Recensione

Fullmetal Alchemist 2

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a cura di Makinit

I giochi basati su licenza sono quelli a più alto tasso di delusione, causata principalmente dalla inabilità dello sviluppatore di tradurre i concetti del film/cartone in un contesto videoludico. A volte si tratta di vere e proprie operazioni commerciali, atte principalmente ad incassare i soldi delle vendite grazie al nome famoso che il gioco porta in copertina. È quindi naturale essere scettici di fronte ad un gioco come Fullmetal Alchemist 2, basato sulla licenza di un grande anime, molto famoso in Giappone e America. Il rischio principale è quello di partire con entusiasmo per poi realizzare di trovarsi di fra le mani un prodotto vuoto di ogni merito. È questo il caso di Fullmetal Alchemist 2 (FMA2)?

L’alchimistaIn un mondo dove l’Alchimia, una scienza che permette di trasformare gli oggetti in altri di eguale massa, viene vista come un “miracolo” da parte di chi non ne conosce i meccanismi, i due fratelli Elrich, Edward ed Alphonse, tentano di resuscitare la loro madre deceduta, ignorando volutamente l’imprescindibile regola dello scambio equivalente: per ottenere qualcosa, devi pagare un prezzo di eguale valore. Per la vita della loro madre avrebbero quindi dovuto sacrificare qualcosa di altrettanto grande, e durante il rito di resurrezione infatti qualcosa andò storto: Alphonse (il fratello più giovane) perse l’intero corpo e Edward perse la gamba sinistra… con la gamba mozzata grondate di sangue Ed volle vedere almeno per un ultima volta la madre che aveva tentato di trasmutare sacrificando così tanto, ma vide solo una figura deforme che non assomigliava nemmeno ad un essere umano… ma Edward, nel tentativo di salvare almeno l’anima del fratello, la trasmutò in una armatura che si trovava nella stanza del rito, sacrificando però il suo braccio destro… Tre anni dopo, Ed, il quale ha sostituito i suoi arti mozzati con protesi meccaniche, diventa estremamente abilie in alchimia: i normali alchimisti, per eseguire le magie, devono infatti compiere i riti davanti ad un cerchio speciale di trasmutazione, ma Ed, essendo uno di quei pochi “geni” di alchimia, non ne ha bisogno ed è in grado di fare magie semplicemente battendo le mani. Unitosi all’associazione State Alchemy, Ed divenne talmente famoso da essere conosciuto in tutto il mondo, col nome di Fullmetal Alchemist (Alchimista d’acciaio, dovuto alle sue protesi meccaniche). Mentre Alphonse, abituatosi all’armatura, la sua nuova dimora della dannazione, imparò diverse arti di combattimento. Entrambi i fratelli sono alla ricerca della pietra filosofale, in grado di aumentare a dismisura il potere di un alchimista, mirando principalmente a riottenere i loro corpi originali.

Oltre la trama originaleCome se già una trama così profonda ed efficace non bastasse ad invogliare chiunque a giocare, Square-enix ha pensato anche a coloro che hanno già visto l’anime, e ha avuto la geniale idea di espandare la storia originale arricchendola con scene inedite, così da riservare sorprese anche ai veterani. Si tratta quindi di una rivisitazione della trama originale, espandendola però con alcune variazioni e retroscena che spiegano anche alcuni misteri irrisolti nella serie a puntate: ad esempio, dopo aver sconfitto la chimera nel tempio di Leto (presente nella serie), vi ritroverete a ricevere uno strano anello da una misteriosa donna (inedito). Rimanendo coerente a questo ragionamento, anche le scene anime d’intermezzo sono completamente inedite.

