Anteprima

Gears of War 3

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a cura di FireZdragon

Peschiera Borromeo – La line-up di titoli attesa per i prossimi mesi su Xbox 360 si è divisa ormai in due tronconi distinti: un ramo dedicato al Kinect e l’altro invece ancorato ai titoli cosiddetti “core”, con la serie dell’amato Marcus Fenix a farne da punta di diamante. Microsoft Italia ci ha invitato a tal proposito nella prestigiosa sede di Peschiera Borromeo, un nuovissimo e tecnologicamente avanzato campus alle porte di Milano, per presentarci la campagna singleplayer di Gears of War 3 ed ovviamente non potevamo farci sfuggire l’occasione di provare il gioco in anteprima per voi, eccovi le nostre prime impressioni.

Papà mi sei mancatoSono passati ormai diciotto mesi da quando i ragazzi della squadra Delta sono riusciti a porre fine all’avanzata delle locuste, grazie al sacrificio dell’intera città di Jacinto. Purtroppo la guerra continua ad imperversare ed i COG si sono ormai sparsi ai quattro venti. Il nostro Marcus Fenix ha trovato rifugio sulla nave fortezza Raven Nest dove viene raggiunto da un messaggio di suo padre, fino ad allora ritenuto morto. Il capitolo conclusivo della saga di Gears parte quindi con il botto e si proclama come portatore delle verità nascoste, in un susseguirsi di eventi in grado di approfondire trama e background di tutti i protagonisti che hanno incrociato le loro vite con quelle di Marcus e Dominic durante gli episodi passati. Una delle più grosse novità introdotte infatti, sarà la possibilità di poter impersonare una moltitudine di personaggi, oltre ai nostri due eroi principali, permettendo di vivere così questa nuova storia tramite punti di vista completamente differenti ed offrendo ai giocatori una visione a trecentosessanta gradi di tutta la vicenda. La campagna principale si dipanerà attraverso cinque lunghi atti suddivisi a loro volta in sei capitoli ciascuno, per una longevità totale, stando a quanto annunciato dagli sviluppatori, compresa tra le quindici e le venti ore di gioco. Un’opera mastodontica quindi che sposterà volutamente il livello della narrazione dalle semplici battaglie viste nei precedenti due capitoli a risvolti nettamente più personali ed approfonditi.

