Recensione

Gears of War Ultimate Edition

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a cura di LoreSka

Non è mai facile riuscire a valutare, a distanza di anni, un genre defining game. Per chi non fosse avvezzo alla terminologia tecnica, nei videogiochi si è soliti chiamare genre defining game un videogioco che ha fondato le basi di un intero genere videoludico. Sebbene nell’epoca contemporanea siano sempre meno i titoli a potersi fregiare di questo riconoscimento, i creatori della serie Gears of War sono stati i primi a creare uno sparatutto in terza persona basato esclusivamente sulle meccaniche di copertura, dando vita a un vero e proprio filone di giochi che, recentemente, è tornato alla ribalta con The Order 1886.
Così, a distanza di quasi nove anni, siamo rimasti sbalorditi nel constatare quanto questa formula sia invecchiata bene, e quanto i compromessi trovati dagli sviluppatori dieci anni fa abbiano superato le prove del tempo a pieni voti. Certo, un gioco con una struttura così imbrigliata o lo si ama, o lo si odia, ma il contributo di questa produzione al mondo dei videogiochi è innegabile.
Gears of War Ultimate Edition giunge sulla nostra console Xbox One riportando alla mente tanti bei ricordi, in una versione tirata a lucido che i fan apprezzeranno di certo. Ma procediamo con ordine.
Poche modifiche
Prima di tutto, è incredibile quanto poco sia stato toccato rispetto al gioco originale. Il gameplay è rimasto inalterato, e quando Microsoft parla di una versione “modernizzata” di Gears of War, si riferisce in realtà ai soli cambiamenti grafici presenti in questa produzione.
Per l’occasione, infatti, il gioco è stato completamente ricostruito. Non si tratta semplicemente di una versione scalata e ripulita del Gears of War originale, ma di un gioco in cui gli ambienti sono stati ricreati, e le texture sono state spesso sostituite totalmente. La nebbiolina del titolo datato 2006 che, come una calza sull’obiettivo, ammorbidiva i limiti grafici dell’epoca è sparita: ogni luogo della Ultimate Edition è più bello, più vivo e più nitido della precedente versione. I riflessi che nel primo Gears ci avevano fatto saltare sulla sedia sono stati sensibilmente ridotti: oggi non occorre più fare luccicare un pavimento per attirare la nostra attenzione, e gli sviluppatori hanno saggiamente scelto di offrire uno scorcio più realistico e meno denso di fronzoli grafici che, nella contemporaneità, non avrebbero avuto alcun senso. Per contro, in mappe particolari come la miniera si è scelto di esaltare al massimo gli elementi luminosi, infondendo all’ambiente una nuova vita e un colpo d’occhio decisamente migliore. Tutto questo, ovviamente, ha apportato un grande beneficio alla credibilità dei luoghi, che riescono a trasmettere il senso di oppressione e lotta alla sopravvivenza vissuto dall’umanità sul pianeta Sera.
I modelli dei personaggi sono stati completamente ricostruiti, e il volto di Marcus Fenix non è mai stato così dettagliato. Possiamo quasi contare i pori della sua pelle e i rivetti della sua armatura: tutto è stato impreziosito da dettagli che si notano soltanto dopo alcune ore di gioco, e che fanno apprezzare ancora di più il lavoro svolto in fase di restauro. Anche le cut scene sono state ricostruite, e fanno uso dei nuovi modelli che, ancora una volta, mettono in risalto il buon valore di questa produzione.
Da un punto di vista strettamente tecnico, l’aliasing è stato drammaticamente ridotto, e tutti i problemini tecnici del primo gioco sono stati limati a dovere. Alcuni bug e imperfezioni sono rimasti, e in almeno due occasioni abbiamo visto nemici incastrarsi o galleggiare a mezz’aria, ma possiamo affermare che l’esperienza è risultata gradevole dall’inizio alla fine. La risoluzione è stata portata a 1080p con 60fps dichiarati, e il frame rate si è dimostrato stabile per la stragrande maggioranza del tempo. Da segnalare, infine, l’audio rimasterizzato in 7.1 che, per nostra fortuna, ha subito un eccellente lavoro di equalizzazione anche nella versione localizzata in italiano.
