Recensione

Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon

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a cura di Star Platinum

Difficilmente capita di trovarsi di fronte ad un titolo in grado di lasciare una forte impronta emozionale mentre lo si sta assaporando. Per i giocatori di lunga data questo elemento emerge prepotente quando si ha modo di entrare in contatto con un classico del passato, ma ad oggi quante produzioni possono dirsi davvero coinvolgenti per atmosfera e trama? Soprattutto, quante di queste possono riuscire ad esserlo facendo leva sulla potenza dell’atmosfera e senza affidarsi necessariamente a meccaniche rivoluzionarie, concept all’avanguardia o comparti tecnici sontuosi? Probabilmente ben poche.

Incontro e addioIl titolo che vi presentiamo oggi per Wii, Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon, risulta idealmente come l’incontro tra quella profondità di gioco spesso assente in molte produzioni per l’ammiraglia Nintendo e ad alcuni elementi non certo nuovi in ambito videoludico ma ugualmente in grado di “sconvolgere” portando alla luce i motivi per cui un videogame dovrebbe essere preso in considerazione: divertimento ed atmosfera. Ci siamo avvicinati alla produzione Tri-Crescendo per nulla impressionati dalle severe critiche cui il gioco era stato accolto fuori dall’Europa, desiderosi di provare in prima persona quali fossero gli elementi scatenanti che avessero portato altri ad esprimere giudizi così mortificanti nei confronti di Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon. Come sempre in questi casi, la nostra prova approfondita ci ha consentito di avere una nostra personale visione del titolo, che non vuole rappresentare una verità incontrovertibile ma solo consentire a voi lettori di valutare al meglio gli elementi presenti e soprattutto se il lavoro svolto può essere meritevole di attenzione da parte vostra, considerando che ogni esperienza ludica può dirsi tale solo se rapportata ai propri gusti personali. Il protagonista della vicenda, di nome Seto, non è certo quel che si possa definire un ragazzo fortunato. In seguito alla scomparsa del nonno e al precedente “disastro” che ne aveva colpito il mondo, il giovane potrebbe essere l’ultimo essere umano rimasto vivo. Eppure, fin dai primi istanti di gioco è forte la sensazione che la vicenda sia presto destinata ad assumere altri connotati e che i colpi di scena siano dietro l’angolo, in particolar modo a seguito di una strana lettera che vi capiterà di trovare quasi subito e che darà il via alla vostra ricerca. Non ci addentreremo di proposito all’interno della trama per non rovinarvi alcuna sorpresa, vi basti sapere però che in realtà il mondo che potrete visitare è molto più ricco di pericoli di quanto si possa lontanamente immaginare e in un contesto del genere, in cui la solitudine rappresenta il primo ostacolo mentale da superare, l’atmosfera riesce ad esaltare alla perfezione la sensazione di trovarsi davvero abbandonati e con scarse possibilità di sopravvivenza, almeno fino a che non capirete che non siete soli. Dopo una breve fase iniziale, in cui all’interno della vostra casa/osservatorio imparerete i primi comandi, farete infatti la conoscenza con una misteriosa ragazza dai capelli di color argento, la quale però scomparirà prima ancora che possiate realizzare l’importanza della scoperta, lasciandovi solo con la ferrea determinazione di dare un seguito a questo evento inaspettato.

Oltre il tempo fermatoLo spunto narrativo, come accennavamo in precedenza, sta alla base del concept attorno a cui ruota l’intero gameplay, catalogabile come un action GDR di tipo classico, con visuale in terza persona. Sarebbe però un grave errore dare scarsa importanza alla situazione sopra menzionata in quanto, così come per molte altre che vi capiterà di vivere in prima persona, è proprio dal punto di vista emotivo che il gioco riesce a rendersi speciale catalizzando la massima attenzione del giocatore. I silenzi di un ambientazione desolata e “morta” non saranno riconducibili ad un puro valore scenico quindi, ma alla precisa volontà degli sviluppatori di creare un alto livello d’immersione in grado di far gioire per ogni piccolo o grande progresso e creare invece uno stato d’inquietudine nei momenti di “abbandono”. Un sottile gioco di equilibri se vogliamo, ma molto ben costruito dall’inizio alla fine. Visitando le prime aree di gioco, a tutti gli appassionati di anime non potrà non venire in mente Una tomba per le lucciole, capolavoro dell’animazione giapponese datato 1988 e tratto dal triste romando di Akiyuki Nosaka, che in modo estremamente forte presentava una visione del Giappone nel periodo bellico decisamente lontana dai canoni spensierati cui molte serie ci hanno abituato. Questa sensazione di “fine” è perfettamente riscontrabile anche in Fragile Dreams, supportata da scelte forse non così particolari in fatto di gameplay ma non per questo poco convincenti. Gli sviluppatori si sono affidati ad una mappatura dei comandi ormai consolidata, senza avvalersi di alcuna implementazione particolare. Come sempre lo stick analogico del Nunchuk consente di muovere il protagonista mentre puntando il Wii Remote a schermo è possibile direzionare il proprio sguardo o interagire con gli elementi dell’ambiente. Premendo B si attiva infatti la visuale in prima persona per analizzare meglio gli oggetti o i dettagli ritenuti utili alla ricerca, mentre invece il pulsante A è il classico tasto che consente di effettuare quasi tutte le azioni e gli attacchi di cui Seto dispone. Ovviamente l’inventario iniziale a vostra disposizione sarà decisamente poco affidabile e per riuscire a superare tutte le insidie che incontrerete lungo il cammino dovrete periodicamente ottenere nuove armi di fortuna, recuperando tutto ciò che sarà possibile ottenere nel corso del viaggio. Come accennavamo in precedenza, l’ottimo mix tra fasi esplorative e sequenze action di lotta contro le presenze ostili che che incroceranno il vostro cammino, risulta ottimamente riuscito anche grazie ai numerosi elementi stilistici implementati dagli sviluppatori e riscontrabili semplicemente esplorando le aree a disposizione. Giusto per fare un esempio, potrebbe capitarvi di trovare su delle pareti graffiti o altri messaggi lasciati da qualche sfortunato abitante e il tutto diverrà ancora più marcato ed interessante una volta che entrerete in possesso di un nuovo strumento, differente dalla torcia iniziale, che risulterà fondamentale per scovare indizi nascosti che altrimenti risulterebbero invisibili. Alcuni di questi sono tra l’altro molto ingegnosi in quanto contribuiscono a creare situazioni di allarme in prossimità di quei punti che già di loro rappresentano zone non certo rassicuranti, considerando che il giovane non è certo un guerriero e che quindi bisognerà stare molto attenti a non comprometterne la salute.