Il Lancer è mio amicoDopo questa panoramica introduttiva, abbiamo potuto finalmente mettere mano ad una build giocabile del titolo, contenente al suo interno esclusivamente i capitoli iniziali della campagna. I primi istanti di gioco ci hanno gettato indietro nel tempo attraverso un flashback di Fenix, nel momento in cui il nostro eroe perdeva il padre a causa di un crollo disastroso. Gli sviluppatori hanno deciso di far rivivere questo episodio chiave della storia attraverso una missione onirica, proprio per sottolineare l’importanza che questo evento ha avuto per il protagonista. Mentre intorno a noi un mondo in rovina si ricostruiva al nostro passaggio, con case e strutture architettoniche che tornavano a risorgere dalle ceneri, eravamo estasiati dai passi avanti compiuti dagli sviluppatori con l’Unreal Engine 3, con effetti di luce che rapivano lo sguardo ed una pulizia che mai si era vista nei capitoli precedenti. Questo idillio tuttavia è durato solo qualche attimo visto che con l’arrivo delle locuste il mondo ha iniziato a tornare cupo ed i muri nuovamente a crollare. Il titolo inizierà dunque con un ritmo elevato, pronto a gettare i fan in quello che più si aspettano e più vogliono: una sanguinosa e cruenta battaglia. Come se non fosse mai passato del tempo dalla nostra ultima partita, in pochi istanti ci siamo trovati attaccati ad una colonna distrutta a sparare piombo sui quei maledetti nemici ed a gioire nel vedere i nostri commilitoni avanzare sicuri sul campo di battaglia mentre noi li coprivamo. Tutto questo sarà possibile grazie al ritorno delle meccaniche ormai consolidate, diventate negli anni vero e proprio marchio di fabbrica per questa serie, come per esempio la ricarica attiva ed un sistema di coperture pressoché immutato rispetto al passato ma pur sempre funzionale. Tornati nella realtà l’atto è poi proseguito con il livello mostrato durante l’E3 2011, dove la nostra nave veniva assaltata da un enorme mostro marino. Questa volta però, al posto del buon Cliff Bleszinski  e del canoro Ice-T, eravamo noi ad imbracciare il Lancer con altri tre colleghi pronti a darci manforte durante la missione. Gears of War 3 fornirà infatti la possibilità di giocare tutti e cinque gli atti in modalità cooperativa a quattro giocatori. Ad affiancare Marcus facevano la loro comparsa il buon Dominic, devastato dopo la scomparsa della moglie Maria, Jace Stratton e l’affascinante Anya Strout, primo dei molteplici personaggi femminili giocabili inseriti in questo terzo episodio conclusivo. Il livello si è rivelato carico di azione dal primo minuto di gioco fino all’arrivo del nostro gruppo sul ponte della nave dove le cose si sono fatte ancora più interessanti. Dopo un paio di tentativi spesi nel cercare di evitare con successo i container che ci venivano lanciati contro dal nemico, abbiamo raggiunto una stiva contenente il pezzo da novanta del nuovo armamentario dei COG: il Silverback. Questo potente esoscheletro armato può essere pilotato da un giocatore qualsiasi ed è equipaggiato con un mitragliatore pesante, missili e, cosa più importante, munizioni infinite. Questo devastante mezzo si controlla come un personaggio qualsiasi, eccezion fatta per l’impossibilità di usare le coperture. Il Silverback tuttavia può mettersi in posizione difensiva e divenire a sua volta un riparo per i propri compagni. Potentissimo sulla lunga distanza, questa sorta di mech non scherza nemmeno da vicino grazie alla capacità di schiacciare i nemici circostanti sferrando un potente colpo sul terreno. Durante la nostra prova abbiamo avuto modo di trovare anche una versione “civile” di questo mezzo, con il quale ci è stato possibile spostare alcune pesanti casse e liberare così un passaggio precedentemente ostruito. La battaglia è poi continuata e ci ha visto uscire vincitori dopo dieci minuti buoni di scontro, contro il boss che si è ripresentato più volte sulla scena cambiando stile di attacco e lanciandoci contro ondate di locuste e Polyp. Il bestione aveva il suo tallone d’Achille negli occhi, unica parte vulnerabile dell’intera corazza chitinosa che lo ricopriva, concentrando il fuoco su questi punti il leviatano è stato respinto, mettendo in mostra movimenti incredibilmente fluidi per un bestione di quelle dimensioni e rivelando un motore grafico portentoso, mai incerto anche durante le situazioni più concitate.

Bentornato ColeAbbandonati i panni di Marcus, l’atto successivo ha avuto per protagonista il massiccio Cole, regalandoci un cambio repentino di ambientazione e storyline. Questa volta la storia ci ha messi in sella ad un elicottero in direzione Hanover, città natale del nostro enorme amico. In questo nuovo capitolo, gli stretti cunicoli che eravamo soliti affrontare in Gears of War 2, e che si sono ripresentati in parte anche durante il primo livello, hanno lasciato spazio ad ambientazioni di ampio respiro, fornendoci la possibilità di approcciare gli scontri in maniera differente dai classici assalti frontali ai quali siamo stati abituati. A differenza del livello precedente, dove i discorsi erano improntati su toni seriosi e più maturi, il cambio di team ha portato ad un’atmosfera più distesa, con il nostro Cole sempre pronto ad esibirsi in battute sarcastiche spalleggiato dall’immancabile compagno Baird, tanto da arrivare a considerare l’ipotesi di un rifugiato pronto ad offrire del Bacon per Samantha, un commilitone presente nella squadra dei COG. L’equipaggiamento di base per la missione sarà influenzato in base al personaggio selezionato, in questo caso per esempio la nostra scelta era ricaduta proprio sulla donna e ci siamo trovati così in dotazione un efficacissimo fucile da cecchino. Sfondato l’ennesimo cancello con un calcio, davanti a noi si è palesato un parco di giochi in rovina, simbolo di una tranquilla cittadina ora decaduta, ma al contempo campo aperto perfetto per un’imboscata e così, senza nemmeno darci il tempo di capire cosa stesse realmente accadendo, ondate di nemici sono state vomitate su di noi dagli enormi Stalk fuoriusciti a sorpresa dal terreno. La coordinazione tra i membri del gruppo in questo caso si è rivelata quantomai fondamentale e, mentre due di noi facevano fuoco di soppressione sul nemico gli altri li hanno aggirati dando vita ad un feroce scontro corpo a corpo e mostrando così nuovissime animazioni per le esecuzioni effettuate con il Lancer. Ci hanno impressionato in maniera positiva i nemici, grazie ad una IA piuttosto sofisticata che riusciva a tenere testa a quattro giocatori contemporaneamente, nonostante qualche lieve calo negli scontri a distanza ravvicinata. Buona anche la varietà di nemici e delle loro tattiche di assalto, capaci di regalare l’impressione di combattere realmente contro un’orda inarrestabile di creature molto differenti tra loro sebbene appartenenti alla stessa specie.

