Recensione

Garfield 2

Avatar

a cura di rspecial1

Uno dei gatti più famosi del mondo, nato dalla matita del fumettista Jim Davis, torna sul grande schermo dopo poco tempo grazie ad una nuova avventura. Riuscito a sistemare i diverbi avuti con Odie (il cane che gli procurò non pochi grattacapi nel primo film), per fare una sorpresa al padrone che si trova a Londra per chiedere la mano della fidanzata, Garfield il gatto europeo più famoso d’America, attraversa l’oceano col suo compagno d’avventure, Odie il cane. Un volta arrivato in Inghilterra viene scambiato per il gatto ereditiere di un castello e di una immensa fortuna lasciatagli dalla padrona defunta. Ma il nostro amico non riuscirà a godersi la vita da principe sino in fondo… Ebbene si, come sempre anche stavolta sulle nostre fidate Playstation 2 e PC arriva l’immancabile tie-in che cercherà di cavalcare il periodo commercialmente buono che si crea in queste situazioni, insomma vendere grazie al nome che porta.

Rovinare un mito!Dopo la pessima esperienza del primo titolo dedicato a Garfield (un bel 4,5 su 10 datogli sulle nostre pagine) quest’anno ci riprovano a sfruttare questo nome, con dei programmatori diversi ma che non sono riusciti ugualmente a migliorare le cose. Pensare di realizzare un tie-in basandosi sul successo di un film può essere un idea geniale, se il film è degno di nota e sbanca al box office, peccato quindi che il secondo film del gattaccio arancione sia passato in sordina (nonostante ci sia nuovamente la voce del grande Fiorello) e che di “cavalcare l’onda” non se ne parli minimamente. I programmatori dell’Asobo Studio hanno optato per la realizzazione di un classico gioco di piattaforme per cercare di riprodurre al meglio la storia narrata nel film, con il risultato di dividere il tutto in cinque livelli da esplorare utilizzando il micio pigrissimo e con un gameplay che da subito si fa notare per i limiti. Il titolo è stato strutturato in modo tale che inizialmente Garfield non sappia fare quasi nulla ed apprenda un po’ alla volta le sue capacità, dovendo tra le altre cose andare avanti ed indietro per i livelli visto che, essendo molto corto e presentandosi con sole 5 ambientazioni, il “tornare sui propri passi” per proseguire nel gioco è una costante; peccato faccia risultare ancora di più il titolo seccante, noioso e ripetitivo…ma si vede che ai programmatori il tempo di giocare alla loro “creatura” è mancato. Gli attacchi effettuabili sono costituiti da un semplice salto con federata od una girandola fatta sulla schiena dal micio, ma sarà molto semplice sconfiggere gli sporadici nemici che incontreremo per i vari livelli di gioco, vista la limitata IA e la scarsa aggressività; non si salva molto purtroppo, anche perché la varietà è quasi nulla, se non si considera la possibilità di usare personaggi alternativi (una papera) per farsi un volo in un determinato stage. Interessanti invece i sottogiochi presenti, come quello nel quale è necessario premere i tasti nel momento giusto, come avviene nei classici giochi musicali, per far muovere correttamente il nostro personaggio, oppure la corsa contro il tempo nella quale per evitare di perdere dovremo cercare di recuperare tutti gli orologi sparsi lungo il percorso di gara. Ad uccidere ulteriormente il titolo è l’estrema linearità dell’avventura, che porterà il giocatore a seguire percorsi fissi ed avere una scelta sulle azioni da eseguire pari a zero. Mancano infine tutte le altre modalità di gioco che si trovano solitamente in questo genere ed addirittura una qualsiasi possibilità di giocare in multiplayer.

128-bit e non usarliInutile girare il dito nella piaga, ad un gioco poco curato sotto il punto di vista del gameplay non si può che accompagnarlo con un comparto tecnico adeguato; la grafica è sui livelli di una PSX per farvi capire a cosa andrete incontro, visti i personaggi orribili riprodotti con pochissimi poligoni, i movimenti innaturali ed i livelli di gioco scarni e privi di dettaglio. Le musiche sono carine ed orecchiabili, tutto il resto del comparto sonoro è orribile, ripetitivo e da “sound off” come si suol dire. Gli effetti sonori sono pessimi e non adatti alle varie situazioni il più delle volte, mentre i rumori di sottofondo quasi non esistono, con la sensazione di essere da soli sperduti chissà dove se si disattiva la musica.

– Di tutto e di più

3.5

Tralasciando il fatto che il film non abbia avuto un grande successo e di conseguenza ci chiediamo cosa ci azzecchi un tie-in che puzza di operazione commerciale lontano chilometri, ci siamo ritrovati con un titolo che si propone di far passare ai più piccoli qualche ora lieta. Purtroppo i cinque livelli di gioco portano a terminare il tutto in un solo pomeriggio (un paio di ore se vogliamo essere precisi); aggiungendo l’estrema semplicità del titolo e la scarsità dell’IA della CPU ci si rende conto che il tutto è troppo poco per spenderci soldini. Tanto più che Garfield non è divertente per nulla, neppure per sbaglio si riesce a trasmettere il carisma del personaggio e di conseguenza non si può consigliare minimamente neppure ai vari fan, tanto si farebbero solo una pessima idea del loro personaggio.

Voto Recensione di Garfield 2 - Recensione


3.5