Gente che Gioca Ep.4

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a cura di jred

Buongiorno gamer. 

Lo so che stavate aspettando questo momento come un viso brufoloso potrebbe aspettare una cucchiaiata di Nutella: l’attesa è finita.
Oggi a confronto abbiamo Il Tirchio e la Zia Gina.

LA ZIA GINACi siamo, uno dei must della categoria dei gamer.Bassa, robusta e con due menne grandi quanto la testa di Tyson.La Zia Gina è sempre alla ricerca di qualsiasi gioco di fitness o di aerobica, fino a qualche anno fa la Zia Gina preferiva concentrarsi sulla Wii, ma con l’avvento del Kinect molte di loro si stanno trasferendo alla Xbox360.Active, Just Dance e naturalmente Zumba Fitness sono tra i preferiti della mitica Zia Gina; sebbene molti darebbero un rene per risparmiarsi la visione della Zia alle prese con movimenti raccapriccianti e movenze che ricordano da vicino un paracarro, posso affermare che si sta parlando della categoria probabilmente più simpatica.

Quando la Zia Gina entra in negozio con la grazia che la caratterizza, quindi facendo cadere almeno un cartonato di Assassin’s Creed e urtando di continuo qualsiasi materiale pubblicitario in giro, se ha tempo da perdere finisce sempre a parlare di uno dei suoi nipoti random: quello che va bene a scuola, quello che è invece una piccola peste e quello che la sa lunga nonostante i tre mesi (“Pensa che fa persino le puzze quando gli cambio il pannollino!”, ma che dolce).La Zia Gina rende allegra qualsiasi giornata grigia: è sempre un piacere ascoltare la sua pronuncia sui giochi appena usciti (purtroppo Zumba è facile da pronunciare, ma lo è ben poco Jillian Michaels’ Fitness Ultimatum), le avventure della cognata e dei nipoti, le sue ricette culinarie… tutto questo è pura musica per le orecchie di un commesso che, alla fin fine, pur di smettere di sentir parlare ogni ora di garanzia, grafica, Cul of Duty e “Xboxoppurepleistasciontrii?”, è disposto a sorbirsi felicemente le peripezie di “Zia Gina e i suoi nipoti”.Il rapporto però casca nel grottesco quando la Zia Gina acquisisce tanta confidenza da condire il dialogo con della dannata autoironia:
“Eddai prendiamo questo Zumba, anche se con sto fisico difficilmente cambia qualcosa uhuhuhhu…”Bene. Molto divertente. Spassosissimo! Ora però il commesso cosa dovrebbe rispondere? Se si asseconda la battuta si rischia di essere maleducati, se la si nega affermando il contrario (“Noooo? Lei signora? Lei ha un graziosa silhouette”) si finisce nel ridicolo.La soluzione, di solito, è una: ridere tanto e per tanto tempo, aspettando che la Zia Gina si scordi di quello per cui ci si sta squartando dalle risate. E dopo cambiare discorso, immediatamente e il più nettamente possibile.Le matte risate.

Il tirchioSe c’è un cliente che ti costringe a chiudere momentaneamente il negozio, arrivare al tabacchino, scambiare l’euro, tornare indietro e dargli il resto di 10 centesimi quello è il Tirchio.Dotato di un fiuto speciale nell’individuare tutte le offerte in cui ovviamente la concorrenza è sempre e comunque vantaggiosa rispetto a te, il Tirchio è capace di farti notare che tenendo conto, oltre al gioco, del valore della carta dello scontrino e del sacchetto con il logo del negozio allora è preferibile comprare al grande centro commerciale.