Un motore surreale!Gears of War 3 ci ha lasciato un’ottima impressione anche per quanto riguarda il lato tecnico, nonostante la qualità grafica non sia migliorata in maniera eclatante rispetto al predecessore i passi avanti fatti in questo ambito sono stati importanti e sono balzati subito all’occhio. Il mondo di gioco è stato reso meno statico, grazie ad una buona quantità di eventi scriptati in grado di modificare l’ambiente circostante, aprendo squarci nelle pareti o anche semplicemente facendo crollare intere sezioni mentre i nostri soldati ci passeranno accanto. Sono stati migliorati inoltre gli effetti luminosi e le ombre, ora molto più realistiche rispetto al passato. Un grande lavoro è stato inoltre fatto per i modelli dei nemici con texture molto più dettagliate e movenze fluide e convincenti. Gears 3 sarà completamente localizzato in italiano e non sarà possibile in alcun modo giocare al titolo con le voci dei doppiatori originali, non è escluso tuttavia che venga rilasciato in un secondo momento un pacchetto gratuito per permettere di attivare questa funzionalità. Confermata anche l’assenza del supporto al Kinect, abbandonato in favore di qualcosa di completamente nuovo. Possiamo supporre all’introduzione dei comandi vocali tramite microfono, una feature che sembra voler entrare con prepotenza in molti dei titoli in arrivo, tra i quali per esempio Mass Effect 3 od il nuovo TPS di SEGA Binary Domain. Purtroppo circa questo frangente Epic non si è voluta sbottonare ulteriormente e non ci resta dunque che attendere l’avvicinarsi della data di uscita, fissata attualmente per il 20 settembre prossimo, per scoprire questa ed altre ulteriori informazioni su una delle saghe di maggior successo presenti sulla console targata Microsoft.

– Storia profonda

– Meccaniche rifinite

– Il Silverback!

– Ottima varietà di situazioni e nemici

– Co-op a 4 giocatori

La saga di Gears of War è pronta a tornare in grande stile con un capitolo conclusivo che sembra possedere tutte le qualità attese dai fan. Il comparto multiplayer, del quale vi abbiamo dato un assaggio con le nostre precedenti anteprime, che vi ricordiamo avrà server dedicati, sembra dunque essere supportato da una campagna per giocatore singolo completa e duratura, capace di raccontare una storia matura ed approfondirla grazie ai punti di vista delle decine dei suoi protagonisti. Il tutto sarà contornato dalle meccaniche caratteristiche della serie, qui in versione rifinita e perfezionata, e supportato da una modalità cooperativa a quattro giocatori entusiasmante, che già in questa breve prova ha lasciato trasparire un’ottima qualità. I giorni che ci separano dal 20 settembre sembrano essersi improvvisamente allungati, restate con noi per tutti i futuri aggiornamenti su quella che si appresta a divenire la degna conclusione di una serie epica!