Recensione

Front Mission 1st

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a cura di Star Platinum

La serie di Front Mission risulterà molto familiare a tutti coloro che sono appassionati di giochi strategici e più nel particolare di robot. Pubblicato per la prima volta su Super Famicom nel lontano 1995 ad opera di Square, ad oltre dieci anni di distanza registriamo l’esordio sul portatile di casa Nintendo. Sperando che non si tratti di un semplice remake, ci avviciniamo a questo titolo con una punta di nostalgia verso il passato e ansiosi di scoprire quali innovazioni sono state apportate, tali da poter migliorare una struttura che già all’epoca appariva molto divertente e solida.

Antropomorfo è belloSe è vero il luogo comune secondo il quale la fantascienza dovrebbe rappresentare in qualche modo un’anticamera della realtà, è esperienza comune accorgersi che, soprattutto in ambito videoludico, la realtà superi spesso la fantascienza, mentre quest’ultima non riesca a formulare previsioni in grado di avverarsi davvero nella vita reale. Sfortunatamente, in Front Mission 1st i fatti narrati sembrano dare ragione nella sostanza al principio secondo cui i robot siano macchine intelligenti ma obbedienti, dotate di dispositivi di sicurezza tali da rendere impossibile ogni tipo di incidente pericoloso per gli esseri umani, ma anzi questo concetto ingegneristico viene stravolto dal fatto che essi rappresenteranno delle vere e proprie macchine da guerra, dalla potenza decisamente elevata. Nonostante i numerosi capitoli approdati su console Sony nel recente passato, in questo episodio ripercorreremo la prima vicenda, seppur con l’introduzione di un buon numero di novità. Avviando il gioco, dopo aver scelto il vostro nome e aver definito il vostro “schieramento” preferito vi renderete subito conto di quanto la vicenda sia complessa e ricca di colpi di scena, seppur tutti questi elementi risulteranno del tutto sconosciuti a tutti coloro che non possiedono una conoscenza del giapponese, lingua che caratterizza quasi tutti i dialoghi che avrete modo di leggere a schermo. La storia comincia su Huffman Island, una zona neutrale situata a breve distanza dai territori controllati dalle due fazioni in disputa, l’OCU (Oceana Community Union) e USN (United States of New Continent). Senza voler entrare nel dettaglio dei fatti per non rischiare di rovinarvi qualche sorpresa, fin da subito noterete che gli eventi non tarderanno a farsi interessanti e in alcuni casi anche drammatici. Indipendentemente dalla scelta che opererete inizialmente, non esistono buoni e cattivi, ma solo due gruppi militari spinti da differenti motivazioni e che non mancheranno di affrontarsi in più di un’occasione. L’obiettivo di ogni missione consisterà principalmente nel distruggere le unità nemiche attraverso il controllo del vostro esercito, composto di unità combattive antropomorfe, delle sembianze di giganteschi robot.

L’esperienza dei saggiI mezzi a vostra disposizione potranno essere alcune decine, in base agli alleati che saprete conquistarvi tra un combattimento e l’altro, interamente personalizzabili per quel che riguarda le singole parti del corpo, armamento, computer, back pack (utile a ridurre il peso del robot), colore e nome. All’inizio di ogni missione, successivamente alla presentazione degli avversari, avrete a disposizione un numero massimo di unità da scegliere, quindi risulta fondamentale riuscire a portare sempre con se piloti e robot in grado di poter affrontare qualsiasi tipo d’imprevisto durante la battaglia. Naturalmente l’acquisto delle parti più costose, all’interno dello Shop, deve essere contenuta e ben ragionata, visto che il denaro a vostra disposizione sarà limitato e dovranno quindi essere ben utilizzate, facendo i dovuti calcoli. Non sempre infatti la parte più dispendiosa si rivelerà come la miglior soluzione possibile, ma spesso la penultima opzione rappresenterà la scelta ideale in grado di fornire il giusto mix di caratteristiche tecniche (HP, agilità, movimento, DF) e potenza d’armamento. Per quel che riguarda le caratteristiche dei piloti, distruggendo i nemici avrete modo d’incrementare in tempo reale il loro livello d’esperienza, imparando particolari abilità in grado di rendervi più forti in specifiche azioni di combattimento ravvicinato o a distanza. Attraverso la semplice interfaccia (fortunatamente in inglese) potrete effettuare e controllare tutta una serie di comandi, come ad esempio, attaccare (se l’armamento in vostro possesso dispone di un raggio d’azione adatto), spostarsi lungo la mappa, utilizzare un item o caricare un’arma se in prossimità di un’unità di supporto. Posizionando il cursore su un punto qualsiasi del livello vi sarà possibile osservare le caratteristiche delle unità nemiche, il territorio e gli elementi naturali che rappresenteranno dei punti non valicabili.

