GamesWeek 2011

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a cura di drleto

Milano – In un paese come l’Italia l’industria videoludica ha bisogno di trovare una credibilità istituzionale per passare da semplice passatempo per bambini a vero e proprio settore industriale, capace di fatturare negli ultimi anni oltre un miliardo di euro. Con questo obiettivo si sta muovendo AESVI, l’Associazione Editori Software Videoludico Italiana, nel tentativo di offrire una vetrina credibile a tutto il sistema, magari scindendo i videogiochi dal fumetto e organizzando un evento esclusivo, dove tutti i principali attori potessero mettere in mostra i loro prodotti entrando in contatto direttamente con la propria utenza.

La GamesWeek è stata proprio questo, un weekend nel quale i videogames hanno invaso Milano, centro attorno al quale gravitano la maggior parte dei publisher italiani, che il primo weekend di novembre ha portato oltre 32.000 persone a visitare gli oltre 9.000 metri quadrati espositivi.Nella giornata di ieri AESVI ha voluto riunire tutti i partner dell’evento per presentare, invero trionfalmente i risultati che, oltre a numeri di tutto rispetto, hanno evidenziato un notevole entusiasmo intorno all’evento sia da parte degli espositori, sia da parte di media e pubblico. Questi elementi portano l’Associazione a confermare la kermesse anche il.prossimo anno, conscia però di dover lavorare su alcuni aspetti imputabili al debutto, ma che difficilmente verrebbero perdonati in una seconda edizione. Il primo fra tutti è il rumore: ogni publisher ha dato il massimo per attirare e promuovere i propri prodotti, andando però a creare una cortina di suoni che impediva qualsivoglia comunicazione. In collaborazione con Fiera Milano il prossimo anno verranno dati agli espositori alcuni consigli per contenere le emissioni sonore, in modo da rendere più confortevole la permanenza.Un altro momento critico è da ricercarsi nell’organizzazione dei tornei o nella disponibilità di aree di ristoro, tutti elementi figli del sorprendente entusiasmo con cui i milanesi, nonstante il maltempo, hanno partecipato all’evento. Un entusiasmo crescente, testimoniato dalle oltre 15.000 presenze di domenica, catturate e incuriosite dalle molteplici attività, virali e non, che hanno invaso la città, i siti internet specializzati (ovviamente anche Spaziogames.it) e la stampa generalista. Uno sforzo tanto veemente quanto improvviso, che nel giro di un mese ha portato oltre 10.000 persone a visitare la pagina facebook e 100.000 a cercare informazioni sul sito ufficiale.

Non solo entertainmentUn altro elemento sul quale l’organizzazione vuole provare a migliorare è sotto il profilo maggiormente divulgativo della GamesWeek: nell’edizione 2011 hanno trovato spazio “solo” tre conferenze (i 25 anni di Zelda, la Italia Developers Conference e il Movimento contro la disinformazione videoludica) tutte di grande richiamo mediatico ed interesse, tanto da confidare in un aumento esponenziale di tali attività, utili a diffondere un po’ di cultura videoludica, che non guasta mai. Un evento dunque che sia in grado di catalizzare maggiormente l’attenzione del pubblico, poco avvezzo a esposizioni di questo genere (come testimonia il 55% degli intervistati, “mai stati ad una fiera di videogiochi”), che possa infine diventare un’importante risorsa per il nostro settore, troppo spesso snobbato dalle istituzioni nazionali e poco considerato a livello internazionale.I numeri sui quali programmare una crescita costante degli spazi e delle attività ci sono, la coesione di intenti dei vari attori anche e l’entusiasmo del pubblico milanese sembra non essere mai venuto meno. Noi ci saremo, voi?

La conferma del successo della GamesWeek è un ottimo segnale per tutta l’industria italiana, che forse ha finalmente trovato la vetrina nella quale mettere in mostra tutti i suoi prodotti e magari presentare al pubblico qualche progetto “fatto in casa”, con cui creare un ecosistema di programmatori autosufficiente, in grado di dare lustro alla creatività italiana anche in questo campo.

Un maggiore spessore dal punto di vista divulgativo, una caratura maggiormente internazionale e la sistemazione di qualche piccolo problema di gioventù potrebbero far decollare definitivamente l’evento AESVI e farlo diventare un appuntamento imprescindibile per ogni appassionato.