Anteprima

Fuse

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a cura di Mugo

Londra – Cos’hanno in comune le serie di Ratchet & Clank, Spyro e Resistance? Per gli utenti Sony, magari di lungo corso, non si tratta di una domanda difficile visto che le tre serie menzionate hanno avuto grande fortuna sulle console del colosso nipponico. E’ probabile, però, che anche chi non si sia mai avvicinato al videogiocare secondo Sony, non abbia difficoltà a rispondere, del resto i ragazzi di Insomniac Games, lo studio di sviluppo che accomuna le tre serie, hanno saputo costruirsi una discreta fama anche tra gli utenti della concorrenza. E’ con una certa curiosità, dunque, che il progetto di Fuse è stato accolto dalla stampa internazionale quale prima occasione per gli sviluppatori di lavorare ad un titolo multipiattaforma e, con la stessa curiosità, ci siamo avvicinati alle postazioni preparate da Electronic Arts a Londra per permetterci di impugnare un gamepad della console Microsoft e provare sia un livello della campagna che una particolare modalità del multiplayer. 

Quattro contro tutti 
Dai nostri precedenti incontri col titolo sappiamo già che la campagna principale vedrà una squadra di quattro supersoldati alle prese con l’organizzazione terroristica di turno e, soprattutto, con il Fuse, una sostanza aliena capace di mescolarsi con gli elementi terrestri per creare degli strumenti di morte e distruzione particolarmente incisivi. Il Fuse è anche il fattore che diversifica le abilità dei nostri quattro protagonisti, ognuno con le sue peculiarità offensive e difensive, per un gameplay che promette di premiare la cooperazione e le tattiche di squadra. Durante la nostra prova abbiamo impersonato sia Dalton (il militare dotato di uno scudo energetico capace di fare barriera contro i proiettili nemici) che Izzy (equipaggiata con un’arma in grado di cristallizzare i nemici), per scoprire così quanto l’esperienza cambi a seconda del personaggio interpretato. Con Dalton ci si ritrova a ricoprire il ruolo di tank del gruppo, esponendosi al fuoco avversario per permettere ai propri compagni di squadra di fiancheggiare i terroristi, mentre con Izzy si ha una maggiore potenza offensiva e ci si ritrova a mietere vittime su vittime. 
Grammatica videoludica 
Nel mondo dei videogiochi ci sono alcuni elementi che puntualmente fanno capolino negli sparatutto: la fase al controllo di una torretta per esempio, o la fuga da un’installazione prossima ad esplodere, oppure ancora l’assalto ad una base nemica. Proprio quest’ultima ambientazione è stata teatro della demo che abbiamo potuto provare a Londra, rivelandosi al tempo stesso scolastica ed interessante. Da un lato l’azione ci veniva proposta senza particolari guizzi di personalità: ci si avvicina alla costruzione, si decide l’approccio e nel giro di pochi istanti è tutto un tripudio di esplosioni e proiettili. Detta così sembrerebbe la solita solfa, ma ecco che le particolarità di Fuse entrano in gioco per rendere più frizzante l’esperienza grazie alla diversificazione dei quattro personaggi. Certo, anche qui non è che ci sia niente di nuovo, ma le diverse abilità aggiungono un livello strategico ulteriore permettendo lo studio di tattiche di gruppo, tattiche che ci sono sembrate fondamentali per avere ragione di nemici particolarmente coriacei e discretamente svegli.Il livello di difficoltà, infatti, ci è sembrato più alto di quello a cui siamo abituati di solito, una scelta che stupisce piacevolmente e che porterà i giocatori più azzardati a morire spesso. Proprio le morti sono occasione di parlare dell’intelligenza artificiale dei compagni controllati dal computer, questi accorreranno verso la vostra posizione e vi riporteranno in vita (a patto di fare in tempo, chiaro), dimostrando di mettere la sopravvivenza del giocatore davanti a tutto. 
L’unione fa la forza 
Oltre alla campagna principale, a Londra, abbiamo potuto mettere le mani anche su una seconda modalità del titolo: all’interno di arene chiuse, affiancati dai nostri tre commilitoni, siamo stati chiamati a respingere diverse ondate di nemici via via più coriacei ed impegnativi. Anche qui, come per quanto riguarda la campagna, abbiamo notato un livello di difficoltà pronto ad approfittare degli errori dei giocatori. La nostra prova, poi, ha evidenziato una volta di più la necessità di collaborare, svelando un drastico cambiamento del gameplay quando si inziano a sfruttare a dovere le diverse capacità dei vari protagonisti. Utilizzando Dalton, il militare in grado di creare un campo di forza protettivo, ci siamo ritrovati a rendere praticamente vano ogni tentativo dei nostri avversari di colpirci, permettendo così ai compagni di squadra di sfruttarci come copertura mobile ed avere ragione in tutta calma dei nemici. Quello che prima sembrava uno scontro particolarmente complesso, dunque, si trasforma in un’operazione facile quasi quanto la preparazione di una spaghettata pomodoro e basilico.Il giudizio sull’aspetto puramente tecnico sarà più agevole con una versione definitiva del codice a disposizione: alcuni effetti ci sono piaciuti (soprattutto quelli legati alle armi speciali), ma in generale non abbiamo visto niente che facesse risaltare la direzione artistica in un panorama piuttosto affollato. 

– Buon livello di sfida

– I quattro protagonisti sembrano ben diversificati

Fuse è un titolo che ha degli aspetti interessanti, su tutti la diversificazione dei quattro protagonisti che potrebbe essere in grado di dare quel qualcosa in più al gameplay, ma ancora non ci è stato possibile capire se questo basterà a caratterizzare la produzione Insomniac Games facendola spiccare tra molti concorrenti. Una campagna interessante ed un multiplayer curato potrebbero fare la differenza, ma ci riserviamo di dare un giudizio definitivo in sede di recensione.