Missione completataLa meccanica di gioco funziona davvero ottimamente, riuscendo a coinvolgervi in una storia interessante, ricca di missioni e personaggi molto affascinanti che non mancherà di spingervi a proseguire provando entrambi gli schieramenti e cercando di portare dalla vostra parte più alleati possibili. In tal senso realizzare un gioco di ruolo con notevoli elementi strategici e un elevato numero di robot a disposizione ha sicuramente conferito al titolo quel qualcosa in più in grado di superare la media delle produzioni dello stesso genere, come già era avvenuto ai tempi del Super Famicom. Oltre alla modalità principale potrete allenarvi all’interno del Colosseum, incrementando i vostri premi in denaro, oppure sfidare un giocatore umano attraverso l’opzione battaglia. Purtroppo non è stata implementata alcuna opzione per il gioco in cooperativa, ma la novità introdotta con la possibilità di poter selezionare ben due schieramenti riesce a garantire una longevità immensa, supportata da oltre trenta ore di gioco. Il livello di difficoltà è molto ben calibrato, anche nelle missioni avanzate non avrete mai la sensazione di frustrazione, ma basterà semplicemente analizzare la disposizione delle forze in campo per trovare la giusta strategia d’attacco nei confronti del nemico. La visuale isometrica è molto comoda e per quanto non rappresenti nulla d’originale riesce ad essere sempre funzionale permettendo il pieno controllo dell’azione. Dal punto di vista tecnico il tutto è rimasto ancorato alla grafica dell’era 16 bit, pertanto se è vero che le potenzialità del DS vengono sfruttate solo marginalmente è giusto sottolineare come il character design, le animazioni e le numerose ambientazioni siano di livello più che buono, possedendo colori brillanti e vivaci. I numerosi modelli di robot inclusi, alcuni dei quali provenienti addirittura dai recenti episodi per PS2, propongono una qualità ottima, accompagnandosi ad un campionario d’armi notevole che va da fucili a lanciafiamme, da lanciamissili a scudi energetici. Le musiche non sono presenti in gran numero, ma risultano comunque d’atmosfera e coinvolgenti. Nota di merito anche per la giocabilità, che beneficiando dei menu in lingua inglese risulta immediata e molto solida. Tutti questi aspetti positivi si scontrano, però, con un paio di difetti che è opportuno sottolineare. Per prima cosa la struttura composta essenzialmente da missioni così simili tra loro potrebbe non riuscire a coinvolgere chiunque, inoltre se è vero che non avrete nessun problema a capire le azioni da compiere, stessa cosa non si può dire per i dialoghi che risulteranno incomprensibili limitando parzialmente la comprensione della storia, che meriterebbe sicuramente di essere seguita. Precisato questo vi ritroverete ad aver a che fare con un gioco decisamente interessante, un gioco di ruolo molto strategico di ottimo livello, che se fosse arrivato in versione Pal avrebbe fatto la gioia di molti appassionati.

– Immediato e divertente

– Molto longevo

– Tutti i comandi sono in inglese…

– Decine di robot da personalizzare

– Nessun miglioramento tecnico

– Uso dello stylus marginale

– …ma i dialoghi sono rimasti in giapponese

8.0

Il livello qualitativo generale di Front Mission 1st è molto elevato. Non rappresenta certo un gioco in grado di sfruttare pienamente il metodo di controllo o l’hardware del DS, in ogni caso è dotato di una immediatezza incredibile. La possibilità di poter scegliere con chi schierarsi e un gameplay solido e convincente riusciranno a far passare in secondo piano il fatto di non potersi godere completamente l’interessante storia di fondo, confermando le ottime caratteristiche del prodotto, nonostante sia in versione giapponese. Se state cercando un bel gioco di ruolo con tanti robot ed una meccanica classica a turni avete trovato il titolo adatto a voi, se invece volete solo trascorrere delle ore divertenti prendetelo comunque in seria considerazione e non ve ne pentirete.

Voto Recensione di Front Mission 1st - Recensione


8