Recensione

Full Spectrum Warrior

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a cura di pWi

Guerra e videogiochi: un connubio perfetto E’ innegabile che la guerra e i videogiochi, soprattutto negli ultimi anni, stanno diventando sempre più alleati. La guerra propone combattimento, violenza, adrenalina: tutti elementi che il mondo videoludo fa suoi con una vorace rapacità. Dall’uscita di Medal of Honor Allied Assault, insomma, si è capito che questo è un connubio che funziona, che attira i giovani spettatori che per lo più costituiscono il pubblico videoludico. Detto questo, è inevitabile che i fatti internazionali degli ultimi anni pesano come macigni e sull’offerta e, probabilmente in misura ancora maggiore, sulla domanda. La voglia di vivere, in qualche modo, quello che succede a decine di migliaia di chilometri di distanza, e che contraddistinguerà inevitabilmente la nostra generazione nel grande libro della storia, è sempre più alta. E quale mezzo più efficace dei videogiochi per assecondarla? Full Spectrum Warrior è un simulatore bellico con tutti gli elementi che, giorno dopo giorno, vediamo in televisione. Popolazioni islamiche in rivolta, soldati americani che cercano di portare a casa la pagnotta ma anche la pelle, il medio-oriente protagonista degli scontri armati, risoluzioni ONU che falliscono, operazioni mirate, bombardamenti intelligenti, beh…il resto lo sapete. Venendo un po’ a noi, diciamo che Full Spectrum Warrior ha fatto già la sua comparsa sul palcoscenico dei videogiochi nella versione X-Box uscita nello scorso giugno. Il gioco ha ricevuto un buon successo per tutta una serie di elementi che sviscereremo tra un attimo. La versione PC non ha molte feature in più rispetto a quella console, insomma il concetto di conversione senza nessuna aggiunta sembra fare al caso nostro per l’ennesima occasione.

