviarla direttamente al vostro soldato online ma anche tenere tracciate tutte le vostre prestazioni, con tanto di statistiche e risultati. Tutto questo però, per la gioia di tutti, in maniera completamente gratuita.

Action!La campagna spinta verso il dinamismo ha portato un naturale aumento della spettacolarità di alcune azioni. Le animazioni per arrivare in copertura, per scavalcare muretti e per correre da un riparo all’altro sono convincenti e fanno sentire tutto il peso del soldato quando si lancia contro le pareti. Il sistema di aggancio funziona alla perfezione anche se le fasi di shooting non fanno nulla per distinguersi dalle altre produzioni, rispetto alle quali anzi Ghost Recon mostra un lato tecnico leggermente inferiore. Capiterà infatti di vedere un numero di animazioni ridotte sui modelli poligonali dei nemici in lontananza e un’interazione con l’ambiente circostante praticamente nulla. Dettagli comunque di poco conto che non riescono ad intaccare in maniera determinante le buone idee di gameplay che mette in campo il titolo Ubisoft. Buono infine il doppiaggio completamente in italiano anche se si presentano con frequenza problemi con la sincronia del labiale, quando ovviamente a parlare sarà qualcuno non coperto da maschere o bandane.

– Meccanica del Sync Shot efficace

– Modalità multiplayer originali

– In cooperativa da il meglio di sé

– Gunsmith ricchissimo di possibilità

– Ghost Recon Network Gratuito

– Tecnicamente non eccelle

– Trama piuttosto banale

– La difficoltà in veterano è mal calibrata

– Alcuni problemi di sincronia con il labiale

8.5

La nuova direzione presa da Ghost Recon non delude. Nonostante si sia perso parte del tatticismo dovuto alla mancata gestione dei movimenti della squadra, il sync shot e la più che discreta IA garantiscono comunque un buon tasso di divertimento. Se possiamo muovere un appunto alla produzione Ubisoft avremmo preferito una maggiore cura della pianificazione tattica piuttosto che un riallineamento all’azione più classica dove ormai banchettano i titoli di Activision ed Electronic Arts. Il mondo degli sparatutto con campagne in salsa cinematografica è ormai stracolmo di prodotti di buona qualità ed è per questo che ci sarebbe piaciuto che Future Soldier prendesse una via nuova, su quella stessa rotta intrapresa anni or sono dai suoi predecessori.

Voto Recensione di Ghost Recon Future Soldier - Recensione


8.5