Galaxy Nexus

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a cura di AleZampa

Milano – Dopo iPhone 4S e Nokia Lumia, non poteva farsi attendere la risposta di Google (e Samsung) per il fiorente mercato Android, una vera e propria dimostrazione di forza da parte dei due colossi. Stiamo ovviamente parlando del Galaxy Nexus, disponibile nei negozi all’incirca da una settimana, che abbiamo potuto provare in occasione della festa di presentazione italiana, avvenuta nel centro di Milano.

L’aspetto innanzituttoSiccome siamo degli esteti, partiamo dall’aspetto di questo nuovo Nexus: la prima cosa che colpisce è ovviamente la dimensione del terminale, che deve alloggiare un monitor dalle dimensione generose (4,65 pollici, sui quali torneremo più avanti), ma lo fa con stile, mantenendo delle linee solo in parte simili a quelle del Galaxy S II (i materiali plastici della cover posteriore sono gli stessi, mentre il monitor non è più Gorilla Glass), e guadagnando un particolare form factor donato dal monitor lievemente ricurvo verso il basso. Nonostante le dimensioni generose il terminale appare comunque leggero (più leggero ad esempio di iPhone 4S, seppur di pochissimo) e più sottile, con soli 9mm di spessore.

Dal punto di vista hardware, pur non trovandoci davanti ad un nuovo metro di paragone, possiamo tranquillamente parlare di specifiche davvero impressionanti: il processore OMAP (dual core da 1,2GHz), la GPU SGX 540 e 1GB di RAM garantiscono prestazioni davvero notevoli, in ogni caso probabilmente similari (se non inferiori in alcuni task) all’accoppiata Exynos/Mali 400 del Galaxy S II. Per poter entrare più nel dettaglio della questione dovrete attendere la recensione, al momento in fase di preparazione. A completare la dotazione hardware troviamo il connettore MicroUSB, posto al centro della parte bassa vicino al jack per le cuffie, una memoria interna da 16GB, le due canoniche fotocamere, una frontale e una posteriore da 5 Megapixel, un led per le notifiche, bluetooth e connettività Wi-Fi N. Si fanno inoltre notare inoltre anche la presenza del barometro e della tecnologia NFC per i pagamenti di prossimità che si spera diventino uno standard nel prossimo futuro, mentre si fa allo stesso modo notare in negativo l’assenza di uno slot per le schede microSD.

Display HDSe dal punto di vista delle prestazioni teoriche non possiamo parlare di “non plus ultra”, altro discorso vale per il monitor. Samsung ci ha a dire il vero sempre abituato bene su questo fronte, ma il display del Galaxy Nexus è un vero e proprio gioiello. Stiamo parlando di un SuperAMOLED da 4,65 pollici (di cui però una porzione, ad eccezione di quando si gioca o guardano i video, è dedicata ai tasti virtuali) dall’incredibile risoluzione di 1280×720. La densità di pixel per pollice non raggiunge ancora i valori del Retina Display di iPhone (si parla di 316 del Nexus contro i 330 del terminale Apple), ma la profondità dei neri, così come la brillantezza dei colori non vi farà notare più di tanto la differenza. I colori, come in tutti gli schermi SuperAMOLED, sono brillantissimi, e a onor del vero, ad una prima occhiata, sembrano meno artefatti di quelli del Galaxy S II, eccessivamente distorto in quanto a resa cromatica.Pur non avendo potuto testare a fondo la fotocamera, possiamo dirvi che ci è sembrata forse l’elemento meno performante dell’intero device. La scelta di non dotare il terminale di un tasto fisico per le foto e l’implementazione di un sensore a 5 Mpx anziché 8 (ormai lo standard per i top di gamma) sono decisioni progettuali che stridono con la generale impressione di voler proporre un telefono superiore alla concorrenza in tutto e per tutto. I pochissimi scatti che abbiamo potuto effettuare si sono dimostrati poi eccessivamente “rumorosi” (eravamo infatti in un ambiente notturno e non troppo illuminato), e anche questo aspetto dovrà essere approfondito in fase di recensione.

Finalmente il gelatoChe il Nexus fosse un po’ il figliol prodigo di mamma Google è sempre stato chiaro a tutti, e anche in questa sua incarnazione sarà infatti l’apripista degli smartphone Android per quanto riguarda Ice Cream Sandwich, major release numero 4 del sistema operativo mobile di Google. Certo, non saranno i pochi minuti in sua compagnia a farci sbilanciare sulla bontà della nuova versione, ma l’impressione generale è quella che si sia lavorato molto non solo sulle nuove feature, ma sopratutto sul rendere più fluida e omogenea l’esperienza di utilizzo. Il terminale appare infatti molto più reattivo rispetto a Honeycomb, e le applicazioni di sistema sono state riviste per dare a tutte un aspetto più omogeneo e coerente, oltre che più organizzato. I livelli non sono ancora quelli di Windows Phone 7, più reattivo persino di iOS, ma il gap è quasi del tutto colmato. Bisognerà però capire quanti di questi meriti vadano ad Ice Cream Sandwich e quanti al telefono.Chrome, il browser del terminale, ci è parso incredibilmente veloce, sopratutto con l’utilizzo di Javascript e la gestione delle tab, ma non abbiamo potuto ovviamente eseguire alcun benchmark o fare test conclusivi.Nota negativa invece per il pubblicizzato sblocco tramite riconoscimento facciale: nei 6 o 7 tentativi che abbiamo potuto effettuare, siamo riusciti a sbloccarlo una sola volta. Chiudiamo infine con la batteria, che sembra, da specifiche dichiarate, decisamente performante. Vista l’ampiezza del monitor e il processore probabilmente riuscirà a portarci alla fine di una giornata di intenso utilizzo, cosa che non tutti i competitor sono in grado di poter fare.

Questo primo incontro con il Galaxy Nexus non poteva che lasciarci pienamente soddisfatti. Il monitor curvo e generosissimo, la risoluzione HD, la reattività dell’interfaccia e, è proprio il caso di dirlo, il debutto su un telefono di Ice Cream Sandwich hanno fatto decisamente colpo, dobbiamo ammetterlo.

Ma tutti sappiamo che un terminale come un telefono si può giudicare solo dopo accurati test e qualche settimana di utilizzo, ed è per questo che non possiamo che rimandarvi alla nostra futura recensione.

Certo è che se venissero confermate tutte le buone impressioni fatte in sede di presentazione, allora potremmo trovarci davanti ad un vero e proprio piccolo gioiello.