La guerra coinvolgente Full Spectrum Warrior è uno strategico a squadre dove l’elemento legato alla tattica è quello principale. Sostanzialmente, saremo chiamati a gestire due squadre (solo in sparute circostanze questo numero salirà a tre) di quattro uomini e impartire loro ordini in base alla situazione nella quale ci troviamo e, soprattutto, in base al luogo nel quale ci troviamo. Le squadre dovranno cooperare tra loro per aggirare le difficoltà a cui i nostri nemici ci obbligheranno di volta in volta. Come vedremo nel dettaglio fra un attimo, l’elemento accortezza è determinante nel gioco di Pandemic Studios. Sbagliare una sola mossa o perdere un solo uomo equivale a concludere negativamente la missione. Full Spectrum Warrior è ambientato nel Zekistan, uno stato fittizio collocato nel medio-oriente. Qui, il tiranno locale, un certo Al Afad, ha costituito uno stato teocratico islamico. Dopo il fallimento della risoluzione ONU, la NATO decide di intervenire occupando lo Zekistan. Insomma, tutte frasi ed espressioni che ormai da tempo siamo abituati a sentire, purtroppo, nei telegiornali. L’aspetto realismo è dunque, come vedete, importante anche nella trama che sta dietro agli avvenimenti di gioco.Ho parlato prima di mosse e non a sproposito. Vediamo perché analizzando il sistema di gioco di Full Spectrum Warrior. La gestione delle squadre avviene tramite dei comandi abbastanza basilari. Da questo punto di vista i ragazzi di Pandemic hanno fatto un egregio lavoro, perché il sistema di controllo teoricamente è abbastanza complesso. Le nostre truppe, infatti, devono spostarsi sul campo di battaglia in modi diversi, proprio a seconda di quello che succede intorno a loro. Campo di battaglia che, nel 90% dei casi, equivale a dire città con strette viuzze, in una parola ci saranno moltissimi angoli grazie ai quali proteggere le nostre truppe, ma contemporaneamente osservare quello che succede al di là. Proprio il concetto di copertura è, quindi, di primaria importanza nel gameplay che stiamo descrivendo. Insomma, difendere una delle nostre truppe dietro ad una copertura, contemporaneamente ingaggiare il nemico con il nostro fuoco e aggirare quest’ultimo con l’altra squadra è una delle operazioni che in Full Spectrum Warrior vanno fatte con una sequenzialità veramente impressionante. Volendo un po’ esagerare, potremo dire che nel gioco di Pandemic Studios non si fa altro…La maggior parte degli ordini alle nostre truppe va impartita con il mouse. Potremo selezionare una o l’altra squadra agendo sul tasto centrale del mouse. Una volta selezionata la squadra, la telecamera la inquadrerà (precisamente si collocherà sul sergente) e, quindi, da questa inquadratura potremo decidere la nostra strategia. Premendo il tasto destro del mouse potremo impartire gli ordini riguardanti lo spostamento. In questi casi, appariranno quattro cerchi: questi indicheranno l’esatta posizione nella quale andranno a collocarsi i nostri uomini. I cerchi sono di colore verde, tranne uno che è giallo: questo indica la posizione che occuperà il sergente. La distribuzione dei cerchi varierà, inoltre, in base alla conformazione del luogo dove ci troviamo. Se, ad esempio, li avviciniamo ad una copertura essi si disporranno in modo da piazzare il sergente nello spigolo in modo che possa osservare quello che accade al di là e, soprattutto, se vi sono bersagli ostili. Una volta scelta la posizione nella quale far dirigere i soldati, basterà clickare con il tasto sinistro del mouse per vederli spostare verso quella parte. Dal momento in cui si clicka al momento in cui i soldati iniziano realmente a muoversi passa qualche secondo. Se questo da una parte invigorisce il concetto di coinvolgimento che, come vedremo meglio tra un attimo è centrale in questa produzione, dall’altro rallenta leggermente la velocità dell’azione, facendoci perdere in alcune circostanze anche secondi preziosi. Completato il discorso relativo agli spostamenti, vediamo come si fa a sparare contro gli avversari. Una volta inquadrati questi ultimi, noi dovremo semplicemente decidere la direzione verso la quale sparare. Se entro la direzione scelta capiterà un soldato nemico, i nostri uomini spareranno contro di lui. Insomma, noi a parte dare ordini non dovremo assolutamente fare nient’altro. Questo ci riporta alla natura totalmente strategica di Full Spectrum Warrior, ma purtroppo ci riporta anche ad una sensazione di staticità che analizzeremo con l’andare avanti nella nostra recensione e che purtroppo sarà predominante. A parte questi semplici ordini, ne abbiamo di altri due tipi leggermente più avanzati. Potremo agire con il fuoco di soppressione o con lo spostamento a coppie. Nel primo caso ordineremo alle nostre truppe di sparare senza un limite di tempo in una certa direzione. Questo stanerà le truppe disposte nella parte selezionata, ma contemporaneamente ci porterà a consumare un numero consistente di proiettili. Quest’ultimo è indicato nella parte sinistra dello schermo sotto forma di percentuale. Avere una squadra senza proiettili è una cosa ovviamente deleteria in merito al positivo svolgimento della missione. Per impartire l’ordine di fuoco di soppressione basterà impostare normalmente la direzione di fuoco, ma lasciare premuto il tasto sinistro del mouse per qualche attimo in più. Altrettanto importante è lo spostamento a coppie. Quando impartiremo questo ordine, le nostre truppe lo eseguiranno con ancora maggiore cautela del solito. E’ fondamentale quando le stiamo spostando verso una direzione della quale non conosciamo l’esatta conformazione e, soprattutto, se pattugliata da uomini nemici o meno. Con lo spostamento a coppie i nostri uomini si sposteranno a due a due e, se si accorgeranno della presenza di ostili, spareranno immediatamente senza aspettare i nostri ordini. Per impartire l’ordine di spostamento a coppie dovremo lasciare premuto il tasto sinistro qualche attimo in più del normale una volta decisa la direzione verso la quale spostare i soldati. Dopo di che bisognerà scegliere la direzione da tenere sott’occhio. Insomma, per concludere il discorso relativo alla giocabilità, dobbiamo dire che da questo punto di vista è stato fatto un egregio lavoro. E’ vero che a volte può capitare che le truppe vadano in una posizione leggermente diversa da quella che intendevamo ordinare loro, ma considerata la complessità degli ordini impartiti possiamo tranquillamente dire che il sistema di controllo è, comunque, immediato.Entrambe le squadre ai nostri ordini sono costituite da quattro uomini così caratterizzati: un sergente, un soldato semplice, un uomo addetto all’attacco dalla distanza ed uno dotato di potente mitragliatrice. La caratterizzazione degli uomini diventa importante solo in rare circostanze. Il sergente, comunque, è fondamentale per impartire gli ordini. Quelli che noi assegniamo ai nostri uomini, infatti, saranno esplicitati proprio dalla sua voce. E’ molto importante, inoltre, l’uomo addetto all’attacco dalla distanza. Egli può eseguire quattro tipi di attacco. Attacco con granata a deframmentazione, con lancia-granate, con fumogeni e chiamare anche un attacco aereo. Le granate a deframmentazione sono fondamentali soprattutto per sbloccare le situazioni di stallo. Se non riusciamo ad ingaggiare il nemico con una squadra e ad aggirarlo con l’altra e se la distanza è relativamente breve, potremo optare per l’attacco con granata a deframmentazione, la quale farà saltare in aria il nostro nemico e ci consentirà di sbloccare la situazione in pochissimo tempo. Il lancia-granate, a differenza della normale granata, ha maggiore ampiezza di tiro, consentendo di lanciare la granata molto più lontano. Tuttavia, con quest’arma dovremo mirare molto più accuratamente: quando la selezioneremo un piccolo cerchio ci indicherà la destinazione dello sparo, ma per impostare quest’ultima correttamente dovremo considerare i rimbalzi a terra della granata e la posizione del bersaglio. Tutte preoccupazioni che invece non ci sono con le normali granate a deframmentazione. Il fumogeno è molto importante. In alcune situazioni di stallo, infatti, ci potrà capitare di doverci spostare sotto il fuoco nemico. L’unica soluzione per passare inosservati in queste circostanze è lanciare un fumogeno nella zona per la quale dovremo passare. Il nostro nemico così non ci vedrà e potremo raggiungere la destinazione che desideravamo. Infine, con l’attacco aereo potremo bombardare delle particolari postazioni o dei mezzi. Tuttavia, questo sarà disponibile solo nelle missioni nelle quali il gioco lo prevedrà per portare avanti gli eventi della trama. Inoltre, nelle missioni finali del gioco (in totale sono undici), avremo a disposizione un altro tipo di unità. Questa è in grado di sparare di precisione anche sugli uomini protetti da copertura. E’ una bella variante nel gameplay del gioco, ma purtroppo è presente solo in un paio di missioni. Dobbiamo anche segnalare la presenza del centro di assistenza medica. Quando uno dei nostri soldati viene ferito, sarà opportuno raccoglierlo da terra e portarlo al centro di assistenza. Qui riceverà le dovute cure e così potrà riprendere il suo ruolo nella battaglia.Prima abbiamo parlato di staticità, vediamo subito a cosa volevamo riferirci con questa parola. Come abbiamo detto, la strategia che dovremo usare il più delle volte è quella di tenere ingaggiati i nemici con una squadra e di aggirare la loro copertura con l’altra. Se le nostre truppe o i soldati nemici sono al riparo di una copertura sarà impossibile al 100% colpirli. Insomma, non c’è niente di dinamico: se si è dietro una copertura si è matematicamente al sicuro. Altra cosa netta riguarda l’ingaggio. Se un nemico sta sparando contro una delle due squadre, l’altra potrà agire indisturbata come meglio crede. Insomma, potrà anche passargli davanti senza che questi, evidentemente completamente immedesimato nello sparo, non se ne accorgerà minimamente. Al limite, se ci avviciniamo troppo, questi potrà abbandonare la sua posizione e indietreggiare. Inoltre, i nemici sono veramente pochi, sempre collocati negli stessi posti e si spostano molto raramente. Insomma, potremmo definirli degli ostacoli fissi. Se sbagliamo qualcosa e uno dei nostri uomini muore dovremo ricominciare da capo tutta la sequenza. Tuttavia, tutto sarà esattamente come prima: sapremo precisamente dove sono collocate le truppe nemiche, come aggirarle e anche quali spostamenti faranno. Il tutto diventa così evidentemente molto ripetitivo. Bisogna considerare anche che, come accennato, le strategie sono sempre molto simili tra loro e spesso ad una determinata circostanza va associata sempre la stessa strategia. Il tutto diventa ancora più frustrante se consideriamo anche lo scomodissimo sistema di salvataggio. In pratica, sarà possibile salvare solo raggiungendo determinati avamposti decisi a tavolino dal gioco. Una volta visto uno di questi dovremo collocarci le nostre truppe e, quindi, la situazione sarà salvata. Ora, a parte il fatto che le nostre truppe procederanno in maniera accorta e macchinosa anche quando hanno perlustrato la zona decine e decine di volte, alcuni salvataggi sono collocati proprio male. Risultato? Spesso, per il fatto di sbagliare qualcosa in un punto più avanzato, dovremo rifare sezioni molto semplici anche decine di volte prima di arrivare al punto incriminato. Insomma, l’aspetto staticità è quello che maggiormente ci ha deluso, in quanto ci aspettavamo la possibilità di imbastire strategie su elementi più dinamici di quanto possa in realtà offrire Full Spectrum Warrior. Se dobbiamo, invece, guardare l’altro lato della medaglia, dobbiamo certamente parlare dell’elevato livello di realismo e, soprattutto, di coinvolgimento. Il muoversi accorto e preciso delle truppe, le loro voci concitate, la situazione incalzante e l’atmosfera del posto sono tutti elementi che difficilmente si scordano dopo un’esperienza di gioco con Full Spectrum Warrior. Tutto questo va a corroborare la sensazione di coinvolgimento. Insomma, la simulazione della guerra, nel senso stretto dell’espressione, è l’elemento più ricercato e, certamente, riuscito del gioco di Pandemic Studios.In Full Spectrum Warrior è presente anche una modalità multiplayer. Grazie a questa potremo affrontare le stesse missioni presenti nella campagna in single player in modalità cooperativa con un amico. Noi gestiremo una squadra, il nostro amico l’altra. Insomma, la possibilità di giocare con una persona è sempre gradita, ma la solita staticità, per lo più corroborata dal fatto che si può gestire solo una squadra, rende anche questa modalità abbastanza monotona. Peccato che manchi una modalità competitiva, la quale avrebbe certamente arricchito questo aspetto del gioco. E’, inoltre, molto difficile trovare partite attive tramite il browser del gioco. L’unica vera soluzione è darsi appuntamento con un amico e giocare tramite collegamento “IP to IP”.

