Recensione

Football Manager Handheld 2012

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Unica console beneficiaria di una versione dedicata di quello che è diventato, negli anni, il miglior simulatore di calcio manageriale di tutti i tempi, PlaystationPortable, nonostante l’ormai prossimo arrivo di PS Vita, mantiene anche quest’anno l’ambito primato, proponendo la versione 2012 di Football Manager a poche settimane dall’uscita del titolo su sistemi Microsoft.Se valga o meno la pena di fare propria questa declinazione portatile, lo scoprirete solo leggendo la nostra recensione.

Panchine bollentiI migliori campionati del mondo nel vostro palmo: non abbiamo notato aggiunte significative rispetto alle ultime due edizioni, ma negare la completezza del database costituirebbe un torto ingiustificato nei confronti del lavoro dei ragazzi di Sports Interactive. 34 campionati di 11 diverse nazioni, per un totale di oltre 22000 giocatori professionisti perfettamente ricreati, sono un tesoretto che, soprattutto su una console portatile, peraltro funestata da uno dei più infelici supporti della recente storia videoludica (come altro definire gli UMD?), non può e non deve lasciare indifferenti.La critica, semmai, è che Sports Interactive sembra essersi adagiata sugli allori, conscia che la concorrenza è stata sbaragliata anni addietro e che Football Manager sia, di fatto, l’unica scelta sensata per chi ama il calcio a 360 gradi e non solo in campo. Quantità innegabile, quindi. Qualche riserva sulla qualità, invece: dopo le riserve dello scorso anno, limitate però alle serie minori, quest’anno il database si espone a due critiche, l’una oggettiva e l’altra più influenzata dalla visione personale che si ha del calcio. La prima, innegabile, racconta di mancanze più o meno gravi nelle rose delle squadre, la più eclatante delle quali porta la Juve, non certo una provinciale di terza serie, a non avere un terzino sinistro di ruolo tra i 27 giocatori: né Fabio Grosso, né Paolo De Ceglie sono presenti, costringendo il manager virtuale a spendere i pochi fondi a disposizione obbligatoriamente su un giocatore di fascia sinistra. Adesso, sebbene qualcuno potrebbe obiettare che, anche includendo i due giocatori summenzionati, alla Vecchia Signora mancherebbe comunque un terzino sinistro come si deve, la cosa non è ammissibile considerando la natura del prodotto.Inoltre, abbiamo trovato quantomeno discutibili le schede dei giocatori di primo livello, i cui alter ego non corrispondono affatto alla realtà: i valori di molti calciatori risultano sballati, facendo di Ramirez del Bologna un giocatore normale, di Mutu un fenomeno degno del Camp Nou piuttosto che del sintetico del Manuzzi e di Matri un centrocampista offensivo adattabile anche alla fascia.Ci saremmo aspettati maggiore precisione da un titolo che si fregia, giustamente, dei gradi di migliore del suo genere, e che, a onor del vero, è invece precisissimo nella descrizione di giocatori meno conosciuti e talenti sparsi per il mondo.

Same quantity of the sameLe limitazioni cui il giocatore è costretto nella selezione dei campionati sono invero fastidiose, ma imputabili ai limiti del supporto scelto da Sony per la sua prima escursione nel mondo delle console portatili piuttosto che al team di sviluppo: fatto sta che, potendo selezionare solo un campionato completo (comprendente, cioè, anche le leghe minori), la fantasia del mister virtuale in fatto di calciomercato risulti inevitabilmente castrata e, con essa, parte dell’esperienza di gioco.Questi limiti, che non sono esclusiva della versione 2012 ma hanno caratterizzato tutte le uscite portatili, compresa quella dello scorso anno, non impediscono comunque una discreta ricreazione di un universo estremamente sfaccettato, dalla gestione delle tattiche personalizzate alla scelta dei collaboratori, dall’ampliamento delle strutture di allenamento al complesso rapporto con la dirigenza: i punti di forza della serie ci sono tutti e il vantaggio di poterne godere ovunque non è trascurabile. Resta comunque il dubbio sull’opportunità di acquistare questa versione se già si possiede quella dello scorso anno dato che, non imparando dai propri errori, SEGA ha deciso di farlo arrivare sugli scaffali a prezzo pieno, quando la sua natura è evidentemente quella di un update piuttosto che di un gioco ex novo.Il discorso cambia, ovviamente, se non si possiede un PC con i requisiti minimi per far girare decentemente la versione madre, o se questa è la prima versione che acquistate per la piccola di casa Sony: l’esperienza in sé rimane più che soddisfacente.

Schermate fisseDue parole sul comparto tecnico: grafica e sonoro sono sempre stati poco più che un contorno anche sui computer più performanti, figurarsi su una console portatile alla fine del suo ciclo vitale. Il cuore del titolo è nel gameplay e il sonoro, in particolare, è assente del tutto, favorendo magari la fruizione in contemporanea con la vostra playlist preferita.Detto dei dubbi sul rapporto qualità/prezzo, la longevità è alle stelle, e si protrarrà sicuramente almeno fino all’edizione 2013, che, probabilmente, sbarcherà sui lidi di PS Vita, magari con un robusto maquillage a più livelli.

– Per chi respira calcio ovunque sia.

– Buon compromesso tra limitazioni tecniche e divertimento

– Prezzo pieno per un mero update

– Database con alti e bassi

– Sonoro, questo sconosciuto

7.0

Tutta la recensione si può riassumere (leggetela, però!) in una semplice assunto: compratelo se non possedete già una delle versioni precedenti, se siete drogati di Football Manager o se il vostro PC si è fuso. In tutti gli altri casi potrebbe non valerne la pena, vuoi per il prezzo pieno richiesto, vuoi per le incongruenze riportate a livello di database, vuoi per le limitazioni imposte dal formato all’altrimenti eccelsa scelta di squadre, campionati e giocatori.

A voi l’ardua scelta, ma, qualunque sia, non dite che non vi avevamo avvisato.

E se volete una dritta per il terzino sinistro della Juve, prendete Fucile del Porto. Duttile e costa relativamente poco.

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7