Recensione

Fractured Soul

Avatar

a cura di Specialized

Ci aveva già pensato nel 2007 Enjoy Up con il suo Chronos Twins a utilizzare entrambi i display del DS per giocare, ma l’esperimento non ha avuto un gran seguito e non è difficile capirne il motivo. Tenere d’occhio contemporaneamente due schermi, due personaggi e due azioni di gioco è infatti un’impresa riservata a pochi e coraggiosi hardcore gamer, senza contare che Chronos Twins non era poi questo gran titolo. Sei anni dopo ritroviamo un concept molto simile in Fractured Soul, mix di platform e beat ’em up del team australiano Endgame Studios che dopo innumerevoli ritardi (sarebbe dovuto uscire su DS), è finalmente approdato sull’eShop del 3DS e si può acquistare a 7,99 euro. In realtà il gioco è già disponibile da settembre sullo store americano di Nintendo, ma in Europa è arrivato solo poche ore fa e l’abbiamo scaricato con molta curiosità, soprattutto pensando ai quasi sette anni di lavorazione che ne hanno contrassegnato il tormentatissimo sviluppo.   
Ci vedo doppio?
Va subito detto che Fractured Soul è un titolo di nicchia e non solo per il concept a due schermi, destinato a non trovare tanti estimatori. La trama, tanto per cominciare, è inesistente e ci vede nei panni di un soldato corazzato del futuro impegnato a superare una trentina di livelli divisi in cinque macroaree. A unire i vari livelli ci pensano alcuni raccordi testuali e c’è anche un mega boss finale, ma non speriate di trovare una vera e propria traccia narrativa e una tale assenza alla lunga si fa sentire, più che altro perchè sembra di impersonare un perfetto sconosciuto. Non è però su questo versante che si gioca la riuscita di un titolo simile. L’idea cardine di Endgame Studios è infatti un’altra. Il nostro alter ego si torva in una realtà fatta di due dimensioni molto simili tra loro ma non identiche. Se ad esempio nel display superiore del 3DS siamo in una stanza senza apparente via di uscita, nello schermo sotto vediamo la stessa stanza con una scala e quindi, premendo uno dei due pulsanti dorsali, passiamo all’azione sottostante e possiamo così proseguire salendo sulla scala. Fin qui nulla di troppo difficile o dispersivo e in effetti, rispetto a Chronos Twins dove l’azione di gioco si svolgeva su entrambi gli schermi, qui si deve tenere d’occhio un solo display per volta. 
Per chi ha molta pazienza
Le cose però si complicano molto presto (praticamente dal quarto livello in poi). Spesso il passaggio da uno schermo all’altro deve essere fatto mentre si sta saltando da una piattaforma all’altra, mentre si cammina in un corridoio con dei raggi laser o mentre si combatte contro i nemici. In questo modo Fractured Soul diventa velocemente un titolo che richiede un’attenzione massima e costante, anche perchè i save-point sono pochissimi e più si va avanti nei livelli, più si muore e più si deve ripartire ogni volta dall’inizio (o quasi) del livello. Le situazioni e i passaggi frustranti (i livelli con il fuoco o quelli nell’acqua) si fanno sempre più numerosi e questo, se da un lato può ricordare un certo modo di intendere i platform della vecchia scuola, dall’altro rischia di allontanare troppi giocatori da un simile gameplay. Eppure le buone idee non mancano. L’inversione della gravità in alcuni livelli, la ricerca del perfetto tempismo nei salti e i continui cambi da uno schermo all’altro si portano dietro anche elementi da puzzle-game piuttosto intriganti, senza contare che quella del doppio display è un’idea vista molto raramente e quindi fresca e originale. 
Niente 3D per Fractured Soul
Inoltre, a parte i movimenti affidati alla croce direzionale o allo stick analogico, i comandi di azione sono praticamente tre (sparo, salto e salto doppio con una specie di jetpack), rendendo quindi i controlli molto essenziali e semplificati. Lo stesso comparto grafico non è niente male, anche se i livelli appaiono piuttosto vuoti e poveri di particolari; tra l’altro non è presente l’opzione per il 3D e si può ben immaginare il perchè, visto che guardare un display autostereoscopico e uno in 2D allo stesso momento avrebbe portato ancor più confusione e fastidio. Rispetto al prezzo proposto però Fractured Soul rimane un titolo consigliato e a suo modo unico, anche se solo i giocatori più pazienti (preparatevi a un trial & error davvero massiccio) sapranno apprezzarlo. Per loro c’è anche la possibilità di competere nelle classifiche online, completando i livelli nel minor tempo possibile e cercando di limitare al minimo le morti; un’ulteriore sfida nella sfida che piacerà ai nostalgici dei platform che furono. Tutti gli altri ci pensino bene prima di entrare nel mondo di Fractured Soul…non durerebbero molto tempo.  

– Gameplay intrigante grazie ai due schermi “giocabili”

– Buona risposta dei controlli

– Longevo

– Un gioco non per tutti

– Punte di difficoltà al limite del frustrante

– Pochi save-point

7.0

Se solo Endgame Studios avesse optato per un livello di difficoltà un po’ meno proibitivo, Fractured Soul avrebbe potuto trovare un pubblico molto più vasto. Il concept di fondo (giocare su entrambi gli schermi del 3DS) è infatti intrigante, i controlli rispondono bene e il continuo cambio da un display all’altro dà vita a situazioni quasi da puzzle game. Purtroppo solo i più temerari avranno il tempo e la pazienza per arrivare fino alla fine e, viste le idee in campo e il discreto level-design, è un vero peccato.

Voto Recensione di Fractured Soul - Recensione


7