Conversione = pessima grafica? Assolutamente no! Uno degli aspetti più riusciti di Full Spectrum Warrior è proprio quello legato alla realizzazione tecnica. Soprattutto la grafica è su livelli molto elevati grazie ad un numero veramente elevato di poligoni, ad ottime texture ed a splendide e realistiche animazioni. Tutto questo rende l’impatto con le immagini di gioco molto spettacolare, riportandoci alla mente i campi di guerra che ormai quotidianamente bombardano la nostra immaginazione. Anche gli effetti particellari, le illuminazioni, le esplosioni e quant’altro costituisce la grafica di Full Spectrum Warrior è su livelli molto vicini all’eccellenza. L’unica cosa che ci ha fatto leggermente storcere il naso è l’impossibilità di attivare il filtro dell’anti-alias, insomma dovremo inevitabilmente giocare con le famose scalettature. Positivo, invece, il discorso legato alle prestazioni del motore grafico. Insomma, non serve un computer di ultimissima generazione per poter giocare tranquillamente ad alto dettaglio e in 1024×768. Da segnalare, però, un bug che fa crashare il gioco se lo si riduce in finestra. Assolutamente su ottimi livelli anche il comparto audio. Gli effetti sonori sono molto ben realizzati, così come la direzionalità dei suoni e gli ottimi effetti di rimbombo. Questi ultimi si presentano allorché ci troviamo in tunnel e vi sono spari o, più semplicemente, con le voci dei nostri uomini. Un gradino sotto, invece, bisogna collocare le musiche, le quali si rivelano ben presto abbastanza ripetitive e non molto coinvolgenti. Full Spectrum Warrior è commercializzato in Italia in una versione completamente parlata in inglese (e forse è un bene, vista la spettacolarità e la concitazione dei nostri uomini nell’eseguire e impartire gli ordini), con i sottotitoli nel nostro idioma.