Alcune novità
Se non vi è dubbio che le novità tecniche di Gears of War Ultimate Edition rubino la scena, è doveroso parlare anche delle piccole novità presenti in questa versione. Partiamo dalla modalità cooperativa, che finalmente include la possibilità per il secondo giocatore di entrare e uscire in qualsiasi momento. Per chi ama giocare con un proprio amico sul divano, la cosa è certamente molto gradita.
Dal punto di vista dei nuovi contenuti, si segnala solo la presenza del quinto capitolo del quinto atto, assente nella versione Xbox 360 del gioco ma presente su PC come contenuto esclusivo, in cui Marcus e Dom se la devono vedere con il Brumak, il mostro armato di lanciarazzi e doppia mitragliatrice.
Completa l’offerta la presenza dei fumetti di Gears of War, sbloccabili attraverso la raccolta delle piastrine sparse per i livelli. Una vera chicca per i completisti.
E il multiplayer?
All’apertura dei server Gears of War Ultimate Edition ci ha rincuorati con un’infrastruttura online di ottimo livello. Il matchmaking è abbastanza rapido e basato su server dedicati, che rappresentano un grosso passo in avanti rispetto all’originale per Xbox 360. Sul server europeo tutto procede bene, con una latenza quasi sempre bassa e una virtuale assenza di problemi di connessione.
L’online ci delizia con ben otto più una modalità su diciannove mappe: si parte dalle “nuove” Re della Collina e Deathmatch a Squadre passando per Zona di Guerra,  Esecuzione, Esecuzione Gnasher (anche in versione 2 contro 2), Assassinio, Blitz e Annessione, le quali si dividono tra partite pubbliche, partite classificate e partite private. Sono state dunque recuperate modalità più moderne come Re della Collina per arricchire il comparto multiplayer, che delizieranno sicuramente i fan del terzo episodio della saga di Gears of War. Da segnalare, inoltre, la modalità spectator che dovrebbe garantire la possibilità di organizzare tornei su Twitch e di seguire le partite con un commento; non è un caso, infatti, che la ESL stia già seguendo il gioco con eventi in streaming e tornei ufficiali con giocatori pro.
Come nel single player, il multiplayer ha subito un profondo restyling grafico che è arrivato a toccare molti elementi delle mappe, senza tuttavia stravolgerle. La differenza con il single player è che qui tutto gira a 60fps stabili, con conseguente perdita di dettaglio (in particolare nell’illuminazione) a favore di un’esperienza di gioco più fluida. Al contempo, non abbiamo fatto a meno di notare alcuni problemi di caricamento delle texture, visibili in particolare nella modalità spectator.
Nonostante questo problema, nel complesso, il multiplayer online di Gears of War Ultimate Edition non delude le aspettative, e ci permette di giungere alla conclusione che stavamo aspettando: questo è un ottimo remake.

– Il gioco è invecchiato molto bene

– Ottimo remake grafico

– Audio eccellente

– Buon multiplayer

– Nessun contenuto inedito

– Qualche bug minore è rimasto

8.0

Gears of War Ultimate Edition celebra il grande titolo del 2006 con una produzione all’altezza delle aspettative. Non ci troviamo di fronte al consueto, pigro remake ma ad un gioco che vuole esaltare i pregi dell’originale. Gli sviluppatori hanno scelto di limitarsi però a un restyling tecnico, senza presentare nulla di realmente nuovo ai fan: praticamente tutti i contenuti presenti in questa versione sono già stati pubblicati in passato su PC o in forma di DLC, un aspetto che ci lascia un pizzico di amaro in bocca. Eppure, Gears of War è invecchiato davvero bene, e se per una qualsiasi ragione vi siete persi l’originale, questo remake ne rende pienamente giustizia.

Voto Recensione di Gears of War Ultimate Edition - Recensione


8