Poco GDR, Tanta AzioneNonostante la Square-enix sia specializzata nel genere dei GDR, questo titolo, pur presentandone alcuni aspetti, è puramente devoto all’azione. Il giocatore prende il controllo di Edward Elric, e deve farsi strada tra battaglie e scontri, intervallati da alcune sezioni esplorative. Edward sarà aiutato dal fratello Alphonse, che sarà controllato perennemente dalla CPU, ma al quale potrete comunque impartire degli ordini basilari, come la difesa o il salto lungo. Come da copione, avete la possibilità di “trasmutare” gli oggetti dello scenario, che all’atto pratico si traduce nel trasformare tutto ciò che è contrassegnato dall’apposito simbolo in armi o oggetti di recupero; potete anche trasmutare una lastra di pietra e usarla come scudo o resuscitare Alphonse in caso di dipartita, necessario principalmente nelle fasi di combattimento; tutte queste mosse alchemiche possono essere gestite mediante il tasto Cerchio, e necessitano di oggetti di nome Reloader (ogni magia consuma una unità). Rimanendo in tema di trasmutazione, è da segnalare anche la possibilità di creare armi in qualsiasi istante, indipendentemente dagli oggetti che si trovano nello scenario: sono tutte sbloccabili procedendo nel gioco, e potrete così ricevere una spada, una lancia e altro ancora. Per attaccare potrete usare due pulsanti, Quadrato e Triangolo, dai quali scatenerete devastanti combo anche trasmutando l’arma equipaggiata in una più potente (la trasmutazione di un’arma in un’altra avviene solo durante le combo): se possedete una spada, potrete quindi iniziare la combo con Quadrato, per poi continuarla con Triangolo trasformando quella spada in due katane, e infine terminare la combo. Purtroppo molte delle combinazioni disponibili sono sbilanciate fra di loro, col risultato di averne molte scadenti, e solo qualcuna potente, e non passerà molto tempo prima di capire che, delle oltre 20 sequenze, ne basta usare solo una, trasformando i combattimenti in una sorta di gioco da ballo nel quale dovrete premere sempre la stessa sequenza di tasti. Se quindi l’azione soffre un po di ripetitività, non si può dire lo stesso degli scenari, che si presentano tutti molto vari e mettono in mostra una grafica molto curata. Come accade spesso nei giochi d’azione, potrete anche eseguire un potentissimo attacco alchemico, che però necessita il riempimento di una apposita barra speciale (basta colmarla infliggendo o subendo danni) e, purtroppo, dal momento che per eseguire questo attacco è necessario l’aiuto di Alphonse, la barra si esaurisce all’istante se il fratello di Edward cade in combattimento.

La fissazione per i GDRTrattandosi di un gioco Square-enix, era lecito aspettarsi un’infarinatura di GDR, che qui viene costituita dai classici parametri, dall’aumento del livello, e dal sistema di equipaggiamento. Ogni aumento di livello vi farà guadagnare dei “bonus points” che andranno distribuiti ai parametri dei due compagni, personalizzando così ciascuna partita. Purtroppo gli elementi da GDR finiscono qui, poiché tutte quelle caratteristiche che ha reso questo genere così popolare sono assenti: la linearità di FMA2 infatti, non ha niente a che vedere con il famoso Final Fantasy, e si presenta come una serie di capitoli a missioni, intervallati da tonnellate di testi e una decina di filmati. Fortunatamente ci pensa la colonna sonora e lo splendido doppiaggio a ricreare l’atmosfera della serie, che si fa sentire in maniera a dir poco incisiva.

Da Rigiocare?Il gioco è relativamente corto, circa 12-14 ore dovrebbero essere sufficienti ad un giocatore medio per arrivare al finale, ma tutto dipenderà ovviamente dalla vostra abilità e pazienza, che verrà messa, in certi casi, a dura prova. Purtroppo la difficoltà non è bilanciata, alternando situazioni ai limiti del possibile a compiti elementari, ma questo potrebbe anche variare in base a come avete deciso di sviluppare i vostri personaggi. Dopo aver terminato una volta il gioco, potrete mettervi alla ricerca degli innumerevoli extra (come il ritrovamento dei cristalli o la storia bonus) e easter eggs (i gatti che Alphonse deve salvare); almeno in teoria quindi, la longevità si salva grazie alla rigiocabilità del titolo, va detto però che l’azione che agli inizi poteva apparire varia, alla seconda partita vi sembrerà tremendamente ripetitiva (fortunatamente potrete velocizzare i testi e saltare i filmati).

– Ispirato ad un grande anime

– Buona grafica cel-shading

– Scene anime inedite

– Trama espansa oltre l’originale anime

– A volte ripetitivo

– Troppo lineare

7.1

Square-enix ha avuto il grande merito di rivolgere il titolo sia ai veterani della serie, che troveranno scene inedite, sia ai novizi, che oltre all’azione pura potranno gustarsi una delle migliori trame mai partorite da mente umana. Alla domanda posta quindi all’inizio, se FMA2 fosse una operazione commerciale, la risposta è: no, se riuscite a sorvolare sulla leggera ripetitività e linearità dell’azione, che viene comunque attenuata dalla varietà degli scenari. In definitiva, FMA2 è consigliato come un buon gioco d’azione, non eccelso, ma con molto da offrire, sia ai fan della saga che non.

Voto Recensione di Fullmetal Alchemist 2 - Recensione


7.1