Naturalmente la casa del Tirchio è la sezione dell’usato. La prima cosa che fa, se conosce bene il commesso, è di chiedere se ci sono buone offerte sui giochi di seconda mano (a prescindere dai suoi gusti e della sua console) per poi passare la successiva ora a scegliere tra una novità a 10 euro in meno o un gioco del paleolitico, due copie vendute in Giappone, al mitico irrinunciabile prezzo di 1 euro ed una Vigorsol.
Alla fine capisce che non ha abbastanza soldi dietro per la seconda scelta, che non si fa credito, che i giochi per il Sega Master System non si possono dare dentro e, se Dio vuole, finalmente si toglie dai piedi.
L’importante non è comprare un bel gioco, l’importante è spendere poco.
Detto questo, immaginatevi il disastro quando è costretto ad acquistare un gioco troppo irresistibile per non essere preso al day one:
“Avevo prenotato Skyrim
“Ecco a te, caro. Sono 69,90€ meno l’acconto di 10,00€… 59,90€!”
“Ma l’acconto gliel’ho versato più di due mesi fa”
“E quindi?”
“Bè gli interessi sul capitale immobilizzato per circa sessanta giorni ammonterebb…”
“Sono 59,90€ e le regalo la maglietta”
“Grazie mille!” con aria di chi la sa lunga.
Dopo tre giorni, con due occhiaie grosse così e la faccia stravolta, il Tirchio torna con la sua copia di Skyrim per farselo valutare il prima possibile… non sia mai che la valutazione si abbassi.
È comunque da apprezzare lo sforzo del Tirchio nel non farsi tentare e passare alla categoria del Pirata.

L’evento della settimanaÈ accaduto a dicembre del 2010.Quindi intorno a Natale. Quindi in mezzo al delirio tipico del periodo in negozio.

Genitori in fila, ragazzini che toccavano tutto, bambini che piangevano, giovani che copulavano vicino al reparto console…
Alla cassa è il turno della Zia Gina.
“Vorrei farmi un regalo per Natale e non so se prendere la Wii, o il Ds, o la PSP, o la PlayStation…”
Mi avvicino con lei dove tengo in esposizione le console e inizio a raccontargli le differenze principali tra le varie macchine. La Zia purtroppo, mi accorgo, è davvero poco informata sull’intrattenimento videoludico.
Nel frattempo la fila diventa più lunga. I genitori in fila iniziano a spazientirsi. I ragazzini non sapendo più che altro toccare iniziano a mettere le loro mani sporche di Nutella sulla vetrina. I bambini non piangono più, ora strillano e i giovani hanno smesso di copulare avendo ora un figlio a carico.
Passa un quarto d’ora e finalmente, dopo aver spiegato alla Zia la differenza tra controller e console, la cliente prende una decisione.
Evvai!
“Prenderò la Wii rossa allora…”
Grande!
Torniamo al bancone mentre la clientela improvvisa una ola di sollievo.Ce l’abbiamo fatta.
“Bene signora, sono 129,90€”
La Zia Gina mi guarda sorridendo e:
“Ok, allora me la tiene da parte, le lascio la carta d’identità fino a martedì che mi danno la pensione e così posso pagarla”
Ora, poiché trattenere la carta d’identità di una persona come garanzia per un futuro pagamento è illegale in tutto il mondo, tranne che in Zambia forse, le dico che non si può.
Lei, mantenendo la sua espressione serafica, mi risponde che allora non fa niente, sarà per un’altra volta.Si gira e prende la strada verso l’uscita mentre in negozio cala il silenzio.
Credo che anche i bambini abbiano smesso di piangere per mandarla a quel paese nella loro lingua “neonatese”.
A causa della folla che mi ostruiva la visuale, non seppi mai se riuscì a raggiungere viva l’uscita.
Arrivederci alla settimana prossima con l’ultima parte. Studieremo il Ricco e il Nonno.

Stay Gamers.

Raffaele “jred” Barbaro, oltre a collaborare con Spaziogames.it, gestisce un negozio di videogiochi nei pressi di Lodi. Anche se non siete d’accordo con le sue opinioni non vi conviene andare a lamentarvi di persona, a meno di non voler diventare i protagonisti della prossima categoria!