HARDWARE

Requisiti minimi:
Pentium III 1 Ghz o equivalente, 256 MB RAM, scheda video 3D da 64 MB DirectX compatibile, 1770 MB di spazio libero su disco fisso.

Requisiti raccomandati: Pentium IV 2 Ghz o equivalente, 512 MB RAM, scheda video 3D da 128 MB DirectX compatibile, 1770 MB di spazio libero su disco fisso.

MULTIPLAYER

Full Spectrum Warrior offre una modalità multiplayer da affrontare in cooperativo con un altro giocatore.

– Estremamente coinvolgente

– Innovativo in alcuni aspetti

– Richiede una buona dose di strategia

– Eccessivamente statico

– Ripetitivo

– Breve

7.8

Full Spectrum Warrior ci ha leggermente delusi. Forse è perché ci aspettavamo molto da questa produzione Pandemic Studios, ma i problemi legati all’eccessiva staticità del sistema di gioco non possono non essere considerati. Insomma, se da una parte ci troviamo dinnanzi ad un campione in termini di realismo e, soprattutto, di coinvolgimento, dall’altra dobbiamo annoverare una certa ripetitività e l’assoluta mancanza di dinamicità. Questo porta a strategie sempre uguali fra loro e alla mancata possibilità di poterle imbastire a seconda di come cambiano le cose, semplicemente perché le cose non cambiano! A questo bisogna aggiungere che il gioco è abbastanza breve, essendo costituito solamente da undici missioni, ognuna delle quali difficilmente ci impegnerà per più di mezz’ora. Non possiamo, comunque, non considerare una realizzazione tecnica di primo piano e una comunque soddisfacente modalità multiplayer in cooperativo, anche se quest’ultima si trascina i soliti problemi già annoverati per il gioco in single player. Insomma, Full Spectrum Warrior rimane un buon prodotto che va assolutamente raccomandato agli appassionati dei giochi di strategia che strizzano l’occhio soprattutto all’elemento originalità. Tuttavia, chi si aspetta un gioco dinamico e adrenalinico (qualcuno ricorda Freedom Fighters?) potrebbe restare seriamente scottato.

Voto Recensione di Full Spectrum Warrior - Recensione


7.8