La visione di una notteRestando ancora un attimo legati al punto di vista narrativo, rileviamo con piacere la cura riservata ai dettagli in quanto spesso e volentieri si avverte una forte sensazione di disagio e se considerate che già in partenza non sono ben note le cause da cui tutto ha avuto origine, potrete ben comprendere come anche le sequenze filmate presenti contribuiscano a rendere la storia sempre più intricata e meritevole d’attenzione esplorando ricordi e situazioni del passato in modo assai coinvolgente. Nel complesso la parte action è probabilmente quella che ha meno da offrire dal punto di vista della qualità. Questo non vuol dire che non sia valida, sia ben chiaro, solo che a conti fatti risulta la meno originale o coinvolgente nel particolare contesto ideato dagli sviluppatori. Molto riuscite invece le sequenze di tutorial raccontate in maniera particolare e con un certo stile.Dal punto di vista tecnico il gioco si presenta piuttosto bene collocandosi come uno dei titolo più riusciti per Nintendo Wii non tanto a livello di architettura hardware sfruttata quanto per stile e idee utilizzate. Graficamente le animazioni non sono certo curate nei minimi dettagli ed anzi si avverte una cera legnosità nei movimenti del protagonista ma per quanto riguarda la cura grafica in generale ed i dettagli presenti a livello di ambientazioni, il lavoro svolto può dirsi ottimale, con scene d’intermezzo che narrano in maniera davvero valida le situazioni, raccontate in perfetto stile anime. Semplicemente stupendo il comparto sonoro, sia a livello di musiche che per effetti sonori. Il doppiaggio in inglese risulta invece nella media e pur non brillando si è rivelato tutto sommato di discreto livello.A livello di longevità il gioco può essere completato in circa dieci ore, ma precisiamo che tale lasso di tempo è soggettivo in quanto in base a quanto l’atmosfera solleticherà la vostra sete di esplorazione potreste impiegarne di più o di meno, scovando tutti quei piccoli e grandi elementi meritevoli di essere osservati con maggiore attenzione.

– Uno dei migliori action RPG dell’ultimo periodo

– Gameplay ben articolato

– Struttura narrativa di grande impatto

– Comparto sonoro di grande spessore

– Animazioni dei personaggi migliorabili

– Meccanica poco innovativa

8.0

Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon è uno di quei videogame che affascina fin da subito e si rivolge a tutti coloro che in una produzione videoludica apprezzano anche le sfumature riuscendone a trarre il massimo dell’appagamento. Si tratta di un’avventura dai toni molto particolari e che vanno ben oltre una meccanica che ad un’analisi superficiale potrebbe apparire lineare e non così approfondita. La “ricerca” al centro della storia non è che il mezzo attraverso il quale immergersi in un mondo fantastico da esplorare, conoscere e scoprire poco alla volta.

Grazie all’eccellente colonna sonora implementata dagli sviluppatori e supportata da un comparto grafico più che buono nel complesso, il gioco risulta molto accattivante anche dal punto di vista prettamente tecnico, contando anche su numerose sequenze animate e “cantate” che contribuiranno ad elargire con generosità momenti di spessore emotivo elevato.

Nonostante un concept non certo originale, la struttura narrativa è decisamente valida e anche se il gioco appare proiettato più verso il coinvolgimento sensitivo dell’utente che non verso una componente “meccanica” rivoluzionaria, non mancheranno le soddisfazioni per uno dei titoli più interessati pubblicati per Wii nell’ultimo periodo, decisamente apprezzabile anche per tutti coloro che cercano profondità e non solo un gameplay immediato.

In fondo non è pur vero che la realtà è cosa tanto fragile da cambiare nel solo modo di riceverla?

Voto Recensione di Fragile Dreams: Farewell Ruins of the Moon - Recensione


8