Anteprima

GRID 2

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a cura di jewel

Sono passati ormai circa cinque anni dal rilascio del primo Race Driver: Grid, cinque anni in cui non si può certo dire che il genere dei racing game sia stato privo di esponenti di un certo livello. Need for Speed, Forza Motorsport, Gran Turismo e Burnout sono solo alcune delle serie che negli ultimi tempi hanno saputo regalare agli amanti delle alte velocità titoli degni con cui fare pratica nel salotto di casa. Codemasters si è presa il suo tempo con la serie di GRID, non perché non fosse presente la voglia di tornare subito a sviluppare un seguito degno di questo nome, ma piuttosto perché pur avendo una visione ben precisa già dopo il rilascio del primo titolo gli sviluppatori avevano bisogno dei mezzi necessari a rendere le proprie ambizioni reali e giocabili. Ebbene, l’attesa è stata piuttosto lunga ma finalmente ci troviamo vicinissimi al rilascio di un GRID 2 tirato su proprio come volevano le menti dietro al predecessore. A circa un mese di distanza dal momento del verdetto finale spendiamo ora qualche parola per analizzare più approfonditamente ciò che questo racing-game reinventato sarà in grado di offrire ai fan. Pronti a tornare in pista?
Carriera di strada
Cominciamo subito col sottolineare ancora una volta che GRID 2 non ha affatto intenzione di affiancarsi alla definizione di simulatore di guida. Lo stile di gioco si avvicina invece molto di più all’appellativo di arcade, lasciando così al giocatore il compito di manovrare il veicolo nella maniera più immediata e istintiva possibile. Grazie al sistema battezzato col nome di TrueFeel, in ogni caso, gli sviluppatori hanno potuto differenziare il feeling di guida delle vetture dotandole in un certo senso di una “personalità” propria. Da qui deriva poi il bisogno, da parte del giocatore, di selezionare accuratamente il bolide in grado di soddisfare al meglio le proprie necessità in strada. 
In single-player l’utente è chiamato, in maniera piuttosto classica, a impersonare un pilota deciso a far conoscere il proprio nome scalando le classifiche e dominando eventi automobilistici sempre più impegnativi. Capita quindi a fagiolo l’incontro con Patrick Callahan, un misterioso magnate appassionato di corse che decide di mettere in piedi dal nulla un mega-torneo con l’obiettivo di selezionare il migliore tra tutti i più capaci piloti del globo terracqueo.
Eventi a go-go
In termini di diverse tipologie di gara, GRID 2 promette di portare al giocatore un piatto abbastanza vario da cui servirsi. Partiamo con un primo evento denominato “Live Route” in cui la particolarità, come si evince dal nome, sta nel fatto che la conformazione del tracciato non è fissa, ma al contrario cambia dinamicamente nel corso della competizione. Per questo stesso motivo la modalità non prevede una mappa su schermo, proprio perché il sistema ideato dagli sviluppatori potrebbe decidere, in tempo reale, di farvi proseguire dritti nello stesso punto in cui nella run precedente avevate trovato una curva a gomito. L’idea è senz’altro interessante, perché punta a fare leva sulla reattività e la capacità di adattarsi del giocatore, oltre che alla pura e semplice abilità al volante. 
A fiancheggiare questa tipologia di evento ne troviamo poi altre più classiche, come le gare su circuito a più giri, le competizioni di drifting e gli eventi a eliminazione. In questi ultimi, in particolare, ogni venti secondi viene eliminata dalla gara l’automobile in ultima posizione fino al punto in cui l’unico a rimanere in strada è il vincitore. Sono tutte tipologie di corsa molto veloci che finora raramente abbiamo visto superare i cinque minuti di tempo, cosa buona e giusta dal nostro punto di vista dato che i ritmi al volante in GRID 2 appaiono sempre piuttosto elevati. 
In termini di feature c’è da segnalare senz’altro il ritorno del Flashback, opzione che permette essenzialmente di tornare indietro nel tempo durante una competizione single player in modo tale che, ad esempio, se ci si schianta contro il guard rail a velocità improponibili si ha l’opzione di riprendere dalla curva precedente piuttosto che dalla linea di partenza. Il Flashback è comunque del tutto opzionale, nonché utilizzabile per un numero limitato di volte in ogni partita così da non rendere la vita del pilota fin troppo facile. 
Per alcuni potrebbe anche essere importante sapere che Codemasters non ha implementato in GRID 2 la tanto discussa cockpit cam, questo perché, secondo le statistiche, solo il 5% dei giocatori utilizzavano tale opzione come visuale nel capostipite della serie. Difficile dire se questa scelta costerà effettivamente al gioco una fetta di vendite, ma già oggi a leggere i commenti su forum et similia sembra che per i più appassionati giocatori di racing-game questa privazione sia stata in un certo senso determinante. Staremo a vedere. 

– Modalità live routes intrigante

– Modello di guida reinventato

– Tanti eventi differenti

Insomma, come avrete notato, i buoni propositi per portare su PC e console un racing-game in grado di spiccare dalla massa ci sono tutti. Si parte con un handling model completamente reinventato e con l’intenzione di far sentire il pilota a suo agio già dopo pochissimi giri su strada, per arrivare a un comparto multiplayer che basa la sua esistenza su Racenet e quindi sulla connettività, senza però dimenticare la campagna single-player (discussa in questa preview), in cui l’utente avrà modo di misurarsi con piloti di ogni dove perfezionando il proprio stile di gioco in svariate modalità differenti. Un bel po’ di carne al fuoco quindi, carne che non mancheremo di descrivervi al meglio in sede di recensione una volta che l’avremo assaporata per bene. Restate incollati sulle nostre pagine.